Inglese: ''E ora la mezza maratona''
06 Luglio 2016La barlettana dell'Esercito commenta il suo sesto posto con primato personale (31:37.43) sui 10.000 metri degli Europei di Amsterdam. Domenica l'attendono i 21,097 km.
Veronica Inglese (10.000m): "E' stata una gara strana, siamo partite molto forte, ma io non volevo farmi scappare troppo le altre. Ad un certo punto ho provato a rifiatare, per recuperare i continui strappi che hanno spezzato il ritmo di gara. Sono contenta perché fare il personale in Nazionale vuol dire aver fatto il meglio nel momento che conta. Questo non è un meeting, siamo ad un campionato europeo, il mio primo campionato europeo assoluto". Ma per la barlettana dell'Esercito non è arrivato ancora il momento di fare le valigie: "Domenica mi attende la mezza maratona e diciamo che oggi è stato un po' come fare una specie di qualificazione per i 21 chilometri. Questa gara intanto mi ha lasciato una preziosa esperienza in più. Occhi aperti, ma come sempre sono pronta a buttarmi". Strada o pista nel tuo futuro? "Il progetto è quello di allungare verso la maratona, ma senza rinunciare ai 10.000 metri che voglio riuscire a correre ancora più forte".
Yuri Floriani (3000 siepi): “Non posso che essere felice. Ci tenevo tanto a questi Europei, senza pensare ad altro, anche perché se non ci si confronta prima a livello continentale, non si può puntare all’Olimpiade. La batteria mi sembrava lenta all’inizio, ma grazie al mio compagno di nazionale Chatbi, che ha imposto il ritmo, sono riuscito a passare con uno dei tempi di ripescaggio. Ammetto però che ho sbagliato nettamente l’ultima riviera, prendendola con il piede sinistro invece che con il destro, e ho perso un paio di posizioni. Ora voglio disputare una finale al meglio delle condizioni fisiche, anche se molto dipende da come sarà impostata. Nelle precedenti edizioni ho corso due finali, totalmente diverse una dall’altra, comunque cercherò di mettermi più avanti possibile”.
Abdoullah Bamoussa (3000 siepi): “Felicissimo per questa mia prima esperienza europea in pista. Ho voluto difendere i colori azzurri al massimo, cercando la qualificazione per la finale, e nonostante la caduta ce l’ho fatta. Sento un po’ di dolore al ginocchio, ma spero di non essermi fatto male e di riuscire a recuperare”.
Jamel Chatbi (3000 siepi): “Era quello che ci voleva. Mi sono allenato bene, sono consapevole delle mie forze. Ora venerdì mi aspetta una bella gara per la finale, dove troverò almeno quattro o cinque avversari tosti, ma cercherò di fare del mio meglio”.
Mario Lambrughi (400hs): “Un po’ me l’aspettavo di farcela, guardando i crono dei miei avversari. Ma non mi aspettavo di trovare questo vento, quindi ho pensato più a fare bene la ritmica che ad andare forte. Ora mi trovo a pensare alla semifinale di domani e per me è una grandissima soddisfazione. Studio marketing all’università, cercando di dare più esami possibile, e nei mesi invernali ho lavorato in una pizzeria per mantenermi. Fino a un anno fa mi allenavo quasi esclusivamente su un rettilineo di 60 metri, però sono sempre riuscito a fare qualche prova in pista nei paesi vicini. Una grande sfida, non ancora completamente vinta, ma è la dimostrazione che se si vuole fare qualcosa, si può fare e non ci sono scuse. Niente è impossibile”.
Mattia Contini (400hs): “Sono molto contento. Ci speravo quando ho visto la composizione della batteria, sapevo che era fattibile. Non ero al top della forma, ma mi sono detto di mettercela tutta e mi sono fatto contagiare dal clima positivo degli Europei. Ho spinto al massimo, nonostante la pista non sia una delle mie preferite. Spero di poter riconfermare domani quello che penso di valere. Lotterò con tutte le mie forze per rivedere quel “49 secondi” sul display”.
Yusneysi Santiusti (800m): “L’obiettivo era passare il turno, spendendo meno energie possibile. Oggi mi sono sentita tranquilla, ho fatto una leggera progressione per conquistarmi il posto, ma ho visto che le gambe andavano e quindi ho accelerato un po’, ma senza andare al massimo. Questa prima maglia azzurra è importante per me, nella mia vita. Credo anche che sia arrivata al momento giusto e cercherò di onorarla”.
Gloria Hooper (200m): “Sono partita convinta di poter andare in finale, perché nelle gambe sento di averlo. Ma la prima parte di gara è stata poco efficace, di conseguenza anche la seconda. Non è andata come speravo”.
interviste di Alessio Giovannini
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