Internazionale, Rybakov e Baba sulla luna
Punto di osservazione settimanale che dedica ampio spazio all'attività al coperto, con spunti e risultati di un certo interesse anche dal pianeta outdoor: via alla panoramica indoor, che ha offerto numeri e situazioni per tutti i gusti. Agenda fittissima in Germania Da venerdì a domenica una serie di appuntamenti di primo piano ha interessato la Germania, e precisamente l'ex Germania Orientale. Da Erfurt a Lipsia, passando per Potsdam ed Arnstadt, è stato un week-end zeppo di avvenimenti. Iniziamo da Erfurt, dove la scorsa stagione Simone Collio stabilì il primato personale con 6"58: il meeting di venerdì scorso ha visto impegnata in terra tedesca Alexia Oberstolz, molto attiva in questa prima parte di stagione. L'ottocentista si è classificata terza con 2'04"21 (nuovo primato personale in sala) nella serie vinta dalla slovena Langerholc in 2'03"52, ed è stata preceduta anche dalla tedesca Goldfuss (2'04"07). Nella serie delle migliori nuova sgroppata della bionda Ceplak che con 2'00"62 ha battuto la belga Stals e le tedesche Gradzki e Gesell. Sempre da Erfurt da segnalare il 6"61 di Marc Blume sui 60 metri in batteria (finale vinta dal solito Unger in 6"65), la nuova vittoria del britannico McIlroy sugli 800 in 1'46"68 e soprattutto il mondiale stagionale sui 60 ostacoli del giamaicano Wignall (7"54), che ha preceduto l'austriaco Lichtenegger di soli due centesimi. Visti all'opera anche Beckford (8,01 nel lungo) ed il capofila stagionale dell'asta Yeremenko (5,71). Risultati mediocri nelle gare femminili, Ceplak a parte, ed un buon 7"22 nello sprint dell'austriaca Mayr, che al coperto esprime al meglio il suo potenziale. Progredisce nel salto in lungo Annika Becker, star nazionale dell'asta, che si migliora fino a 6,45. Duello all'ultimo salto Ci voleva la magica pedana di Arnstadt per restituire il salto in alto agli splendori di un tempo: il bilancio stagionale è già migliore, ai massimi livelli, dell'intera passata stagione, con tre atleti oltre i 2,35, privilegio che lo scorso anno è stato riservato solo a due specialisti. Arnstadt ha riportato una donna oltre i due metri dopo oltre quattro mesi e mezzo di attesa, la russa Chicherova, e soprattutto ha strabiliato nei suoi protagonisti maschili. I giganti Rybakov e Baba (altezze di 1,98 ed 1,96 rispettivamente), sono volati entrambi oltre i 2,37, relegando solo al terzo posto il piccolo gigante Holm, capace di elevarsi a 2,35 e di infortunarsi alla seconda prova a 2,39 dopo aver passato la misura di 2,37 per giocarsi tutto alla quota superiore. L'infortunio non permetterà allo svedese di essere in pedana oggi a Banska Bystrica, dove era atteso come il protagonista assoluto. Per i due Yaroslav, Rybakov e Baba, si tratta del primato personale e nazionale. Il russo eguaglia il limite di Voronin, il ceko migliora l'annoso primato di Jan Zvara (2,36), risalente al 1987. Benissimo anche chi si è piazzato ai piedi del podio di Arnstadt: Sokolovskiy ha superato i 2,33, il biondo statunitense Hemingway i 2,31. In una gara dove erano presenti, ad eccezione di James Nieto, tutti i primi sei classificati della finale olimpica di Atene, non era lecito attendersi qualcosa di meno scintillante. Sabato si è saltato, con l'asta, anche a Potsdam: vittoria maschile al campione del mondo al coperto Igor Pavlov con 5.80, asta femminile alla solita Rogowska, che allunga la striscia positiva con 4,60. Lipsia chiude il poker tedesco domenica con l'Italia rappresentata ancora da Alexia Oberstolz, sesta sugli 800 in 2'04"73 (vittoria alla