Internazionale: Cheruiyot sbanca Francoforte



Primo piano estero sulla maratona di Francoforte, un percorso che ha mandato  in orbita l'ennesimo nuovo talento africano, e sulle altre principali maratone del fine settimana. Un occhio vigile anche sulla marcia, ancora in grado di regalare primati.  

Il "signor nessuno" al colpo grosso

 

Tra i tanti kenyani accreditati di tempi tra le due ore e sette minuti e le due ore e dieci, tutti giustamente aspiranti alla vittoria nella Dresdner Kleinwort Marathon di Francoforte, è spuntato a sorpresa il nome nuovo di zecca di Robert Kiprono Cheruiyot, da non confondersi né con Robert Kipkoech Cheruiyot (uno dei più titolati maratoneti del pianeta) né con Robert Cheruiyot, ora 34enne a con un passato di ottimo specialista sui 42 chilometri e nelle corse su strada in genere. 

Il neo-famoso, al debutto nella maratona ed alla prima gara della sua vita fuori dai confini nazionali, ha vissuto una domenica di autentica gloria vincendo una delle migliori maratone autunnali del calendario in 2:07:21 (record della corsa), precedendo al traguardo con ampio margine specialisti del calibro di Wilson Kipkemboi Kigen (2:08:16), Steve Kiogora (2:08:24), Phil Tarbei (2:08:47), Benson Barus (2:08:57), il 40enne Japhet Kosgei (2:09:24), ed ancora Ben Maiyo, Vincent Kipsos e William Kiplagat. La storia si fa ancora più bella se si pensa che, come riportato dall'amico Pat Butcher, Cheruiyot ha dovuto pagarsi il biglietto aereo con la promessa del rimborso spese se avesse corso sotto le due ore e quattordici minuti.  

Identikit 

Dalle interviste del dopo-gara apprendiamo che Cheruiyot è nato nel 1988, si allena con William Kiplagat (2:06:50 di personale, decimo domenica in 2:10:53), ed i suoi interessi sono curati dal manager olandese Jos Hermens. Cheruiyot vive nei dintorni di Kericho, è il quarto figlio di cinque fratelli nati da una famiglia di agricoltori e correre è, attualmente, il suo lavoro. Si considera un corridore su strada (1:04 nella mezza, 30 minuti e mezzo sui dieci chilometri), non avendo mai gareggiato nelle campestri, ed avendo avuto poche esperienze in pista, tutte in patria.  

Bellissima domenica per una matricola che correva con l'obiettivo del rimborso del biglietto aereo, e che al traguardo ha trovato ad aspettarlo cinquantamila euro di bonus per aver inaspettatamente migliorato il record della maratona tedesca. Ci costruirà una nuova casa per la madre, vedova dallo scorso anno. 

Profondo nero 

Il dominio kenyano è stato, stavolta, ancora più eclatante del solito, con ben diciassette specialisti piazzati tra i primi venti classificati, e con il primo maratoneta di nazionalità europea quindicesimo. I primi quattordici? Tutti atleti del Kenya: per la statistica (rimandiamo alle liste mondiali aggiornate e già scaricabili nella sezione dedicata del sito), cinque sotto le due ore e nove, sette sotto le due ore e dieci, quattordici in meno di 2 ore e 13 minuti.  

La maratona di alto livello, intesa come disciplina, ha subìto quest'anno un deciso arricchimento delle prestazioni di vertice. Non era mai accaduto di avere ben trenta diversi specialisti, in un anno solare, capaci di correre in meno di due ore ed otto minuti. Qualità ma anche densità: al limite di 2:13:10, rispetto ai 211 atleti del 2007, quest'anno ne contiamo già 246. 

Germania alla riscossa 

Dopo le imprese della Mikitenko (vittorie a Londra e Berlino), a Francoforte è salita in cattedra anche Sabrina Mockenhaupt, alla seconda esperienza dopo il debutto vincente dello scorso anno a Colonia in 2:29:33. La vittoria di domenica è assai più prestigiosa, sia per il crono realizzato (2:26:22), sia per il valore della concorrenza. Tra le sconfitte le gemelle Nurgalieva (Olesya seconda in 2:27:37), l'altra tedesca Kraus (2:28:20), le kenyane Limika e Malot (bentornata alle gare a 36 anni), e la nostra Ornella Ferrara, settima in un 2:32:13 che ne rafforza la posizione al quarto posto delle liste italiane dell'anno. 

Ancora maratone dal fine settimana: Nairobi, Istanbul e le altre 

A Nairobi vittoria del 34enne Samson Kikwei Tuiyange in 2:10:30, primato della corsa, mentre nella maratona femminile si è imposta Emmah Muthoni in 2:33:42. Nome nuovo anche nella mezza femminile, vinta da Catherine Tuwei in 1:11:07. Nell'EurAsia Marathon di Istanbul, giunta alla trentesima edizione e tormentata da una pioggia battente, vittoria africana in campo maschile grazie all'etiope Kasime Adilo (2:11:16) ed europea in campo femminile, dove si è imposta la russa Yulamanova in 2:30:17. La maratona di Istanbul prende il via in territorio asiatico e si conclude in quello europeo. Quest'anno gli organizzatori hanno modificato il tracciato, rendendolo ancora più affascinante attraverso un maggior numero di siti di rilevanza storica e culturale. 

