Iapichino in finale, tre staffette promosse

11 Giugno 2024

Nel lungo agli Europei di Roma l’azzurra si qualifica al primo salto con 6,71. Passano il turno la 4x100 uomini e le due 4x400. Stasera alle 20.35 la finale di Tamberi con il Presidente Mattarella allo stadio

di Luca Cassai e Cesare Rizzi

Nella quinta mattina degli Europei di Roma, missione compiuta per Larissa Iapichino che va subito a segno nella qualificazione del lungo. Basta un salto all’azzurra per entrare direttamente in finale con 6,71 (-0.8) al primo ingresso in pedana, un centimetro in più della misura richiesta. Notevole il 7,03 controvento (-1.3) della tedesca campionessa olimpica Malaika Mihambo e in tutto quattro atlete per il momento fanno meglio rispetto alla 21enne fiorentina, argento europeo indoor nella scorsa stagione, ma si riparte da zero mercoledì sera alle ore 20.54. Tre staffette dell’Italia staccano il biglietto per le finali. Promossa la 4x100 maschile, schierata con una formazione inedita: Roberto Rigali, Matteo Melluzzo, Lorenzo Patta e il campione europeo dei 110 ostacoli Lorenzo Simonelli in 38.40, al secondo posto in batteria e con il secondo tempo complessivo del turno. Avanti anche le due 4x400 metri: uomini con Brayan Lopez, Vladimir Aceti, Riccardo Meli e Edoardo Scotti che si prendono la ‘Q’ maiuscola, secondi in 3:02.01 per il settimo crono totale, e donne con Ilaria Accame, Giancarla Trevisan, Rebecca Borga e Anna Polinari, quinte nella batteria più veloce in 3:25.28. Esce di scena invece la 4x100 donne, bronzo nell’edizione di due anni fa a Monaco di Baviera. Dopo il forfait in riscaldamento del bronzo individuale dei 100 metri Zaynab Dosso per un affaticamento, sostituita in avvio da Irene Siragusa, nella seconda frazione Dalia Kaddari viene frenata da un infortunio e rallenta vistosamente negli ultimi venti metri, poi il quartetto con Anna Bongiorni e Arianna De Masi chiude in 43.27, primo tempo delle escluse a dodici centesimi dalla qualificazione. Grande attesa, stasera, per la finale del salto in alto con il campione olimpico, mondiale ed europeo Gianmarco Tamberi (insieme a Stefano Sottile e Manuel Lando) di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in tribuna allo stadio Olimpico.

Lungo donne (qualificazione) - Una rincorsa gestita al meglio, quattro centimetri e poco più lasciati sull’asse di battuta, una buona fase di volo con chiusura a 6,71 (-0.8). Alle ore 10.36 la pratica per Larissa Iapichino (Fiamme Oro) è già archiviata con un centimetro in più di quanto occorreva per la “Q” maiuscola: finale mercoledì sera alle 20.54. “La qualificazione è stata rapida e indolore, va benissimo così”, il pensiero della 21enne fiorentina, argento agli Europei indoor dell’anno scorso. “La pedana è molto performante ma va interpretata: occorre correre con baricentro basso, cioè esattamente come dovrei fare. Spero di portare domani un contributo a questa super spedizione italiana”. A impressionare è la campionessa olimpica Malaika Mihambo: la tedesca al primo salto atterra a 7,03 controvento (-1.3), migliore prestazione europea stagionale. L’eptatleta Annik Kalin (Svizzera) fa 6,83 ventoso (+2.3), Hilary Kpatcha (Francia) 6,82 (+0.8) e la portoghese Agate de Sousa 6,72 (+0.1), in otto arrivano a 6,70 per la qualificazione diretta. L’ultima misura utile per entrare è 6,63, tra le escluse eccellenti due ex campionesse del mondo giovanili come Maja Askag (Svezia, 6,60/-0.7) e Florentina Iusco (Romania, 6,58/-0.5), Milica Gardasevic (Serbia, 6,55/+0.2) e Tessy Ebosele (Spagna, 6,47/-0.5).