Gesell in 2'02"05, personale indoor). A Gardener i sessanta metri in 6"56 nonostante le imperfette condizioni fisiche, a Tobias Unger l'altro evento della velocità in 20"84. Nuova esibizione per Wignall sui 60 ostacoli (7"57) e finalmente segnali di risveglio dell'asta tedesca, che ha proposto Otto ed il redivivo Ecker superare la quota di 5,70. Dalle ragazze 51"97 della Marx sui 400 (ancora battuta la Breuer) e 5'44"98 di Sabrina Mockenhaupt sui 2000 metri. Le Fiandre di Gand Attraverso la prima pagina del sito federale è stato reso possibile l’accesso diretto ai risultati della riunione belga di Gand, dove erano impegnati alcuni atleti italiani di primo piano. In questa sede ci limitiamo a segnalare i mondiali stagionali nello sprint dei francesi Pognon (6"51) e Christine Arron (7"14), l'altro eccellente top stagionale sui 1500 metri (3'35"61) di Daniel Komen (che non è “quel” Komen, questo ha venti anni), e per il resto la nuova vittoria dell'olandese Okken sugli 800 in 1'46"82, oltre al buon tremila metri di Lidia Chojecka in 8'49"91. Un "European Best" da Dallas Opera dello slovacco Charfreitag, finalista nel martello ad Atene, che ad una settimana dal 24,64 di Lubbock ha portato il limite europeo del martellone da 35 libbre a 25,25 prima ed a 25,28 poi. Nella serie anche 25,18, 24,84 e 24,74. L'appuntamento con i 26 metri del "world best" è rinviato al meeting di Princeton, nel New Jersey, fra due settimane. Millrose Games al Madison Square Garden Un pezzo di nobiltà del mezzofondo veloce era iscritto nel miglio, ma lo sviluppo della gara si è risolto in un monologo di Bernard Lagat, che ha centrato il primato kenyano in 3'52"87 con un passaggio di 3'36"1 ai 1500 metri. Niente da fare per Laban Rotich, che aveva sconfitto proprio Lagat a Boston, ed il gioiellino di casa Alan Webb, entrambi cronometrati oltre i quattro minuti. La gara dell'alto, orfana del precedentemente annunciato Alessandro Talotti, è andata a Nieto con un normale 2,27. Molto meglio gli ostacoli, con Allen Johnson che ha limato di un centesimo (7"53) il mondiale stagionale dei 60 a poche ore dal freschissimo 7"54 di Maurice Wignall, ottenuto ad Erfurt. Ancora vicinissimo allo statunitense il francese Doucouré, 7"55, dopo la battaglia della scorsa settimana a Chapel Hill che li aveva catapultati al traguardo divisi di un solo centesimo. La roulette del peso Posizioni invertite tra i giganti della palla di ferro: a Boston era stato Nelson ad imporsi su Cantwell, con Godina ed Hoffa a guardare. Stavolta è stato il meno titolato del quartetto, Hoffa per l'appunto (vanta "appena" un argento mondiale indoor), a sparare tutto in un ultimo lancio a 21.62. Tre nulli hanno compromesso l'ascesa di Godina, fermo al 21,17 iniziale, mentre tutta regolare è stata la serie del biondo Nelson, argento olimpico, con una punta finale di 21 metri. Cantwell ai box con 20.37, e salta un giro. Dall'asta Derek Miles con 5.70 ha castigato ancora Toby Stevenson (5,60) ed il trentottenne Hartwig, stessa quota dell'argento olimpico col casco di gomma. In ritardo di forma Allyson Felix, la vice-campionessa olimpica dei 200 metri, appena quarta sui 60 in 7"37. Vince la Daigle in 7"22, famosa per castigare dive e divette. Lo scorso anno bruciò Marion Jones al rientro alle gare dopo la nascita di Tim junior. Generazioni a confronto in un 400 davvero avaro: DeeDee Trotter, fresca finalista olimpica da 50 netti ad Atene, si è espressa in un modesto 53"94 davanti a Sandie Richards, trentasette pesanti primavere, addirittura 55"40. Molto meglio l'altro miglio, della sempre