Ancora specialisti etiopi in luce in Europa: a Lubiana ha vinto Amare Mulu in 2:14:41. Una rappresentante dell'Etiopia ha invece vinto la quarta edizione della maratona di Porto. Si tratta di Tirfe Tsagaye Beyene, prima in 2:35:31. A Samuel Muturi la corsa maschile in 2:11:08. A proposito di omonimie kenyane, il quarto classificato a Porto porta il nome di Robert Kiprotich Cheruiyot. Tanto per cambiare. Ieri si è disputata la maratona di Dublino, che come quella di Boston si corre di lunedì. Vittoria all'ucraino Naumov in 2:11:06. La veterana russa Larisa Zyusko ha migliorato il secondo posto della scorsa stagione imponendosi in 2:29:55, precedendo di otto secondi l'etiope Kebelush. 

Campionati cinesi di marcia su strada 

Non potevano concludersi, come sovente è capitato, senza un risultato da primato. Stavolta è toccato a Wang Hao (quarto a Pechino nella 20 chilometri) migliorare il limite mondiale junior dei 10 chilometri legato da quest'anno al nome del russo Aleksey Bartsaykin, che in maggio, nel corso della Coppa del Mondo di Cheboksary, aveva portato il record a 39:57.  

Questo risultato è oggetto di alcune interessanti curiosità statistiche: la prima è che a Xintai (la sede dei campionati cinesi) anche l'altro junior Wang Kun è sceso sotto il record di Bartsaykin, marciando in 39:35. La seconda è che a febbraio, nel corso dei campionati russi invernali di Adler, dove non sussistevano le condizioni per l'omologazione dei primati, ben quattro marciatori delle classi 1989 e 1990 avevano già marciato abbondantemente al di sotto del limite attuale: Edikt Khabullin in 39:13, lo stesso Bartsaykin in 39:15, Denis Strelkov in 39:16 e Stanislav Yemelyanov in 39:17. La terza è che quattro stagioni orsono Vladimir Kanaykin (all'epoca junior ed ora sospeso per due anni) marciò addirittura in 38:16.  

La mancata omologazione (assenza delle procedure antidoping e del numero regolamentare di giudici certificati) aveva colpito ad Adler anche la venti chilometri femminile, vanificando le imprese di Olga Kaniskina (1:25:11) e di Anysia Kornikova-Kirdyapkina (1:25:30), che in condizioni normali avrebbero iscritto nella cronologia dei primati il nuovo record del mondo assoluto e quello junior. 

Dalle altre gare dei campionati apprendiamo, che il campione nazionale della 20 maschile è Li Jianbo (1:20:47), che ha preceduto Li Gaobo (ancora junior), secondo in 1:21:06, e che il titolo femminile della medesima distanza è stato conquistato da Jiang Jing con un ottimo 1:27:23 davanti a Shi Na (1:28:50). Nella cinquanta chilometri affermazione di Si Tianfeng in 3:46:55 su Zhao Chengliang (3:50:25) e Gou Xiaoxin (3:58.24). Per finire, segnaliamo che Wang Hao, due giorni dopo l'impresa sui dieci chilometri, ha vinto anche la gara under 20 dei trenta chilometri in 2:08.43. 

Marcia francese

Campionati francesi per i cinquantisti a St-Lo: vittoria e personal best per Sebatien Biche in 3:56:43, davanti a Cédric Houssaye (3:58:54). Assente Yohan Diniz. 

New York -5 

Ecco Paula Radcliffe: la primatista del mondo della maratona e vincitrice di ogni tipologia di medaglia tranne quelle olimpiche, sarà di nuovo al via della maratona di New York, in programma domenica prossima. La Radcliffe ha sciolto i dubbi sulla propria efficienza fisica vincendo due giorni fa la prestigiosa Great North Run di Portsmouth (dieci miglia) in 51:11, migliore prestazione di sempre per una atleta britannica e quinta prestazione di sempre. La celebre Zola Budd, da molti anni signora Pieterse, ed ora quarantaduenne, sarà anche lei al via della maratona di New York.

Per tornare all'elite agonistica, ecco i nomi dei principali iscritti in campo maschile: Wilfred Kibet Kigen (2:07.48 quest'anno), Isaac Wanjohi Macharia (2:07:16), Ramaala, Tergat, i marocchini Goumri e Bouramdane ed il brasiliano Marilson dos Santos.  Leggendo l'elenco dei protagonisti, non si può non notare la maggiore qualità del cast femminile: oltre alla Radcliffe, troveremo al via Gete Wami, Joyce Chepchumba, Kara Goucher-Wheeler (al debutto), Rita Jeptoo Sitienei, Catherine Ndereba, Lyudmila Petrova, Dire Tune, Kimberly Smith e Lyubov Morgunova. 

Gossip 

Tirunesh Dibaba e Sileshi Sihine si sono sposati domenica scorsa ad Addis Abeba. Vicini agli sposi le sorelle di Tirunesh, l'eterna rivale in pista Defar, e Haile Gebrselassie. La festa nuziale si è tenuta all'Hilton di Addis Abeba. 

Lutto 

Domenica scorsa è mancato, all'età di 62 anni, Pablo Montes, argento olimpico con la staffetta 4x100 cubana alle Olimpiadi di Città del Messico e quarto nella finale dei cento metri. Tra gli allori della sua lunga carriera le tre medaglie d'oro conquistate ai Giochi del Centro America e dei Caraibi nell'edizione del 1970, svoltasi a Panama City. A quell'occasione, più precisamente nelle semifinali, risale il suo rilievo statistico più importante, quel 9.93 ventoso, anzi ventosissimo, che è ancora oggi il tempo elettrico più rapido mai realizzato da uno sprinter cubano. 

Coming soon 

New York cornice del mondo che va di corsa, ma non solo. Domenica sarà in programma anche la JoongAng Marathon di Seul. Per le notizie di questa settimana si ringraziano Pat Butcher, Alfons Juck e Mirko Jalava.

 

Marco Buccellato


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