Internazionale: Kajsa Bergqvist lascia, Kenya-choc
L'annuncio del ritiro di Kajsa Bergqvist, le drammatiche notizie provenienti dal Kenya ed il primo grande risultato del 2008 occupano la parte principale della rubrica dedicata all'atletica internazionale. Si tratta di tre matrici diversissime tra loro. Una grande atleta che lascia le pedane, una profonda crisi politico-sociale ed etnica del Kenya che non risparmia atleti ed ex-atleti di primo piano, ed una baby-maratoneta che fa la sua new-entry sulla rotta di Pechino. Il ritiro di Kajsa Bergqvist La sorpresa dell'annuncio è stata parziale: la grandissima saltatrice svedese, da poco sposa del produttore televisivo Mans Herngren, ha annunciato ieri il ritiro dalle competizioni, dopo un 2007 avaro di soddisfazioni (solo settima ad Osaka) e soprattutto di motivazioni, ragione principale del personale processo che ha fatto maturare in lei decisione di ritirarsi. Delle tante imprese tecniche ed agonistiche della bella atleta svedese vogliamo ricordare soprattutto quella dei mondiali di Helsinki 2005, quando si aggiudicò la medaglia d'oro nella finale dell'alto femminile con la misura di 2,02. La vittoria giunse dopo che per lei si era temuta la fine della carriera all'indomani di un gravissimo infortunio patito nell'estate del 2004, la rottura del tendine di Achille che le aveva negato i Giochi Olimpici di Atene. Quella gara le valse il primo oro in una manifestazione a carattere mondiale all'aperto, dopo i successi conseguiti agli Europei di Monaco 2002, agli Euroindoor del 2001, ed ai Mondiali indoor del 2001 e del 2003. Al suo attivo anche il bronzo di Sydney 2000, di Edmonton 2001 e di Parigi 2003. Chiude con primati di 2.08 indoor (mondiale al coperto) e 2.06 all'aperto. Nel complesso, secondo molti, la migliore dell'ultimo decennio. Apocalisse Kenya La terribile morte di Lucas Sang, atleta che gareggiò a Seul '88, è stata la punta dell'iceberg delle guerriglie post-elettorali che stanno conducendo il Kenya nel buio della guerra civile (ci riferiamo ovviamente al coinvolgimento di atleti conosciuti in campo internazionale). A Noah Ngeny, campione olimpico a Sydney 2000 e vicino di casa di Sang, è toccato il penoso compito del riconoscimento del cadavere. Luke Kibet, campione del mondo di maratona, ha subìto un violento attacco a colpi di machete ed è stato colpito alla testa. E' dovuto ricorrere al ricovero in ospedale e la sua partecipazione alla mezza maratona di Egmond di domenica prossima è stata ovviamente cancellata. Lornah Kiplagat e suo marito,l'olandese Pieter Langerhorst, sono stati costretti a notti insonni nella loro casa di Iten (ad un'ora e mezzo da Eldoret), per timore di attacchi di guerrieri Kalenjin nascosti nella vicina foresta. Molti altri atleti di primo piano sono costretti in casa o hanno rischiato grosso (come Augustin Choge, uscito fortunatamente indenne da una situazione decisamente critica). Il ballo delle diciottenni La prima impresa cronometrica del 2008 è da attribuire a Zhang Yingying, diciotto anni esatti, che nella maratona cinese di Xiamen ha portato la migliore prestazione mondiale junior della maratona femminile a 2:22:38, che è anche il primato della corsa. Liu Min, detentrice della precedente migliore prestazione mondiale, aveva corso a Pechino nel 2001 in 2:23:37. Zhang Yingying (già a 2:27:20 a Pechino in ottobre ed alla terza maratona), si era distinta anche in pista, sempre nello scorso mese di ottobre, correndo a distanza di pochissimi giorni a Wuhan in 15:06.08 i 5000 metri ed in 31:17.30 i diecimila. Nella gara di Xiamen eccezionale riscontro