più affidabile canadese Douma (4'32"47), il finale-thrilling degli ostacoli femminili (Linda Ferga con 8"01 ed un centesimo di ritardo per Danielle Carruthers e la giamaicana Dixon), ed il puntuale tabellino di Stacy Dragila, che stavolta ha segnato 4,48. Sempre a New York, ma domenica, 20"67 sui 200 metri di Xavier Carter, 19 anni. Carosello americano Ancora un fine settimana ricchissimo di eventi, oltre al top newyorchese: nell'alta quota di Flagstaff, in Arizona, dove la pista ha uno sviluppo che non permette l'omologazione delle corse dai 200 metri in su, segnaliamo il 20"93 di Mike Mitchell e il 46"36 di Domenik Peterson, mentre dalla pedana del lungo arriva l'8,18 di Brian Johnson, gara condita dall'8,08 di Tony Allmond e dall'otto metri esatti del venezuelano Castillo, autore nella scorsa stagione di un sensazionale exploit nell'altura di Cochabamba, 8,34 con vento contrario. Nel Nebraska di Lincoln guadagna posizioni nelle liste stagionali Darold Williamson, l'uomo che ha furoreggiato nella primavera universitaria della scorsa stagione duellando a lungo col compagno di college Jeremy Wariner, poi elevatosi nell'Olimpo delle medaglie d'oro di Atene. Il 46"17 del nero Williamson quasi pareggia il 46"16 di Wallace Spearmon, capofila mondiale stagionale fino a poche ore fa. Il limite di Spearmon, che è ancora saldamente in vetta nelle statistiche dei 200 grazie al 20"36 di Fayetteville, è stato migliorato meno di 48 ore fa da LaShawn Merritt, il campione del mondo junior, che a Gainesville ha corso in 45"94, battendo un altro iridato junior, Kerron Clement (400 ostacoli), secondo con 46"13. Nella stessa riunione 23,69 della Gilreath nel peso con maniglia e nel peso vero 18,02 della giamaicana Barrett. Dagli States ancora lo sprint di Johnny Drake a Notre Dame (6"56) ed il ritorno di Kenwood "Kenta" Bell, triplista di prima classe, con 16,61. Ancora dall'Arizona, a Searcy, otto metri del lunghista Anthony Harris. Segnali premonitori Sono stati intercettati ad Eaubonne, venerdì scorso, nella prospettiva di quanto lo sprint francese avrebbe offerto domenica a Gand: Christine Arron con 7"18 e Ronald Pognon con 6"57 (due volte!) hanno dato lustro al meeting nazionale Val d'Oise. In pedana Thaimi O'Reilly (6,15 nel lungo), mentre l'indomani a Rouen i gemelli Ciotti hanno onorato l'impegno francese con la vittoria di Nicola (2,22) ed il quarto posto di Giulio (2,14). Sempre in tema di italiani in trasferta, sabato nella città belga di Dour hanno gareggiato Luca Verdecchia (vittoria in batteria in 6"69 e terzo posto in finale in 6"75 dietro i belgi Bongelo e Ferro) ed Anita Pistone, 7"59 nella finale vincente dopo il 7"69 del turno preliminare. In Germania, sabato, 4 metri di Sara Bruzzese nel salto con l'asta, e 7,56 di Mattia Nuara nel lungo, dove la vittoria ed il record nazionale sono stati appannaggio di Isagani Peychar (7,96), che ha preceduto il tedesco Rapp (7,88). Ancora dal sabato austriaco, a Vienna: 8"16 sui 60 ostacoli di Margaret Macchiut (8"26 in batteria) per precedere sul traguardo la slovena Tomic e sfiorare il proprio personale di 8”15, 7”74 di Andrea Giaconi (vincente sui 60 ostacoli) ed 1'48"94 di Christian Neunhauserer. Nello stesso meeting 6,60 nel lungo della bellissima tedesca Kappler, ed ancora Italia col terzo posto di Lara Zulian sugli 800 (2'09'96"), dietro la slovena Roman e la promessa ceka Masna. In Svizzera Micol Cattaneo e Sabrina Previtali hanno gareggiato sabato e domenica a Magglingen: la Cattaneo ha corso in 8"27, personale, con la Previtali terza in 8"58. Il giorno