Internazionale: USA-export, Eurovista su Madrid



Da Liévin la miglior rampa di lancio per gli imminenti Campionati Europei di Madrid, ma anche i campionati USA, le prodezze nei meetings universitari, una panoramica sui lanci invernali in Europa (tra due settimane l'appuntamento per gli azzurri sarà in Turchia), e finalmente la marcia. Questo è quanto tratteremo nel nostro appuntamento settimanale con l'attività atletica mondiale. A Boston campionati USA sottotono... Orfani di quasi tutti i più popolari personaggi ad eccezione dei pesisti, i campionati nazionali statunitensi hanno offerto un panorama piuttosto scarno, un po' per l'assenza di molti atleti di alto livello un po' per ragioni di calendario, che non prevede il mondiale indoor quest'anno (sminuendo la rassegna nazionale del valore aggiunto chiamato "Trials"). Qualcosa, poco, si è visto: oltre al solito "World Best" nel peso con maniglia da parte di Erin Gilreath (ora approdata a 24,46 dopo il 24,23 della scorsa settimana a Bloomington), la seconda giornata è stata illuminata da una gran gara di peso: conquistata e non più mollata la leadership da Johnny Godina (21,83, gran ritorno), la qualità nella densità si è materializzata nel quarto e quinto turno di lanci: prima l'acuto di Adam Nelson a 21,59, poi la botta di Reese Hoffa, grigio come l'argento olimpico Nelson fino ad allora, che scagliava la palla a 21,74! Ancora un quarto posto per Cantwell, che sembra aver smarrito la via (20,57), e che rimedia l'ennesima delusione dopo la sconfitta patita a Madrid da Martinez. Giornata di chiusura domenica: miglior risultato il 17,31 di Walter Davis nel triplo: qualità anche nel 7"95 della Carruthers sugli ostacoli e nel 7"09 di Angela Daigle, finalmente protagonista davvero dopo una carriera senza acuti particolari, che batte Muna Lee (7"11). Per il resto un'edizione da archiviare senza particolari rimpianti. ...ben altro dall'attività universitaria Parlano i numeri: a Fayetteville 6,71 nel lungo della 20enne Tianna Madison, in crescita anche nella pura velocità, e soprattutto grandi numeri dai 200 e 400 metri: già in evidenza nelle batterie, rispettivamente con 45"87 e 51"62, Kerron Clement (ex-Trinidad, col passaporto USA per la vittoria mondiale junior di Grosseto sui 400 ostacoli) e Tiandra Ponteen (St.Kitts, 51"62), hanno dato spettacolo in finale: Clement con 45"29 si è portato al settimo posto nelle liste di sempre indoor (secondo nel 2005 dietro il prodigio Merritt), scavalcando gente come Tyree Washington, Francique, lo stesso olimpionico Wariner, mentre la Ponteen (51"47) ha semplicemente realizzato la seconda prestazione stagionale alle spalle della coriacea russa Krasnomovets. Da segnalare ancora il 52"27 della piccola Hastings, futura stellina dei 400 metri USA. Egualmente eccellenti i risultati dei duecento: batterie con tempi quali 20"35 (Spearmon, mondiale stagionale), 20"47 (Xavier Carter) e 20"51 (Clement), e finale dove Spearmon si ripete in 20"35, Carter (19 anni) scende ancora sotto i suoi limiti con 20"39 e Clement (20 anni) è solo terzo seppur in 20"40. All'aperto la nidiata ha già prenotato le copertine. Appunto anche per la 4x400 della Louisiana, al mondiale stagionale femminile in 3'29"06. Ancora da Fayetteville: 24,41 di Candice Scott nel peso con maniglia (seconda oltre i 24 metri dopo la Gilreath) A Houston si è rivisto LaShawn Merritt, fresco di prime pagine con 20"40 e 44"93 pochi giorni orsono: dovere di scuderia (East Carolina) e vittorie, un po' spente, in 20"91 e 46"77, in attesa dei pirotecnici campionati universitari NCAA di Fayetteville alla fine della prima decade di marzo. Ultimi meetings pre-Europei