anche per la dicianonvenne Bai Xue (2:23:27). Wei Yanan, la più conosciuta del terzetto, ha corso in 2:25:10. Di questi giovanissimi prodigi cinesi abbiamo parlato a piùriprese in autunno, nelle precedenti edizioni del notiziario internazionale. Il tanto atteso ritorno di Sun Yingjie, al rientro dopo due anni di sospensione, si è risolto in un mesto tredicesimo posto in 2:38:21, pur essendo stata nel gruppo leader della maratona fino quasi a metà gara. La corsa maschile è stata un kenyan-affair, come nelle previsioni: si è imposto Kiprotich Kenei in 2:09:49, un secondo meglio di Elias Chelimo Kemboi, l'atleta vincitore dell'ultima maratona di Roma. A proposito di maratnoe cinesi, quella olimpica di Pechino (17 agosto le donne, 24 agosto gli uomini, con partenza alle sette e trenta del mattino, partiranno dalla celeberrima Piazza Tienanmen. Wallace & Wallace Il fortissimo duecentista statunitense Wallace Spearmon cambia guida tecnica. Al posto di Lance Brauman, coach anche del pluri-iridato Tyson Gay, subentra il papà di Spearmon, che si chiama Wallace come lui e che fu eccellente duecentista nella seconda metà degli anni ottanta. Nella stagione indoor appena iniziata è prevista per Spearmon una sola apparizione, in febbraio al Tyson Invitational di Fayetteville. Nessuna gara al coperto, invece, per il rivale Usain Bolt, per l'australiana Rawlinson-Pittman e per la giamaicana Ennis-London. Indoor USA Nello spettacolare Pole Vault Summit di Reno, in Nevada (l'infinità di oltre 1300 partecipanti e ben dodici pedane schierate una di seguito all'altra in un impianto favoloso, il LIvestock Events Center), Derek Miles ha vinto la gara di maggior prestigio valicando la misura di 5.80. Jillian Schwartz ha vinto la "elite competition" femminile con 4.30. Miles si è imposto al terzo tentativo sulla quota vincente, battendo il vice-campione olimpico Stevenson, fermo a 5.70, ma assai vicino alla misura vincente in uno sfortunato primo assalto. Jeff Hartwig, quarantenne d'assalto, ha stabilito con 5.50 il "world best" nella categoria master40. A Ithaca, sempre nel settore asta, esordio di Jennifer stuczynski con 4.,61. Negli altri meetings indoor USA del weekend (quelli di cui è stato possibile reperire i risultati) segnaliamo il decatleta Pappas (ex-campione del mondo) che a Manhattan (quella nel Kansas) ha lanciato il peso a 16.66 (primato personale). La promettentissima quattrocentista Francena McCorory, della quale in più occasioni abbiamo parlato soprattutto un anno fa, continua ad aumentare il credito verso la fortuna: dopo una stagione indoor eccezionale ed i ripetutiinfortuni patiti nel periodo estivo, si è slogata ginocchio e gomito in un incidente d'auto giovedì notte. Indoor russe, si vola La stagione al coperto in Russia prende il volo a Yekaterinburg (ieri) grazie ai voli dei due aironi Ukhov e Silnov (2.34), due talenti di caratura mondiale penalizzati dagli infortuni la scorsa stagione. Silnov è il campione d'Europa in carica, Ukhov un anno fa fu capace di superare i 2.39. A Yekaterinburg c'è stato il debutto di Yuriy Borzakovskiy: il campione olimpico degli 800 ha vinto la gara dei mille metri in 2:20.49. Sull'insolita distanza dei 500 metri Maksim Dyldin hamigliorato il recordnazionale abbassandolo a 1:01:28, a ventidue centesimi dalla migliore prestazione europea del tedesco Koehrbruck. Nella gare femminili da segnalare il ritorno dopo la maternità per la Zadorozhnaya (seconda sui 2000 in 5:40.95), l'1.92dellaSavchenko nell'alto ed il discreto 7.22dellaPolyakova sui 60 metri. Yuliya Fomenko-Chizhenko ha debuttato a San Pietroburgo