Il bilancio 2018 del presidente Concetta Balsorio
15 Novembre 2018I numeri crescono, rimangono alcuni problemi, tra i quali le candidature delle sedi delle gare regionali
Il 2018, per l’atletica abruzzese va virtualmente in archivio. Le maggiori emozioni sono state regalate dalle imprese della mezzofondista teramana Gaia Sabbatini, vincitrice di quattro titoli italiani under 20 su 800 e 1500, indoor e outdoor, coronate da due presenze in nazionale giovanile U.20, delle quali una ai Mondiali di categoria a Tampere, in Finlandia. Ai suoi risultati si sono aggiunti i titoli italiani under 20 del lunghista pescarese Lorenzo Mantenuto, con una presenza in nazionale U.20, dell’altista pescarese Mara Di Quinzio, a livello under 20, e della lanciatrice teatina Ludovica Montanaro nel peso under 18, anche lei in nazionale giovanile, in occasione degli Europei di Gyor, in Ungheria. Non va dimenticato l’ostacolista aquilano dei 400 Leonardo Puca, che ha sfiorato la convocazione per i mondiali U.20 nonostante avesse ampiamente stabilito il minimo di partecipazione e conseguito l’argento ai campionati italiani. E poi, sono da ricordare gli eventi nazionali: a Sulmona, che ha ospitato una delle finali dei societari, e le belle giornate trascorse con i campionati italiani assoluti di Pescara, nella rinnovata pista dello stadio Adriatico Cornacchia, dove anche gli atleti abruzzesi sono stati protagonisti, grazie alla medaglia di bronzo della triplista teramana Giada Bilanzola, e al quinto posto della staffetta di casa 4 x 400 dell’Aterno Pescara. Soddisfazioni, ma anche numeri confortanti per quanto riguarda la crescita numerica del movimento, che può registrare un incremento di atleti tesserati costante negli ultimi 6 anni: passati dai 2.700 del 2012 ai 3.881 del 2018. Nell’ultimo anno un incremento di circa il 9 per cento rispetto al 2017, distribuito in modo omogeneo: segno positivo del 5 per cento nel settore agonistico (atleti della fascia d’età 16-34 anni), più 10 per cento nel settore giovanile promozionale (10-15 anni) e più 9 per cento nella fascia veterani master over 35 anni. In aumento anche il numero di giudici, più 17,6 per cento, mentre rimane sostanzialmente stabile il numero dei tecnici, passati da 110 a 111.
Allo scadere del primo biennio del suo secondo mandato consecutivo da presidente del Comitato regionale FIDAL, Concetta Balsorio traccia un bilancio stagionale, toccando vari temi del complesso mondo dell’atletica.
Quali sono i migliori ricordi di questa stagione, di cui si sente gratificata come presidente?
<< Sono molti gli obiettivi conseguiti. Posso accennare alla convenzione con l'università di Teramo, alla realizzazione di tutti i progetti da stimolo all’attività, quali il Top Trainer, Progetto Talento, Corrimaster, accordi con altri enti, corso giudici di gara. Inoltre, sono aumentati del 18 per cento le società di nuova affiliazione, il numero di tesserati, e penso anche al riconoscimento ottenuto dai componenti dei vari settori per il lavoro svolto con professionalità e competenza e alle diverse manifestazioni di altissimo livello svoltesi sul territorio regionale. Personalmente, posso serenamente affermare di aver contribuito a tutto questo >>.
L’Abruzzo dispone di ben quattro piste omologate per ospitare eventi nazionali: Pescara, L’Aquila, Sulmona e Chieti. Eppure, quasi tutte le gare regionali si sono concentrate a Sulmona, a causa di problemi organizzativi nelle altre tre sedi. Quali le cause, e come pensa il Comitato di contribuire a risolvere il problema?
<< Le cause principali sono due: i costi e la disponibilità delle società a predisporre e rispondere alle necessita che si creano per realizzare una manifestazione. Senza nessuna polemica, posso affermare che la società Amatori Serafini Sulmona risponde correttamente a tutte le richieste attraverso una forma di convenzione che consente al Comitato Regionale di non avere costi aggiuntivi a quelli obbligatori. Il problema si potrebbe risolvere attraverso una maggiore disponibilità delle amministrazioni comunali, che sia equa per tutti gli sport senza obbligatoriamente privilegiare gli sport considerati maggiori >>.