4x100 uomini (batterie) - Roberto Rigali (Carabinieri), Matteo Melluzzo (Fiamme Gialle), Lorenzo Patta (Fiamme Gialle), Lorenzo Simonelli (Esercito): quartetto inedito in gara che si comporta molto bene nel turno eliminatorio. In sicurezza il primo cambio, di qualità il secondo e il terzo, Simonelli al traguardo in seconda posizione nella seconda batteria con 38.40, crono che fino a pochi anni fa avrebbe meritato un circoletto rosso e che invece ora appare quasi ordinaria amministrazione pur essendo il secondo tempo di tutto il primo round. Nell’eliminatoria azzurra vince l’Olanda in 38.34 e passa anche la Francia a 38.43, nella batteria numero uno avanzano Germania (38.43), Belgio (record nazionale a 38.55), Polonia (38.67), Svizzera (38.70) e Danimarca (39.10) mentre si perde la Gran Bretagna, ottava e ultima (39.60) dopo un pessimo terzo cambio tra Kilty e il bronzo individuale Glave. In zona mista è festival di sorrisi. Rigali: “Ho cercato di correre sciolto senza fare stupidaggini, ho corso con serenità dipingendo una buona curva”. Melluzzo: “La semifinale dei 100 è una cosa passata, è servita per mettere benzina per oggi”. Patta: “Ho recuperato dall’infortunio in tempo, oggi ho dimostrato di essere in buone condizioni fisiche, arriviamo carichi a domani”. Simonelli: “La 4x100 mi piace un sacco, mi sono divertito tanto: mi sono ‘imballato’ negli ultimi 20 metri, questo quartetto ‘montato’ un po’ all’ultimo è andata forte. Le medaglie di Marcell, di Filippo e mia ci hanno caricato a mille. Venite allo stadio: domani vi divertirete”. Mercoledì appuntamento alle ore 22.50 per la finale che chiuderà l’Europeo.

4x100 donne (batterie) - Non ci sarà il “cinque su cinque” per le staffette azzurre in finale. La 4x100 femminile, bronzo due anni fa a Monaco di Baviera, esce di scena con il primo tempo tra le squadre escluse e con l’oscar della sfortuna. Il quartetto designato è nell’ordine Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre), Dalia Kaddari (Fiamme Oro), Anna Bongiorni (Carabinieri) e Arianna De Masi (Atl. Meneghina): in riscaldamento c’è già un primo intoppo perché “Za” Dosso, bronzo dei 100 metri, rinuncia a causa di un affaticamento e quindi la partenza dai blocchi viene affidata a Irene Siragusa (Esercito). Poi arriva la ‘tegola’ maggiore: a una ventina di metri dal passaggio di testimone Kaddari avverte un infortunio muscolare, la sarda riesce coraggiosamente a completare la frazione con un vistoso rallentamento, Bongiorni è bravissima ad adeguare i tempi del cambio alla situazione molto complicata, ma restano inevitabilmente sul piatto centesimi (se non decimi) preziosi. E saranno solo dodici i centesimi a separare le azzurre dalla finale: l’Italia è quarta nella prima batteria in 43.27 dietro una Gran Bretagna già in grande spolvero (42.25 con Philip, Hunt, Asher-Smith e Henry), Svizzera (42.76) e Spagna (43.00). Nella seconda avanzano Francia (42.35), Olanda (42.39) e Germania (42.47), con il recupero dei tempi anche il Belgio (42.85) e una Polonia che con l’ultima frazione di Ewa Swoboda e il crono di 43.15 spegne i sogni delle azzurre. Irene Siragusa: “Senza l’infortunio di Dalia saremmo state in finale. Sono cose che capitano, purtroppo. Io credo di aver fatto una buona prima frazione, cercheremo di rifarci a Parigi”. Anna Bongiorni: “Il mio è stato quasi un cambio da 4x400: ho percepito l’infortunio di Dalia, ho modificato i tempi dell’azione, siamo molto dispiaciute, valiamo quasi un secondo in meno di questo tempo”. Arianna De Masi: “Volevamo la finale e la medaglia, avevamo le carte in regola per prendercele: fa ancora più male per questo. Nessuna meglio di Anna avrebbe saputo gestire al meglio la situazione accaduta nel secondo cambio”.