con una duplice vittoria su 1500 (in 4:07.73) e 800 (in 2:03.32). Oltre alla campionessa mondiale indoor di Mosca 2006 si sono distinte l'astista Shvedova-Ivanova con 4.50, la Lebusova nel lungo con 6.49 e la Kondakova sui 60 ostacoli in 8.12. Tedeschi in erba In Germania il diciottenne Sebastian Keiner ha corso un 800 a Erfurt in 1:47.49. Sempre dalla Germania, 1.90 di Kimberly Jess, qualcosa di eccezionale. L'occhialuta ragazzina tedesca, infatti, compirà sedici anni solo fra tre settimane. In terra tedesca è in programma questa settimana il meeting di salto in alto di Colonia. Mombi verso Osaka Sulla strada della maratona di Osaka (non Tokyo come erroneamente riportato alcuni giorni fa), la kenyana Julia Mombi ha vinto la prima mezza maratona importante dell'anno, quella ospitata dalla località di Miyazaki ogni anno il sei gennaio. La Mombi (allenata dallo stesso coach della campionessa olimpica Takahashi), ha migliorato il personale correndo in 1:09.34. Seconda la giapponese Hiroko Miyauchi in 1:09.54, terza l'altra Miyauchi (Yoko) in 1:10:27. Maratone prossime e future Tra i partecipanti della corsa, in programma per domenica 13 gennaio, ci sono l'etiope Adilo, il kenyano David Cheruiyot ele etiopi Tola e Tune. A Houston si disputeranno anche i campionati USA di mezza maratona. Venerdì 19 gennaio l'appuntamento di grande richiamo è fissato a Dubai, dove un sempre più incredibile Haile Gebrselassie è intenzionato a portare il record del mondo della maratona sotto le due ore e quattro minuti, ammesso che le condizioni climatiche siano simili a quelle di cui ha goduto nella gara-record di Berlino (mondiale portato a 2:04:26). Già si parla, intanto, della maratona di Londra di aprile: nel consueto cast-monstre, in via di allestimento da David Bedford, ci sono da registrare le adesioni di Samuel Wanjiru (2:06:39 al debutto a Fukuoka un mese fa), Ryan Hall (l'uomo nuovo targato USA), oltre ai fedelissimi Martin Lel (vittorie a Londra e New York nello stesso anno, l'ultimo, evento mai accaduto in precedenza), e Stefano Baldini (campione olimpico). Ci saranno anche il campione del mondo Luke Kibet (se si riprenderà dall'attacco subìto nelle ultime ore in Kenya), Paul Tergat, Felix Limo, Jaouad Gharib, Emmanuel Mutai, Abderrahim Goumri, Hendrick Ramaala, Meb Keflezighi, Yonas Kifle e Aleksey Sokolov. Cross Belfast coperta di bianco, grazie a una nevicata che ha spalmato sul tracciato ben sedici centimetri di neve. In queste difficilissime condizioni la vittoria è andata al bronzo mondiale dei 5000, l'ugandese Moses Kipsiro, reduce dalla vittoria di San Silvestro sulle strade di Trier, in Germania. La britannica Hayley Yelling, grazie all'assenza della kenyana Linet Masai (impossibilitata a partire per l'Europa a causa della drammatica situazione in Kenya), ha vinto il cross femminile su Kathy Butler. Amorebieta primaverile: condizioni climatiche più che clementi hanno graziato il cross spagnolo che ha sancito la vittoria di Tariku Bekele di stretta misura su Joseph Ebuya. Assai staccati altri due kenyani di primo piano, Moses Masai e Micah Kogo. Assai più evidente il successo di Vivian Cheruiyot, che nella gara femminile ha strapazzato le avversarie staccandole di quasi trenta secondi all'arrivo. Prossima fermata Edinburgo, dove si muoverà il primo passo del 2008 di Kenenisa Bekele, contrastato da Kipchoge, Tadese e Kiprop, cioè il meglio che c'è. All'aperto, sabato, è in programma il Sydney Track Classic, uno degli appuntamenti più importanti della stagione australiana. Marco Buccellato
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