Internazionale: Kallur-Soboleva, record d'autore
Ampio spazio ai due record del mondo femminili registrati domenica scorsa, con l'aggiunta di un "world best" e di un "european best" nelle staffette russe maschili e femminili 4 x 800. Tra le notizie anche una sintesi di quanto successo nel resto dell'attività indoor europea ed americana, all'aperto e su strada. Susanna volante Alla fine è stata Susanna Kallur a cambiare la storia dei 60 ostacoli, e non (per ora) Dayron Robles. Dopo i risultati ottenuti a ripetizione nei dintorni dei rispettivi primati del mondo, la svedese è riuscita nell'impresa nel meeting di Karlsruhe, dando ragione al portale dell'atletica tedesca che a metà settimana intitolava "Allarme-mondiale". La svedese nata nei dintorni di New York ha migliorato di un centesimo (7.68) un mondiale vecchio di 18 anni, ottenuto da Lyudmila Narozhilenko, che poi divenne Ludmila Engquist grazie al matrimonio col suo tecnico svedese. Nella gara-record è andata fortissimo anche la statunitense Lolo Jones, approdata con 7.77 alla decima prestazione di sempre, e Damu Cherry, altra specialista USA rientrata due stagioni fa da una sospensione, che in batteria era scesa a 7.85. La Kallur era uscita delusa dai mondiali di Osaka. Dal 2006 aveva decisamente cambiato passo arrivando al titolo europeo dei 100 ostacoli, ed in Giappone era in lizza per l'oro fino all'ultimo ostacolo, quando Michelle Perry la passò sulla corsia alla sua destra e la annichilì; la svedesina non trovò la forza per reagire e fu lasciata fuori dal podio anche dalla Felicien e dalla Ennis-London. Dopo il primato ha fatto professione di modestia a chi le nominava la parola Pechino, ma la Svezia dei metalli pesanti, quella delle Klüft e degli Holm (persa la Bergqvist e con Olsson ai box), ripone molte speranze sull'atleta di punta più "affamata" di successi, che è senz'altro lei. La gemella Jenny è ferma a causa di una condizione di forma una forma non proprio brillante e tornerà in estate. Il padre Anders è stato giocatore di hockey e giunse alla vittoria in quattro edizioni della Stanley Cup all'inizio degli anni '80, con i New York Islanders. Soboleva, la nuova Masterkova Ad Osaka si era lasciata sorprendere dalla sensazionale Jamal, ed è in attesa della sua prima medaglia d'oro. Intanto, fa la storia a suon di primati. Yelena Soboleva non è nuova all'appuntamento col primato, ma ciò che ha fatto negli ultimi due giorni dei campionati russi di Mosca trova raramente dei precedenti. A dire il vero, la sensazione forte c'era stata già nella giornata inaugurale, con quella batteria degli 800 corsa in 1:59.56. Sabato la finale, sparata a mille con un crono sensazionale di 1:56.49, quarta prestazione di sempre, primato di Russia e soli 67 centesimi sopra il mondiale di Jolanda Ceplak. Domenica l'apoteosi, col mondiale dei 1500 fissato a 3:58.05 (era già suo da due anni con 3:58.28). Ai mondiali è stata iscritta solo sui 1500 metri, dove è stata già argento proprio a Mosca nel 2006, perdendo dalla Fomenko-Chizhenko (domenica seconda in un fantastico 4:00.21, terzo tempo indoor di ogni epoca), ma precedendo, e torniamo all'inizio del discorso, proprio la Jamal. Le altre prodezze-primato si sono registrate nelle staffette 4 x 800: una è mondiale grazie all'8:14.53 con protagoniste Zinurova, Kotlyarova, Savinova e Ignatova, che hanno migliorato l'8:18.54, sempre di matrice russa, risalente alla scorsa stagione, ed un’altra europea con il 7:15.77 degli uomini, guidati da un Borzakovskiy eccezionale che ha concluso la sua frazione in 1:44.5! All'aperto il mondiale femminile è sempre russo, risale al 1984, ed è lontanissimo da quello indoor (7:50.17). Il primato europeo maschile outdoor, che è anche mondiale, è dei kenyani (7:02.43). Mosca chiama Valencia Grandi risultati, primati esclusi, nei campionati russi: praticamente tutti al femminile, eccezion fatta per l'incredibile gara di salto in alto maschile di domenica, che ha restituito a Jaroslav Rybakov il titolo di numero uno. Sei uomini oltre i due metri e trenta, fuori dal podio con 2.33, e fuori dai mondiali con 2.36. Basta questo a definire la qualità di