precedente, sabato, la Cattaneo aveva vinto in 8"46 davanti alla stessa Previtali (8"54), che però in batteria si era espressa a 8"51. In Bulgaria campionati nazionali bagnati dal record nell'asta di Tanya Stefanova (4,40), mentre in Norvegia, a Bergen (la località che ha temporaneamente ospitato i Bislet Games della Golden League per il rifacimento del vecchio impianto di Oslo), 7"98 della britannica Claxton sugli ostacoli, primato del Regno Unito. Sebrle sconfitto La Reval cup di Tallinn, in Estonia, ha visto il successo del suo promotore, il campione olimpico di Sydney 2000 Erki Nool, cha ha portato a 6070 punti il mondiale stagionale dell'eptathlon. Al secondo posto il campione mondiale junior di decathlon a Grosseto, il bielorusso Andrey Krauchanka (5929 punti, limite nazionale junior), e solo quinto il recordman Sebrle (5765). Nel corso delle gare si sono ritirati nomi importanti quali l'ucraino Yurkov, l'altro estone Rahnu e l'islandese Magnusson. Prove multiple anche ad Aubière, nell'ambito dell'incontro internazionale Francia-Repubblica Ceka-Spagna-Gran Bretagna-Olanda: successi del ceko Svoboda con 5899 punti e della olandese Hoos con 4264 punti. Sabato a Bucarest Adelina Gavrila ha migliorato il mondiale stagionale del triplo con 14,40; bene anche Adina Anton nel lungo (6,65), e nuovo over-20 del pesista Guset (20.07), dopo il debutto stagionale risalente alla settimana precedente (20,15). In precedenza 14,29 di Mariana Solomon e 14,11 di Ancuta Stucan. Prima edizione del meeting di Valladolid, col ritorno di Francis Obikwelu, argento olimpico e fresco recordman europeo dei cento metri. Per l'ex-nigeriano un incolore 6"66. Miglior risultato del meeting l'1,94 della Beitia nell'alto: da notare la sconfitta del campione olimpico del peso Belonog ad opera di Manolo Martinez (19,41). Dalla Polonia 6"61 sui 60 metri di Lukasz Chyla e 4,65 nell'asta per Monika Pyrek, che ha fallito l'attacco al record polacco della Rogowska, con tre errori a 4,75. Cresce ancora Denisa Scerbova: la 18enne ceka che si è fregiata della medaglia d'oro ai campionati del mondo junior di Grosseto si è portata a 6,64 domenica a Bratislava, nel corso dei campionati regionali della Moravia ospitati temporaneamente in Slovacchia, battendo il record nazionale indoor ceko datato addirittura 1977! Dalla stessa manifestazione 14,05 di Sarka Kasparkova. Bollettino australe Gli australiani sono tornati in scena a Canberra, per il secondo appuntamento del circuito Telstra. Il personaggio della manifestazione è stato Timothy Parravicini, del quale abbiamo già parlato il mese scorso, che planando ad 8,18 nel salto in lungo ha impreziosito una gara dove già l'under 18 Chris Noffke aveva stabilito il limite nazionale di categoria con 7,80, battendo anche John Thornell, atleta che lo scorso anno si presentava, assieme al sudafricano Mokoena, come il rivale più temibile per Andrew Howe ai Mondiali junior di Grosseto. Thornell finì poi terzo nell'occasione, salendo sul podio, mentre il sedicenne Noffke si dovette accontentare del quarto posto. Ancora da Canberra: rammarico per il mancato funzionamento del cronometraggio nella finale dei cento metri, dove si sarebbe visto qualcosa di buono allorché i tre migliori classificati, il nigeriano Ezenwa, il camerunense Batangdon e l’australiano Batman, sono sfrecciati con buoni risultati sui 200 (rispettivamente 20"49, 20"56, 20"58). Mediocre l'esibizione di Ross, solo quinto in 20"81, che non si è ripetuto sugli standard del 10"12 ottenuto nella prima uscita importante della stagione, giorni orsono. Sempre a Canberra