Internazionale. Budapest: ultima chiamata
Apertura del nostro osservatorio settimanale con i campionati statunitensi indoor a Boston (nell’impianto di Roxbury), validi come selezione per i mondiali di Budapest della prossima settimana: al solito, i primi due classificati rappresenteranno gli USA sul proscenio mondiale, con buona pace degli altri, a casa. Assente, come annunciato, Marion Jones. Svoltisi in tre giorni ma con le gare-clou distribuite lungo il sabato e la domenica, i trials non hanno lesinato buoni risultati: il sabato in vetrina il doppio sprint di Gail Devers, abbonata alle doppiette da inizio stagione: per la veterana 7.12 sul piano e 7.81 sugli ostacoli in poco meno di un'ora. Ad accompagnarla nel viaggio ungherese saranno Torri Edwards (stesso tempo sui 60, lei e la Devers divise da una manciata di millesimi di secondo) e Joanna Hayes (7.91). Non è stata l'unica accoppiata centrata nel corso dei campionati: Jennifer Toomey, bianca e bionda specialista degli 800, capace di un 2004 davvero regolare fin qui, ha imitato la Devers su distanze ancor più difficili, 800 e 1500 metri, impresa mai riuscita in precedenza: 2:00.02 il sabato e 4:09.82 la domenica (terza nei 1500 la sempreverde Suzy Favor Hamilton). Brillante finale sui 60 piani uomini, con Shawn Crawford che è sfrecciato in 6.47 (primato personale) e che porterà con sé John Capel, iridato dei 200 parigini, secondo con 6.52. In batteria si è rivisto Maurice Greene: terzo nella sua serie con 6.61, non si è successivamente presentato in finale per un lieve risentimento muscolare. Nell'asta maschile successo per Toby Stevenson con 5.80; in questa gara solo terzo, a pari misura (5.75) col più fortunato Russ Buller, quel Jeff Hartwig che pochi giorni fa ha scalzato Giuseppe Gibilisco dalla leadership mondiale stagionale (5.88 a Jonesboro, in Arkansas). I due triplisti saranno Allen Simms e LaMark Carter, al ritorno in una grande manifestazione: per il vincitore 16.88. Titolo femminile alla Hurd (13.84), che sarà affiancata ai mondiali da Yuliana Perez. Ottima finale anche per Allen Johnson: 7.44, secondo crono dell'anno (gli appartiene anche il primo, 7.43), e pratica sbrigata; secondo l'altro veterano Duane Ross, 7.59 e 7.53 in batteria. La domenica promuove Savanté Stringfellow nel lungo con 8.26 ed il giovane Marcus Thomas (non si è presentato in pedana il campione del mondo Dwight Phillips). Il peso femminile lancia nell'orbita internazionale Laura Gerraughty, 19.14 (primato universitario USA), promessa da qualche stagione e destinata a raccogliere l'eredità di Connie Price, ora ritiratasi. Stacy Dragila, incredibilmente regolare su misure altissime (ancora un 4.70, al primo tentativo) andrà a Budapest assieme alla Schwartz (4.40). La Acuff (1.93) e la Waller come al solito rappresenteranno gli USA nel salto in alto: sono sempre loro a dominare la scena a stelle e strisce. Cantwell non ha avuto opposizione nel peso. 21.26 il suo miglior lancio. Secondo Reese Hoffa, altro over-21 della stagione. Adam Nelson, l'unico annunciato in gara a poter impensierire il leader mondiale stagionale non è invece sceso in pedana. 