Internazionale, Dibaba-record, Ukhov vola a 2.39



Un mondiale vero (5000 donne), un “world best” (peso con maniglia) ma soprattutto una sequenza di grandi gare di salti, l’apice delle quali si è avuto domenica a Mosca, hanno caratterizzato il week-end più ricco di notizie dall’inizio dell’anno. Ecco nel dettaglio quanto accaduto oltreconfine negli ultimi sette giorni. Un salto nel..passato E pensare che il migliore di tutti sembra essere Andrey Silnov, il campione d'Europa in carica, l'uomo col maggior margine di miglioramento in prospettiva. Vista dall'angolo di Ivan Ukhov, invece la prospettiva ha tutt'altro aspetto. Ukhov, un ventunenne di 1.93 per 84 chili, ha pensato di rubare la scena a tutti i grandi di Russia (l'attuale, formidabile Russia del salto in alto), andando a migliorare il primato nazionale a Mosca, in occasione del "Russian Winter", proprio sotto gli occhi del detentore, l'ex-campione continentale Rybakov. Un salto così alto (2.39) non si vedeva da due anni (2.40 dello svedese Holm agli Euroindoor di Madrid), e prima ancora occorre tornare indietro fino allo spartiacque dei millenni, il 2000, per trovare un altro 2.40, di Voronin, altro russo. Duello ad alta quota Ukhov ha condotto una gara rasente la perfezione: immacolato fino a 2.33, una sbavatura a 2.35 (quota superata al primo tentativo da Rybakov) ed il poker calato a 2.37, primato personale eguagliato col primo dei due tentativi a disposizione. Sbagliava Rybakov, che teneva le due ultime due possibilità a 2.39, invano. Per Ukhov invece ancora subito centro, e la sesta prestazione mondiale di sempre che pareggia quella di un grandissimo del passato, Mogenburg, e di un talento di minor longevità, Ralf Sonn. Ukhov era già salito a 2.30 nel 2005, poi in piena estate aveva vinto con facilità l'oro europeo junior a Kaunas. Lo scorso inverno, l'esplosione in Germania con due gare da 2.37 e 2.35. In estate, un 2.33 (ancora in Germania) e parecchie gare farcite da misure molto meno importanti. Il 2007 è iniziato da brividi. Due volte a 2.30, ed ora questo 2.39 che riporta l'alto ad altezze da vertigine. Rybanov è stato accompagnato fino a 2.35 da un altro fuoriclasse, Andrey Tereshin, che però ha visto la sua gara condizionata da ben sette errori, oltre ai tre finali sulla quota di 2.37. Silnov, quarto con 2.31 (stessa misura dell'americano Harris), attende i prossimi appuntamenti per rifarsi. La stagione indoor è zeppa di pedane portafortuna per i saltatori. Già tra poche ore si salterà a Goteborg, poi il circuito farà tappa a Cottbus (con Blom e la Chicherova) Arnstadt, Weinheim, e via dicendo. Salti e non solo Il meeting di Mosca, che ha concluso una lunga sequela di gare nella capitale russa, ha portato il triplista Sergeyev a 17.12 e l'ex-campione del mondo dell'asta Pavlov a 5.80, finalmente dopo una lunghissima serie di esibizioni così così, cui solo nelle prime settimane di quest'anno aveva dato un po' di luce. La velocista Polyakova, migliore di gennaio, ha incrementato il mondiale stagionale dei 60 scendendo a 7.18, mentre la Lebedeva, con tanto di mezzo infortunio, ha saltato 6.82. C'era anche Merlene Ottey, eliminata in batteria sui 60 in 7.54 (ma è pur sempre record mondiale master categoria 45+). Ultime note: la Zbrozhek ha mancato di soli cinque centesimi il primato russo della Chizhenko (ma è terza di tutti i tempi), ed il trentenne russo Yegorychev ha vinto i 60 in 6.60, battendo il nigeriano Fasuba. Tirunesh 