Internazionale, a Kobe parata kenyana



Bollettino settimanale dello stato dell'atletica mondiale che apre con i risultati provenienti dall'Africa e dall'Oriente. Ancora pista con l'attività americana, le maratone dello scorso week-end e la sbalorditiva marcia in terra cinese. Mokoena in un'altra dimensione Godfrey "Khotso" Mokoena, dopo l'exploit nei campionati nazionali sudafricani, si è ripetuto in quelli studenteschi: il giovane saltatore ha incrementato la gittata nel lungo raggiungendo il primato nazionale di 8,37, successivo allo strabiliante 17,39 di sette giorni addietro. Il nuovo uno-due del saltatore (al suo attivo anche il 17,02 nel salto triplo) è stato il miglior risultato tecnico della rassegna giovanile di Johannesburg, poiché il velocista Leigh Julius non si è ripetuto sui crono di inizio stagione (10"33 e 20"70); interessante il primato della manifestazione nella mezza maratona, ad opera di Lushapo April in 1h01'32". Alla conquista del Giappone Rieccoli: il prodigioso avamposto di ragazzini kenyani made in Japan si è messo nuovamente in luce dopo i grandi risultati cronometrici della scorsa stagione, in occasione della 53° edizione delle Huogo Relays di Kobe, il principale appuntamento nipponico incentrato sul mezzofondo prolungato. Nelle due giornate di gare i giovani africani hanno rivoluzionato la gerarchia stagionale dei diecimila metri, realizzando sette tra le migliori otto performances mondiali del 2005. Già in festa con Samuel Wanjiru, Mekubo Mogusu e Cyrus Gichobi Njui nella prima giornata, autori rispettivamente di 27'32"63, 27'41"35 e 28'08"45 (Njui si è già visto in alcune mezze maratone nonostante abbia appena diciannove anni), la straordinaria nidiata degli anni '85-'86 ha sciorinato il miglior diecimila della stagione nella seconda giornata: Martin Irungu Mathathi in 27'08"42 e Josphat Muchiri Ndambiri in 27'19"19 hanno lasciato sul posto un ex-campione del mondo come Kamathi (27'28"35), ed altri junior sono sfilati via via sul traguardo con tempi della caratura di 27'28"69 (John Kariuki) e 27'35"55 (Samuel Muturi). Mathathi ha al suo attivo una recente frazione di dieci chilometri in un Ekiden, corsa in 26'48", e tutto lascia pensare che il prosieguo della stagione lo vedrà protagonista assoluto. Anche i diecimila femminili hanno espresso buoni risultati: Lucy Wangui ha battuto in volata le giapponesi Asoshina. Hara ed Ozaki in 31'22"37, al termine di una gara con oltre dieci atlete sotto la barriera dei trentadue minuti. Cina in piena attività Il ritorno di Liu Xiang su prestazioni degne del suo standard si è materializzato domenica a Zhongshan, nel corso del Grand Prix nazionale. L'olimpionico e primatista del mondo ha corso i 110 ostacoli in 13"23, mondiale stagionale. In evidenza molte protagoniste dell'atletica femminile: la martellista Gu Yuan ha lanciato a 70,50, la lunghista Guan Yingnan ha raggiunto i 6,78, l'ostacolista Huang Xiaoxiao ha corso il giro di pista in 55"51. Lunghissimo è l'Islam Torniamo brevemente ai Giochi della Solidarietà Islamica di quindici giorni fa: era apparsa la notizia dell'incredibile 8,44 del lunghista saudita Al-Khuwailidi (un personale di 8,12 risalente allo scorso anno), e si attendevano maggiori dettagli per l'archiviazione del risultato. Il risultato trasmessoci dall'amico Heinrich Hubbeling è di 8,40, con vento contrario di 0,2 m/s, primato asiatico. Alle spalle del saudita l'algerino Nima con 8,11, primato nazionale. Ancora maratone: Amburgo, Madrid e Belgrado Julio Rey si è assicurato per la terza volta il successo nella maratona di Amburgo, guarnendo l'importante successo con la seconda prestazione mondiale stagionale (2h07'38"), nonché quinta performance spagnola di sempre. A debita distanza il trentenne kenyano Wilfred Kigen, staccato di un minuto e quaranta secondi, ed a seguire l'etiope Ashebir Demissie in 2h10'40". Debutto vincente per Edith Masai, subito a 2h27'06", malgrado l'opposizione della collaudatissima polacca Sobanska, seconda in 2h28'46", e di vecchie colpi quali la tedesca Dreher e la russa Ivanova. Presente, e classificatasi al quinto posto, un'altra protagonista delle piste, l'etiope Dulecha (2h32'29"). Da record la maratona serba, disputatasi a Belgrado, per merito dell'ennesimo specialista etiope, il ventiquattrenne Derba Bedada Medeksa, che ha migliorato il limite precedente di venti secondi chiudendo in 2h12'10". Battuto il folto plotone kenyano che contava tra le sue fila David Chepkwony (2h12'29"), Collins Edep (2h13'02") e tra gli altri Isaac Kiprono, Onesmus Kilonzo e Josephat Yego. La terza maratona europea del weekend era in programma a Madrid: successo