Internazionale, Defar-record, Hooker a sei metri
Tornano i grandi meeting indoor ed arrivano i primattori, ad iniziare da Meseret Defar (debutto con "world best"), la connazionale Dibaba e la corazzata russa di scena domenica scorsa a Mosca. Iniziamo la panoramica di quanto successo negli ultimi sette giorni nel pianeta atletica con l'impresa di un australiano, ed a seguire tutte le indoor d'Europa, d'America e d'Asia, maratone, marcia e cross. Mister sei metri In una riunione secondaria a Perth, Steve Hooker è divenuto il quindicesimo atleta a superare la misura dei sei metri nel salto con l'asta. L'australiano, da quattro stagioni ai vertici tecnici della specialità, porta così a tre il numero dei "canguri" capaci di sorvolare la fatidica quota-top, dopo Markov e Burgess. Solo gli americani, con quattro atleti, hanno fatto meglio nella storia della specialità. Hooker ha superato al primo tentativo 5.50, 5,70, 5,80, 5.90, per raggiungere i sei metri alla terza prova. Due per due Ha iniziato la campionessa olimpica Slesarenko (due metri a Mosca, mentre Ukhov saliva ancora alto fino a 2.34), e l'ha imitata la sempre più autorevole Ariane Friedrich, che ha raggiunto il tanto sperato risultato sabato a Glasgow. L'atleta tedesca è al terzo primato personale consecutivo in pochi giorni. La Slesarenko ha condotto una gara perfetta senza errori fino ai due metri, prima di arrendersi per tre volte sulla quota di 2.05, misura mai saltata da una russa al coperto. Oggi il mondiale stagionale dell'alto femminile potrebbe cadere a Goteborg, e anche rumorosamente, in occasione del debutto di Blanka Vlasic. Defar subito mondiale Il 9:23.38 di Regina Jacobs targato 2002 è stato ampiamente cancellato da Meseret Defar nel corso dei Reebok Boston Games sabato scorso. L'olimpionica dei cinquemila metri ha portato il nuovo limite delle due miglia a 9:10.50 (passaggio in 8:35 e spiccioli ai tremila), trovando però nella neozelandese Smith una valida inseguitrice, più volte fattasi sotto nel corso della gara, che ha chiuso a sua volta abbondantemente sotto il vecchio primato della Jacobs in 9.13.94. Ottima anche la prestazione dell'australiano Mottram, capace di vincere i tremila metri con l'undicesima prestazione di sempre (7:34.50), che è anche la seconda prestazione all-time indoor di un atleta non africano. Nelle altre gare di Boston si è migliorata anche Tirunesh Dibaba sui 3000 metri (8:33.37), Cantwell ha vinto il peso con 20.97 sul campione del mondo Hoffa (20.70) e Carolina Kluft ha esordito sottotono nel lungo con 6.34, perdendo dall'eptatleta statunitense Nelson e dalla giamaicana Goulbourne. Mosca: Ukhov a terra, vola Silnov Dopo l'abbuffata di super-salti d'inizio stagione, il russo Ivan Ukhov non ha realizzato alcuna misura valida nella gara di salto in alto del "Russian Winter" di Mosca. La vittoria è andata ad un regale Silnov, campione d'Europa in carica all'aperto, tornato ai massimi livelli con 2.36 e capace di sfiorare l'impresa a quota 2.40. Il meeting moscovita ha regalato anche il 4:20.21 di Yelena Soboleva sul miglio (ora è la numero tre di sempre, ed è passata ai 1500 in 4:03.02), l'1:25.23 della Firova sui 600 (anche per lei terza prestazione all-time), il 7.16 della Nabokina sui 60 ed un ottimo Lukyanenko nell'asta, capace di raggiungere con successo la misura di 5.85. A Mosca c'erano anche Borzakovskiy (1:46.78), vittorioso su Bungei, la solita Simagina (6.92 nel lungo), e l'esordio di Fasuba nello sprint (6.56) Glasgow Tra i migliori risultati dalla Kelvin Hall (con i britannici vittoriosi di un solo punto sulla selezione USA), oltre al due metri della Friedrich ecco il 7.81 di Susanna Kallur sui 60 ostacoli (altro mondiale stagionale), il 6.57 del bianco Pickering sui 60 piani ed il debutto vittorioso del duplice campione del mondo Bernard Lagat (3:45.89 sui 1500 metri). Non troppo lontano, a Belfast, l'irlandese Robert Heffernan ha portato il mondiale stagionale dei 5000 metri di marcia a 18:51.46. Sarah Semeraro (CUS Cagliari) ha saltato 3.80 nell'asta perdendo a parità di misura dalla britannica Brown. Risultati da tutta Europa L'argento mondiale del peso Nadzeya Ostapchuk ha esordito a Minsk col mondiale stagionale di 19.73. Alle sue spalle