400 metri: fra le donne la sorpresa di GiGi Miller, nota come eptatleta, che nel computo delle due serie di finale è giunta seconda. Il titolo è andato a Julian Clay in 52.85: specialità dormiente quest'anno negli States, rappresentati nelle liste mondiali da una sola atleta nelle prime tredici. Non è andata granché meglio fra gli uomini dove il successo è arriso a Milton Campbell in 46.43. Secondo James Carter, uomo degli ostacoli. Chiusura senza luci dallo sprint, con i 200 metri. I titoli vanno a Crystal Cox e James Hackley. Sono curiosamente ben più quotati i secondi classificati in entrambe le gare, Rachelle Boone e soprattutto il massiccio Coby Miller. In definitiva, solo Allen Johnson e la Gail Devers versione ostacoli potranno difendere il titolo mondiale indoor conquistato a Birmingham lo scorso anno. Delle altre medaglie USA della passata edizione, solo la Edwards sui 60 metri sarà di nuovo della partita. In contemporanea ai trials diverse manifestazioni sul suolo americano: in Kentucky, a Lexington, brillano Tyson Gay nella velocità (6.57 e 20.40!) e il formidabile atleta delle Bahamas Leevan Sands (suo il recente bronzo mondiale del triplo) che salta a 8.10 e 16.88. Ricordiamo, in proposito dei 200 metri di Gay e di tutte le gare di corsa dai 200 metri in su, che la pista di Lexington ha uno sviluppo di 291 metri. Prodezze anche sul fronte femminile: Muna Lee sfodera 7.17 sui 60 e 22.97 sui 200, crono che non le basta per imporsi di fronte al 22.67 di Veronica Cambpell, già a 22.51 due weekend fa in Arkansas. Ancora, la specialista di Grenada Hazel-Ann Regis si segnala per l'ennesima prestazione di rilievo sui 400: 51.13, che già è buono di suo a livello indoor, ancor di più se si pensa che si tratta del miglior tempo stagionale al mondo da parte di un'atleta non russa. Peccato, però, che la pista di quasi 300 metri ne invalidi l’omologazione. In prospettiva-mondiali, diamo qualche altra indicazione sui probabili protagonisti: è stata diramata la selezione russa che parteciperà ai campionati di Budapest: spiccano i nomi, fra i maschi, di Shabunin, Rybakov, Klyugin, Burkenya e Lobodin; fra le donne saranno presenti, oltre alle quattro medaglie d’oro di Birmingham (Kotova, Korzhanenko, Feofanova e Nazarova, e le due staffettiste Zykina e Antyukh), Tabakova, Kapachinskaya, Goncharenko, Krasnomovets, Samitova, Zarodozhnaya, Slesarenko, Chicherova, Isinbayeva, Simagina, Lebedeva e Krivelyova. A proposito di russi recuperiamo una notizia giunta in ritardo per l'appuntamento della scorsa settimana: la migliore prestazione mondiale ed europea sui 3000 metri siepi indoor di Lyubov Ivanova, 23 anni, che a Mosca ha ottenuto 9:21.37. Precedente 9:29.54 di Gulnara Samitova, che resta record-woman all'aperto. Ancora dalla Russia, sabato gara di alto a Chelyabinsk, che segna il ritorno a buon livello dell'ultimo atleta in grado di valicare i 2.40 (nel 2000), Vyacheslav Voronin (oro a Siviglia '99). Sua la vittoria con 2.28. In campo femminile 1.98 per Yekaterina Aleksandrova e 1.96 per la 20enne Novoseltseva, che continua a salire da inizio stagione. Nel corso della settimana il Jump Gala di Tallinn, Estonia, con ottimi risultati: si fa ancora onore l'imbattuto Stefan Holm (2.33), davanti al finlandese Froesen (record nazionale con 2.31). Sale anche Kristiansson nell'asta (5.73); nel triplo mondiale stagionale di Olsson (17.65, si migliora di un centimetro), e clamoroso 21.63 di Olsen nel peso. Il danese è ora il secondo nelle liste mondiali dell'anno dopo Cantwell, capofila con 21.95. Nella gare femminili record per Susanna Kallur sugli ostacoli con 7.88, e 1,97 in alto per la Bergqvist. Il weekend parte dal venerdì col meeting di Chemnitz: stupisce il 20enne Olusoji Fasuba, nigeriano di 20 anni del quale abbiamo già trattato, che in batteria vola in 6.50 prima di precedere il ghanese Nkansah in finale (6.53 