Helsinki, Howe si conferma, Barberi stupisce



La mattinata di gare iridate a Helsinki ha, in chiave italiana, un grande protagonista: Andrea Barberi condisce la sua qualificazione alle semifinali dei 400 con un risultato tecnico di grande pregio, 45.70, nuovo primato personale e ottava prestazione italiana di sempre. Era dal 45.35 di Attene del 2000 che un italiano non correva così forte. Barberi è sì finito lontano dal vincitore americano Rock (44.98) e dal bahamense Brown (45.20) ma ha sfruttato il loro treno per migliorarsi, che era il primo obiettivo suo e di molti appartenenti alla spedizione azzurra. Il suo risultato, che risulta promettente anche in funzione staffetta, fa del suo Mondiale un’esperienza positiva, ora in semifinale ci sarà la possibilità di avvicinare ancora di più il 45.26 di Zuliani che risulta essere il record italiano elettronico più antico. I 200, che hanno iniziato il loro cammino verso la finale, sono stati agrodolci per la nostra pattuglia. Andrew Howe ha dovuto fare i conti con un vento contrario imperioso, misurato a -2,5, un muro che però non ha spaventato l’americanreatino, che ha agevolmente controllato la sua batteria finendo secondo in 21.08. E’ piaciuta la sua corsa, che lascia presagire la possibilità di notevoli progressi. Nel pomeriggio, nei quarti di finale, l’americano Gay e Buckland delle Mauritius (già finito davanti in batteria) sembrano fuori portata, ma nella lotta per il terzo posto utile per le semifinali il nostro può accampare legittime pretese. Niente da fare invece per Kaba Fantoni, che in una batteria molto qualificata è finito quinto in 21.10, tempo troppo alto per sperare nel ripescaggio, anche perché successivamente c’è stata una batteria con 4,3 metri di vento a favore: vittoria per l’americano Gay in 19.99 e tutti i partecipanti qualificati grazie ai tempi… Il vento è stato il mattatore della mattinata, ostacolando non poco anche gli specialisti dell’asta che affrontavano le loro qualificazioni. Giuseppe Gibilisco, che a Helsinki difende il titolo mondiale di Parigi 2003, ha valicato in sicurezza i 5,45, poi ha fallito i tre tentativi a 5,60, ma la misura superata gli è stata sufficiente per accedere alla finale. Altri grandi specialisti hanno invece pagato un pesante dazio, dal vicecampione olimpico, l’americano Stevenson, al francese Galfione, dal campione europeo Under 23 Dossevi (Fra) al tedesco Borgeling. La finale è in programma giovedì. Fiona May chiude la sua lunga serie di partecipazioni mondiali scontando un autentico colpo della malasorte. Il suo 6,51 le vale solamente il secondo posto tra le escluse, ad appena due centimetri dalla qualificazione. Una sfortuna che sinceramente la bicampionessa iridata non meritava, sarebbe stato bello vederla ancora una volta lottare in finale. Ben più lontano dalla qualificazione Francesco Pignata nel giavellotto: il portacolori delle Fiamme Gialle, che quest’anno aveva valicato gli 80 metri, non ha trovato il vento giusto in una mattinata così matta, e il suo attrezzo si è fermato a 72,17. I padroni di casa si sono infiammati per il lancio di Pitkamaki, qualificazione ottenuta con 82,21 e tanti sogni di medaglia per un Paese che ad Atene 2004 non vinse nulla, ma il russo Makarov, con 85,08, ha già chiarito chi è il favorito. Gabriele Gentili Nella foto: Andrea Barberi, qualificatosi per le semifinali dei 400 metri (foto Omega/Fidal) File allegati:
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