progressi per l'eptatleta Yepimashko, che nel peso ha raggiunto la misura di 17.92. Un'altra bielorussa, l'ostacolista Valadzko, ha stupito in 7.89 sui 60 metri con barriere. Dal week-end tedesco spuntano, come di consueto, i salti: a Dresda Stefan Holm ha esordito con 2.30 (il connazionale Thornblad ha confermato l’ottimo momento con 2.31 a Malmoe), a Dormagen il 35enne Lobinger ha vinto la prima gara della stagione con 5.76. In pedana, 18.44 di Christina Schwanitz nel peso a Sindelfingen. In Francia, a Hirson, 2.31 del russo Dmitrik nell'alto. In Spagna 1.95 di Ruth Beitia nell'alto donne e 2.25 del cubano Perez, che spera di ottenere la cittadinanza spagnola, come recentemente capitato a Luis Meliz ed alcune stagioni fa a Joan Lino Martinez. In Romania Adelina Gavrila ha saltato 14.46 nel triplo. Sale ancora Topic, 37 anni: l'ex-campione d'Europa è di nuovo su quote importanti (2.27 a Budapest), assolute per la categoria Master (primato). L'ucraino Demyanyuk è salito a 2.30 a Zaporozhye. Bulgaria: dopo il 6.54 di fine ottobre a Macau riecco il qataregno ex-nigeriano Francis, che a Plovdiv si è espresso in 6.5 manuale. Il lunghista Atanasov ha saltato 8.03. La portoghese Gomes ha esordito a Pombal con 6.60 nel lungo. Sempre dal Portogallo, 16.85 di Evora e 19.51 (record nazionale) del nero Fortes nel getto del peso. A San Pietroburgo si è registrato l'ennesimo ritorno della lunghista Ter-Mesrobyan (39 anni), che ha saltato 6.47. USA e Canada Iniziamo dal Nord America: il 2.28 nell'alto di Michael Mason, diffuso la scorsa settimana, è stato corretto in un più "pesante" 2.30. Sempre dalla pedana dell'alto 2.27 di Dusty Jonas a Lincoln e 2.26 dell'emergente Kindred nello stato di New York. Walter Dix, assurto alla notorietà definitiva la scorsa stagione con un incredibile 19.69 sui 200 metri, ha esordito a Lubbock, in Texas, con un modesto 6.23 sui 55 metri, battuto dai poco noti Bolden e DeRosier. Nello stesso meeting 16.89 di Kenwood Bell nel triplo, a pochi giorni da un misterioso 17.42 (riferito all'aperto) ottenuto in Florida. A West Point Bershawn Jackson ha corso i 400 in 46.76, ma il miglior risultato della manifestazione è stato il 20.76 di Rubin Williams, mondiale stagionale dei 200 maschili. Dal resto dell'attività americana (a Fayetteville) 23.09 della giamaicana Henry su Porscha Lucas (statunitense, classe 1988 come la Henry) e 46.54 di Willie, un talento mai compiutamente espresso ma sufficientemente poliedrico da emergere dai 100 metri al giro di pista. La finale dei 60 è stata vinta dal trinidegno Ricky Thompsom (solo quarto in un deludente 6.74 J-Mee Samuels, ancora una volta oggetto misterioso della velocità made in USA). Wallace Spearmon si è esibito in un poco significativo 6.70. Per finire, sorprendente 6.84 della giovane francese Lesueur a Gainesville (è l'argento europeo junior del lungo, dove le francesine raggiunsero anche l'oro con la Galtier), che è anche primato di Francia indoor. Stagione cinese Riecco la Cina col suo Grand Prix (prima tappa a Shanghai): il 21enne Wen Yongyi ha abbassato il limite nazionale dei 60 maschili a 6.57. L'astista Liu Feiliang lo ha emulato portando il primato cinese a 5.62. La diciottenne Xu Tingting ha quasi toccato i 14 metri nel triplo con 13.95. In pedana le pesiste: Li Meiju sbaraglia subito la concorrenza con 18.55, quasi due metri in più della seconda classificata. In gara un'infinità di giovani e giovanissimi, dai venti ai sedici anni. La maratona di Osaka Mara Yamauchi, britannica sposata con un giapponese, ha vinto la sua prima maratona della carriera ad Osaka in 2:25:10, superando la battistrada Kayoko Fukushi (la primatista giapponese della mezza maratona) nei pressi del trentacinquesimo chilometro del tracciato. Ottimo il risultato d'assieme, con tredici specialiste sotto il muro delle due ore e trenta minuti. La Fukushi ha pagato a caro prezzo l'esordio sulla distanza reale delle corse su strada, iniziando a perdere il ritmo al ventottesimo chilometro (da 3:29 a 3:36 a chilometro) e cedendo clamorosamente nel finale (4:10 a chilometro nel momento dell'aggancio della Yamauchi). Per la giapponese chiusura al diciannovesimo posto in 2:40:54. Seconda la Morimoto in 2:25:34, terza la