Internazionale, campionati nazionali in vetrina
La kermesse di campionati nazionali indoor ha monopolizzato l'attenzione nel panorama dell'ultimo fine settimana. Iniziamo dagli USA, poi via via tutte le rassegne nazionali d'Europa. Per le notizie di questa settimana un cortese ringraziamento va alla federazione bielorussa, a quella ucraina, ed ancora a Paul Jenes, Ken Nakamura, Mirko Jalava, Thomas Constas e Alfons Juck. USA: da Boston pochi lampi Un'edizione 2008 dei campionati statunitensi indoor in chiaroscuro: da prove di vertice assoluto (il peso maschile) a vuoti tecnici e di presenze (i 400 metri, ma anche la scarsa adesione di iscritti che ha provocato la cancellazione di un turno dei 60 metri sia tra gli uomini che tra le donne). La gara più attesa, quella del peso maschile, ha clamorosamente bocciato Adam Nelson, l'uomo finito ovunque sul podio ad ogni selezione mondiale o olimpica. Guerra psicologica Forte di due gare sopra i ventidue metri nel mese di febbraio, il lanciatore di Atlanta si presentava in veste di favorito, almeno fino a 48 ore dalla gara, perché solo venerdì scorso Christian Cantwell aveva aperto pericolosi squarci nelle certezze di Nelson infilando una serie spaventosa a Warrensburg: 21.46, 22.07, 21.79, 22.18 (quinto di sempre al coperto), 21.98, 21.66! Esultano i media, perché si tratta della prima serie di ogni epoca tutta sopra i 70 piedi, relativamente alle gare indoor. A dire il vero le cose per Nelson si erano messe per il verso giusto al secondo lancio della gara valida per il titolo, quando con 21.25 non si era lasciato impressionare dal 21.50 d'apertura di Cantwell. Reese Hoffa, campione del mondo in carica e sempre battuto nelle ultime uscite, ha guadagnato la selezione al terzo turno con 21.40, lancio a cui Nelson ha opposto 21.20, 21.05, 20.80 e 20.89 nelle restanti quattro prove a disposizione. Johnson per il poker L'altro grande bagliore dai 60 ostacoli maschili, dove il veterano 37enne Allen Johnson ha guadagnato la quarta selezione mondiale indoor (nelle altre tre partecipazioni è sempre andato all'oro), correndo in 7.53 e perdendo solo da un grandissimo Oliver (7.47). Nelle batterie aveva mostrato i muscoli Moore (7.50), che si è eclissato in finale concludendo solo sesto in 7.71. Sprint senza i big La finale è stata vinta da Michael Rodgers, un 23enne che lo scorso anno ha corso in più di un'occasione anche in Italia, a suon di primato personale (6.54) su un quasi esordiente sul palcoscenico mondiale, Leroy Dixon (6.56, oro mondiale ad Osaka con la 4x100). Peccato per Rae Edwards, lunga militanza a ridosso dei più forti velocisti, solo terzo in 6.57, mentre Leonard Scott è stato eliminato in batteria grazie ad un infortunio. Dai concorsi 2.30 di Manson nell'alto, 18.11 della Camarena e 18.03 della novità Ruston nel peso, 1.92 di Amy Acuff nell'alto con 1.89 di Chaunte Howard, argento mondiale nel 2005, da poco rientrata dopo la maternità. A definire la difficoltà dell'atletica indoor USA concorrono decisamente le mediocri risultanze di specialità in cui gli atleti a stelle e strisce hanno fatto la storia: il lungo si è vinto con 7.82, i 400 abbondantemente sopra i 46 secondi (46.34). Puntano decisamente ad una medaglia mondiale Lolo Jones sui 60 ostacoli (qui al titolo in 7.88) e la sprinter Angela Williams (7.11), mentre l'astista Stuczynski (4.70) spera in una controprestazione di un paio di europee per intravedere il podio. La squadra USA sarà annunciata nella giornata di oggi. A proposito di europee, la Isinbayeva, dopo l'inattesa sconfitta della settimana scorsa scenderà di nuovo in pedana nel meeting francese di Aubière, suo ultimo test premondiale. Ci saranno anche Robles, Fasuba e la Arron. I campionati degli altri: Germania La nuova reginetta dell'alto tedesco è ormai lei, Ariane Friedrich, già a due metri a Glasgow