Il nuovo Randazzo: ''Ora punto a Doha''

29 Agosto 2019

Il lunghista azzurro martedì 3 settembre a Zagabria a caccia della misura per i Mondiali, dopo il personale di 8,07 a Rovereto: "Stacco da migliorare, ma adesso ho più fiducia"

A Bressanone 7,94, a Bydgoszcz 8,00, a Rovereto 8,07: è il ruolino di marcia di Filippo Randazzo nell’ultimo mese di gare. L’azzurro del salto in lungo sta finalmente trovando continuità intorno agli otto metri e la prossima settimana andrà all’assalto dei Mondiali di Doha, alla ricerca dello standard d’iscrizione di 8,17 o di una misura da quelle parti, che possa consentirgli di accedere alla rassegna mondiale in virtù dei target numbers. “Sarò martedì a Zagabria e poi venerdì ad Andujar, in Spagna - il programma del 23enne siciliano delle Fiamme Gialle, che dopo due anni è tornato a migliorare il primato personale al Palio della Quercia -. L’obiettivo è l’Olimpiade di Tokyo ma ci terrei ad esserci anche a Doha, perché un evento del genere, con gli avversari più forti, aiuta a crescere. Sono fiducioso dal punto di vista delle prestazioni perché dopo le difficoltà invernali sto cominciando a entrare ‘nel giro’ e stanno arrivando i risultati che aspettavo. Ma è solo l’inizio”.

"PIÙ CAVALLI NEL MOTORE" - Tante le novità in questa stagione per il saltatore azzurro, che dallo scorso ottobre si allena a Castelporziano con Andrea Matarazzo: “In quanto a strutture ho fatto un grosso salto di qualità - sottolinea Randazzo, argento europeo under 23 due anni fa a Bydgoszcz, e in precedenza bronzo continentale tra gli juniores a Eskilstuna nel 2015 -. In Sicilia eravamo praticamente isolati io e il mio allenatore Carmelo Giarrizzo e ogni giorno dovevo spostarmi per 35 chilometri da San Cono a Valguarnera, andata e ritorno. Qui invece ho trovato tutto quello che serve: pista all’aperto, indoor, fisio. Abbiamo lavorato con Andrea sulla linea già tracciata con Carmelo, quindi non ho dovuto fare bruschi cambiamenti. Sono cresciuto dal lato della preparazione perché ho aumentato i cavalli del motore con il lavoro in palestra. Sugli aspetti tecnici, ho rivisto spesso i salti di quest’anno e c’è da migliorare l’entrata allo stacco: per esempio l’8,07 di Rovereto con piede troppo ‘schiacciato’ non lo farei vedere nelle scuole. Ma velocità e sviluppo della rincorsa cominciano a essere stabili, dopo un inizio turbolento e tanti nulli in inverno”. 

"CERCO STABILITÀ" - “Bressanone e Bydgoszcz, con salti in sicurezza tra 7,90 e 8 metri mi dicono che in qualsiasi situazione ormai posso raggiungere misure non da sottovalutare - osserva il quattro volte campione italiano (negli ultimi cinque anni) -. Il quarto posto agli Europei a squadre, in particolare, mi ha dato tanta fiducia, perché non è facile trovare gli otto metri al primo salto in una gara importante e con molta responsabilità. Nelle prossime uscite cerco altre due prestazioni che mi stabilizzino intorno agli otto metri, utili per il ranking del prossimo anno verso Tokyo. E magari quel saltino in più per Doha…”.

naz.orl.

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