Internazionale: Powell tris di primati, Silnov a 2
L'atletica internazionale, esaurito il capitolo Goteborg, torna con tanta carne al fuoco. Zurigo, Montecarlo, e numerose altre manifestazioni preparano il festival dell'ultimo mese di attività ad altissimo livello. Powell re del mondo Il cento metri più veloce di sempre (stando ai millesimi di secondo), per ironia della sorte si è avuto nei giorni dell'incubo per il duo americano Gatlin-Jones. Asafa Powell ha eguagliato ancora il suo record del mondo in 9"77, grazie alla sua incredibile accelerazione dai 30 ai 70 metri. Grandissima impressione ha destato il sempre più sorprendente Tyson Gay, sceso a 9"84, che nel finale ha rosicchiato qualcosa al giamaicano, al solito meno in spinta nell'ultimo dieci metri di corsa. Non sono esclusi nuovi colpi di scena nelle prossime puntate. La kermesse di Zurigo, motivo di particolare interesse per l'atletica italiana per la presenza in pedana di Andrew Howe (quarto con 8,19), ha lasciato ai posteri un gran numero di duelli conclusi con prestazioni tecniche di grande rilievo: tra le cose migliori il 47"92 del greco Iakovakis sui 400 ostacoli, la rivincita di Pitkamaki su Thrkildsen nel lancio del giavellotto, la solita (ed inutile) rincorsa di Shaheen al record del mondo dei tremila siepi. Ancora, il magnifico 800 vinto da Mulaudzi (1'43"38) sul campione d'Europa Som (record nazionale con 1'43"45), il miglior cinquemila dell'anno con Bekele che ha infilzato il kenyano Songok, ed il successo meno evidente di Jeremy Wariner, che ha sudato le classiche sette camicie per tenere a (breve) distanza la furia di LaShawn Merritt, che in 44"34 ha migliorato il primato personale. Le regine di Zurigo La performance di Venelina Veneva, 2,04 nel salto in alto con una magnifica prima prova, e tre tentativi falliti al record del mondo a 2,11, è stata la gemma del meeting visto al femminile. La bulgara era in svantaggio rispetto alla svedese Bergqvist, perfetta a 2,02 rispetto ala tripla fatica compiuta dalla bulgara per pareggiarne la misura, quindi il suo 2,04 ha un sapore agonistico e tecnico ancora più prezioso. La belga Hellebaut, ancora a pancia piena per il capolavoro di Goteborg, si è arenata a 1,94. L'altra regina è Tirunesh Dibaba, che ha tirato un sospiro di solievo per l'assenza della Defar, l'unica capace di imbrigliarne la volata in questa stagione, e si è confermata in linea con le precedenti apparizioni nella Golden League, cioè ancora in corsa per il colpo grosso del jackpot. Ultima annotazione per Allen Johnson, 35 anni, che è stato di parola. Eliminato in semifinale nei campionati USA ebbe a dire: "Una gara sbagliata. Succede e non significa niente". Il suo 13"14 zurighese davanti ai giovani leoni Robles, Merritt, Olijar, gli ha dato ragione. Silnov principe di Montecarlo Sarà stata la collocazione in calendario tra Zurigo e Bruxelles, nonché la concomitanza col quadrangolare di Birmingham, ma il meeting di Montecarlo, smessi i vecchi panni della finale del circuito IAAF, ha fatto vedere cose buone ma non eccezionali, a parte prodezze isolate, la più preziosa delle quali è senz'altro da attribuire ad Andrey Silnov, nuovo numero uno del salto in alto. Il russo ha confermato tutto il buono mostrato nella finale europea portando il personale a 2,37 (con l'ausilio di tre prove) e destando nuovamente l'impressione di poter ambire ad altezze più importanti (due errori a 2,40 poi la rinuncia). Holm, l'unico altro concorrente a volare oltre i 2,30, si è arrestato sei centimetri più in basso del russo. Nicola Ciotti, impattato alla prima prova a 2,19, ha tentato invano di dare un senso alla classifica riservandosi i due restanti tentativi a 2,22, senza successo. Nelle altre gare maschili ancora in evidenza il sudafricano Mulaudzi (è il suo momento, dopo essersi risparmiato per gran parte della stagione), che ha vinto gli 800 metri in 1'44"14. Il cubano Robles ha vinto con vento quasi nullo i 110 ostacoli in 13"14 su Merritt (13"24). Trammell, in calo di rendimento, è finito lontano. Nelle gare femminili il regolamento di conti tutto russo sui 1500 metri ha premiato la Chizhenko, che si è presa una rivincita netta quanto vana sulla campionessa d'Europa Tomashova, in 4'00"32. Tre numeri di una certa importanza per concludere: la brasiliana Murer ha portato il primato sudamericano dell'asta a 4,66. La tedesca Nerius, fresca dorata in Svezia, ha confermato lo stato di grazia vincendo la gara di giavellotto con un lancio di 65,33 (davanti alla sempre più sorprendente spagnola Chilla, al nuovo record nazionale con 63,20). Infine l'ostacolista statunitense Tiffany Ross-Williams, sempre piazzata ma mai davvero in evidenza, ha centrato la vittoria e la trentesima prestazione all-time con 53"79. Da notare che l'ucraina Tereshchuk, seconda in 54"12, ha superato Lashinda Demus che è più giovane di ben quindici anni. Altra azzurra presente Zahra Bani, ottava nel giavellotto