ed in Coppa Europaa Mosca, che nella seconda giornata dei campionati tedeschi a Sindelfingen si è resa protagonista superando quota 2.01 alla prima prova, giungendo al personale in soli quattro salti complessivi. La Friedrich salterà di nuovo mercoledì a Weinheim (contro la Vlasic, ma anche Holm contro Ukhov), e sarà una delle punte di una squadra con pochi elementi di spicco, ben altra cosa rispetto al team che solitamente affronta le grandi manifestazioni all'aperto, dove può contare sul formidabile apporto del settore lanci lunghi. Per i mondiali indoor è stata confermata l'assenza di Nadine Kleinert, infortunata ad un piede. Assente la veterana, il titolo della specialità è andato alla 21enne Hinrichs (18.81) sulla Lammert, all'esordio stagionale con 18.63. Sensazione nei 200 maschili: il favoritissimo Unger (tre volte 6.62 nei tre turni dei 60 metri), è incappato in una brutta sconfitta patita dal giovane Kuhlee. Nella prima metà della gara l'impressione era che Unger potesse fare un sol boccone del giovane avversario (che correva nella corsia più esterna, la quarta), invece il forte sprinter tedesco si è piantato all'uscita della curva conclusiva. Da notare un 6.60 di Bröning nelle batterie. Altro da Sindelfingen: doppio 5.80 di Lobinger e Ecker, campione d'Europa indoor regnante, solo settimo Otto, che a Birmingham salì al bronzo. Squadra mondiale di sedici unità, senza Unger, ma con Blaschek, Lobinger e Ecker. Ucraina A Sumy sia i campionati nazionali che l'incontro internazionale di prove multiple contro russi e bielorussi. Nella rassegna nazionale le quasi novità del velocista Bodrov (quarto ai mondiali junior di Pechino sui 200 metri e qui al titolo nazionale assoluto con 6.65), di Knysh sui 400 (46.63), e il ritorno sopra i venti metri del campione olimpico del peso Bilonoh (20.07). Nei salti 16.83 di Kuznetsov e 16.81 di Yastrebov, con terzo posto dello junior Sherif El-Sherif con 16.60. Tra le donne 2:00.25 della Petlyuk sugli 800 e 14.52 della triplista Saladuha. Nel triangolare di prove multiple successi russi con Demyanov (5.568 punti) e la Kurban (4.445). La spedizione per Valencia sarà di sedici atleti, e comprende Bilonoh, i due astisti Mazuryk e Yurchenko, la Palamar nell'alto. Bielorussia: Ostapchuk a 20.35 Nella sede di Mogilyov la pesista Nadzeya Ostapchuk ha portato il mondiale stagionale da 19.73 a 20.35! Nella serie dell'argento mondiale di Osaka anche 20.23, 19.95 e 19.33. A Valencia si riproporrà il magnifico duello con la neozelandese Vili-Adams, 20.13 pochi giorni fa nel nuovo stadio di Waitekere. La marciatrice Elena Ginko ha stabilito la miglior prestazione mondiale dei 10 chilometri di marcia indoor in 43:45.63. Prosegue il "rientro" della campionessa olimpica dei 100 Nesterenko (Nestsiarenka nella translitterazione), che ha vinto il titolo dei 60 in 7.20, pari tempo con la Drahun. Alla Usovich i 400 femminili in 51.80. La Ostapchuk, l'ex-campione del mondo Mikhnevich, il decatleta Krauchanka e la 4x400 femminile sono le punte di una spedizione mondiale ridotta nelle dimensioni ma di alta qualità. Grecia: in una veste abbastanza dimessa, dalla rassegna greca è uscito solo il primato nazionale nell'asta femminile della novità Kiriakopoulos (4.40, immediatamente reclutata per Valencia). Tsatoumas ha vinto il lungo con 7.88, in una serie condita da un altro salto uguale, un 7.84 e tre nulli. Ai mondiali andranno il solo lunghista per gli uomini, e per le donne l'ostacolista Redoumi e le tripliste Perra e Devetzi. Quest'ultima, punta di diamante della spedizione, deciderà se affrontare il salto in lungo solo dopo l'esito del triplo. Svezia: Holm 2.37 Stefan Holm e Linus Thörnblad hanno dato vita ad un nuovo spettacolare duello ai campionati nazionali di Malmö. Il campione olimpico è salito a 2.37, il giovane connazionale a 2.35. Buone