1, Meseret 0 Due stagioni fa c'era riuscita, l'anno scorso aveva mancato do poco il bis. Appuntamento solo rimandato, dunque, per Tirunesh Dibaba, la gazzella d'Africa che a Boston, nel corso dei Reebok Games disputati al Reggie Lewis Track Center, ha migliorato ancora il proprio record del mondo dei cinquemila metri femminili, correndo, ed autolanciandosi in un finale di gara memorabile, in 14:27.42, addirittura ben cinque secondi e mezzo sotto il limite precedente. Tre stagioni fa qui si impose la Defar su una Dibaba diciannovenne che tuttavia era reduce dal titolo mondiale all'aperto conseguito a Parigi. Stavolta l'inizio del tormentone che ha caratterizzato la parte finale della passata stagione outdoor è stato spostato più in là nel tempo. La Defar ha gareggiato sui tremila, dove tra l'altro ha ottenuto un eccezionale 8:30.31 (che è il quinto risultato assoluto di sempre), in una gara in cui nel finale sono emerse ad ottime prestazioni l'americana Flanagan (8:33.25, gran record USA) e la neozelandese Smith (8:38.14, primato di Oceania). Grande Australia Craig Mottram (7:39.24 sui 3000 metri), Steve Hooker (5.81 nell'asta) e Sarah Jamieson (4:28,03 nel miglio femminile) hanno vinto le rispettive gare e stabilito i nuovi primati di specialotà del continente. Notte magica per gli "aussie", ma non solo per loro. David Payne ha portato il limite mondiale stagionale dei 60 ostacoli a 7.58, Alan Webb ha vinto il terzo miglio del mese in 3:55.18, e soprattutto il peso maschile ha aperto la stagione delle catapulte grazie alle prodezze di Daniel Taylor (21.57, diciassettesima prestzione indoor di sempre) e Christian cantwell (21,36). Al palo hoffa, reduce dal successo di Nordhausen, che si è dovuto accontentare di 20.84 (terzo). In progresso Godina, dopo il mesto rientro di pochi giorni fa, che per il momento progredisce fino a 19.25. C'era anche la solita Stuczynski, che ha vinto l'asta con 4.63. Le cinque giornate di Mosca Prima del Russian Winter si erano disputati (mercoledì e giovedì) i campionati moscoviti: tra i migliori risultati femminili il nuovo personale per l'astista Golubchikova (4.70), l'1:59.11 di Oksana Zbrozhek sugli 800 (tredicesima di sempre), ed il 52.31 della Antyukh (bronzo olimpico) sui 400 metri. Tra gli uomini sono emersi Viktor Chistyakov (ancora targato Australia), che ha vinto la gara dell'asta con 5.75 ed Aleksandr Sergeyev, autore del primo diciassette metri dell'anno nel triplo maschile. A fine campionati, venerdì, interludio di salti in alto con Ukhov a 2.30 e la Slivka-Klyugina a 1.92. Il tutto prima dell'orgia domenicale di prodezze. A Glasgow la doccia è svedese Il Cinque Nazioni di Glasgow è stato caratterizzato da un grande equilibrio, ed alla fine il punteggio ha fatto tutti contenti. La scena però è stata tutta gialloblu. Susi Kallur ha vinto in scioltezza i 60 in 7.25 ed ha bissato sugli ostacoli in 7.90 (mondiale stagionale), Christian Olsson è rientrato conquistando al primo colpo la leadership planetaria con 17.20, Kajsa Bergqvist ha dominato l'alto con 1.95. In evidenza ancora il personaggio di questo gennaio della velocità, il pallido Pickering, che è ancora migliorato con 6.55, stracciando Gardener (6.70), ora atteso all'esame viennese, e dando le spalle all'inabissamento di Mark Lewis-Francis (6.76). Paul Burgess, reclutato nel team del Commonwealth, ha vinto l'asta con 5.75, dando nuova linfa al felice week-end dell'atletica australiana, che ha spopolato un po' ovunque. Una settimana di salti Il trittico del Moravia Tour si è concluso con le tappe di Ostrava e Trinec: ad Ostrava si è dovuta assegnare la vittoria nel concorso maschile ricorrendo al jump-off, nel quale ha avuto la meglio Tomas Janku, salito a 2.32. Secondo nello spareggio il cubano Moya, per il quale vale il 2.30 ottenuto prima del ricorso ai salti supplementari. Sempre a 2.30, ma terzo classificato, il ceko Ton. Tereshin, autore di sfracelli pochi giorni dopo, si era fermato a 2.27, così come il campione del mondo in carica Krymarenko. Nel concorso femminile vittoria alla ceka Dubnova con 1.92 e decimo posto per Elena Brambilla (1.77). Sta rientrando con difficoltà, dopo il grave infortunio, l'altro ceko Baba, che per ora si assesta sulla quota di 2.15. Fine della tournée a Trinec, e classifiche complessive a punti che premiano Janku e la kazaka Aitova-Korzhova. Entrambi hanno vinto l'ultima tappa con le misure di 2.28 e 1.93. Personale per l'ucraino Shapoval (2.28), e buon 1.93 di Emma Green dopo lo scialbo debutto di Ostrava (1.85). Quasi contemporaneamente è proseguita la scalata della seconda carriera di Viktoria Slivka, ora signora Klyugina), che nei campionati di Mosca ha migliorato ancora il personale portandolo a 1.97. Occhio a Tatyana Mnatsakanova, 24enne finora ignota al grande pubblico, salita ad 1.94 davanti alla star Chicherova (1.90). Micce accese A dare fuoco alle polveri, quelle vere, aveva però pensato l'ucraino Andriy Sokolovskiy, che venerdì a Wuppertal (ventesima edizione) si era portato a 2.35 con una coraggiosa gara nella quale aveva "passato" la quota di 2.32, dopo aver superato in agilità i 2.30. Primo 2.30 della carriera, invece, per il secondo classificato, il giovane tedesco Eike Onnen, che sta sostituendo nel ruolo di miglior specialista nazionale Roman Fricke, ultimamente appannato. Non è finita. Riecco gli svedesi terribili strizzarsi l'occhio a 2.30: sono Stefan Holm, che ha esordito a Karlstad, e Linus Thornblad, che ha confermato le misure di inzio stagione a Malmoe. C'è anche l'America In questa improvvisa impennata di risultati nel salto in alto ha contribuito anche la fucina di talenti che popola gli States. Donald Thomas, un bahamense di 23 anni che solo un anno fa disputò la prima gara ufficiale della sua vita superando 2.22 ed in primavera 2.24. A Gainesville è entrato nel club dei 2.30, battendo un atleta discretamente costante su buoni livelli quale Keith Moffatt (2.28). Prima volta anche per James Dilling, 22enne, che si porta a 2.30 a Madison, nel Wisconsin, dove si rivede anche l'ex-iridato junior dei cento Omole, che vince i 60 in 6.62. Nell'eptathlon mondiale stagionale per Paul Terek, che totalizza 5.977 punti. Doppio Italia Sabato a Hirson, in Francia, Filippo Campioli ha stabilito il primato personale indoor (superiore anche a quello all'aperto) aggiudicandosi la gara in 2.26. Secondo Andrea Bettinelli con 2.19. terzo il francese Gabella, fermo sui 2.14. Sempre dalla Francia, da Mondeville, i progressi di Muriel Hurtis (7.29 sui 60) ed il secondo primato di Francia in una settimana per il simpatico pesista Gaetan Bucki, autore di una spallata da 20.01. Per alcuni profeti in patria, altri che cercano gloria all'estero: Salim Sdiri, uno dei migliori saltatori d'Europa, ha esordito a Gainesville, in Florida, con un salto di 8.01. Il primo due metri è della Hellebaut Alto femminile: la prima a superare la quota dell'eccellenza è la campionessa europea Tia Hellebaut, che a Bruxelles è apparsa subito in gran condizione. Gara molto buona sotto il profilo della qualità: la croata Vlasic e la bulgara Veneva hanno saltato 1.98 e la francese ex-tedesca Skotnik ha avvicinato il personale con 1.95. Ancora battuta la Chicherova, ma in progresso con 1.92. Pesi bielorussi Nell'attesa dell'apparizione delle due stars Khoroneko e Ostapchuk ecco farsi avanti le seconde schiere: Yulia Leantsiuk ha già lanciato a 18.62 e 18.50. Lo stagionato Goncharuk ha raggiunto i venti metri esatti, mentre nella velocità la Neumiarzhytskaya è stata cronometrata in sette netti manuale. Sempre dal peso, c'è il rientro della Korolchik, olimpionica di Sydney ed iridata di Edmonton, che dopo la squalifica si è rifatta sotto dieci giorni fa con un nuovo esordio di 17.51. Primato. Ma con la maniglia La 21 enne americana Brittany Riley ha stabilito sabato a Bloomington, nell'Indiana, la nuova migliore prestazione mondiale del famigerato peso con maniglia (venti libbre per le ragazze) con un lancio di 24.57. Il precedente limite apparteneva e Erin Gilreath (24.23), la quale nel corso del week-end ha gareggiato (e vinto) in Florida lanciando l'attrezzo a 22.31. Round-up europeo A Budapest ottimo ottocento della bulgara Kolarova, che vince in 2:00.65. Pavla Hamackova, ceka di bronzo a Helsinki 2005, si è sposata ed è ora conosciuta col cognome di Rybova. E' rientrata a Otrokovice con 4.35. Via in Ucraina: subito buone le risultanze dei salti, con i lunghisti Vasylyev (8.06) e Lukashevych (8.04) ed il triplista Savolaynen (16.94). Discrete le donne con la Rybalko (6.66), la Holosha (1.92) e la triplista Saladuha (14.01). Il meglio della settimana in questa specialità lo offre però Adelina Gavrila, che a Bucarest ha saltato 14.29. Bene anche Dana Veldakova, che a Bratislava ha realizzato un buon 14.18 all'esordio. Naora Agirre ci ha preso gusto ed ha migliorato perla terza volta in un mese il record spagnolo del salto con l'asta. Stavolta è successo a Valladolid, e la nuova cifra è fissata a 4.55. Sempre dalla Spagna, incontro internazionale di prove multiple a Saragozza (padroni di casa contro olandesi, britannici, ceki e francesi). Denisa Scerbova ha vinto il pentathlon con 4.341 punti, Alvaro contreras l'eptathlon con 5.773 punti. Sempre dalle prove multiple, a Francoforte, 4.617 punti per Lilli Schwarzkopf e 5.871 per Jacob Minah. La Schwarzkopf vola in vetta alle liste mondiali stagionali, Minah si accoda al neo-leader Paul Terek. Prima di passare all'altra atletica, quella sotto il sole, ecco le ultime cose dagli impianti indoor: a Dormagen Bjorn otto vola a 5.70 nell'asta, rivitalizzando anche il polacco Kolasa, che ritrova brio con 5.60 e batte Schulze e Lobinger. C'era anche il campione del mondo a sorpresa Rens Blom, che si è classificato ottavo con 5.50. Stagione al via per la portoghese Gomes, tra le migliori nel lungo e nelle prove multiple. Ai campionati di società di Braga ha vinto il lungo con un modesto 6.37. In Romania, otto metri nel lungo per Danut Simion. In Olanda, 17.76 per Manuel Martinez nel peso, ma alla prima uscita utilizzando la tecnica rotatoria. Saranno maratone Piuttosto che il ritorno all'attività su pista il neo-primatista americano di mezza maratona Ryan Hall ha scelto la maratona di Londra del prossimo 22 aprile per debuttare sui 42 chilometri. Tra i partecipanti sono già annunciati Haile Genrselassie, Jaouad Gharib, Stefano Baldini e Paul Tergat. A Boston invece (centiundicesima edizione) sono annunciate invece la vincitrice uscente Rita Jeptoo Sitienei, Deena Kastor-Drossin e Jelena Prokopcuka. Ritorni di lusso Già di diritto nella storia dell'atletica per la centesima edizione, i Millrose Games (New York) del prossimo 2 febbraio ospiteranno al Madison Square Garden due rientri clamorosi: quello di Gail Devers, 40 anni, e di Maurice Greene, 32 anni. Entrambi campioni olimpici e pluricampioni del mondo, si troveranno di fronte atleti del calibro di Hayes, Felicie, Lopes, Adams e Carruthers (per la Devers) e Smoots, Crawford e Kimmons (per Greene). Presenti anche Yelena Isinbayeva, al debutto stagionale, Bernard Lagat e Reese Hoffa. Outdoor: Sud Africa e Australia Venerdì scorso a Secunda è apparso Godfrey Mokoena, annunciato per domenica prossima a Tampere. L'amico-rivale di Andrew Howe è approdato ad un discreto esordio stagionale nel salto triplo ottenendo 16.75 con vento nella norma. tra gli altri risultati il 62.66 della discobola Elizna Naude, che è anche primatista africana con 63.17, ed il 49.25 dell'0stacolista Pieter de Villiers. Sherwin Vries, migliore velocista delle ultime generazioni assieme a Nagel, ha corso i cento in 10.29 ed i 200 in 20.62. Sembra davvero il momento dell'Australia. Contemporaneamente alla trasferta-primato di molti dei suoi migliori atleti a Boston e Glasgow, alcune stelle si sono esibite a Canberra, con risultati interessanti: Sally McLellan si è decisamente migliorata sui cento metri con 11.25 ed ha vinto (con vento oltre la norma) i cento ostacoli in 12.88. Lisa Corrigan continua lo step di vittorie grazie al 2:01.59 che le ha permesso di battere per la seconda volta la più esperta Tasmin Lewis. Kym Howe è rientrata superando i 4.45 (stessa misura per la nuova stella Boyd). La Thompson, nel lungo, ha iniziato la stagione con 6.50. Meglio di tutte la discobola neozelandese ex-iridata Faumuina, ottima con 62.08 davanti alla junior Samuels (59.05). Gran 400 maschile: Sean Wroe con 45.34 e Chris Troode con 45.42 hanno prenotato un posto nella staffetta mondiale che l'Australia presenterà ad Osaka, mentre un altro junior, il lunghista Noffke, ha saltato di nuovo 8.05 sempre con vento troppo a favore. Maratone: a Osaka vince la Hara Tutta giapponese lamaratona femminile di Osaka. Il successo è andato a Yumiko Hara in 2:23:48 (personale), davanti a Mari Ozaki (2:24:39) e Yuri Kano (debuttante con 2:24:43). Sopra le due ore e trenta tutte le altre partecipanti, comprese le romene Lidia Simon (2:32:09) e Nuta Olaru (2:33:47). La Hara è passata a metà gara in 1:10:24, e successivamente si è liberata della compagnia di Yoko Shibui, protagonista fino quasi al trentesimo chilometro e poi risucchiata fino al decimo posto conclusivo. Dispersa anche la campionessa d'Europa dei diecimila, la russa Abitova, mai nel gruppetto di testa, e ritiratasi, così come la kenyana Lucy Wangui e la britannica Yamauchi. Nel frattempo apprendiamo che nella mezza maratona le atlete che hanno preceduto Sara Dossena sono state Hiromi Ominami (1:10:49) e Takami Ominami (1:12:37). La stagione ha preso quota. Dall'Europa e dagli USA il calendario si fa sempre più fitto e sono attese grandi prestazioni un po' ovunque. Per un primo bilancio statistico completo, sono già disponibili le graduatorie mondiali stagionali indoor aggiornate a ieri sera. Marco Buccellato


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