Internazionale: cartoline da New York
Occhio internazionale sulle due maratone più importanti del week-end, la planetaria New York e la più elitaria Seul, entrambe disputate senza il benevolo occhio di condizioni atmosferiche favorevoli, e sull'attività in pista e su strada nel continente asiatico. Protagonisti della settimana due atleti non più giovani, usciti da Central Park col trambusto festoso della fanfara ad accompagnarli al traguardo, ed una favolosa Mary Keitany, che ha corso la mezza maratona di Nuova Delhi a meno di trenta secondi dal record del mondo.
New York, i "ragazzi irresistibili"
Nell'edizione delle sorprese (relative) si sono imposti come ormai noto a tutti la stagionata Tulu e lo statunitense ex-eritreo Mebrahtom Keflezighi. La domenica newyorchese, in cui il protagonista principale è stato il calare dell'autunno, ha premiato l'esperienza di due atleti già saliti sul podio olimpico. La Tulu ha al suo attivo addirittura due ori sui diecimila metri, ad otto anni di distanza l'uno dall'altro. Kelfezighi fu protagonista nell'edizione di Atene 2004, dove fu d'argento dietro Stefano Baldini.
Il 2009 era stato piuttosto avaro nei confronti dei due atleti. La Tulu, ormai 37enne, gareggia da anni nell'ombra delle generazioni che le sono succedute (Defar, Dibaba, e l'ora di giovanissime etiopi che spuntano da ogni angolo del mondo). Quest'anno non aveva fatto parlare di sé, a parte l'ottimo test sostenuto quaranta giorni fa a Philadelphia (mezza in 1:10:33), ultimo responso da chiedere alle gambe in vista dell'impegno di domenica scorsa. Ha vinto perché stava fisicamente meglio di tutte, ed è stata brava nello sfruttare il "break" della Petrova dopo centoquaranta minuti di corsa, iniziativa strategica destinata a non avere successo per le non perfette condizioni della russa. La Radcliffe ha pagato dazio ai tendini, e non c'è stata più storia. Per l'etiope il ritorno in prima pagina in 2:28:52.
Keflezighi aveva seguito lo stesso cammino, con due mezze maratone vinte, in particolare incoraggiante di tre settimane fa, dominata in 1:01:00, a San José. A New York era giunto già secondo nel 2004 e terzo nel 2005, ed ora raccoglie il premio di una carriera importante ma sempre all'ombra dei grandissimi. Corre maratone da otto anni, ma è al primo successo sui 42 km, un inatteso trionfo condito dal primato personale (2:09:15), migliorando quello già ottenuto nella precedente maratona corsa quest'anno, a Londra, e dal titolo di campione degli Stati Uniti, che era in palio in concomitanza con la corsa della Grande Mela. Ha impressionato per la freschezza mostrata nelle fasi finali, quando è stato lasciato andar via senza reagire da Robert Cheruiyot, il plurivincitore di Boston e già numero uno a Chicago e Milano. Chi aspettava la volta buona per il pallido Ryan Hall, il Made in USA arrembante, è stato sorpreso da Kelfezighi, che ha ridato la luce agli USA nella maratona più popolare del pianeta 27 anni dopo il successo (il terzo) di Alberto Salazar.
Per l'altra delusa di New York, Paula Radcliffe, si è trattata della prima sconfitta in una maratona non olimpica. Dopo il rettilineo della Fisrt Avenue, la primatista del mondo ha preso a ciondolare il capo faticosamente come faceva quando non vinceva una finale che una in pista, e si è capito il sogno del poker a New York sarebbe rimasto tale. Non è riuscita nemmeno a salvare il podio, battuta dalla biondissima 41enne Petrova e dalla francese Daunay, a lungo protagonista fino all'uscita da Queensboro Bridge. Sfortunata la giapponese Kano, caduta assieme alla kenyana Kosgei, che ha perso l'occasione di recitare un ruolo da protagonista. Prestazioni cronometriche non da copertina: a metà percorso le donne sono transitate in 1:14, gli uomini in 1:07. Sei statunitensi tra i primi dieci nella corsa maschile. Un altro bel segnale di un risveglio ormai completato.