4x400 donne (batterie) - Finale raggiunta per l’Italia, approdata all’atto conclusivo di domani (ore 21.05) con i crono di ripescaggio al termine di una seconda batteria veloce e combattuta. Ottimo l’avvio di Ilaria Accame (Libertas Unicusano Livorno), all’esordio in Nazionale assoluta con uno ‘split’ di 51.93 da fermo, e combattiva la prestazione di Giancarla Trevisan (Bracco), che con un giro lanciato da 50.83 porta l’Italia al secondo posto provvisorio confermato da Rebecca Borga (Fiamme Gialle, 51.51). Ma sono tutte lì: Italia, Belgio, Spagna, Francia e l’Irlanda con Sharlene Mawdsley che si esprime in 49.73 nella quarta frazione, mentre Anna Polinari (Carabinieri), comodamente nelle prime tre fino alla retta d’arrivo, cede due posizioni (parziale di 51.01) in un arrivo serratissimo: Irlanda (3:24.81), Francia (3:25.15), Belgio (3:25.16), Spagna (record nazionale a 3:25.25) e Italia (3:25.28), tempi tutti più veloci della squadra vincitrice della prima batteria, la Polonia (3:25.59) che avanza con Germania e Olanda (tutte le finaliste sotto i 3:26.00). Nell’analisi dopo gara apre Accame: “Per me era la prima volta, le ragazze mi hanno accolto benissimo”. Trevisan: “Le staffette sono sempre divertenti con questo gruppo”. Borga: “Sapevamo non fosse facile, abbiamo dato tutto quello che avevamo, io purtroppo mi sono trovata un po’ bloccata in curva”. Polinari: “L’obiettivo è stato raggiunto, ma pensavo di riuscire a controllare più di quanto ho potuto fare: sul rettilineo ho faticato a tenere chi rientrava all’interno. È il quarto turno in cinque giorni, ma tutto sommato mi sono sentita bene”.

4x400 uomini (batterie) - Italia avanti in scioltezza in un turno eliminatorio che propone anche qualche sorpresa. Gli azzurri sono nella prima batteria: Brayan Lopez (Fiamme Azzurre) esordisce in questo Europeo con uno ‘split’ da 46.37, quarto crono di una frazione d’apertura che vede l’Ucraina al comando con Oleksandr Pohorilko. Vladimir Aceti (Fiamme Gialle) forza i tempi al rientro alla corda per guadagnarsi una posizione più favorevole e cambia al comando assieme alla sorprendente Ungheria dopo una frazione lanciata da 45.30. Terzo giro per Riccardo Meli (Fiamme Gialle) che parte in testa, si ritrova al terzo posto prima dell’ingresso in rettilineo, poi risale in seconda posizione e passa il testimone a Edoardo Scotti (Carabinieri). Per Meli 45.55 lanciato, per Scotti (pur gestendo la situazione) un significativo 44.79 per portare l’Italia al secondo posto in 3:02.01, “Q” maiuscola condivisa con la Gran Bretagna (3:01.69) e con l’Ungheria (3:02.09, record nazionale). Sorprese, si diceva: l’Olanda, senza il bronzo individuale Bonevacia, è quarta nella prima batteria ed esce di scena con 3:03.50. Nella batteria numero due, più veloce, passano Francia (3:00.77), Belgio (3:01.09), Germania (3:01.44), Spagna (3:01.45) e Portogallo (3:01.91, record nazionale) con la Polonia out per infrazione di corsia. Queste le dichiarazioni dei quattro frazionisti azzurri. Lopez: “Per me era la prima volta da primo frazionista, ero molto nervoso ma correre in casa mi ha dato una carica in più”. Aceti: “Sono qui da sei giorni, avevo una voglia matta di correre: è stata una buona frazione”. Meli: “Importante era passare il turno e far riposare i ragazzi che entreranno domani in finale. Sono partito piano ma ho chiuso forte: questa 4x400 merita attenzione”. Scotti: “La pista è una bomba, questa è una gara che mi ha fatto bene per ‘svegliarmi’: ci siamo. Mi sentivo molto peggio in riscaldamento rispetto al feeling provato in gara”. Finale domani sera alle 21.17.