contro 6.57). Dall'asta maschile prendiamo atto del debutto stagionale indoor del sudafricano Brits, argento nella gara mondiale di Gibilisco: vince a parità di misura con 5.75 sull'olandese Rens Blom e su un manipolo di tedeschi, nei quali fa la sua rentrée ad alto livello Michael Stolle, qui a 5.70, alla seconda uscita stagionale. Lo sprint è targato Africa anche sulla sponda femminile: la Anim, ghanese già in vista a 17 anni, vince in 7.18. Nel lungo infine buon incremento per Carolina Kluft, che dopo i balbettii delle prime uscite trova una buona pedana per ottenere 6.62, misura che non le permette di superare la bella tedesca Bianca Kappler (6.63). Meeting di Liévin: edizione del Gaz de France priva dei primati mondiali che lo hanno caratterizzato per diverse stagioni, ma con molti spunti di interesse e rientri importanti: su tutti quello di Hicham El Guerrouj, che vince i 3000 senza fatica in 7:34.71. Ritorno anche per Eunice Barber, quarta con 6.61 (ai primi tre posti, in appena un centimetro, la Rublyova con 6.66, la cinese Guan Yingnan con 6.65 e la Galkina con 6.65). Nell'asta migliora il personale la Polnova (4.71), che lascia al secondo posto la neo-primatista Feofanova (per lei un inatteso flop e miglior misura a 4.46). Di nuovo in pista anche i due gioelli francesi Baala (sui 1000 metri con record di Francia in 2:17.04) e Tahri (terzo nei non molto veloci 1500 di Fernandez). Ancora Christine Arron in evidenza: in 7.10 corre a soli due centesimi dal primato della scorsa settimana. In chiusura di meeting nuovo primato di Svezia sui 200 per Johan Wissman, che corre in 20.65. In un'altra serie rientro alle gare anche per Frankie Fredericks, 36 anni e mezzo, che sulla pista che gli diede il primato del mondo in 19.92 corre in 20.79. Unico italiano presente in terra di Francia Andrea Rabino, che dopo la batteria corsa in 6.69 (passaggio ufficiale ai 50 metri in 5.78, terzo dietro Mayola e Fasuba), in finale chiude quarto in 6.70, battuto da Mayola (6.57), Pognon ed Obikwelu. Anche in finale Rabino ha segnato 5.78 al passaggio ai 50 metri. Domenica con Lipsia a chiudere la settimana che precede i mondiali: l'asta maschile porta al personale Bjorn Otto, 5.81, e si rivede a discreti livelli il seimetrista Danny Ecker, assente per un anno a causa di problemi fisici ed ora in costante miglioramento rispetto le prime prove stagionali attorno ai 5.40; per lui 5.60. Nel peso conferma della condizione di Manuel Martinez, 20.66. Dall'alto capo del mondo, in Nebraska, un altro pesista europeo, Carl Myerscough, ottiene a Lincoln 20.91, primato stagionale. In definitiva, possiamo definire come interlocutorio il weekend appena conclusosi: a parte i campionati statunitensi, il grosso dei protagonisti della rassegna che scatterà venerdì prossimo a Budapest è già proiettato verso l'obiettivo massimo della stagione al coperto. Ricordiamo infine, come bilancio provvisorio dell'attuale stagione indoor, che se escludiamo il carosello dell'asta femminile, le cui reginette si alternano quasi ad ogni nuovo confronto, primati mondiali (due) sono stati realizzati solo da atleti dell'Etiopia, e se contiamo anche i limiti junior gli exploit da annoverare agli atleti (soprattutto alle atlete) etiopi sono addirittura sei. L'attività all'aperto ha avuto negli ultimi giorni gli episodi salienti nei campionati australiani e nelle prime bordate provenienti da Cuba: a L’Avana Yipsi Moreno ha lanciato il martello a 73.65 ed Osleydis Menendez ha ottenuto un ottimo 64.95 nel