Helsinki Vizzoni e Donato che show
28 Giugno 2012di FIDAL
I Senatori azzurri fanno sentire la propria voce allo stadio di Helsinki. La mattinata ai Campionati Europei vede le belle prestazioni di Fabrizio Donato e Nicola Vizzoni, entrambi promossi con autorità alle rispettive finali. Il triplista atterra a 17,17 (+2.0), miglior misura di qualificazione, e Nicola Vizzoni scaglia il suo martello a 76,42, seconda misura di ammissione nel martello. Via libera anche per Chiara Rosa nel getto del peso (17,89) e Fabrizio Schembri nella finale del triplo (16,58, +1.3). Minor fortuna - ovvero l'eliminazione - hanno ottenuto Daniele Greco nel triplo (15,90), Julaika Nicoletti nel peso (15,94), Giulia Martinelli nei 3000 siepi (9:57.19), Manuela Gentili nei 400hs (fuori in semifinale, 57.03), ed i martellisti Lorenzo Povegliano (72,47) e Marco Lingua (71,07). Nel pomeriggio otto azzurri in gara.
La cronaca delle gare
Martello uomini
Il primo gruppo di qualificazione vede solo un atleta, l’ungherese Kristian Pars, superare i 77,50 richiesti per la promozione diretta. Il suo 78,09 campeggia solitario, a fine gara, in cima all’elenco. I due azzurri impegnati sono parecchio più in basso, malgrado il generale grigiore: Lorenzo Povegliano è nono con 72,47 (unico lancio valido, e due nulli), mentre Marco Lingua è dodicesimo (71,07 al terzo, dopo un nullo e un 70,81). Nicola Vizzoni, impegnato nel secondo gruppo, non si lascia sfuggire l’occasione. Il capitano ruggisce e manda il suo martello a 76,42 (serie: 73,99; 76,42; 74,18), miglior misura personale dell’anno, sufficiente a mettere tra sé ed il secondo del gruppo oltre un metro di distanza. Dopo Donato, un altro dei senatori azzurri fa sentire la sua voce. Nella classifica combinata, il Vizzo è secondo alle spalle di Pars, mentre Povegliano e Lingua scivolano più indietro: il friulano è quindicesimo, il piemontese ventesimo. La finale è in programma per le 21.05 di sabato (le 20.05 italiane).
Triplo uomini
Se voleva impressionare gli avversari, Fabrizio Donato c’è riuscito. Un solo salto, ma di quelli monstre. Buona pedana, hop, step ed un jump accennato, senza completare la chiusura. Arrivo in piedi, ma a 17,17 (+2.0). Applausi della tribuna, saluto, e via in Hotel. Raramente si era visto un Donato così in qualificazione. Inutile dire che le sue quotazioni, nel borsino della gara, andrebbero a questo punto sospese per eccesso di rialzo. Se il laziale ride, il pugliese Daniele Greco avrebbe motivo di disperarsi. Finisce fuori dalla finale con un solo salto valido, misurato a 15,90 (lui che aveva la migliore misura tra gli iscritti, con il 17,47 realizzato a Potenza). Regolare come d’abitudine Fabrizio Schembri, prima a 16,49 e poi a 16,58 (+1.3), la misura del quarto posto nel gruppo e del settimo complessivo. Anche per lui è disco verde per la finale di sabato alle 19.05 (le 18.05 italiane). In quattro centrano la qualificazione diretta: oltre a Donato (primo), il polacco Hoffmann (17,09), il bielorusso Tsapik (16,95) e l’ucraino El Sheryf (16,91). Fuori, con Greco, il romeno Oprea ed il britannico Achike.
Peso donne
La misura di qualificazione (17,40) è fin troppo modesta per le superdonne del peso.
Kleinert spara a 18,65, Tarasova la segue a 18,31, Terlecki fa altrettanto con 18,22. Nel gruppo c’è anche Chiara Rosa, che al primo lancio fa 17,89 e saluta il pubblico con un inchino. L’azzurra è nella finale di domani (ore 18, le 17 italiane). Fatica invece Julaika Nicoletti, che nell’unico lancio valido, si ferma a15,94 ed è quattordicesima. Per l’ultimo posto a disposizione in finale, sarebbe stato necessario arrivare ai 16,70 della romena Heltne.
3000st donne
Nella seconda delle due batterie, Giulia Martinelli non conferma purtroppo le attese della vigilia. Il suo nono posto, in 9:57.19, vale l’automatica esclusione dalla finale. Pesa probabilmente una condotta di gara nervosa (e quindi dispendiosa) nella prima parte, in particolare nell’attacco ed in uscita dalle barriere. Il ritmo è sollecito ma regolare (3:11, 6:22), ma è l’azzurra, agganciata al gruppo delle migliori per i primi quattro giri, a scivolare indietro tornata dopo tornata. L’ultimo chilometro è particolarmente sofferto, al punto da condizionare pesantemente anche il crono finale. Vince la turca Mingir in 9:32:39, ma la beffa arriva nel conto conclusivo delle ammesse alla finale: sarebbe bastato un normale 9:55.58, il tempo della quindicesima, la finlandese Eriksson, per accedere al turno conclusivo. Appuntamento solo rimandato per la 21enne Martinelli, atleta dalle doti certe. A sorpresa, volano via (ritirate) la spagnola Dominguez e la turca Uslu.
400hs donne
La prima delle semifinali mette subito in pista Manuela Gentili. La piacentina è impegnata nella complicata prima corsia (in particolare nell’impianto di Helsinki, che ha rettilinei di 100 metri), dove riuscire ad esprimere il meglio diventa difficile. L’azzurra si batte bene, la sua ritmica è corretta, ma il tempo finale, 57.03, non le permette di piazzarsi meglio del sesto posto (vittoria all’ucraina Yarochhuk, 54.69, altre due atlete scendono sotto i 55 secondi). Eliminata. Davydova (Russia) vince la seconda semifinale in 54.68. Il 55.93 dell'irlandese Barr è l'ultimo tempo di accesso alla finale.
m.s.
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- RISULTATI/Results
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