notizie anche dall'alto femminile, che dopo il ritiro della Bergqvist poteva patìre un avuoto di risultati. A ridosso dei Mondiali, invece, è tornata ad alti livelli Emma Green, bronzo ad Helsinki 2005, che ha vinto il titolo con 1.98. Spagna: record per Quiñonez L'ex-ecuadoregno Jackson Quiñonez ha migliorato il primato spagnolo dei 60 ostacoli correndo in 7.52. Ruth Beitia ha vinto il titolo dell'alto con 1.96. Il migliore del mezzofondo è stato Casado, vincitore di un 1500 tattico ed esploso in una grande esultanza sulla linea del traguardo. Sono stati selezionati per il Mondiale da giocarsi in casa Casado e Higuero sui 1500, il solo Sanchez sui 3000, Barrios e Olmedo sugli 800 (Reina out nelle semifinali), Manolo Martinez (all'ottavo mondiale), Mayte Martinez, la Onyia e la Beitia, oltre ad alcuni giovani, per un totale di venticinque nomi. Altri campionati nazionali in Europa Repubblica Ceka (Praga): ritorno a 2.30 di Jaroslav Bába e 1.94 della Straková nell'alto. Slovacchia: niente da segnalare tranne l'8.08 di Miriam Bobková sui 60 ostacoli. A Valencia andrà, con discrete chances di ben figurare, il triplista Valukevich. In Ungheria 1.89 della Gyorffy. A Vienna titoli per i soli due atleti austriaci che parteciperanno ai Mondiali indoor, la velocista Müller (7.36) ed il quattrocentista Zeller (47.17). Dalla vicina Svizzera, invece, campionati in sordina: la sola velocista Weyermann salirà sull'aereo per la Spagna. Finlandia: il 19.92 del pesista Häggblom è il risultato tecnicamente migliore uscito dalla rassegna di Joensuu. Polonia: Majewski vince il peso con 20.52, il velocista Chyla corre la batteria dei sessanta metri in 6.59 poi si assicura il titolo con 6.62. Portogallo: nel corso dei campionati di prove multiple qualche gara di contorno: Obikwelu dà segni di risveglio con 6.66, e guadagna il passaporto mondiale, Evora salta otto metri in lungo e 16.89 nel triplo. Per finire, la Slovenia, dove Miran Vodovnik ha migliorato il primato nazionale del peso con 20.68. La riunione di Gand Nonostante il 6.55 ottenuto domenica scorsa, l'ex-gambiano ora norvegese Ndure non parteciperà ai mondiali di Valencia, almeno stando alle dichiarazioni dello stesso sprinter. A Gand torna a volare la Hellebaut (1.98, ma farà solo il pentathlon mondiale e non la gara individuale), perde a causa di un forte raffreddore il kenyano Komen sui 3000 per mano del francese Belabbas. Sui 1000 nuova sfavillante esibizione del sudanese Kaki, che dopo il mondiale junior di Stoccolma (2:15.77) concede il bis in 2:16.15, lasciando a quasi un secondo Mansoor (Qatar). Valencia: chi sì e chi no No di Carolina Klüft, che si riprenderà da un infortunio nel giro di alcune settimane. Nel pentathlon restano a disposizione due posti, i restanti sei sono finora occupati da Tyminska, Dobrynskam Bogdanova, Hellebaut, Sotherton e Blonska. Ci sarà Salim Sdiri, il lunghista francese appena rientrato alle competizioni. Yuriy Borzakovskiy correrà solo una frazione della 4x400 con la nazionale russa. Olga Kucherenko è la lunghista aggiunta alla squadra. Nonostante il 14.94 recentemente ottenuto a Tartu (e la vittoria al meeting di Parigi con 14.38), Oksana Udmurtova non sarà aggregata al team russo, poiché solo terza ai campionati nazionali di Mosca. Per la Bulgaria annunciate la quattrocentista Kirilova e la velocista Lalova. Squadre mondiali Ancora diffusioni di squadre per Valencia, altre ne seguiranno in giornata: per l'Olanda solo tre atleti selezionati, col big rappresentato dal pesista Smith. Per il Qatar quattro nomi, Ali Thamer e Kamel (1500), Sultan Zaman e James C'Kwalia Kurui (3000). Otto kenyani andranno ai Mondiali: tra i nomi Bungei, Komen, Kiplagat, Simotwo, Koech. L'Etiopia presenta Tariku Bekele e non Kenenisa (che ha optato per l'impegno mondiale di cross). In squadra anche la Defar, la Melkamu