Helsinki, il duro giudizio di Arese
Un Mondiale deludente. Risultati nettamente al di sotto delle aspettative. Una nazionale da ripensare, salvando solo chi, tra atleti e tecnici, ha dimostrato concretamente, anche qui in Finlandia, di avere l'atletica nel DNA. Questo, in estrema sintesi, il pensiero del presidente federale Franco Arese, espresso nel corso della consueta conferenza stampa di fine manifestazione, svoltasi oggi, alla vigilia dell'ultima giornata di gare dei campionati del Mondo di Helsinki. "Forse ci eravamo illusi sulla competitività dei nostri atleti - le parole di Arese - ma, al di la di questo, i risultati ottenuti sul campo sono davvero deludenti. Sono amareggiato, e non soltanto per l'esito delle gare: mi ha deluso anche il comportamento nella manifestazione di alcuni atleti. Da un punto di vista tecnico, direi che risalta soprattutto il fatto che coloro che avevano fatto bene ad Atene, qui, per motivi diversi, non sono riusciti a ripetersi. Tra tutti gli altri, ha prevalso invece un atteggiamento rilassato che ci deve far seriamente meditare. Cosa mi rimprovero? Ripeto, forse l'illusione di poter competere, ma probabilmente avremmo dovuto fare anche qualche verifica in più prima del Mondiale, per evitare convocazioni di atleti palesemente fuori forma. Lo faremo in futuro, ma il nostro mondo deve aiutarci, deve capire: tutti devono lavorare per un obiettivo comune, le società, i dirigenti, devono saper accettare anche le bocciature dei propri atleti, nel comune interesse". Arese illustra il cammino a breve e a più lungo termine: "Dovremo cercare di capire cosa è successo, prima di prendere qualunque decsione, ed è per questo che ho chiesto al settore tecnico una adeguata relazione su ogni componente della squadra, che illustri sia il comportamento al Mondiale, sia il cammino intrapreso per arrivarci. Dopodiché, se ci sarà da prendere delle decisioni, le prenderemo, serenamente, ma con assoluta determinazione. In ogni caso, sia chiaro: ci aspetta un lavoro duro, di anni, non sarà facile ribaltare le cose". Arese indica il fatto più lieto della spedizione: "Il bronzo di Alex Schwazer ci ha indicato la via che dobbiamo seguire. L'aver dato fiducia ad un ventenne così serio, così motivato, che a Helsinki ha pensato solo a preparare la gara, indirizzando ogni azione giornaliera verso di essa, è stato un esempio illuminante. Oggi c'è una sola strada per tornare a primeggiare nell'atletica: allenarsi, allenarsi, allenarsi, e sempre con la giusta mentalità, quella mostrata dal nostro ragazzo". La strada verso il futuro è idealmente tracciata: "Abbiamo un impegno a breve termine rappresentato dagli Europei di Goterbog dell'anno prossimo, e a medio termine con l'Olimpiade di Pechino. Credo che dovremo impostare i programmi cercando di tutelare quanti, tra i nostri atleti, sono in grado di far bene. E, parallelamente, continuare a investire sui giovani, anche sfruttando i centri federali sul territorio nazionale, evitando raduni all'estero che, a conti fatti, si sono rivelati assolutamente infruttuosi". Anche Nicola Silvaggi si dice deluso: "Certamente speravo in qualcosa di diverso. A parte i problemi incontrati dagli atleti top, ai quali non posso rimproverare più di tanto, c'è tutto un gruppo di altri azzurri che hanno sbagliato programmazione, oppure si sono rivelati immaturi per una manifestazione di questo tenore, mancando di determinazione e convinzione". L'analisi per settore evidenzia alti e bassi: "La velocità è stata nettamente al di sotto delle attese, sia individualmente sia con le staffette. I salti sono finiti un gradino sotto la sufficienza, anche considerando il loro alto valore recente, mentre dal mezzofondo veloce, malgrado i risultati modesti ottenuti, non ci aspettavamo granché, la convocazione rispondeva anche al desiderio di dare un impulso ad un settore in cui più di qualcosa si è mosso, quest'anno. La Maratona, Baldini a parte, ha deluso: mi aspettavo molto di più da parte loro. Bene la marcia, ottimo Schwazer, ma positiva anche la Rigaudo, per la quale personalmente non avevo mai pensato al podio, e con Civallero in grado di siglare lo stagionale. Dai lanci, infine, avrei voluto qualcosa di meglio: soprattutto dalla Legnante, che ha pagato un pizzico di emotività. Assolverei anche la Balassini, questa volta è stata sfortunata". m.s.
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