Davvero non male la fioritura di eventi dell'ultima settimana, confluita nel massimo splendore di Liévin: sulla via del meeting francese il meglio d'Europa si era espresso già a Madrid ed a Chemnitz. Vediamo velocemente com'è andata: a Chemnitz lo sprint ha portato il bel 6"51 del nigeriano Fasuba, ma in prospettiva Madrid ha corroborato le velleità di podio del polacco Chyla. Di lui abbiamo detto la scorsa settimana di una grande regolarità da inizio stagione su crono di 6"60-6"62. Sette giorni fa era sceso a 6"58, ora il 6"56 di Chemnitz (secondo dietro Fasuba) ne alza le quotazioni ed il morale, avendo battuto anche Jason Gardener, che non riesce più a scendere sotto i 6"60. Sprint in vetrina con l'ennesimo ottimo duecento dei tedeschi Ernst (20"66) e Unger (20"87, stesso tempo dell'altro polacco Urbas, uomo da meno-20" all'aperto). Nell'asta la conferma del buon momento degli astisti (stavolta a 5.75 è salito Spiegelburg), mentre nel lungo è tornato a discreti livelli il giamaicano beckford con 8,12. Il programma femminile, avaro di gemme, ha espresso il meglio nella consueta galoppata della bionda Ceplak sugli 800 (2'00"04). Liévin: vola Doucouré Il nero francese Ladji Doucouré è a nostro avviso l'eroe del meeting grazie al sontuoso record di Francia sui 60 ostacoli con 7"43, quinta prestazione europea di sempre e migliore del nuovo millennio. Lui ed Allen Johnson (terzo confronto stagionale, primo sul suolo europeo) hanno onorato la gara e l'intero meeting (per l'americano un magnifico secondo posto in 7"49, a 34 anni). Parzialmente all'ombra dell'exploit del francese annotiamo la nuova volata di Leonard Scott, sceso a 6"46 sui 60 metri, ancora davanti a Greene (6"55) ed a un Pognon comunque in carreggiata (6"56). Oltre all'impegno di Andrea Longo sui 1000 metri, da segnalare il settimo posto di Stafano Dacastello nel lungo con 7,66. La pista di Liévin fa ancor più bella anche la Arron, che abbassa il miglior risultato stagionale europeo dei 60 metri a 7"10, e sublima la gran soirée con un eccezionale 22"69 sui 200. Non a caso abbiamo lasciato alla fine dell'appunto su Liévin il primato del mondo indoor della Isinbayeva (4,89. E sono tre): non fa notizia, semmai è da considerarsi un record il fatto che abbia migliorato il proprio limite mondiale al coperto per tre volte in sole tre apparizioni. Schiacciasassi. Da una atleta sempre vittoriosa ad uno che non ha mai perso l'anno scorso, e che ha finalmente ritrovato la gioia della vittoria or ora: Stefan Holm, che ai campionati svedesi di Malmoe ha conquistato un altro titolo nazionale con 2,32. Riassunto delle puntate precedenti Da ciò che la settimana aveva lasciato prima del fresco week-end ricordiamo il meeting di salto in alto di Brno (Slatoslav Ton primo con 2,33) e quello di Weinheim, dove ha deluso Baba (2,27, battuto dal cubano Perez e dal cipriota Kyriacos), e dove Anna Visigalli si è classificata quinta con 1,84 nella gara vinta dalla kirghiza Yefimenko con 1,93. Infine Madrid, che ha lanciato in un'altra orbita, quella dello sprint, l'olimpionico del lungo Dwight Phillips, sceso ad un eccezionale 6"47. Da sempre divertitosi con 100 (soprattutto) e 200, ora ha trovato un magnifico assetto di cui ha fatto bella mostra sulla pista spagnola. Fossimo stati sui cento, forse Francis Obikwelu l'avrebbe riacchiappato, avendo inizato ad allungarsi ed a correre solo negli ultimi trenta metri. Da Madrid ancora le sgomitate di Olesya Krasnomovets sui 400 (51"56), la gran vittoria spagnola nell'alto femminile grazie a Ruth Beitia (1,96 sulla Chicherova!), ed il 14,56 nel triplo di Anna Pyatykh, nella gara che comprendeva anche Magdelin