quanto elevatosi sulla pedana moscovita. Rybakov campione con 2.38, Tereshin (sempre in squadra quando si deve andare a medaglia e argento a Mosca due anni fa) 2.36, Silnov (niente mondiali) 2.36, Ukhov 2.33 (sei volte oltre questa misura nel 2008), Dmitrik 2.33, Shustov 2.30. Le donne: nella velocità benissimo la Polyakova, largamente in vetta alle liste stagionali grazie al 7.09 di Mosca, bene la Kapachinskaya con 23.03 preceduto da un 23.02 in batteria (la più veloce dell'anno, finora). Volano anche le quattrocentiste: Zykina 51.09, e dodici tempi complessivi sotto i 52 secondi tra batterie e finali. Mezzofondo: un record mondiale ed un quasi-record (sugli 800 metri) bastano a valutare la grandezza delle gare. Sugli 800 sono scese sotto i 2 minuti ben quattro atlete, nei 1500 la terza ha corso in 4:03.68. Dai concorsi la consueta eccellenza, ma il palcoscenico vero è stato rapito da Soboleva e compagne. Nell'alto si è confermata l'olimpionica Slesarenko (2.01), nell'asta la Feofanova ha ottenuto il passaporto mondiale con 4.60 (la Isinbayeva aveva già il posto garantito e non ha partecipato ai campionati), la Simagina ha vinto il lungo con 6.81, la Omarova il peso con 19.09. La selezione russa per i mondiali indoor A conclusione dei campionati nazionali, è stata annunciata la squadra russa (non definitiva) che prenderà parte ai mondiali indoor di Valencia. Non c'è Borzakovskiy (rinunciatario), la Soboleva non doppierà e correrà solo i 1500 metri. Tra le numerose individualità, spiccano i nomi del velocista Yepishin (argento a Mosca due anni fa) e dei saltatori in alto Rybakov e Tereshin in campo maschile (fuori Silnov e Ukhov). Come di consueto è molto più forte, in proporzione, la squadra femminile, che comprende la velocista Polyakova, le quattrocentiste Zykina e Nazarova, la Ignatova sugli 800 (meglio conosciuta col nome da nubile, Shipitsyna), il duo Soboleva-Fomenko sui 1500, la Isinbayeva e la Feofanova nell'asta, la Simagina nel lungo (le sarà affiancata una seconda lunghista in seguito), la Pyatykh nel triplo, la Omarova e la Avdeyeva nel peso. Gli ultimi nomi saranno aggregati dopo la Coppa Europa indoor di Mosca. Meetings tedeschi, il resto del meglio Düsseldorf venerdì e Karlsruhe domenica: i grandi risultati non sono mancati, Mondiale della Kallur a parte. A Düsseldorf, come detto in apertura, il cubano Robles è andato vicinissimo al primato mondiale dei 60 ostacoli (7.33) peraltro con il fardello di uno start tutt'altro che sollecito (il peggior tempo di reazione tra i partenti). Robles è ora a soli tre centesimi da Colin Jackson, dopo essersi portato alcuni giorni prima (a Stoccarda) a 7.36. A Karlsruhe, domenica, non è stato così brillante, ottenendo "solo" 7.40. Nel resto del meeting punte di buona qualità e, nel caso del triplo femminile, buonissima, grazie al 14.77 della cubana Savigne (nonostante problemi di rincorsa e di tecnica) e del 14.60 della slovena Sestak-Martinovic. La cubana ha mancato di un centimetro il mondiale stagionale della romena Gavrila, la slovena ha centrato il primato nazionale. A Karlsruhe è proseguita la marcia (anzi, la rincorsa) trionfale di Blanka Vlasic (2.02), la Mutola è tornata sotto i due minuti sugli 800 in 1:59.48 (con l'ucraina Petlyuk), il portoghese Evora ha infilato una serie ottima nel triplo con una punta-record di 17.33. Ancora in luce Randy Lewis di Grenada (17.27), al secondo record nazionale in otto giorni. Italiani in Slovenia Sabato a Lubiana si sono disputati i campionati sloveni indoor: da segnalare la presenza nei 60 ostacoli femminili di Margaret Macchiut, che ha vinto la seconda batteria in 8.34; il saltatore in alto Marco Macor ha gareggiato fuori concorso, superando i due metri. In precedenza, domenica 3 febbraio, avevano gareggiato altri atleti italiani, tutti in gare a partecipazione mista uomini-donne: Paolo Camossi (16.09 nel salto triplo), Giorgio Piantella (5.20 nell'asta), Anna Giordano Bruno (4.10, asta) e Monica Zancanaro (5.45 in lungo e 11.50 nel triplo). USA L'attività indoor statunitense non sta vivendo una stagione particolarmente parca di risultati. Mancano i grossi nomi della