World Marathon Majors, i vincitori
Le classifiche del biennio 2008-2009 sono ora definite con lo svolgimento della New York Marathon. A vincere il ricco circuito sono stati Samuel Wanjiru ed Irina Mikitenko, che hanno totalizzato novanta punti. La Mikitenko è al bis. Per Wanjiru il primo successo dopo quello di due connazionali, Robert Kipkoech Cheruiyot e Martin Lel, assente a New York per le non buone condizioni fisiche. Per il biennio 2009-2010, dove sono per ora in testa gli stessi Wanjiru e Mikitenko, i prossimi appuntamenti sono previsti a Boston e Londra, nella seconda metà di aprile.
Seul
La JoonAng Seoul Marathon è giunta domenica all'undicesima edizione. Fu organizzata per la prima volta nel 1999 per celebrare i Giochi di Seul del 1988. Quest'anno la vittoria maschile è andata a Francis Kibiwott Larabal in 2:09:00, uno specialista kenyota già capace in primavera di un esordio sui quarantadue chilometri in 2:09:13 (dodicesimo) nella veloce maratona di Parigi.
L'esito è stato in bilico fino all'ultimo: Kibiwott ha prevalso di un solo secondo su David Mandago Kipkorir, un altro reduce di Parigi, dove si espresse in 2:06:53. Podio tutto kenyota grazie a Stephen Kipkoech Kibiwott (2:07:54 a Praga), che ha chiuso non lontano dal duo di testa in 2:09:24. Tra i grandi nomi finiti nel limbo dei piazzati, David Kemboi Kiyeng quarto in 2:10:45 (ma terzo sempre a Parigi in 2:06:26), Jacob Kiplagat Yator in 2:11:33 (aveva vinto in Olanda, a Enschede), ed il più noto di tutti, Felix Limo (settimo in 2:13:13), uomo capace in passato di meritare il tributo della folla a Rotterdm, Londra, Berlino e Chicago. Per la cronaca, scarso interesse dalla corsa femminile, vinta in 2:34:22 dalla specialista di casa Sun Young Lee.
Keitany, metà dell'opera
Ottimi risultati dalla mezza maratona di Nuova Delhi, giunta alla quinta edizione. In India è emersa nuovamente la sagoma gentile di Mary Jepkosgei Keitany, campionessa mondiale a Birmingham e capace di scendere ancora sotto l'ora e sette minuti (1:06:54, record della corsa). la Keitany, ora ventisettenne, ha trovato la sua dimensione sui 21 chilometri e spiccioli, dopo aver debuttato nella maratona addirittura a diciotto anni. Non vanta un gran personale (2:29:45), ma alla luce di quanto fatto nelle ultime due stagioni suscita non poca curiosità un suo eventuale ritorno ai 42 chilometri, che non frequenta da due anni. Per ora, il prossimo obiettivo della kenyana è il miglioramento del primato del mondo nella mezza maratona, il medesimo proposito, ma sulla doppia distanza di maratona, che ha in serbo Haile Gebrselassie per il 22 gennaio, data della ricchissima maratona di Dubai.
Della corsa indiana impressiona la densità di prestazioni di alto livello. Nella mezza femminile, dopo la Keitany, troviamo un terzetto etiope formato dlla Ayalew (al debutto in 1:07:58, bronzo sui 10000 a Berlino), la Kebede (1:07:59, ma ha fatto già meglio) e la Deska (tre minuti di miglioramento in 1:08:07). Seguono l'esperta kenyana Arusei in 1:08:30, la sorpresa azera Ibrahimova in 1:08:45 (ha venti anni e altri non è che l'ex-etiope Hursa Mare Dibaba), e le altre etiopi Erkesso, Gobena e Mergia, tutte nell'orbita cronometrica del minuto compreso tra 1:09 e 1:10.
Merga, il gusto della vittoria
Dopo le tante beffe subìte negli ultimi metri di corsa in varie occasioni, nei primi anni di attività ad alto livello, Deriba Merga ha cambiato determinazione e marcia e quest'anno ha messo a segno importanti vittorie, l'ultima a Nuova Delhi in 59:54, dove si affermò anche nella passata stagione in 59:15. Nel 2009 ha vinto la maratona di Houston e soprattutto di Boston, ed è diventato co-primatista mondiale dei 15 chilometri nel corso della velocissima mezza maratona di Ras Al Khaimah. Ottima stagione, con l'unica ombra del ritiro nella maratona mondiale di Berlino.