800 donne (semifinali) - Keely Hodgkinson gioca a carte scoperte. La britannica campionessa in carica resta in testa dall’inizio alla fine della prima “semi” (57.79 ai 400) e chiude in un significativo 1:58.07 trascinando in finale tutte le quattro atlete che la seguono: la francese Anais Bourgouin 1:58.65, la tedesca Majtie Kolberg 1:58.74 e la polacca Anna Wielgosz 1:59.07, tutte al personale, e la slovacca Gabriela Gajanova a 1:59.43. Più lenta l’altra semifinale, vinta dalla francese Lena Kandissounon (2:00.11).

Giavellotto uomini (qualificazioni) - Specialità senza azzurri ma sfida tutta da vivere nella finale di mercoledì alle ore 20.28: in sette superano gli 82 metri richiesti per la qualificazione diretta con il tedesco Julian Weber, campione in carica, autore di 85,01, il lituano Edis Matusevicius a 84,82 e il finlandese Oliver Helander a 84,35. Lo spartiacque per la finale è, tirando le somme, proprio la linea degli 80 metri: ultimo a entrare Max Dehning con 80,52.

Decathlon (asta) - Ribaltone nella specialità crocevia della seconda giornata della prova multipla: Kevin Mayer ottiene la miglior misura con 5,30, ma a 5,20 arriva Johannes Erm e a 5,10 sale Markus Rooth, a guadagnare una buona manciata di punti su Makenson Gletty (4,90) e un’enormità su Sander Skotheim che si salva al terzo assalto a 4,40 ma poi non va oltre 4,60. Erm balza al comando con 7207 punti, Gletty resiste al secondo posto a 7146, Rooth è terzo a 7096, soli tredici in più di Skotheim, con Mayer in agguato a 196 punti dalla vetta e a 85 dal bronzo. Abdica definitivamente Niklas Kaul che si ferma nell’asta a 4,90, misura superata sia da Dario Dester sia da Lorenzo Naidon, davvero vicinissimo a portare a casa i cinque metri. Nella generale Dester è 13esimo (6653), Naidon 19esimo (6288).

Decathlon (disco) - Scocca l’ora di Niklas Kaul: il tedesco, formidabile interprete di alcune specialità della seconda giornata, firma il personale con 49,89. Batte un colpo anche il primatista del mondo Kevin Mayer (Francia), autore di 48,53. Tra i battistrada della prima giornata il derby norvegese va a Markus Rooth che supera “di giustezza” Sander Skotheim 46,54 a 46,18 con Johannes Erm (44,54) e Makenson Gletty (43,53) comunque poco lontani. Come il peso, non è specialità favorevole ai decatleti italiani: Dario Dester centra comunque lo stagionale a 41,00, Lorenzo Naidon lancia a 37,54. Skotheim torna in testa con 6293 punti: +27 su Gletty, +58 su Erm, +138 su Rooth, +286 su Mayer che staziona in quinta posizione, mentre Kaul è ora nono a 426 punti dalla vetta, Dester 14esimo (5773), Naidon 20esimo (5408).

Decathlon (110 ostacoli) - Ricomincia con il piede giusto Dario Dester che nei 110 ostacoli arriva davanti a tutti nella prima serie in 14.28 (+1.3): è il suo miglior risultato in un decathlon, oltre che il secondo in carriera. Nella terza serie per Lorenzo Naidon c’è invece il crono di 14.54 (0.0) mentre il francese Makenson Gletty (terzo in classifica dopo la prima giornata), in nona corsia, rimane sui blocchi al momento dello sparo e scatta in ritardo (0.490 di reazione), si rialza subito e poi riparte: il transalpino inizia di fatto dopo un secondo e mezzo, per chiudere in un 15.30 che rischia di compromettere le sue possibilità di podio. Ma su decisione della giuria viene consentito di ripetere la gara, circa quaranta minuti dopo, a Gletty che ne approfitta con il personale di 13.88 (+0.7) per balzare al comando con 5529 punti superando il norvegese Skotheim (5502) e l’estone Erm (5477), dodicesimo Dester (5088), diciannovesimo Naidon (4793). Tra gli altri, nei 110hs, meglio di Dester soltanto lo svizzero Finley Gaio (14.04) e il ceco Vilem Strasky (14.24).

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