e la Burika, oltre alla coppia dei 1500 maschili Mekonnen e Gebremedhin. Quattordici atleti a rappresentare la Romania al Mondiale, ma solo due gli uomini. In assenza di Oprea, troviamo la solita Tirlea, la Gavrila, la novità del peso (almeno su certe misure) Heltne, e le forti mezzofondiste Popescu, Donisa e Iagar-Antoci. Ora le spedizioni ridottissime: per la Croazia un solo nome, ma che nome! Blanka Vlasic. Idem l'Uganda, con Chepkirwok. Per la Turchia la forte ostacolista Yanit e altri tre atleti. Tre lettoni, i quotati Olijars, Milkevics e la Radevica. Cinque atleti per il Botswana, tra i quali un forte duo di quattrocentisti. Cinque anche i giapponesi. Cuba: Giralt (ne parleremo più avanti, Robles, la Savigne, la Cumba, la Tejeda ed il saltarore Moya sono i migliori, ai quali va aggiunto un triplista tra Betanzos e Tosca. Per la Nuova Zelanda sono in partenza per la Spagna la Vili-Adams ed i mezzofondisti Nick Willis e Kim Smith, ragazza che sta facendo una grande stagione indoor negli USA. Chiudiamo con la Gran Bretagna, rappresentata da ben 31 atleti, tra cui Chambers, Tomlinson, la Sotherton, Idowu ed il gigantesco pesista Myerscough. Lanci lunghi Panoramica sul settore che vivrà un primo momento di interesse a Spalato, il mese prossimo, con la Coppa Europa invernale: si è gareggiato in diverse sedi in Europa e qualche spunto non è mancato. Ad Adler (Russia) 57.12 della discobola Pishchalnikova e 67.80 della giovane martellista Bulgakova (terza la grande Kuzenkova con 62.90). Nel martello maschile 74.04 di Vinichenko. In Moldavia test invernale con record nazionale nel martello femminile della più piccola delle sorelle Marghieva (69.20). In Serbia 19.18 del quasi 44enne Peric nel peso. Piccolo Alekna Nel campionati invernali ucraini di Yalta desta sempre più sensazione il talento di Mykyta Nesterenko (due metri e zero due di altezza, 17 anni da compiere), che col disco da senior (!) ha lanciato a 62.83, confermando la misura all'ultimo lancio con 61.55. Si tratta della miglior misura mai realizzata con l'attrezzo da due chilogrammi nelle categorie sedici, diciassette e diciotto anni. Nesterenko aveva gareggiato 48 ore prima anche nella categoria under 17 (disco da 1,5 kg) vincendo con la misura di 68.63. Il secondo (Hryshyn) ha lanciato a 60.80. Nelle altre gare 76.04 di Vynohradov nel martello, 78.54 di Pyatnytsya nel giavellotto, 61.53 della discobola Antonova e 68.20 della martellista Sekachova. Anche in Bielorussia test invernale per i lanciatori: Shako sale in vetta alle liste mondiali del martello con 78.12 (76,49 per il secondo, Varantsou), la Pchelnik ha vinto la gara femminile con 70.33 sulla Tsander (68.91). Con il 70.22 di San Benedetto del Tronto, Ester Balassini è momentaneamente collocata al terzo posto delle liste stagionali, mentre Vizzoni e Lingua sono terzo e quarto. In tema giovanile, la notizia che l'edizione inaugurale dei Summer Youth Olympic Games (nell'agosto del 2010) è stata assegnata dal CIO a Singapore, che nel ballottaggio finale ha avuto la meglio sull'altra candidata, Mosca. Per l'atletica i protagonisti interessati saranno gli under 18, di scena anche nel 2009 a Bressanone. Nel 2010, oltre alle "Olimpiadi" giovanili, il calendario offrità anche i Mondiali junior, in Canada a luglio. Ecco Asafa e Wariner: 10.04 e 44.82 Dopo tanti tentennamenti e la decisione di presentarsi in pista presa solo dopo il riscaldamento, il primatista del mondo dei 100 metri ha esordito a Melbourne (nell'avvio del World Athletics Tour 2008) vincendo i cento metri in 10.04. Powell si è distinto come di consueto nella fase lanciata, lasciando a due decimi il compagno di allenamenti Michael Frater. L'altra grande star del meeting era il campione olimpico e mondiale dei 400 Jeremy Wariner, che ha vinto senza dannarsi in 44.82; nel programma un cinquemila