Howe, due settimane di riposo attivo



Gli accertamenti diagnostici ai quali si è sottoposto nel pomeriggio di oggi Andrew Howe a Roma (una risonanza magnetica effettuata dal dottor Fosco De Paolis alla clinica Villa del Rosario), resisi necessari in seguito all'infortunio patito dall'azzurro domenica scorsa ad Annecy nella gara dei 200 metri di Coppa Europa, hanno evidenziato una distrazione di primo grado con presenza di edema ed assenza di versamenti al terzo prossimale del bicipite femorale destro. In ragione di questo, lo staff sanitario FIDAL, diretto dal professor Giuseppe Fischetto, con la collaborazione del dottor Pierluigi Fiorella, ha prescritto all'atleta un ciclo di due settimane di riposo attivo, abbinato ad un programma di rieducazione funzionale specifica realizzato con il supporto del Professor Franco Combi, consulente della FIDAL.

(m.s.) Uscendo dal linguaggio più tecnico, si può dire che l'infortunio di Howe non è particolarmente grave, e questo è un fatto (tradotto: non è a rischio immediato la partecipazione ai Giochi Olimpici di Pechino); ma è comunque un incidente da non sottovalutare, e che, vista la fase cruciale della stagione, deve essere affrontato con tutte le cautele del caso. Inevitabile la ricaduta sui programmi agonistici, che saranno con ogni probabilità rivisti anche nella parte successiva alle due settimane di riposto prescritte dallo staff sanitario FIDAL. Difficile infatti pensare ad una piena competitività successiva ad un periodo di ridotta preparazione. Il vero Howe tornerà in pedana, se le cose andrano bene, intorno alla fine di luglio.




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