a mani basse per i kenyani (tutti i primi otto classificati) con affermazione di Daniel Rono in 2h12'29". Alla russa Malikova la corsa femminile in 2h33'27". Ed ora gli States La solita ondata di meetings e risultati, anche di rilievo, ad iniziare da quelli conseguiti a San Diego: Johnny Godina ha sensibilmente migliorato il già suo limite mondiale stagionale, lanciando a 21,46. La vera prodezza sulla pedana californiana è giunta però dal peso maschile, grazie all'eccellente 68,61 dell'estone Gerd Kanter, che avevamo visto già in Turchia, nella Coppa Europa di lanci invernali, aver velocizzato ulteriormente la dinamica di lancio e mantenuta altrettanta stabilità. Le misure preconizzate per Kanter, sull'ordine dei settanta metri, sono in arrivo. Alekna-Kanter: duello a distanza Il risultato di Kanter, pur fregiandosi del valore aggiunto di primato nazionale, non equivale al mondiale stagionale, poiché poche ore prima in Europa, per la precisione a Vilnius, era sceso in pedana per la prima volta nella stagione Virgilijus Alekna, subito autore di un eccezionale 69,06. Per finire con la riunione di San Diego, annotiamo il 62,35 della discobola Suzy Powell. Altrove negli States, debutto assoluto per il gigantesco inglese Myerscough, che a Crete si è espresso a 19,78. Nello Utah si è portato a 17,07 (vento non legale), il triplista brasiliano Rodrigo Mendes, la bellezza di 37 anni. A Baton Rouge continua ad imperversare il giamaicano Mullings, sospeso ma ugualment in pista nel circuito NCAA, stavolta vittorioso sui 200 in 20"45. A Waco, in Texas, il Michael Johnson Invitational ha visto ancora protagonisti Jeremy Wariner e Darold Williamson, che infiammarono la storia dei 400 metri nella scorsa stagione, giungendo il primo addirittura all'oro olimpico. Stavolta è stato il nero Williamson ad avere la meglio in 45"06 contro 45"13. Ancora dal texas, ma a Fort Worth, il ritorno di Delloreen London, giamaicana di primo piano sui 100 metri ostacoli, che va subito sotto i tredici secondi correndo in 12"97 con vento oltre i limiti. Primo duello al sole tra lunghisti di razza: su misure modeste Miguel Pate ha messo a segno il primo colpo della stagione outdoor su Savanté Stringfellow (7,91 contro 7,79). Ad Athens, in Georgia, buon 12"87 di Lacena Golding sui 100 ostacoli e 21,14 di Reese Hoffa nel peso. Al debutto anche Trammell, secondo sui 100 metri in 10"18 ventoso dietro il trinidegno Brown (10"12). Greene esordio-flop Il meglio della settimana era concentrato in Kansas, a Lawrence, per le locali "Relays". La notizia della sconfitta di Maurice Greene, all'esordio individuale sui cento, non fa granché rumore. Piuttosto continua a far parlare di sé la novità Mark Jelks, già accreditato di prestazioni vicine ai dieci netti, pur se con troppo vento in aiuto, che è finito davanti a Greene a parità di centesimi. Vittoria ad un altro velocista incostante come il triplice campione del mondo, cioè John Capel, in 10"10 con la beffa di 10 centimetri al secondo di vento in eccesso. Da Lawrence anche un buone prestazioni sugli ostacoli, con Dominique Arnold a 13"33 e Bershawn Jackson a 48"67, la sconitta di Cantwell (20,63) ad opera di Jamie Beyer (20,88). Marcia da capogiro Gli straordinari risultati del Challenge IAAF di Cixi, in particolare quelli relativi alla 20 chilometri maschile, lasciano a bocca aperta e inducono alla prudenza, vuoi per la qualità individuale e d'insieme, vuoi per l'incredibile densità: stando ai risultati ben 53 atleti hanno marciato sotto l'ora e venticinque minuti. Addirittura otto specialisti hanno conseguito una prestazione compresa tra le prime trenta di sempre, ed un ragazzino di nemmeno 16 anni (Li Gaobo) ha ottenuto un tempo che soltanto undici atleti hanno all'attivo in carriera, nelle graduatorie di sempre. La classifica femminile è ugualmente straordinaria, ma leggemente più "umana". Totale dominio cinese, con prestazioni appena più credibili, ed il ventesimo posto di Gisella Orsini, accreditata di 1h31'57", che se confermato le varrebbe il primato personale. Il prossimo round della marcia d'élite è a Sesto San Giovanni, in Italia. Tutti i risultati del week-end appena concluso, marcia compresa, potrete trovarli all'interno delle graduatorie mondiali aggiornate, nella sezione statistiche del sito, a partire da questa sera. Da stanotte hanno preso il via le Penn Relays di Philadelphia, e nelle prossime ore sarà la volta delle Drake Relays di Des Moines, appuntamenti cardine della settimana in pista, al pari del Grand Prix II che farà tappa in Martinica, a Fort-de-France. Marco Buccellato


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