Martinez e Simona La Mantia. Per la cronaca, nello stesso giorno del meeting di Madrid si è gareggiato anche in Svezia, dove Yaroslav Rybakov ha ribadito di essere al momento il saltatore numero uno al mondo (2,35), battendo ancora Holm (2,30). Lanci molto invernali Tempo di campionati e criterium invernali dedicati al settore lanci anche all'estero. I test, vanificati un po' ovunque dal freddo, erano tesi anche a disegnare l'assetto delle varie nazionali che tra due settimane saranno impegnate nell'European Cup Winter Throwing 2005, a Mersin (Turchia). In Francia si sono tenuti alla larga dalle pedane i migliori, ed i soli risultati da segnalare sono quelli ottenuti dal giavellottista Tipotio (originario di Wallis e Futuna), che ha ottenuto 78,96, e della numero tre del martello nazionale, Amelie Perrin (66,78). Nel disco 56,18 della Robert-Michon. Dal Portogallo modesto lanci per Teresa Machado (55,23) e dalla martellista Vania Silva (63,94). Appuntamento in pedana anche in Ungheria: discrete cose dai discoboli Varga (65,12) e Maté (64,78), mentre Katalin Divos ha allungato a 67,14 nel martello. Qualcosa di più plausibile dalla Russia, con l'appuntamento classico di Adler: figurone per Zagorniy (80,81 nel martello), per Pishchalnikov (64,08 nel lancio del disco) e per il giavellottista Ivanov (82,12). Tra le donne exploit della martellista Khoroskikh (71,28 rispetto al precedente personale di 68,44) e buon avvio della Sadova nel disco (63,36). Meno bene gli ucraini a Yalta: nessun risultato di valore (56,20 della Slastina nel giavellotto il più significativo). Il criterium spagnolo si è tenuto a Cordoba: unica prestazione meritevole di menzione il 62,22 di Mario Pestano nel disco (oltre al 16,91 della de la Puente nel peso femminile). Marcia: primi scossoni La Spagna ha esaurito anche i campionati nazionali della 50 chilometri di marcia (presente l'azzurro Didoni, ritirato): titolo a Mikel Odriozola in 3h41'47" (primato personale), seguito da Santiago Perez (3h48'15"), Jesus Garcia (3h48'53"), Jose Gonzalez (3h49'20"), Jose Diaz (3h51'09") e Francisco Pinardo (3h51'40"). Al femminile inatteso successo di Maria Poves in 1h31'55" che ha battuto la popolare Vasco (1h32'18") la Pascual e la Gargallo (1h33'32"). Marciano anche i portoghesi (campionati nazionali a Baiza de Banheira): Pedro Martins vince la cinquanta in 4h03'08" e Vera Santos la venti in 1h32'43". Restiamo nel tema della marcia con gli eccellenti risultati provenienti dal pianeta Cina. Il più sensazionale di tutti è il 3h36'20" di Han Yucheng nella 50 chilometri, risultato conseguito, come tutti gli altri che citeremo, a Nanning. Il cinese ha mancato di soli diciassette secondi il mondiale di Korzeniowski (che tale è rimasto dopo la non omologazione come record mondiale del 3h35'29 del russo Nizhegorodov). Al secondo posto (e nel top ten di sempre), il ventenne Xing Shucai in 3h37'58", ed ancora 3h38'56" di Zhao Chengliang, anch'egli ventenne. In precedenza, 48 ore prima, titoli per i ventisti e le ventiste: 1h19'15" di Yu Chaohong, attardato di cinque secondi Liu Yunfeng e di tredici Pei chuang. Tra le donne, 1h27'19" di Jiang Jing (19 anni e mezzo), 1h27'24" per Wang Liping e 1h28"26 per Song Hongjuan. Il tutto conoscendo solo i primi tre classificati: per la "densità" aspettiamo di ricevere i risultati completi, che stupiranno come al solito. Là dove non batte il sole In condizioni atmosferiche decisamente non ottimali l'australiano Paul Burgess è salito ancora più in alto, stavolta altissimo, superando al primo tentativo i sei metri nel salto con l'asta in un meeting interclub tenutosi sotto il grigio e minaccioso cielo di Perth, sabato