Internazionale: Kaki, 800 in 1:43.90
Ancora risultati dalla pista (Giochi Arabi) e soprattutto cross nell'attività internazionale della settimana appena trascorsa. Vedremo anche quanto successo su strada, prima dell'ultima grande maratona della stagione, in programma domenica prossima a Fukuoka. Gay e Defar sono gli atleti dell'anno La IAAF ha eletto a Montecarlo Tyson Gay e Meseret Defar atleti dell'anno. Per Asafa Powell la consolazione della migliore prestazione della stagione (il mondiale reatino di 9.74). Successi abbastanza scontati (meno quello della Defar, pronosticato quello di Gay) e ricchissima passerella di campioni di oggi e di ieri. Per Gay un salutare bagno di gloria dopo la recente amarezza dell'annullamento del suo successo sui cento metri ai campionati universitari USA del 2004, per via delle irregolarità di carattere amministrativo cui ricorse il suo allenatore Lance Brauman per arruolare Gay nel College dell'Arkansas. Il titolo di campione universitario 2004 è così finito, dopo tre anni, nelle mani del giamaicano Michael Frater. Giochi Arabi al Cairo: Kaki superstar Da mercoledì a sabato scorso si sono disputati i Egitto i Giochi Arabi, con alcuni risultati interessanti ed uno superlativo, nonché la bellezza di ventisei nuovi record nazionali stabiliti nel corso della manifestazione. Il colpo grosso è stato realizzato dal diciottenne sudanese Abubaker Kaki Khamis, che ha vinto gli 800 metri in un sensazionale 1:43.90, seconda prestazione junior di tutti i tempi (solo 26 centesimi dal mondiale di categoria del kenyano Kimutai) e quarta prestazione mondiale stagionale. Kaki si è imposto anche sui 1500 metri, successivamente, in una gara dai contenuti tattici opposti a quella degli 800 (3:47.92). Nelle altre gare, menzione particolare per il salto in lungo maschile, vinto con 8.19 dal saudita Al-Khuwalidi sul connazionale Al-Sabee (8.10). Nella velocità, doppietta per l'egiziano Seoud (10.38 e 20.69, ma anche 20.64 in batteria), 2.20 del kuwaitiano 18enne Al-Enazi nell'alto e 19.56 di Al-Suwaidi (Qatar) nel peso, con tre atleti abbondantemente sopra i diciannove metri. 800 metri: il nuovo mondo La specialità, una delle più belle dell'atletica in pista, ha nel proprio consuntivo stagionale la crescita cronometrica di alcuni atleti di categoria junior. Oltre all'esplosione di Kaki, nel corso della stagione si è distinto il kenyano Rudisha, campione mondiale junior nel 2006, uno specialista dal fisico eccezionale capace di scendere a Bruxelles ad 1:44.15. Ha confermato l'enorme talento anche l'ugandese Chepkirwok, che ha perso per soli due centesimi la possibilità di salire sul podio mondiale di Osaka. Tutto cross: non solo Soria Cross di Francia: Julie Coulaud ha vinto il cross di Gujan-Mestras, disputatosi domenica scorsa. Tra le sconfitte, la maratoneta kenyana Martha Komu (vincitrice a Reims un mese fa in 2:32:47). Di stampo africano la vetta della classifica maschile, grazie ai successi del kenyano Joseph Maregu (59:45 quest'anno nella mezza maratona) sul connazionale Ndiso. A Leffrinckoucke ancora in luce l'ungherese Kalovics, terza a Llodio la scorsa settimana e terza anche stavolta, ma di fronte ad atlete di grande talento quali la campionessa mondiale junior di cross Masai e la giovanissima etiope Bedada. Il cross maschile è stato vinto dall'etiope Jida (secondo successo stagionale) su Kichael Kigen e Boniface Kiprop. Ancora dalla Francia le vittorie di Sophie Duarte e dell'ex-marocchino (ora francese) Said Berioui a Volvic. Spagna vietata Niente Europei di cross (a Toro, Spagna, tra due weekend) per Mohamed Farah (Gran Bretagna, campione uscente) e Juan Carlos de la Ossa (argento). Per entrambi la ragione della rinuncia è riconducibile a cattive condizioni fisiche. Farah rientrerà in gennaio allenandosi in Sud Africa, De la Ossa appena