Il Mondo dell'atletica celebra Mennea

17 Agosto 2013

A Mosca, serata speciale dedicata all'olimpionico azzurro che qui nel 1980 vinse l'oro dei 200 metri

E’ stata la serata dei ricordi, dell’affetto immutato per Pietro Mennea e per la sua indimenticabile vittoria olimpica di Mosca 1980. In tanti hanno aderito all’invito per celebrare la “Freccia del sud”, personaggi di rilievo dell'atletica internazionale e delle istituzioni russe, che hanno preso parte ad una cerimonia dal significato particolare, organizzata ieri sera a Casa Italia Atletica, presso lo Yacht Restaurant Chaika. Oltre al presidente della IAAF, Lamine Diack, sono intervenuti tra gli altri, i vertici della EAA e poi Sebastian Coe, Sergey Bubka, Nawal El Mutawakel, Valery Borzov, Irena Szewinska, Edwin Moses, Tatyana Lebedeva, Maurizio Damilano, Stefano Tilli e naturalmente la signora Manuela Olivieri Mennea. Il segretario generale della FIDAL Paolo Bellino ha accolto gli ospiti con tre filmati suggestivi che hanno ricordato i tre ori olimpici di Mosca: Sara Simeoni nell’alto, Maurizio Damilano nella 20km di marcia (che ha ringraziato per la particolare iniziativa) e Pietro Mennea nei 200. Il presidente FIDAL, Alfio Giomi ha fatto gli onori di casa assieme ad Anna Riccardi, membro del Consiglio IAAF, ringraziando la signora Olivieri Mennea. “Grazie Manuela – le sue parole – perché ci stai offrendo la possibilità di conoscere Pietro, da un punto di vista diverso. La gente sa molto su Pietro come un campione, ma non lo conosce bene da un punto di vista umano".

PRIMO APPUNTAMENTO - Manuela Mennea ha così raccontato il primo aneddoto: "Ti porterò in un bel ristorante – mi promise  Pietro - A quel tempo eravamo entrambi residenti a Roma e Pietro  mi portò a Formia, 150 km da Roma! L’ho trovato strano, perché, naturalmente, c'erano tanti ristoranti nella capitale. Ma lui scelse il ristorante Miramare proprio di fronte al Centro di preparazione olimpica dove ha costruito la sua carriera sportiva. Tutte le persone del ristorante si prendevano cura di lui e mi resi subito conto che in quel luogo si sentiva protetto,  che a Formia si sentiva a casa”.

GROSSETO - “Purtroppo ho conosciuto Manuela in un momento tragico della sua vita – ha continuato il presidente Giomi - Ma, nonostante il dolore e la tristezza, mi ha subito fatto sentire a mio agio raccontandomi che già mi conosceva attraverso le parole di Pietro. In effetti nel 1987, quando Pietro ha fatto il suo ritorno all'atletica, sono riuscito a convincerlo a gareggiare al Meeting di Grosseto ed è stata la prima e unica volta nella storia della televisione italiana che il TG1 è stato interrotto per mostrare una gara sportiva, quella di Mennea. Iniziò così un’altra avventura sportiva che lo avrebbe condotto ai Giochi olimpici di Seul”.

LAUREA E DISCIPLINA - “Pietro ha conseguito ben 5 lauree – ha spiegato la signora Mennea - . Due di queste le ha prese mentre era ancora impegnato nelle competizioni agonistiche. Stava concludendo l’ISEF a Cassino quando si iscrisse alla facoltà di scienze politiche. In realtà ha preso la laurea in scienze politiche una settimana prima delle Olimpiadi di Mosca. Ha studiato in segreto perché gli dicevano che non doveva distrarsi con altre attività. Così, quando doveva effettivamente raggiungere l'università per gli esami, raccontava che stava andando a trovare i genitori a Barletta.  Alla fine della sua carriera ha anche conseguito una laurea in lettere. Era solito dirmi che era stato lo sport ad educarlo alla disciplina. Credeva che la sua disciplina, impegno e dedizione erano dovuti allo sport ed ai suoi valori”.

BAMBINI E IMPEGNO SOCIALE - “Ho molti ricordi – ha continuato la signora Mennea - ma l'aspetto che amavo di più era il suo legame speciale con i bambini. Lui diceva sempre che ‘I bambini sono il futuro’ e quando li incontrava spiegava loro che è necessario avere sempre un obiettivo e una volta che è stato raggiunto è opportuno prefiggerne uno nuovo per migliorare se stessi e affrontare le sfide della vita al meglio. Amava soprattutto i bambini, quelli che stavano soffrendo e ha collaborato come volontario e come professionista (avvocato) con diverse organizzazioni che aiutano e supportano i bambini disagiati”.

MENNEA DAY - “Il prossimo 12 settembre – ha concluso il presidente Giomi - si terrà la prima edizione del Mennea Day, per celebrare la memoria di Pietro come un campione e come un modello per tutti. In tutta l’Italia si svolgerà una gara sui 200 metri aperta davvero a tutti. Si potrà camminare oppure correre e l’iscrizione di un euro sarà devoluta alla Fondazione Pietro Mennea. Sarà un modo per testimoniare quei valori dello sport a cui Pietro ha dedicato una vita”.

Giovanni Esposito

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Nella foto, Manuela Olivieri Mennea e il presidente FIDAL, Alfio Giomi

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