valido come campionato australiano, che ha visto Craig Mottram imporsi in 13:11.99 su Shadrack Kosgei e sul giovane fenomeno etiope Cherkos Feleke, che sarà a Valencia per i mondiali indoor. Tra tante stelle un nuovo protagonista a sorpresa, Scott Martin, il pesista che nella serata di Melbourne è stato capace di realizzare con 21.27 il nuovo record d'Australia e di tutta l'Oceania. Ancora dai lanci 63.06 nel disco di Song Aimin (Cina). Mokoena 8.19, Giralt vola a Cuba Nel resto dell'attività outdoor un ottimo meeting del circuito Yellow Pages in Sud Africa, a Germiston (la capitale mondiale delle raffinerie d'oro, vi sorge la più importante): Mokoena rimedia al mediocre esordio di pochi giorni fa piazzando due 8.19 nel lungo (il primo ventoso, l'altro o.k.), Mulaudzi corre gli 800 in 1:45.25 e Ter de Villiers fa suoi i 400 ostacoli in 48.71. In brasile di fa strada un nuovo velocista, bruno de Battos, sceso rapidamente dai 21 secondi a 20.66 e 20.47. In due gare di lungo a San Paolo 8.17 ventoso di Vieira (8.06 legale di Hilario da Silva) e 8-03 del peruviaon Tristan. Da Cuba (finalmente ripristinata l'agibilità dello stadio a L'Avana sottoposto a manutenzione) debutto sparato di David Giralt, che in pochi giorni ha infilato nel triplo 17.50 e 17.42, ed è stato precettato per i Mondiali indoor. Ancora dai salti 8.12 del giamaicano McGregor, ma con un'autentica bufera di vento a sospingerlo (sei metri al secondo), e debutto di Usain Bolt che ha corso le staffette delle Gibson Relays di Kingston, la 4x100 in 39.41 e la 4x400 in 3:06.96. Marcia mondiale, anzi no La russa campionessa del mondo Olga Kaniskina ha marciato ad Adler, nel corso dei campionati nazionali invernali, in 1:25:11, una prestazione che cronometricamente è migliore del primato mondiale ufficiale (1:25:41 di Olimpiada Ivanova), ma che potrebbe non avere i requisiti necessari per l'omologazione a causa del numero insufficiente di giudici accreditati. Non ci sono nemmeno conferme riguardo all'esecuzione del controllo antidoping, per cui l'impresa della giovane marciatrice russa potrebbe restare negli annali con una valenza puramente statistica. Tra l'altro la stessa Olimpiada Ivanova, nel 2001, marciò in 1:24:50, prestazione anch'essa mai omologata. Nonostante la neve caduta sul percorso fino a ventiquattr'ore prima, grandi risultati anche per Anysia Kornikova-Kirdyapkina (1:25:30) e Yelena Shemyakina (1:25:46). Super anche la venti maschile con Borchin in 1:17:55. La Kaniskina sarà il simbolo che guiderà la squadra russa alla conquista della Coppa del Mondo di Cheboksary, in maggio. I primi due russi di ogni prova, purché nei primi otto al traguardo, saranno selezionati per le Olimpiadi. La squadra verrà completata dopo lo svolgimento dei campionati nazionali estivi a Saransk, in giugno. Ai campionati australiani di Melbourne titolo della 20 chilometri a Tallent in 1:19:41 su Adams (1:20:32) e Rutter (1:21:49). La venti femminile alla Wapshott (1:32:57), ma fuori gara ha gareggiato (e vinto) la britannica Jackson in 1:31:40. Ekiden e maratone A Yokohama trionfo delle etiopi in 2:14:47 sulle giapponesi, assai più staccate le russe, nonostante la presenza di specialiste di gran nome. La maratona di Nobeoka è stata vinta da Masaya Shimizu in 2:13:06. A Siviglia successo di Samson Bungei in 2:10:52 sul 40enne Jonathan Kipkosgei (2:11:38). La corsa femminile alla lusitana Dias in 2:29:22 sulla spagnola Abel (2:33:33). Lornah Kiplagat ha vinto per la quinta volta la dieci chilometri di San Juan di Portorico in 31:02, precedendo di dieci secondi l'etiope Mestawet Tufa e di oltre mezzo minuto l'ex-primatista mondiale dei cinquemila metri Abeylegesse. Tutti i numeri della stagione indoor sono fruibili da alcune ore nella sezione statistiche. Marco Buccellato
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