Anche in questo caso notevole espressione tecnica d'assieme, con cinque atleti capaci di scendere sotto l'ora e un minuto. Gli altri quattro sono Eshetu Wendimu Tsige (etiope, 1:00:02), Wilson Kipsang Kiprotich (1:00:04), il 20enne etiope Tilahun Regassa (1:00:37) e l'altro kenyota Titus Masai (1:00:43).
Maratona in Montenegro
La corsa di Podgorica, edizione numero sedici, è stata vinta del 29enne russo Dmitriy Safronov in 2:11:51, che ha preceduto il 37enne Brighton Chipere (Zimbabwe, secondo in 2:13:18) ed il moldavo Prodius (2:14:57). Nella maratona femminile la serba Jevtc si è confermata dopo il successo dell'anno scorso in 2:31:18. Battute le russe Liliya Yadzhak (2:35:36) e Kozubovskaya (2:36:36).
Asia al coperto
Trasferiamoci ad Hanoi, in Vietnam, dove è in corso la terza edizione dei Giochi asiatici indoor. Nelle prime due giornate qualcosa di interessante è uscito dalle pedane del triplo (14.40 della kazaka Rypakova-Aleksandrova, anche 6.58 nel lungo), dell'asta (4.45 di Li Ling) e dell'alto (1.93 della uzbeka Dusanova e della thailandese Chaipech).
In pista successo del piccolo James Kwalia C'Kurui sui 3000 metri in 8:00.90. La bandiera è quella del Qatar, la terra d'origine il Kenya. Viene dal bronzo mondiale di Berlino sui cinquemila metri. La manifestazione si è conclusa ieri, e fa da apripista (per l'atletica) alla sedicesima edizione dei Giochi d'Asia, che come densità di partecipazione è la manifestazione sportiva seconda solo ai Giochi Olimpici, con ben 42 discipline sportive rappresentate. Si terranno a Guangzhou, in Cina, dal 12 al 27 novembre.
Asia all'aperto
Marcia a Takahata, domenica: su cinquanta chilometri si è imposto il coreano Yim Jung Hyun in 3:58:37 sui nipponici Yusuke Yachi (4:00:39) e Hirooki Arai (4:04:01). A Yokohama pochi giorni fa Gideon Ngatuny ha corso i diecimila metri in 27:08.32, uno dei migliori crono della stagione, precedendo due altri africani, entrambi di categoria junior, Paul Kipngetich Tanui, secondo in 27:25.24, e Jonathan Ndiku, terzo in 27:37.72. Mekubo Mogusu, altro ben conosciuto kenyano che gareggia per un club giapponese, debutterà nella maratona in dicembre, nella classica di Fukuoka, l'ultima grande maratona della stagione.
Spagna, ritiro di Julio Rey
Uno degli ultimi protagonisti europei di un mezzofondo prolungato sempre più territorio africano e di nuove acquisite nazionalità. Il maratoneta spagnolo lascia a poco meno di 38 anni con un palmarès che conta un argento e mondiale (Parigi 2003), due bronzi europei (Monaco e Gotenorg). Ventuno le maratone dispoutate, quattro vittorie (tutte ad Amburgo), un personal best di 2:06:52, sette volte sotto le due ore e dieci, ben quattro in meno di 2:08. Nelle grandi maratone, mondiali ed europei esclusi, vanta un quarto posto a Londra nel 1998 (al debutto), un secondo posto a Fukuoka, un terzo a Tokyo.Fine attività anche per il 27enne Christian Duma, ostacolista tedesco da 49.17 (quest'anno 49.95), che intende concentrarsi sui suoi studi universitari.
Cross, via in Svezia
Primo cross stagionale all'inizio della settimana appena trascorsa, a Lidingö, con successi di Japhet Kipkorir su un lunghissimo tracciato di ben trenta chilometri (1:39:42) e della 37enne Ewerlöf (1:57:46). Sui dieci km donne primo posto per l'australiana Benita Johnson-Willis in 34:19. Prossima al debutto invernale Marta Dominguez, iridata delle siepi, che aprirà la stagione spagnola domenica prossima a Burgos.
Marco Buccellato
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