In tanti a Torino per il saluto a Simeon



Un grande applauso e il saluto dei suoi ragazzi, venuti per lui a Torino da tutta Italia. Così Silvano Simeon ha ricevuto oggi a Torino il saluto dell'atletica italiana; e così ha saputo ancora una volta riscaldare i cuori di chi gli ha voluto bene e ha condiviso con lui tanti episodi di vita, sportiva e non. La chiesa di Gesù Nazareno è bastata a malapena a contenere quanti sono venuti a rendere omaggio all'uomo dalle mani forti e dal fisico possente ma dal sorriso rassicurante, instancabile fonte di battute, come lo ha ricordato in questi giorni il Presidente Fidal Franco Arese, suo compagno in nazionale.

Un uomo scanzonato che non disdegnava nemmeno il ballo: perchè lui sì che sapeva usare i piedi e aveva reattività nelle caviglie, nonostante la corporatura. Questo il ritratto che emerge dai molti ricordi pervenuti da tutta Italia per Silvano, signore indiscusso del disco italiano degli anni '70, poi tecnico del settore lanci della nazionale. A salutare il gigante buono la nazionale di lanci al completo: presenti, tra gli altri, il responsabile del settore Nicola Silvaggi con Domenico Di Molfetta e molti degli atleti che Silvano ha allenato in questi ultimi anni: Agnese Maffeis, Hannes Kirchler ma anche Nicola Vizzoni con Claudia Coslovich, Silvia Salis, Clarissa Claretti, Chiara Rosa e Zahra Bani. Diego Fortuna, in rappresentanza di molti di loro, ha poi voluto leggere a fine cerimonia un saluto per il tecnico che era sempre disponibile per tutti. Ma tanti oggi erano anche gli amici del Simeon atleta, suoi compagni di nazionale negli anni '70 come Sara Simeoni con il marito Erminio Azzaro; Maurizio Damilano, presente anche in rappresentanza della dirigenza Fidal, e il responsabile tecnico della marcia Vittorio Visini, le Fiamme Gialle, e il mondo sportivo torinese del quale ormai da tanti anni Silvano, friulano di nascita, faceva parte.

Myriam Scamangas

Riceviamo e pubblichiamo questa toccante testimonianza di Sergio Consolini, il figlio del "mito" Adolfo, che traccia un bel ricordo di Simeon.   

E' con immenso dolore che ho appreso la notizia della scomparsa di Silvano.  Lo conobbi in quella primavera del 1967 all'Arena di Milano, giornata solare, che mio padre Adolfo sentiva particolarmente dal mattino, quasi a presagire qualcosa che allo stesso tempo lo allietava, ma che avrebbe chiuso un ciclo. Era pomeriggio, noi eravamo sulle gradinate dell'Arena in prossimità della linea ideale per vedere la bandierina che segnava il limite del record Italiano di lanci del disco. Ad un tratto mio padre si alzò di scatto esultando, mentre vidi il disco oltrepassare di circa 1 metro la bandierina e rimbalzare due, tre volte sul prato. Dopo 17 anni mio padre perse il titolo italiano passando idealmente lo scettro a Silvano, timido atleta di 22 anni, che ci raggiunse a fine gara su quelle tribune e rimase seduto parecchio a parlare con mio padre, quasi volesse scusarsi per il nuovo record che aveva appena fatto. Tante erano le similitudini con mio padre. Seppur giovanissimo, Silvano mi sembrava un uomo già maturo, dal fisico possente, dalle mani grandi e forti (come quelle di tutti i discoboli che ho conosciuto). Lo incontrai due anni e mezzo dopo, al funerale di mio padre mancato il 20 dicembre 1969.  C'era anche lui, mi parlò, io ancora tredicenne forse non compresi tutto, ma apprezzai. Come apprezzai negli anni succesivi le sue calorose strette di mano, il suo sorriso rassicurante, quando in cerimonie sportive e commemorazioni di mio padre mi veniva incontro per cercarmi. Mi sento molto legato alla sua figura. Discende anche Lui da una ideale stirpe di discoboli che ha forgiato degli atleti che molto si accomunano, specialmente nei comportamenti. Anche Silvano ci ha lasciato in una gelida giornata di dicembre, come mio papa', e soprattuto in questa domenica del 12, mentre a Costermano (Verona), dove riposa e dove è nato , nella mattinata si stava svolgendo la quarantunesima commemorazione della scomparsa. Avevo un po' dimenticato quante festività natalizie erano state tristi per me. Oggi il dolore si rinnova. Addio Silvano. Se lo vedi saluta il mio papà. Le mie più sentite condoglianze sono per la moglie Mimma ed i figli, ed a tutto il movimento sportivo italiano dell'atletica. 

Sergio Consolini

 




Condividi con
Seguici su: