Internazionale, Doha e scintille americane
L’attività del Grand Prix catalizza l’attenzione, mentre in USA si estende il numero dei meetings e delle “conferences”, ed in Europa la stagione della pista apre i battenti. Iniziamo da Doha e Rio per finire in Europa. Uno-due Grand Prix Due appuntamenti in tre giorni, Doha (Qatar) e Rio de Janeiro. Assai più travolgente il primo, il Super Grand Prix. In Asia il vento mutevole ha diretto i lavori in pista e sulle pedane. Sui cento maschili ha prodotto fra batterie e finale ben otto prestazioni al di sotto dei dieci secondi. Finale (+2.6) chiaramente vinta da Shawn Crawford con 9.86 con circa un metro di vantaggio su Gatlin (9.95). Ancora Marcus Brunson con 9.96, Obikwelu a 9.97 ed il nigeriano Emedolu a 9.99. In batteria ancora più veloci Gatlin (9.92), Brunson (9.95) e su tutti ancora Crawford con 9.90. Del gruppo non stupiscono tanto i tempi, a parte quello del vincitore. L'impressione è di una prova eccellente di Obikwelu, che pur quarto, è finito a soli due centesimi da Gatlin che in USA danno come il probabile vincitore dei 100 ai trials prossimi venturi. Il portoghese ex-nigeriano ha fatto grandi cose negli anni passati ma era apparso un po' appannato nella scorsa stagione. La brezza si è data una calmata in favore degli ostacolisti (Arnold 13.31) e dei duecento femminili (la Colander a 22.50, le altre, a cominciare dalla White, devono lavorare sodo), per poi guastare la festa alle lunghiste ed alle ragazze dei 100 ostacoli. L'indiana Anju Bobby George, ex-Markose, bronzo mondiale 2003, si è portata a casa la vittoria con 6.82 davanti a nonna Gotovska (al termine dei Giochi compirà 39 anni) con 6.70. Tutto con vento oltre la norma. Stesso destino, ma decisamente beffardo (appena 2.1 metri al secondo) per Delloreen Ennis (sposata London) le cui frequenze fra gli ostacoli hanno fermato il cronometro a 12.51. Altalena dell'anemometro nella pedana del triplo, con Friedek al debutto con 17.11 legale davanti al fortissimo romeno Oprea (17.02). itazione per il terzo posto di Ibrahim Aboubaker (o Babikir come si legge altrove), 16.94. L'atleta del Qatar è recentemente approdato al record nazionale con 17.15. La gara più attesa erano i tremila di Shaheen, sconfitto davanti al suo nuovo pubblico dal campione del mondo Kipchoge al termine di una lunga volata. Prestazioni di prim'ordine: 7:33.37 per il kenyano, 7:34.67 per l'ex-connazionale. Fra i battuti gente fortissima: Richard Limo, Chebii, Kibowen. nelle altre gare del mezzofondo successi per Justus Koech (sesto dietro Andrea Longo ai mondiali) e per Isaac Songok, fenomeno dei 1500 metri ai mondiali giovanili quand'era un baby, ora al primo anno coi grandi dopo aver preso il decimo posto a Parigi da junior. L'altra notizia è la sconfitta di Zelezny alla prima delle sue poche uscite stagionali programmate. La rincorsa al quarto oro olimpico inizia con una sconfitta da Henry (82.06), dall'altro tedesco Wenk e dall'americano Greer. Per il ceko dal braccio d’oro la prossima tappa è Ostrava. Elvan Abeylegesse ha vinto i tremila in 8:35.83. La turca di adozione (è etiope) ed ex-campionessa d'Europa junior (due ori), ha lasciato ad oltre 15 secondi la kenyana Malot. Quinta ai mondiali sui 5000 metri, assieme alla Ayhan potrebbe lasciare il segno in questa stagione. Ultimo appunto per il bel successo di Natalya Sadova nel disco con 66.40, prima di lasciare Doha con i risultati dei pesisti italiani in gara: dal quinto al settimo posto (vittoria di Tiisanoja con 20.32 davanti a quell'Al-Suwaidi visto in Italia durante l'inverno), Dal Soglio con 19.41, Dodoni con 18.54 e Sergio Mottin con 17.44. Bis a Rio, domenica, Grand Prix II: non ha deluso il suo pubblico il gigante Jadel Gregorio, che ha vinto il triplo con 17.22, ma sono andati bene tutti i brasiliani nel complesso. Vittorie per de Lima in 20.45, Pecanha in 3:38.45, Redelen dos Santos con 13.49 e con le quattro staffette. Nell'alto Nicola Ciotti divide il quarto posto con l'americano Woods a 2.20, battuto dal cubano Perez, dall'altro de Lima (Jessé) e dallo svedese Strand. Fra le donne menzione per la Ostapchuk nel peso a 19.19 (seconda dell'anno) davanti alla Cumba (19.06). Banda di alta velocità Sabato ottima edizione del Georgia Tech Invitational di Atlanta: dopo la frenata di sette giorni fa Lauryn Williams torna a correre veloce con 22.61, e porta a livelli d'eccellenza anche le volate di Rachelle Boone (22.72) e Crystal Cox (22.75). Quest'ultima vince anche i 400 in 51.67. Ancora lontano dal top ma in costante progresso la 35enne Kim Batten. L'ex-primatista del mondo vince in 56.31 i 400 ostacoli. Tutte le migliori nel martello: stavolta è la Gilreath a battere Anna Mahon-Norgren sfiorando i 70 metri. Sempre sabato scorso, a Tucson, lampi di Sheena Johnson sugli ostacoli: 12.79, e soprattutto 54.32 (in batteria!) per il mondiale stagionale. Qualcosa di più di un lampo lo riserva Lewis Banda, Zimbabwe, già citato nel corso dei mesi in questa rubrica con la percezione che qualcosa gli sarebbe andato per il verso giusto: l'africano mette i fari abbaglianti e si porta ad un clamoroso 44.58 sui 400 metri, trascidando al personale anche Jason Barton (44.82, benvenuto nel club dei meno-45) e il 20enne Everhart (45.19). Nel resto del programma oltre alla doppietta di Monique Henderson (22.89 e 50.90) ed al 20.43 di Wesley Felix (dove Banda ha chiuso terzo in 20.59), si rivela il 19enne ostacolista Brandon Johnson, che porta il personale ad un eccellente 48.85. Well, Cantwell Dopo l'exploit a 22.34 di 15 giorni fa, Tonette Dyer si esibisce di nuovo sui 200 a Las Vegas (22.95), ma porta il personale dei 400 a 51.15. A Manhattan (Kansas), 21.11 nel peso per il campione del mondo indoor Christian Cantwell. Fa le spese dell'exploit dell'americano l'altro ciclope Myerscough (made in England), pur onorevole secondo con 20.55. Si rifarà nel disco con un eccellente primato personale di 65.10. Altro dal pianeta-peso: 20.33 per Dan Taylor a West Lafayette. Sempre in Indiana (la manifestazione era il Big 10), altro semisconosciuto che trova la domenica di gloria: oltre un secondo di progresso in un colpo solo sui 400 (45.05) e oltre mezzo secondo sui 200 (20.39) per David Neville, che gareggiava in casa. Dallo sprint anche 22.74 per Consuella Moore, già killer di Marion Jones in occasione del grigio comeback della signora prima della rinascita di Kingston. I ragazzi di padre Toby Ad una settimana dai sei metri di Modesto, Toby Stevenson è salito molto in alto anche a Phoenix, in occasione del meeting d'asta organizzato dall'olimpionico Hysong. Per l'astista col caschetto 5.94, ed altri cinque statunitensi oltre i 5.70: Walker (per lui 5.82, personale), Hartwig, Harvey, Norberg e Mack. Personale anche per Jillian Schwartz, la compatta saltatrice già vista a Parigi: 4.60; Dragila e Suttle hanno valicato i 4 e 50. Oxford, of course Regolarissima Veronica Campbell: la giamaicana fa parlare di sè ad ogni weekend. L'impegno di Oxford è stato onorato con una delle tante doppiette nello sprint. Già brillante in batteria con 11.10 e 22.85, domenica si esalta con 11.12 e 22.41. I risultati migliori della giornata arrivano dalle corse sul giro. I 400 piani femminili vanno ad Hazel Regis di Grenada che con 50.64 incenerisce il proprio record nazionale e realizza un evento storico: Grenada firma contemporaneamente il primato mondiale stagionale nella stessa specialità sia al maschile che al femminile. Francique ad Osaka ha conquistato la leadership maschile con 44.47. Considerato che l'isola non ha particolari tradizioni in materia di prestazioni di livello mondiale, il fatto assume dei contorni ancor più interessanti ed unici. Seconda dietro la Regis l'americana DeeDee Trotter, semifinalista a Parigi, con 50.69. La Regis porterà al successo anche la 4x400 della Louisiana con Davy, Bernard-Thomas (altra "grenadina") e Hall in 3:27.04. Vanno bene anche i maschi, e qui sono solo americani: Willie 45.26, Rickey Harris 45.23, Terry Gatson 45.36 (novità, 22 anni, niente da segnalare a parte un 46.35 su pista di 293 metri al coperto). Quarto lo junior Witherspoon con 45.55. Ancora da Oxford 8.04 e 16.62 per il fenomenale Sands delle Bahamas (triplo di bronzo ai mondiali), ed interessante 6.59 dell'eptatleta Fountain. Okay le ragazze veloci della Louisiana University: 43.15 con Lolo Jones, Hall, Durst e Lee. Ad Oxford decollano anche gli ostacoli della Demus (54.50) e del trinidegno diciottenne Kerron Clement (rivendichiamo la paternità della segnalazione molto tempo fa) che scende a 48.77 e porta Bennie Brazell a 48.86. Germania al via Primo appuntamento di un certo spessore a Wiesbaden con la discus-Cup: Lars Riedel vince il primo trial casalingo con Schmidt e Moellenbeck lanciando a 66.36. Ad Atene avrà compiuto i trentasette anni e spera di salire per la terza volta consecutiva sul podio olimpico. La discobola ospite, Beatrice Faumuina, ha invece fatto il colpo a casa della Dietzsch, vincendo con 65.03 a dispetto del pur brillante 64.88 della bionda tedesca che era appena tornata dal Qatar dove aveva rimediato un terzo posto perdendo dalla Sadova e da Aretha Hill. Si è gareggiato anche a Thum: Milan Haborak ha sconfitto con 20.24 il piccolo-Buder, Ralf Bartels (19.79). A Dresda un rientro inaspettato: la più bella di Tokyo '91, Susen Tiedtke, è tornata a saltare con 6.33. A Pliezhausen tradizionale meeting pieno di distanze spurie. Per gli interessati, visto che non capita spesso, diamo qualche numero: sui 150 metri il ceko Vojtik ha ottenuto un ottimo 15.29; sui 300 ha replicato in 32.31; sui 1000 un parterre di qualità con Jason Stewart a 2:20.10, su Wolfram Mueller, Isaac Sang e Lakhal. 35.7 per Thomas Goller sui 300 ostacoli. Donne: 150 alla Mulrain (17.62), 300 ad Hana Benesova in 37.49. La svizzera Etter sui 2000 siepi ottiene 6:36.41. Saranno famosi Augustine Choge fra due anni sarà ancora junior, ma vanta già personali da 13:20 e 3:37.5, ed ha gareggiato anche a Zurigo lo scorso anno nella serie minore dei 1500. A Sherbrooke è stato protagonista ai mondiali giovanili, oro sui tremila metri. A Nairobi, sabato, ha portato il personale sui 1500 a 3:37.2. La quattordicenne greca Ekaterini Stefanidou è salita a 4.01 ad Atene dieci giorni fa, ma se ne è avuta notizia solo negli ultimi giorni. Primo sole d'Europa Sempre a ritroso, nella serie "notizie non pervenute in tempo", segnaliamo dalla precedente settimana il debutto di Christine Arron ai societari francesi (11.37) e di Manuela Montebrun (72.09). Nell'ultimo weeekend invece era in cartellone il meeting di Montgeron: bel duecento metri donne, con Félix (22.96) e la ragazzina Véronique Mang (22.98) a tampinare nemmeno troppo da lontano la bella Muriel Hurtis (22.83). In chiave junior, Elodie Guegan si supera sugli ottocento in 2:03.19. Ospite straniera: Francoise Mbango piazza subito un 14.52 non valido per le liste (vento di un'inezia superiore al consentito). Seconda la moldava Bolshova con 14.06w ed al terzo posto Thaimi O'Reilly, italiana in forza al Club d'Athlétisme Montreuil, che atterra a 13.74 con vento legale a due metri esatti. Velocità maschile: Pognon e Nthepé hanno sfruttato il vento di 2.3 per correre in 10.25 e 10.26. Breve giro d'Europa: qualche inglese di scena a Cipro, a Limassol. Chris Tomlinson, l'uomo che ha spodestato dopo un'eternità Lynn Davies dal titolo di primatista di Gran Bretagna, ha debuttato con 7.99, e si propone di saltare regolarmente attorno agli 8 e 30 in questa stagione. In Spagna campionato universitario onorato dal 63.01 di Mario Pestano. Grande attesa per il debutto di Manuel Martinez, in queste ore in Germania. A Trnava in ritorno di Mikulas Konopka dopo due anni di sospensione: 20.10 e 20.09. L'atleta fu sospeso dopo gli euroindoor di Vienna, dove perse il bronzo. Peccato per la coppa d'Ucraina di lanci di cui avremmo voluto riferire: il file è arrivato, la leggibilità no. Sono invece finalmente stati portati a conoscenza i risultati ufficiali di Nova Gorica (8 maggio) con italiani in gara: su tutti Assunta Legnante che ha vinto con 17.98 il peso davanti a Cristiana Checchi (16.75). Paolo Camossi ha vinto il triplo con 16.13, Marco Dodoni ha perso dall'amico Vodovnik (18.83 contro 19.47), e terzo si è classificato Mottin con 17.90. Disco a Lomater (57.56) davanti al quarantenne Mustapic. Quinto Cristian ponton con 52.36. Nel lungo femminile secondo posto per la junior Tania Vicenzino (5.88, vento contrario 0.6); la Giordano Bruno ha valicato i 3.80 (seconda) nell'asta. Il Grande Oriente In attesa di conoscere i risultati dell'ultima sessione di gare della tre giorni di Yokohama, diamo notizia di quel poco che è giunto. Il kenyano Muchiri (junior) corre il secondo diecimila in 10 giorni. Ottiene 28:17.63 (a Shizuoka vinse in 27:46.10). Un nuovo Tamesue all'orizzonte: Kenji Narisako, 20 anni da compiere, compie un progresso enorme e si porta d'un colpo a 49.44. Console viennese Della vittoria di Rosaria Console a Vienna in 2:29:22 si è già letto. Oltre alla prestazione nel complesso ed in senso cronometrico (ottava prestazione europea stagionale, e di queste otto tre sono di atlete italiane), è la vittoria in sé sulla campionessa del mondo 2001 Lidia Simon-Slavuteanu che rende ancor più importante la gara dell'atleta pugliese. A Vienna era presente anche Francesca Zanusso, che ha chiuso al sesto posto in 2:45:16. A Vienna la gara maschile è stata vinta da Samson Kandie (33 anni), in 2:08:35; l'ultima maratona vinta dal kenyano risale a due anni e mezzo fa, a San Sebastian, con un tempo superiore alle due ore e dieci. Primati e rimpianti ad Enschede La maratona olandese è stata vinta dall'etiope Girma Tola col tempo-record di 2:10:33. Il record della corsa apparteneva addirittura all'olandese ten Kate (2.10:57, 1989). Delusione per il mancato ottenimento del minimo olimpico per Nadja Wijenberg, che ha vinto in un insufficiente 2:31.23. La Wijenberg altri non è che Nadezhda Ilyina, a lungo protagonista del mezzofondo russo. La junior Tigist Abidi (Etiopia) ha debuttato sui 42km in 2:38:00, chiudendo al secondo posto. A Mosca campionati russi di maratona: si vince con 2:14 e spiccioli fra gli uomini e 2:33 per le donne. Domenica prossima secondo appuntamento stagionale del Grand Prix IAAF in Sud America, ancora in Brasile, a Belem, e molte molte altre cose di cui prendere nota. Il resoconto internazionale, al solito, nel tardissimo lunedì sera. Marco Buccellato
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