Impianti: equivalenza e certificazioni IAAF

08 Maggio 2013

Da Progettisti e Amministrazioni giungono frequentissime richieste di chiarimenti relative ad aspetti strettamente correlati alla realizzazione degli impianti di atletica leggera. Le richieste sono talmente frequenti, che riteniamo opportuno dover utilizzare il sito Federale, per dare ampia diffusione e risalto con definitive e inequivocabili precisazioni.

Due, in rigoroso ordine cronologico, gli argomenti che necessitano delle precisazioni:
1.    Concetto di equivalenza delle superfici sintetiche;
2.    Valore della Certificazione IAAF per le superfici sintetiche e ricaduta sulle procedure di collaudo ed omologazione della FIDAL.

1. Equivalenza delle superfici sintetiche
Prima di esplicitare il concetto e per meglio comprendere il chiarimento che dello stesso sarà fornito, è bene fare una rapida e fondamentale premessa. Le procedure di collaudo e omologazione degli impianti adottate dalla FIDAL, in particolare per quanto concerne le superfici sintetiche, sono identiche a quelle emanate dalla IAAF. Che in merito alle due grandi tipologie di superfici presenti sul mercato, prefabbricati e colati in opera, non considera alcuna distinzione, rimandando semplicemente alla rispondenza delle singole superfici ai parametri fissati per le prove in laboratorio (resistenza a trazione, sforzo a rottura e resistenza allo scivolamento) e per le prove in sito (Assorbimento degli Urti e Deformazione Verticale), la loro accettazione, o riconoscimento o omologazione.
E’ rifacendosi a questo inequivocabile principio adottato dalla IAAF, che stabilisce la “qualità” di una superficie sintetica, qualunque essa sia solo in relazione alla sua rispondenza ai suddetti parametri, che la FIDAL definisce le superfici colate in opera e prefabbricate tra loro equivalenti

Ed è in virtù di questo principio che la FIDAL, non solo non considera distinzioni di sorta tra le due tipologie di superfici, ma addirittura “raccomanda” a Progettisti e Stazioni Appaltanti, proprio al fine di evitare possibili fraintendimenti, oltre che aumentare il “valore” tecnico ed economico delle offerte, di riportare nei documenti di progetto e/o di appalto le due tipologie di superficie, rimandando l’adozione dell’una o dell’altra, alle migliori condizioni che saranno proposte da quanti parteciperanno all’appalto. Sempre ovviamente, nel rispetto di quanto altro al riguardo stabilito dalla Circolare Tecnica Federale per l’omologazione degli impianti, oltre che, nel rispetto di differenti volontà/scelte/esigenze del Progettista e/o della Stazione Appaltante.

2. Valore delle Certificazioni IAAF (Classe 1 & 2) per le superfici sintetiche e sua ricaduta sulle procedure di collaudo ed omologazione della FIDAL.
Strettamente collegata a quanto sopra e alle procedure federali per il collaudo degli impianti di atletica leggera, è la tematica relativa alle Certificazioni che la IAAF rilascia, su richiesta dei produttori/posatori, alle superfici sintetiche prefabbricate e/o colate in opera. Anche in questo caso è opportuno fare una rapida premessa, per comprendere il reale valore di questi attestati con i quali alcune Aziende si propongono a Progettisti e Amministrazioni, con l’evidente intento di condizionarne le scelte tipologiche.

La richiesta di Certificazione viene inoltrata alla IAAF, accompagnata dalla Scheda Tecnica e da una campionatura  del prodotto, oltre che da un bonifico corrispondente a quanto stabilito dalla IAAF. A seguire, per rilasciare la Certificazione, la IAAF, tramite un suo Laboratorio accreditato, riscontrerà, tramite l’esecuzione dei test in sito ed in laboratorio sulla superfice realizzata, la rispondenza della stessa a quanto attestato nella scheda tecnica ricevuta, ma soprattutto ai parametri prestazionali che la stessa IAAF ha stabilito (uguali per superfici prefabbricate e colate in opera).

Solo per lo svolgimento di competizioni di atletica leggera quali Giochi Olimpici, Campionati Mondiali, Campionati Continentali e Coppe Continentali, la IAAF richiede e verifica come sopra, che l’impianto sportivo sia dotato di superficie sintetica “Certificata IAAF”; superficie che pertanto in questi casi verrà sottoposta ai test in sito ed in laboratorio per riscontrarne la rispondenza ai parametri richiesti.

Per tutte le altre tipologie di competizioni internazionali, come per tutti gli altri impianti che dovessero essere realizzati con superfici sintetiche, salvo particolari richieste dell’Ente Proprietario, la IAAF non esegue alcun diretto controllo sulle superfici, rimandando l’accertamento della rispondenza alle Norme IAAF e l’accettazione delle stesse, alle competenze delle singole Federazioni Nazionali di Atletica Leggera e alle rispettive procedure di collaudo. Procedure ovviamente identiche a quelle della IAAF se non, come nel caso della FIDAL, in taluni aspetti anche più restrittive.

E’ dunque per tutto quanto sopra, oltre che di quanto già detto in merito all’Equivalenza, che la FIDAL, quale Ente deputato al Collaudo e all’Omologazione degli impianti di atletica leggera, da decenni, prima fra tutte le Federazioni Internazionali di Atletica, a tutela dell’investimento delle Amministrazioni e per garantirsi la piena rispondenza degli impianti realizzati al Regolamento Tecnico, ha adottato una rigida procedura di collaudo che prevede come sempre, per ogni singolo impianto realizzato sulla superficie sintetica siano eseguiti i test in laboratorio e in sito.

Qualsiasi tipo di Certificazione che, preventivamente all’esecuzione dei test sulla superfice realizzata sia presentata dalle Aziende, per la FIDAL non rappresenta e non costituisce alcuna garanzia. Parimenti, anche le numerose superfici sintetiche non dotate di Certificazione IAAF, purché realizzate nel rispetto di quanto stabilito dalla Normativa IAAF e dagli ulteriori Regolamenti Federali sono ritenute assolutamente omologabili.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Impianti FIDAL
Gianfranco Renzulli
Tel. 06 36856162 - E-mail: impianti@fidal.it

 



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