con un lancio migliore di 58,50 (al secondo turno) ed un nullo conclusivo. Russia, of course Il confronto internazionale di Birmingham tra Russia, USA, britannici e cinesi ha visto vincitori i primi. Numerose le performances tecniche di rilievo che andiamo ad elencare: palma di miglior prodezza ad Allyson Felix, assente da qualche tempo dalle piste, e rientrata con uno scintillante 22"19 sui 200 metri; la giovane campionessa del mondo ha nettamente preceduto l'altra stella Richards (22"52), a sua volta vice-iridata, ma sui 400 metri. Nei concorsi la solita inarrivabile bordata di Tatyana Lysenko nel lancio del martello (76,24), che ha centrato altri tre lanci oltre i settantacinque metri. Sui 400 ostacoli maschili rivincita di Kerron Clement (davvero incostante la serie dei suoi risultati) che ha superato di tre centesimi il campione del mondo Jackson in 48"64. Incostante anche un altro titolato, Dwight Phillips, che dopo aver ben figurato a Zurigo è incappato in un 7,75 nel lungo che non lo ha portato aldilà del quinto posto (vittoria all'ex-footballer Brian Johnson con 7,99 davanti all'argento europeo Rutherford, al rientro in pedana). Prima di volare a Monaco, Andrey Silnov aveva portato punti preziosi alla selezione russa vincendo l'alto con 2,32, nella prima giornata. Sempre dalle gare disputate sabato scorso, sono da segnalare il 4,66 della Stuczynski nell'asta ed il 21,13 di Cantwell nel peso. La Chaux-de-Fonds In Svizzera non ha avuto miglior fortuna dei gemelli Ciotti (impegnati ad Eberstadt e Montecarlo) l'altro azzurro dell'alto, Andrea Bettinelli, quarto con appena 2,17. Presente anche Francesco Agresti nel lungo (sesto) autore di 7,58 con 3,2 metri di vento a favore. Da registrare il 12"86 della francese Okori sugli ostacoli e l'11"02 di Taheshia Harrigan (Isole Vergini) che ha superato la Arron (11"25), che era al rientro. Il tutto vanificato ai fini statistici dal vento appena oltre il limite consentito. Eberstadt Disputato tra il 18 ed il 20 agosto, il classico meeting tedesco dedicato al salto in alto non ha deluso le attese pur se non all'altezza di alcune passate edizioni. Vittoria di Kajsa Bergqvist in campo femminile con 1,98, davanti all'olimpionica Slesarenko (1,95). Pedana sfortunata per Elena Meuti: l'azzurra finalista agli Europei non è salita più su dell'1,80 che l'ha classificata quattordicesima. Due giorni prima la gara maschile: Tomas Janku, inebriato dall'inatteso argento europeo, ha valicato ancora quota 2,30, pari misura col secondo (l'americano harris). Sesto, assieme a Stefan Holm, Nicola Ciotti con 2,24. Decimo il gemello Giulio (stessa misura). La novità africana Kgosimang (di recente salito a 2,30), non ha fatto meglio di 2,20, come l'ucraino Sokolovskiy. Rhede Marco Lingua si è classificato terzo nel meeting tedesco di Rhede, grazie ad un lancio di 74,83. Vincitore della gara di martello il solito Esser (78,32) davanti all'inseparabile Kobs (76,99). In evidenza il lunghista africano Garenamotse, che ha portato il primato del Botswana ad 8,27, sopravanzando il giamaicano Beckford. Dalla Germania ancora Betty Heidler: a Thum la martellista ha lanciato a 76,09, mentre la Dietzsch ha vinto il disco con 64,50 ed il sempre presente Esser ha lambito gli ottanta metri nel martello maschile con 79,50. Amarcord Nella località polacca di Miedzyzdroje si è gareggiato con l'asta (Czerwinski 5,51) e nel peso (Majewski 19,95) ma anche in una singolare gara di peso (quattro chili) comprendente atleti di oggi, sia uomini che donne, e grandissimi del passato. La classifica, così come la si legge, è quanto di più surreale e divertente si possa immaginare. Una festa. Primo Szymon Ziolkowski, olimpionico di martello a Sydney, con 17,24. Seconda la ventenne Sobieszek, fresca finalista a Goteborg, con 16,41. Terzo Zdzislaw Hoffman, campione del mondo di salto triplo ad Helsinki '83 (quarantasette anni) con 15,90. Quarto il centometrista Lukasz Chyla, 15,55. Quinto il duecentista Marcin Urbas, 13,68. Sesto con 12,45, udite udite!, addirittura Jacek wszola, leggendario saltatore in alto ora cinquantenne, che vinse l'oro olimpico a Montreal '76! Già che siamo in tema di grandi del passato, ce ne sono alcuni che si cimentano ancora con le specialità che li hanno resi famosi. La 46enne Ottey e la 40enne Khabarova le abbiamo viste a Goteborg, ma pochi sanno che Willie Gault, 46 anni, ex-componente della staffetta 4x100 USA che vinse il titolo mondiale ad Helsinki '83, quest'anno ha corso in gare ufficiali realizzando 10"72 sui 100 metri e 14"41 sui 110 ostacoli. Prossimamente Si inizia da subito, con il meeting di Linz (pista velocissima, attenzione alle corse brevi) e Malmoe. Venerdì Bruxelles, dove la qualità delle prestazioni è abitualmente di livello straordinario, e domenica Rieti, dove la straordinarietà festeggia il compleanno numero trentasei. Marco Buccellato
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