Ilenia Draisci ospite al Paolo Rosi
31 Gennaio 2017La velocista ha dedicato un pomeriggio alla Scuola "Paolo Rosi" del CR Lazio, concluso con una bella intervista.
Proseguono gli incontri con i campioni nell’ambito dell’iniziativa “A Scuola con gli Azzurri” promossa dalle Scuole giovanili del CR Lazio. Stavolta la protagonista è stata la velocista del C.S. Esercito, Ilenia Draisci, ospite della Scuola Paolo Rosi. Di seguito l’intervista realizzata a margine del pomeriggio di lezione che l’azzurra ha dedicato al gruppo di giovani atleti presenti in pista per lo speciale incontro con la campionessa azzurra.
Chi è Ilenia nella vita di tutti i giorni?
Sono una ragazza solare e allo stesso tempo molto determinata. Oltre ad essere una velocista professionista che gareggia per il Gruppo sportivo dell'Esercito, sono anche una studentessa di Scienze dell'Educazione e della Formazione presso l’università La Sapienza, e diciamo a tal proposito che sono una studentessa a tempo perso, poiché le sessioni di esame coincidono spesso con i più importanti periodi agonistici. Sono fidanzata, da quando avevo 16 anni, con lo stesso ragazzo, non ci siamo mai lasciati. Lui è uno sportivo come me, gioca a calcio e questo probabilmente ha reso possibile capire tutti i miei impegni con i raduni della Nazionale e le varie trasferte per le gare. Abbiamo in progetto di prendere una casa, visto che ancora non viviamo insieme.
Passando all'atletica, qual è il rapporto con la tua allenatrice di sempre Maura Cosso?
Il rapporto con Maura è fantastico, è una seconda madre, mi ha seguito in tutte le fasi della mia crescita sportiva e di vita. E' esigente, ma non mi ha mai messo pressioni particolari. Io mi sono sempre divertita a fare atletica e questo lo devo a lei, abbiamo avuto un rapporto basato sul dialogo e sul confronto, questo mi ha dato modo di non dover cercare altre strade.
Qual è il tuo gruppo di allenamento e quanto tempo dedichi all'allenamento?
Io mi alleno a Pomezia, sono cresciuta con l'Atletica Pomezia, per poi passare alla Fondiaria Sai Atletica ed infine sono diventata una professionista grazie al Gruppo Sportivo dell'Esercito. A Pomezia con me si allenano Jessica Paoletta, Mario Marchei e Mattia Di Panfilo. Ricordo ancora quando Mario e Mattia cercavano da piccoli di battermi in allenamento. Tra gli aneddoti posso raccontarti che un giorni travolsi Mario, quando aveva 5-6 anni, mentre stavo provando delle uscite dai blocchi. Lui porta ancora il segno delle mie chiodate, fu davvero un grande spavento per entrambi. All'allenamento dedico 2 ore e mezza la mattina e circa 3 ore il pomeriggio, dal Lunedì al Sabato, solo nei più importanti momenti agonistici mi alleno 3 ore nel pomeriggio.
Le tre persone più importanti che hanno lasciato un segno importante nella tua carriera sportiva?
Ne posso dire soltanto tre? Sicuramente al primo posto c'è Maura Cosso, la mia allenatrice e poi devo citare sicuramente le mie due famiglie sportive: La famiglia della Fondiaria Sai Atletica, ora Acsi Italia, e il Gruppo Sportivo dell'Esercito. Mi hanno sempre, e sottolineo sempre, consentito di svolgere l'attività senza alcuna pressione, consentendomi di divertirmi e di rendere al massimo delle mie capacità. L'ambiente è fondamentale per potersi esprimere al meglio, nella vita come nello sport. In questo sono stata davvero fortunata, avendo anche dei genitori strepitosi che mi ha seguita in tutte le gare fin da piccola, loro sono da sempre i miei primi tifosi.
Il tuo atleta preferito che hai avuto come modello?
Da piccola con l'aiuto di mio fratello scrissi una mail a Manuela Levorato, mi affascinava molto, ed è stato incredibile quando, a distanza di molti anni, ci ho corso insieme e lei si ricordava di quel mio messaggio. Adesso in assoluto i miei modelli sono Usain Bolt, come potrebbe essere diversamente, e al femminile l'eleganza di Allyson Felix.
In gara sei un atleta molto determinata, qual è il tuo segreto?
Prima di partire per il riscaldamento ho un po’ di tensione che man mano svanisce durante il riscaldamento. La consapevolezza di quello che ho fatto in allenamento mi dà la tranquillità giusta per esprimermi al meglio. In gara l'unica voce che riesco a sentire a quella della mia allenatrice. Sono, al contrario, molto più ansiosa quando gareggiano le mie amiche, quando corre la mia grande amica Giulia Pennella, sono sempre molto tesa.
Il momento più bello della tua carriera?
Ogni campionato italiano vinto mi ha lasciato qualcosa di importante dentro, ogni vittoria rappresenta qualcosa di unico e irripetibile, però la mia vittoria sui 100 ai Giochi del Mediterraneo è stata sicuramente la soddisfazione più grande che abbia mai provato. Salire sul podio e cantare l'inno nazionale mi ha riempito di orgoglio, è stata un'emozione indescrivibile.
Il momento più brutto della tua carriera?
Sicuramente il momento in cui mi sono dovuta operare, ma devo essere onesta non ho mai pensato di non poter riprendere a correre, sono sempre stata fiduciosa nel mio recupero e questo lo devo anche al mio “capo”, Fabio Martelli, che mi è stato particolarmente vicino in quei momenti e che mi ha convinto che sarei tornata ancora più forte.
Quali sono i progetti per il futuro?
I progetti per il futuro, e chiariamolo subito, sono di correre forte per i prossimi 4 anni. Al momento sto risolvendo un problema fisico dovuto ad una borsite, e sarò costretta a saltare le indoor, ma ci rivedremo per le gare all'aperto. Per il futuro, non ancora così prossimo, vorrei continuare la mia carriera nell'Esercito, lavorando con i giovani atleti.
Se tu non fossi stata una sprinter, quale specialità avresti voluto fare?
Nella mia attività giovanile ho avuto modo di provare davvero tutto, per il mezzofondo ero sicuramente sfaticata, e per i lanci ero negata. Maura mi diceva sempre che lanciavo la pallina all'indietro. Mi sarebbe piaciuto essere una saltatrice in lungo, anche se devo essere onesta, le sensazioni e le emozioni che provo ogni volta che vado dietro ai blocchi per una gara di velocità non le cambierei con nulla al mondo.
Cosa ti sentiresti di consigliare ai giovani ragazzi che si avvicinano all'atletica?
Penso che sia fondamentale, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, che i ragazzi si divertano il più possibile al campo, è la chiave vincente per correre forte. Oltre al divertimento ritengo importante che i ragazzi provino a porsi degli obbiettivi. L'atletica è una fantastica palestra di vita.
Siamo giunti ai saluti Ilenia, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e per la fantastica lezione che hai fatto ai nostri ragazzi, ti auguriamo di riprenderti presto dal tuo infortunio.
Grazie a voi, è stata una giornata molto divertente, questi incontri con i ragazzi sono qualcosa di unico e speciale, andrebbero fatti molti più incontri per promuovere il nostro fantastico sport. Grazie ancora e spero di venirvi a trovare nuovamente.
A cura di Paolo B. – Scuola Paolo Rosi
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