giavellotto. A Sydney risultati in linea con l'andamento della stagione australe: nei lanci femminili vittorie delle ospiti neozelandesi Faumuina (63.44) e Adams (18.96); sempre in tema-lanci sempre più lontano Justin Anlezark (20.72), il quale, lo ricordiamo, lo scorso anno ha collezionato due quinti posti in due mondiali, indoor ed outdoor. A Budapest potrebbe essere protagonista. Buoni i diecimila della Johnson-Willis che chiude in 31:49.97. Nella 4x400 3:29.79 per la selezione "A" australiana, con in terza frazione Jana Pittman. Non solo in Italia la rassegna nazionale di lanci invernali: in Ungheria centra il primo over-80 della stagione (parliamo di lancio del martello) Peter Botfa, che ha superato la fettuccia dell'eccellenza di 37 centimetri. Titolo femminile a Katalin Divos con 64.35. Piccole Ottey crescono Kingston, Giamaica, culla della velocità caraibica, esprime un nuovo talento: si tratta della ventenne Sherone Simpson, 11.37 nel 2003; nella capitale, sabato scorso, ha portato il personale a 11.11, mondiale stagionale all'aperto; caratterizzata da vento favorevole, ma legale, di 1.6 metri al secondo, la gara ha visto anche la junior Facey scendere a 11.25. On the road Sulle strade di San Juan di Portorico, dove lo scorso anno centrò la migliore prestazione mondiale dei 10 chilometri su strada, Paula Radcliffe ha conosciuto il quasi dimenticato sapore della sconfitta ad opera di Lornah Kiplagat, ex-kenyana divenuta olandese alla vigilia dei mondiali di Parigi, dove fu quarta sui diecimila: 30:41 per la nera olandese, 40:45 per la britannica che ha recentemente riscritto la storia cronometrica della maratona. Fra gli uomini successo di John Korir in 27:47. In Spagna, domenica, ventesima edizione della maratona "Ciudad de Sevilla": discreto il responso cronometrico per il kenyano Nelson Lebo, vincitore in 2:11:13; a seguire il russo Oleg Bolhovets (2:11:17) e l'altro kenyano Joseph Kadon (2:11:30). Varie della settimana Chiusura anticipata di stagione per Gabriela Szabo: dopo il ritiro patito a Birmingham, dov'era all'esordio stagionale sui 3000 metri, la romena ha dichiarato che salterà l'intero 2004 per ripresentarsi ad alto livello in futuro. Chiusura obbligata invece per Stavros Kouropakis: il saltatore con l'asta greco è stato sospeso per positività al clenbuterolo (l'occasione sono stati i campionati nazionali indoor) e non ha potuto partecipare ai Giochi Balcanici indoor in programma nel weekend trascorso ad Atene. Si attende l'esito dell'analisi "B". A proposito dei Giochi Balcanici affermazione su entrambi i fronti della Romania, nell'ordine su Grecia, Turchia e Bulgaria. Nel triplo le cose migliori: la Gavrila brilla in 14.45, appena due centimetri per lasciare il secondo posto alla rientrante Tereza Marinova, oro olimpico a Sydney. La velocista cingalese Susanthika Jayasinghe, argento sui 200 metri ad Atene '97, e successivamente senza pace per via di dichiarazioni riguardo presunte persecuzioni e molestie da parte di dirigenti del suo paese, ha debuttato sul giro di pista, nuova frontiera della sua altalenante carriera: a Colombo, in Sri Lanka, ha corso in 55.62 (sì. Cinquantacinque e sessantadue). La velocista vanta in carriera 11.04 e 22.28 sulle distanze classiche della velocità. Il prossimo appuntamento delle news internazionali, previsto per martedì prossimo, sarà naturalmente incentrato sui campionati del mondo di Budapest. Alla prossima settimana. Marco Buccellato
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