velocità, e l'abituale infornata di nomi nuovi, quest'anno, è avara di scoperte. Dall'ultimo weekend segnaliamo il rientro dopo un anno e mezzo di Chaunte Howard, la saltatrice in alto medagliata ad Helsinki, tornata con 1.84 a Houston, ed il primo sub-46 dell'anno sui 400 maschili (45.81 di Gregory Nixon, ma sull'anello di Lubbock che si sviluppa per ben 252 yards). Tra i lanci 20.38 del pesista Ryan Whiting nell'Idaho, il resto è una quantità sterminata di risultati di medio valore internazionale che non aggiungono nulla di importante. Stranieri negli USA: è sempre più autorevole la stagione della neozelandese Kim Smith, che dopo essere scesa sotto il vecchio mondiale delle due miglia a Boston (perdendo dalla Defar), ha sfoggiato un'altra grande performance sabato (sempre a Boston, ma in un altro impianto), correndo il miglio in 4:24.14. Il quattrocentista Garologelwane Masheto (nato in Botswana) ha corso a New York la quinta volata di sempre sui 500 metri (1:00.82 e record africano migliorato di quasi un secondo). Novità sugli ostacoli: lo sconosciuto Forbes (Isole Cayman) ha colto un inatteso 7.68 (ben 30 centesimi di miglioramento, peraltro annunciato da un interessante 7.28 sui 55 ostacoli quindici giorni fa). Amarcord: si è rivista, a trentotto anni, Chryste Gaines (10.86 nel 2003), che sempre a New York ha corso un 60 metri in 7.39. nella stessa sede 20.66 di Rubin Williams sui 200 e 6.61 del piccolo Holliday sui 60 metri, dove però ha perso dal trinidegno Thompson (6.57). Nei lanci femminili, e di interesse per chi guarda ai mondiali indoor in prospettiva azzurra, 18.26 di un'altra atleta di Trinidad, Cleopatra Borel. Valencia, non solo Collio Irving Saladino ha esordito con 8.20 (8.05, 8.13, 8.07, 8.20, rinuncia e nullo finale). Per la gioia lusitana, Naide Gomes ha vinto il lungo con 6.90 ed il pesista Marco Fortes ha superato se stesso col nuovo record nazionale a 20.08, perdendo dal polacco Majewski ma superando il numero 4 USA Dan Taylor, impresa notevole. L'etiope Melkamu ha corso il settimo miglior tremila di sempre in 8:29.64. Eccellente anche l'8:35.86 della marocchina Selsouli, seconda. Kenenisa Bekele ha vinto senza strafare i tremila metri in 7:36.08, un secondo esatto sul fratello Tariku, un po' meno sul kenyano Soi. Marzia Caravelli ha corso i 60 ostacoli in 8.42 (sesta): vittoria della ex-nigeriana Onyia in 7.98. Simone Collio è, forte del record italiano eguagliato con 6.55 a Valencia e numeri alla mano, il miglior sprinter europeo in circolazione, considerata l'eclissi di Pognon e l'assenza di Obikwelu. Lustriamoci gli occhi. L'azzurro è ad un solo centesimo dall'ingresso nella top 20 continentale di sempre, in una lista che è immobile praticamente dal secolo scorso (a parte il record di Pognon e la volata mondiale d'argento di Yepishin), e che comprende cinque greci e sette britannici. Di questi, Chambers a parte, ha deluso Pickering, solo quinto ai trials di Sheffield con 6.70. Varie d'Europa Venerdì ad Eaubonne Christine Arron ha esordito sui 60 metri in 7.28. Bene nell'alto il trio Dubnova-Palamar-Aitova (1.95), e 5.70 nell'asta per l'ucraino Mazuryk ed il francese Clavier, salito la scorsa settimana a 5.80. A Sheffield Dwain Chambers ha vinto la finale dei 60 metri dei trials britannici in 6.56. La squadra britannica sarà annunciata oggi da Franck Dick, che intende portare il velocista a Valencia, contro il parere della federazione. L'americano Garrett Johnson, pesista che vive in UK, ha lanciato a 20.66. Nei settore salti l'ex-nigeriano Oni ha superato i 2.30, il triplista Idowu si è portato a 17.24. Giochi balcanici Salti di caratura mondiale hanno caratterizzato la manifestazione di Atene. La rumena Gavrila ha ottenuto 14.70 nel triplo, la greca Devetzi si è riservata il lungo vincendo con 6.85. Nel mezzofondo la Popescu-Barbulescu ha vinto in 2:00.41. Segnaliamo l'ennesimo prodigio della velocità made in Bulgaria: Gabriela Laleva, classe 1990, è uscita dalla pista col titolo di campionessa dei Balcani in 7.34. Nei lanci, 18.40 della Heltne e 20.23 del bosniaco Alic. Saltando a ritroso L'inizio settimana era coinciso col mmeting slovacco di