potrà allenarsi con continuità dopo la sciatalgia che lo sta affliggendo da tempo. Mezza a Kobe Vittoria baciata dal sole e dalle condizioni atmosferiche favorevoli per Julia Mombi Muraga, giovane kenyana che vive e si allena in Giappone. L'atleta (2:29:38 nella maratona di Nagoya in questa stagione) è scesa per la prima volta in carriera sotto il muro dell'ora e dieci minuti nella mezza maratona, vincendo la corsa di Kobe di 48 ore fa. Ad otto secondi, in 1:09:53, è giunta al traguardo Kazue Ogoshi, che ha condotto la corsa fino a duemila metri dall'arrivo. In un'altra mezza maratona giapponese, a Ageo, 1:02:43 dell'etiope Gebretsadik sui nomi nuovi Akutsu (1:03:06) e Takahara (1:03:09). Ekiden a Chiba Il Giappone ha vinto la classica maratona a staffetta (quest'anno rivoluzionata dalla formula-mista delle squadre composte da tre uomini e tre donne), grazie a Yukiko Akaba, capace di rimontare a poche centinaia di metri dal traguardo la campionessa mondiale di maratona Catherine Ndereba, alla fine staccata di un minuto e dieci secondi. Quattordicesima l'Italia. Le migliori frazioni: 13:22 per Moses Masai, 15:24 per la britannica Reed, 28:31 per lo statunitense Bauhs, 16:03 della giapponese Kinukawa, 28:49 per il conazionale Takezawa e 22:39 per la Akaba. Maratone Tris marocchino nella maratona di San Sebastian, vinta da Abdelhadid El Mouaziz (omonimo del più famoso Abdelkader), che ha concluso la prova in 2:12:41, precedendo El Kalai e Nadij (per entrambi tempi superiori alle due ore e diciotto minuti). Restando nel Maghreb, l'ex-ottocentista algerino Said-Guerni (iridato a Parigi 2003) ha firmato un contratto da coach presso un club degli Emirati Arabi. Nella maratona di Shanghai (sabato) successo kenyano di Sammy Tum in 2:13:01 (su un ottimo specialista quale Joseph Riri, secondo in 2:13:23). A Lidia Simon (chi si rivede) la maratona femminile in 2:29:28. A La Rochelle (Francia) Johnstone Chebii si è imposto in 2:14:17. Olympic countdown In funzione dei Giochi Olimpici di Pechino 2008, si registrano le dichiarazioni rese da Robert Cheruiyot e Martin Lel, due dei massimi esponenti in attività del pianeta maratona. Per entrambi l'obiettivo dichiarato per la prossima stagione è rappresentare il Kenya nella maratona olimpica, con fondate speranze di successo. Cheruiyot ha vinto per tre volte la maratona di Boston in carriera, Lel si è già imposto a Londra e New York. Haile Gebrselassie, invece, correrà la ricchissima maratona di Dubai in gennaio, la mezza di Lisbona in marzo ed un diecimila metri in pista a Hengelo, prima di approdare alla maratona olimpica. Sabato prossimo sarà impegnato in una quindici chilometri su strada in Olanda. Ritiri tedeschi Nel corso degli ultimi giorni diversi atleti tedeschi hanno annunciato l'addio all'attività agonistica: la notizia che ha destato l'attenzione dei media è quella dell'astista Yvonne Buschbaum (4.70, ex-campionessa europea junior, due volte terza agli Europei '98 e 2002 e vice-campionessa continentale indoor nello stesso anno), che ha abbandonato l'attività per completare il processo di cambiamento di sesso, essendo affetta da disturbo di identità di genere. Hanno lasciato l'attività anche il velocista Tim Goebel (10.21) per ragioni familiari, l'eptatleta Karin Ertl e la martellista Susanne Keil. Indoor Stanno arrivando, a piccolissime dosi. Come primizia, ecco l'avvio della stagione canadese a Montreal, dove Nicolas Macrozonaris (10.03 di personale sui cento metri) ha corso sabato scorso in 6.70. Prima di congedarci e dare l'appuntamento alla prossima settimana per una nuova edizione delle news internazionali, ricordiamo che le graduatorie mondiali stagionali complete, aggiornate a domenica, sono disponibili nella sezione statistiche del sito. Marco Buccellato
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