Nelle gare podistiche si registrano numeri importanti di partecipazione di ragazzi sotto i 16 anni, a volte anche troppo giovani, sotto i 10 anni. Ma il mezzofondo giovanile della fascia tra i 14 e i 17 anni, soprattutto quello femminile, sta vivendo una profonda crisi di risultati e, soprattutto, di vocazioni. La rappresentativa regionale Cadetti (under 16) non è riuscita a schierare per il secondo anno consecutivo, ai campionati italiani, un’atleta in una delle tre gare di mezzofondo del programma tecnico. Cosa si può fare per veicolare le risorse umane giovanili, dalla strada alla pista?
<< Credo che questo sia un problema che sottintenda un' analisi sociologica. La mia chiave di lettura è in relazione alle aspettative dei giovani, che sposano la moda del consumismo. Il lavoro su pista prevede costruzione, impegno, sacrificio e non sempre grandi soddisfazioni. Le gare su strada premiano, può farle chiunque e sono socialmente di moda. Hanno una rispondenza immediata. Formule magiche non esistono, ma sono convinta che si prenderà coscienza che la pratica dei giovani alle gare podistiche non è certamente la strada per una corretta crescita fisica e psichica, e i genitori torneranno a fare altre considerazioni >>.
Per quanto riguarda le gare podistiche, rimane il neo che l’Abruzzo quest’anno non ha potuto assegnare i titoli regionali di maratona, come nell’anno passato, e mezza maratona, a differenza dell’anno passato. Tutto questo, a causa dell’assenza dal calendario di gare omologate. L’unica che lo era, la Mezza Maratona del Fucino, è stata annullata per motivi economici e organizzativi. Un problema da attribuire alle stringenti norme regolamentari della federazione, che in pratica costringe manifestazioni di questo tipo a figurare come appuntamenti nazionali - con tutti i costi che ne conseguono - o il mondo podistico abruzzese non riesce ad adeguarsi a tale esigenza?
<< Questo punto è in stretta relazione al precedente. La domanda, semmai, è perché sono aumentate in maniera esponenziale le gare podistiche. La federazione, per regolamentare questo fenomeno e anche per tutelare le gare storiche, ha cercato di calendarizzare gli eventi. Le tasse, è vero, sono elevate e schiacciano le piccole manifestazioni che hanno comunque dietro tanto lavoro di organizzazione. Così sono costrette a morire. Ma se il quesito posto è sbagliato, devo prendere atto che c’è un grandissimo numero di organizzatori mecenati, preoccupati solo delle finalità sociali degli eventi podistici, non di quelli tecnici >>.
Quest’anno è stata siglata un’importante convenzione con l’Università di Teramo per il sostegno, sotto forma di agevolazioni varie, agli atleti universitari. L’obiettivo è quello di arginare l’abbandono precoce dell’atletica per motivi di studio. In considerazione della progressiva diminuzione degli arruolamenti nel gruppi sportivi militari, che riducono di molto le prospettive di carriera a lunga scadenza per i giovani più validi, il percorso di assistenza universitaria potrebbe essere una delle alternative per permettere a un numero maggiore di giovani atleti di proseguire almeno per qualche anno in più la carriera?
<< Assolutamente sì, e questo è stato il presupposto per cui il Comitato Regionale ha investito un anno di lavoro in questa direzione >>.
Dall’università alla scuola, un tempo fucina di talenti per l’atletica, ma ora punto dolente per la federazione, anche a livello nazionale. Cosa ha fatto, e cosa può fare il Comitato nel suo piccolo, per cercare di riavvicinare in maniera produttiva l’attività dell’atletica nelle scuole?
<< La FIDAL ha programmato seminari di aggiornamento per i docenti di scienze motorie che possono utilizzare i "Bonus" del MIUR. Il progetto sta riscontrando notevole interesse e un riscontro altamente positivo. Può essere sicuramente una strada, ma non si può negare che abbiamo perso di vista per troppi anni l'importanza di far conoscere l'atletica agli studenti >>.
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