Hunt disco mondiale, Botti ad un soffio dalla fina
E’ iniziato subito col botto la 11^ edizione dei Mondiali juniores di Pechino: al primo lancio della qualificazione del disco maschile subito un primato mondiale, stabilito con 66.35 dall’estone Margus Hunt. Battuto il precedente limite con l’attrezzo da 1.75kg, che apparteneva all’egiziano Omar El Ghazaly con 65.88, stabilito al Cairo il 7 novembre 2003. Il colosso baltico Hunt (2.03 di altezza per oltre 100kg di stazza) è nato a Karski Nuia il 14 luglio 1987 e nei Mondiali 2004 di Grosseto, ancora allievo, era stato capace già di piazzarsi al sesto posto nella finale vinta a sorpresa dall’iraniano Ehsan Haddadi. BOTTI AD UN SOFFIO DALLA FINALE E c’è mancato davvero poco perchè le qualificazioni del disco dessero una soddisfazione anche alla spedizione azzurra: l’ascolano Alessandro Botti ha mancato per soli 5 centimetri la promozione alla finale, pur avendo ottenuto nel suo gruppo l’ottima misura di 55.40. Purtroppo, proprio all’ultimo turno, il marchigiano della Cento Torri Pavia è stato scalzato dalla lista degli eletti dal 55.45 del lituano Sakinis. Dal canto suo il romano Federico Apolloni si è classificato al 18° posto complessivo con una spallata da 53.97, non disprezzabile, ma pur sempre lontana dal suo primato italiano di categoria, stabilito in giugno a Rieti con 57.33. In definitiva un’occasione persa dai nostri due giovani lanciatori, che tuttavia hanno pienamente riscattato su una piazza difficile come questa l’anonima prova delle qualificazioni europee di Kaunas 2005. AVANZANO GIOVANETTI E MILANI La mattinata cinese ha offerto un grande spettacolo già nei primi turni delle gare di corsa: confermata la previsione che per farsi largo a partire dalle batterie è necessario esprimersi su livelli altissimi. Ci sono riuscite anche le nostre Martina Giovanetti, che disputerà nel pomeriggio le semifinali dei 100m, e anche la 400ista Marta Milani (nella foto Omega/Fidal), promossa alle semifinali del giro di pista. Sui 100 metri la trentina Giovanetti ha corso molto bene, arrivando a spalla con la nigeriana Gladys Nwaubani, vincitrice della sua batteria in 11.74: per l’azzurra un secondo posto in 11.76 (vento +0.1), che eguaglia il suo personale. Un’impresa non riuscita a Jessica Paoletta, che pure è giunta quarta nella sua batteria con un accettabile 11.90 (+1.6): per passare con i tempi di ripescaggio sarebbe stato necessario correre in 11.81, non impossibile per la sprinter romana, ma anche abbastanza selettivo. La migliore del turno è stata l’americana Alexandria Anderson, che si è espressa a 11.35 nella prima batteria. Nelle batterie dei 400 metri avanza invece Marta Milani: la bergamasca si è piazzata quarta in batteria (passavano appunto le prime quattro) con 55.46, mentre è uscita di scena l’altra azzurra Eleonora Sirtoli, quinta con 55.87 (terzo tempo delle escluse). Per il resto, si è già messa in azione la sudanese Nawal El Jack, uno spettacolo in pista: la campionessa mondiale allieve di Marrakech 2005 – e, ricordiamo, anche semifinalista ai Mondiali dei grandi di Helsinki a 16 anni! – ha tirato fuori un 52.49 che già dice molto sulle sue ambizioni di vittoria. Poca fortuna per i ragazzi italiani dello sprint: si è mosso bene, tuttavia, Gavino Dettori, autore di una batteria da 10.75 (+1.5). Lo sprinter sardo ha messo in mostra una gran bella partenza, ma poi si è arenato al sesto posto nella prova vinta dal tedesco blum in 10.47. Per Dettori nulla da fare neanche con i tempi di ripescaggio: per passare serviva qualcosa come 10.62. Il migliore del turno è stato il britannico Wade Jackson-Bennett, 10.33: ma la strada per l’oro in fondo al rettilineo è ancora molto lunga. Meno brillante la prova di Teo Turchi nelle batterie dei 400m (quinto con un modesto 48.66), ma c’è da dire che la qualificazione alle semifinali sarebbe stata assolutamente fuori dalla portata del ragazzo parmense: l’ultimo tempo di ripescaggio è stato infatti di 47.46, ben inferiore al personale di Teo (47.86). Il giro di pista, d’altronde, si prospetta come una gara di contenuti tecnici altissimi: il migliore del primo turno è stato il trinidegno Renny Quaw (45.91 nella prima batteria!), ma è probabile che siano protagonisti nel prosieguo della competizione anche alcuni giovanotti europei, come il britannico Martyn Rooney (capolista stagionale con 45.35) e il belga Jonathan Borlée, figlio d’arte (ricordiamo il papà Jacques come un tignoso specialista di questa prova) e presente qui a Pechino con il fratello gemello Kevin. Già la sorella, Olivia, è passata nella categoria e a Goteborg è stata compagna di staffetta della bicampionessa continentale Kim Gevaert. Sia Rooney che Jonathan Borlée si sono espressi a livello di 46.25 in batteria: davvero rimarchevole. Nulla da fare neanche per l’ostacolista Zoe Anello, la nostra “sorella d’arte” (ricordiamo Marta, protagonista un decennio fa sulla stessa distanza): ultimo posto in batteria in 61.06, abbastanza lontano dal personale della cuneese della Fondiaria Sai (59.95 in questa stagione). Per passare alle semifinali con i tempi di ripescaggio sarebbe stato comunque necessario un improbo (per l’azzurra) 59.14. Tanto per gradire, tutte le vincitrici delle batterie di stamattina si sono espresse sotto i 58 secondi e la migliore del lotto è stata la nigeriana Ajoke Adumosu in 57.11. Davvero da queste parti non si scherza. PER ELENA LA FINALE RESTA UN SOGNO L’unica azzurra che poteva ambire ad un posto in una delle due finali odierne era la pesista umbra Elena Carini: compito difficile per la portacolori della Jaky-Tech Apuana, perchè la 12^ misura delle qualificazioni alla fine ha richiesto 15.23, abbastanza al di là delle possibilità della ragazza italiana (Elena ha un personale di 14.86 all’aperto e 14.91 indoor). Il suo 13.85 conclusivo ha concesso solo un 23° posto complessivo nei due gruppi di qualificazione. La star della prova sembra essere la giovanissima olandese Melissa Boekelman, ancora allieva, ma già capace di presentarsi con un 16.47 di prima mattina: la ricordiamo non solo già quarta lo scorso anno agli Europei di Kaunas tra le juniores, ma anche protagonista all’EYOF di Lignano non solo nel peso, ma anche nel disco. Infine, potrebbe essere proprio Zhang Xiaoyi il successore di Andrew Howe sul trono mondiale del salto in lungo juniores: il giovanissimo cinese, appena 17enne, è stato il migliore della qualificazione con un balzo da 7.83 (vento nullo). >Raul Leoni OGGI IN TV SU RAISPORT SATELLITE DALLE 19 ALLE 22.30 Programma di Raisport satellite: Martedì 19-22.30 Mercoledì 17-20.30 Giovedì 17-20.30 Venerdì 17-20.30 Sabato 17-20.30 Domenica 17-20.00 (Foto di Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)File allegati:
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