scorso. Burgess si era già segnalato in questi due mesi di attività australiana con prestazioni quali 5,95, 5,91 e varie gare chiuse con misure dell'ordine di 5,80 e 5,70. Burgess è l'undicesimo specialista a valicare il muro dei sei metri, tredicesimo se consideriamo Jean Galfione e Danny Ecker che hanno ottenuto la medesima misura in competizioni indoor (Galfione ai mondiali di Maebashi). Burgess è allenato da Aleksandr Parnov, già mentore di Dmitriy Markov nell'occasione di Edmonton 2001 (6,05 e medaglia d'oro), padre di due talentuose e giovanissime figlie che "saranno famose". Cuba e Martinica: il sole c'è Nell'avvicinamento ai campionati nazionali, lo Stadio Panamericano di Cuba ha rilanciato le qualità dei triplisti: Betanzos ha ottenuto 17,39 e successivamente 17,29, e Yusmay Bicet ha vinto la gara femminile con 14,54, vicina al personale. Nel lungo, buoni 6,71 di Yargelis Savigne e 6,70 di Yudelkis Fernandez, mentre tra i maschi salto vincente di Ibrahim Camejo con 8,20. Entrambe le saltatrici ed il saltatore svolgono la loro attività sotto la responsabilità tecnica di Milan Matos, il tecnico di Ivan Pedroso. In precedenza, sempre a L'Avana, 17,08 di Osniel Tosca, 6,57 della Savigne e 64,40 della discobola Ferrales. Si replica questa settimana nello stesso stadio, dove è atteso il debutto di Yunaika Crawford (73,16 nel martello ad Atene, bronzo olimpico), mentre per vedere all'opera l'argento olimpico e bi-campionessa del mondo Yipsi Moreno occorrerà attendere (al momento è infortunata). Al sole della Martinica il debutto di alcuni sprinters francesi in stage invernale: il giovane De Lepine ha siglato 10"1 con vento regolare, 10"2 per Alerté. Minor fortuna per Kim Collins: il debutto sui cento, prima di volare verso Birmingham (18 febbraio), è avvenuto a Kingston, sei giorni prima, con un enigmatico 10"61 (a parziale giustificazione 3 metri e mezzo di vento contrario). Hong Kong e Giappone Al kenyano Samson Loywapet la maratona di Hong Kong in un modesto 2h15'21". La cinese Dai Yanyan ha vinto la corsa femminile in 2h34'41". Da quando sono ufficialmente riconosciuti come primati mondiali dalla IAAF, i numeri su strada vengono seguiti con un'attenzione maggiore. Ora è la volta di Takayuki Matsumiya, che nella 30 chilometri di Kumanichi ha migliorato il già suo record del mondo in 1h28'00" (36 secondi di incremento sul precedente limite datato 2003). In Giappone anche l'Ekiden di Yokohama, andato alle atlete di casa con il tempo record di 2h13'40", davanti a Russia, Etiopia e Kenya. Vincitrici della frazioni sono state le giapponesi Kano, Ogoshi e Sato, le etiopi Aregawi (una novità) e Defar, la russa Shobukhova. In Portorico all-Africa nella 10 chilometri di San Juan: John Korir e Wilson Kebenei corrono in meno di ventotto minuti (27"56 per Korir), ed a seguire personaggi conosciutissimi quali Robert Cheruiyot, Martin Lel, John Yuda. In attesa di tornare al cross (dove gli etiopi hanno fatto a casa loro le prove generali dei mondiali con le vittorie di Dinkesa e di Tirunesh Dibaba), vediamo cosa offrirà la settimana internazionale che sta per iniziare: dal 4 al 6 marzo i Campionati d'Europa indoor a Madrid (ESP), i campionati australiani di Sydney, il cross IAAF di Fukuoka e le maratone di Otsu (in gara Pertile) e di Los Angeles, oltre alla mezza maratona di Parigi ed alla venti chilometri su strada di Alphen (Olanda). Prima dell'inizio dei Campionati Europei di Madrid saranno disponibili le graduatorie stagionali ed all-time indoor, sia mondiali che europee, come al solito nella sezione statistiche del sito. Marco Buccellato


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