kenyana Mombi in 2:26:00. Buon ritorno della romena Simon, sesta in 2:27:17. Corse su strada Gennaio è mese fertile: annotiamo un 1:11:37 della sconosciute kenyana Nytipei nella mezza maratona di Carlsbad e la vittoria di Hosea Kogo a Getafe in 1:02:51. Nella maratona di Marrakech vittoria dell'etiope Lemma in 2:10:48 su Samuel Chumba (2:10.56). Le cronache riportano il quarto posto (prima delle europee) di Rita Del Bene in 2:50:05. Nella mezza maratona ottimo 1:01:22 di Allan Ndiwa. Lo svizzero Rothlin ha corso la mezza di Almeria in 1:03:33, terzo dietro Peter Korir e Mubaraq Shami (l'ex-kenyano Yatich, che ora corre per il Qatar, allenato da Renato Canova). Le violenze in Kenya sono costate la vita ad un altro atleta, il maratoneta Wesley Ngetich, autore di diverse apparizioni negli States, ucciso da una freccia avvelenata. Cross Il kenyano Leonard Komon (20 anni) continua a macinare successi (stavolta ad Hannut, in Belgio). In Spagna nuova affermazione di Kiprono Menjo (a San Sebastian). Sally vola Nel meeting di Canberra Sally McLellan ha sfiorato di un solo centesimo il record d'Oceania dei 100 ostacoli correndo con leggero vento contrario in 12.72. Aveva esordito a Sydney con 12.82 due settimane orsono. Nel peso ottimo 19.72 della Maori Valerie Vili-Adams, che vedremo a Valencia per il remake della finale mondiale di Osaka contro la Ostapchuk. Tra i risultati 1.91 di Ellen Pettit nell'alto, un sorprendente 83.23 del neozelandese Farquhar nel giavellotto e l'8.01 del lunghista "aussie" di colore Crowther. In Sud Africa debutto con 20.1 manuale sui 200 di Alwyn Myburgh. Sempre in Sud Africa record nazionale della Namibia per il lunghista Louw (8.23). Marcia Paquillo Fernandez ha concluso una dieci chilometri a Huelva in 39:12. In Giappone 1:29:28 di Mayumi Kawasaki dopo una prima metà di gara folle (43:30). Tra gli uomini 1:21:33 del coreano Kim Hyun-Sub e 1:21:40 di Yamazaki. Gebre-news Tutto ciò che dice o fa è notizia. Haile Gebrselassie, dopo il secondo tempo di sempre nella quarantadue chilometri di Dubai, ha dichiarato che a Pechino potrebbe non correre la maratona (condizioni ambientali poco consone ad un 35enne), ma scegliere i diecimila in pista o chissà, magari tutt'e due. Nel ventaglio delle indecisioni, ecco intanto firmato il prossimo impegno, a Lisbona nella mezza maratona di metà marzo, all'attacco del record mondiale di Samuel Wanjiru, ma a condizione che gli organizzatori apportino le necessarie modifiche al percorso, in pendenza per quasi 70 metri e quindi non in grado di produrre prestazioni omologabili come primati. Questi i passaggi (ogni cinque chilometri) di Gebre a Dubai: 14:17, 28:39, 43:20, 58:10, 1:13:04, 1:28:01, 1:43:12, 1:58:20. Figli d'arte Inizia a farsi notare la figlia del grande altista tedesco Dietmar Mogenburg, la sedicenne Katarina, già a 1.70, che gareggia per la Norvegia, dove suo padre ha messo su famiglia. Niente indoor Fuori per tutto l'inverno l'astista ceka Badurova, argento mondiale ad Osaka, infortunatasi ad un ginocchio e costretta all'immobilità per alcune settimane. Non vedremo nemmeno Alan Webb, che esordirà nella stagione outdoor con il progetto di doppiare gli impegni su 800 e 1500 metri ai Giochi Olimpici. Per infortuni o per rinuncia alla stagione al coperto non avremo apparizioni da parte degli olandesi Rens Blom (iridato dell'asta a Helsinki), Sedoc (campione europeo dei 60 ostacoli), Som, Okken e dell'eptatleta Ruckstuhl. Sempre più in alto Oggi scenderanno in pedana Donald Thomas (campione del mondo di salto in alto) e Blanka Vlasic (omologo titolo al femminile): salteranno a Goteborg. Sugli ostacoli da segnalare l'esordio della pattuglia cubana capitanata da Robles e dalla Savigne. Il programma della settimana appena iniziata, ricchissimo, prevede davvero di tutto, con i salti ancora grandi protagonisti sabato ad Arnstadt (un parterre degno di una finale mondiale), altre importanti indoor (Vienna, Linz, ma soprattutto i mitici Millrose Games di New York ed il meeting di Stoccarda, ed ancora riunioni a Bratislava, Samara e Cottbus) mezze maratone (a San Juan correrà Gete Wami) e maratone (in Giappone, a Beppu-Oita). Marco Buccellato
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