salto in alto di Banska Bystrica, dove Blanka Vlasic ha elevato il mondiale stagionale a 2.04. Per la croata campionessa del mondo all'aperto, tre uscite e tre over-due metri. Nella gara maschile 2.34 di Stefan Holm e personal best indoor per lo statunitense Jess Williams (2.32). Si rivede finalmente a buon livello il ceko Baba, quinto sulla misura di 2.28. Due giorni dopo, a Novi Sad (come tempestivamente segnalato nelle news), Filippo Campioli è diventato il centocinquantasettesimo atleta a valicare la "storica" quota di 2.30 in una gara indoor. L'atleta modenese (tra pochi giorni ventiseienne) ha condotto una gara impeccabile fino a 2.30, per poi commettere due errori a 2.32 e riservarsi l'ultima prova disponibile per cercare di vincere la gara, invano, a quota 2.34. Il cipriota Ioannou, sorpresa da podio mondiale ad Osaka, ha vinto con 2.32 (seconda prova), terzo l'eterno Topic, autore di 2.30 dopo un primo errore. Sud Africa e Australia Da Durban due note per l'82.03 del giavellottista Oosthuizen e per le siepi di Ramolefi (8:21.47). Esordio per Mokoena, uno dei grandi avversari di Andrew Howe, che ha aperto la stagione con un modesto 7.68. La pesista iridata Vili-Adams è tornata in pedana ad Hamilton, nel meeting intitolato al velocista Porritt (bronzo olimpico nel 1924), con 19.66, pur con poche sedute di allenamento negli ultimi giorni a causa di un lutto familiare. Dietro di lei si fa strada una lanciatrice delle Isole Tonga, Ana Po'uhila, che ha portato il record nazionale a 17.61. Ancora lungo il giavellottista Farquhar, con 81.25. In Australia è il momento dei quattrocentisti: si sono migliorati di un'enormità il 22enne Milburn a Sydney (45.19) ed il 20enne Dylan Grant a Brisbane (45.69). Verso Spalato I martellisti tedeschi si sono giocati a Francoforte la trasferta croata della Coppa Europa invernale di lanci: Betty Heidler, campionessa del mondo, ha esordito con 70.93, seguita dalla Klaas con 66.61. Tra gli uomini vittoria di Esser con 74.55 su Rautenkranz (73.03). Buona la seconda La mezza maratona di Ras al Khaimah (negli Emirati Arabi), che nella edizione d'esordio dello scorso anno regalò il primato del mondo di Sammy Wanjiru (58:53) e rivelò Patrick Makau Musyoki, ha fatto ancora breccia nelle graduatorie di sempre della specialità, grazie al successo dello stesso Makau (59:35), e ad altri tre specialisti che hanno concluso la gara in meno di un'ora: si tratta dell'etiope Kebede, accreditato dello stesso tempo ed al debutto sulla mezza maratona a ventuno anni, ed i due tanzaniani Marwa (59:52) e Joseph (59:56). Solo ottavo il ruandese Disi, assai cresciuto negli ultimi sei mesi, con 1:01:07. C'era curiosità per il rientro di Million Wolde, oro olimpico a Sydney sui cinquemila metri, sfortunato nel concludere sopra l'ora e dodici minuti a causa di un infortunio patìto in gara. Alle prime tre classificate della corsa femminile è stato assegnato lo stesso tempo (1:12:27), nell'ordine Salina Jebet Kosgei, Pamela Chepchumba e l'etiope Habtamu. Mezza maratona anche a Barcellona, con affermazione di Jacob Yator in 1:01:19 e Joan Aiyabei in 1:11:02. Sul fronte kenyano anche la triste notizia della morte di Stephen Kipkorir, bronzo olimpico ad Atlanta sui 1500 metri, che ha perso la vita a causa di un incidente automobilistico. Atene mercoledì, poi calendario ricchissimo Domani gran spettacolo nella capitale greca. Donald Thomas(anche Campioli in pedana), Irving Saladino, le astiste e le tripliste garantiranno emozioni. A Birmingham sono annunciati due tentativi di primato, entrambi sulle due miglia, da parte di Kenenisa Bekele e Meseret Defar. Sabato a Sydney atterra dall'Olimpo Jeremy Wariner, atteso al debutto stagionale (correrà i 200 metri), dopo il cambio di allenatore. Negli USA l'avvenimento-top sarà il Tyson Invitational di Fayetteville, dove sono annunciati Wallace Spearmon, Jennifer Stuczynski ed i pesisti Nelson e Cantwell. Si inizia da oggi, col meeting di salti a Brno, nella Repubblica Ceka, dove scenderà in pedana Yelena Slesarenko. Clou sabato, con la Coppa Europa a Mosca. Marco Buccellato
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