in azione i marciatori: Nathan Deakes ha vinto facilmente con un buon 1h19'23", mentre Jane Saville in 1h33'07" ha receduto di sette secondi Cheryl Webb. Bollettino orientale Fredda e nuvolosa maratona domenica mattina in Giappone: la Beppu-Oita Mainichi Marathon, corsa con otto gradi di temperatura, ha premiato Satoshi Irifune, giunto per primo al traguardo in 2h09'58" davanti all'australiano Westcott (2h11'36"); pacemakers d'eccezione erano Gert Thys e Armando Quintanilla, che hanno dato le frequenze per 30 chilometri. A Marugame mezza maratona a Laban Kagika (1h01'36" davanti al connazionale Mokamba in 1h01'39") ed a Takako Kotorida, vincitrice in 1h09'34" su Yasuko Hashimoto. In questa gara ha effettuato un test di allenamento Mizuki Noguchi, olimpionica di maratona, che ha corso in 1h13'07". Ancora dall'attività su strada una nuova vittoria di Haile Gebrselassie sulla mezza maratona: stavolta il mentore delle lunghe distanze in Etiopia ha fatto centro a Granollers, in Spagna, vincendo in 1h01'33". In preparazione alla maratona londinese del 17 aprile, Gebre sarà di nuovo impegnato nella mezza distanza, a Lisbona il 6 marzo. L'elenco degli "Elite runners" iscritti alla maratona maschile di Tokyo, in programma domenica prossima, comprende i kenyani Eric Wainaina e Henry Tarus, il tanzaniano Bayo, il sudafricano Chipu, il veterano messicano Espinosa, i brasiliani Ramos e da Silva, e gli euro-orientali Lukin, russo, e Tsyamchi, bielorusso. Capofila dei giapponesi sarà Toshinati Takaoka, un primato di 2h06'16" risalente a Chicago 2002. Outsiders gli altri maratoneti del Sol Levante Hayata, Sato, Horiguchi e Tsutsumi. In Sud Africa si fa sul serio Andrea Longo ha scelto il primo dei meeting del circuito sudafricano ABSA per il debutto stagionale, sabato scorso a Potchefstroom: l'azzurro ha gareggiato sui suoi 800 metri chiudendo al terzo posto in 1'47"45 dietro gli atleti di casa Cronje (1'46"78) e Jantjies (1'46"98), ma davanti all'amicone Andre Bucher (1'47"74). I migliori risultati del meeting sono arrivati dallo sprint femminile (doppietta di Geraldine Pillay senza vento in 11"20 e 22"99) e dagli ostacoli, grazie al 48"98 di Ockert Cilliers, con Van Zyl, le Roux e de Villiers tutti sotto i 49"35. Primato personale per Mokoena nel lungo, 8,12 con vento nullo, e prima uscita per il lettone Vasilevskis nel giavellotto (79,03). Ancora 45"40 per Nyangani dello Zimbabwe sui 400 e 20"61 di Julius, coetaneo di Andrew Howe. Sulla rampa di lancio La lunga settimana internazionale inizia oggi stesso, con la riunione di salto in alto di Banska Bystrica, nella Repubblica Ceka, e con l'Eduard Grigoryan Memorial di Mosca, incentrato sull'attività giovanile. Domani il Porritt Classic di Hamilton, in Nuova Zelanda, per poi proiettarci nel fine settimana che avrà inizio con il Tyson Invitational di Fayetteville, in Arkansas. Da giovedì a sabato fuoco e fiamme dai campionati russi, ed ancora sabato master dell'asta a Donetsk, in Ucraina, patron Sergey Bubka. Ancora appuntamenti indoor sul suolo europeo a Linz, Tampere e Karlsruhe. Ritroveremo il cross a Diekirch, in Lussemburgo, ed a Nairobi. Gli appuntamenti principali dell'attività su strada sono concentrati a Tokyo ed Austin, in Texas. In programma oggi alle ore 18, la riunione di Banska Bystrica propone Andrey Sokolovskiy in sostituzione dell'infortunato Holm, ma ecco i nomi dei migliori iscritti, ad iniziare dagli italiani: Andrea Bettinelli, Nicola e Giulio Ciotti, Jaroslav Baba, Nieto, Ton, Janku. Marco Buccellato
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