Internazionale: countdown mondiale
Report internazionale, stavolta, diviso in due sezioni: una dedicata agli ultimi risultati indoor e dell'attività all'aperto, l'altra incentrata sulla tredicesima edizione dei Campionati mondiali indoor, in scena da venerdì a domenica nello scintillante impianto dell'Aspire Dome di Doha, con notizie, protagonisti e curiosità di una manifestazione che si annuncia avvincente almeno quanto le precedenti. Per la seconda volta (la prima fu undici anni fa a Maebashi) la massima rassegna al coperto esce dai confini europei o nord-americani, ed approda in Qatar. Per l'atletica in pista ed in pedana, in un anno senza mondiali all'aperto ed Olimpiadi, è l'unico confronto globale dell'anno.
Indoor: Djhone prim'attore a Liévin
Il quattrocentista francese nativo della Costa d'Avorio ha migliorato il limite europeo dei 300 metri in 32.47, ad una settimana dal primato nazionale ottenuto sui 400 metri. Peccato non farà il mondiale, così come il giovane astro della velocità Lemaitre. Nell'ultima lotteria del salto triplo prima di Doha, Olsson ha perso di un centimetro contro il cubano Copello.
Outdoor: Australia
Sbarcheranno a Doha sull'onda della stagione estiva australiana: sono Steve Hooker, olimpionico e iridato dell'asta, i lunghisti Watt e Lapierre. Nel meeting di Melbourne ha impressionato soprattutto David Rudisha, l'uomo che pur non avendo vinto nulla di più che un mondiale junior, è uno dei talenti più cristallini in circolazione. Con 1:43.15, a marzo, ha stupito ancorché fosse nell'aria un grande risultato dopo il 45.50 ottenuto sui 400 metri pochi giorni prima.
Lanci, titoli dell'inverno
In mezza Europa si sono disputati i campionati nazionali invernali di lanci, preludio della relativa Coppa Europa: detto che, nell'assieme, tra le rassegne che hanno offerto i risultati migliori c'è quella italiana di San Benedetto del Tronto, vediamo cos'è successo oltre confine: in Russia in evidenza le solite Lysenko (martellata da 72.48) e Abakumova (65.76 nel giavellotto). Martello uomini a Zagorniy con 76.63. In Croazia stupisce Sandra Perkovic, campionessa d'Europa junior del disco, che in sol colpo migliora di quattro metri il record nazionale per un incredibile 66.85. In Slovenia, 61.12 della giavellottista Ratej. Per Pestano solo 59.50 ai Spagna. In Francia, 68.66 della martellista Montebrun.
Cuba: altro 9.8
Dopo il 9.8 manuale sui cento metri del centista Lescay, identico risultato è stato ottenuto da un altro sprinter cubano, il 25enne Herrera, e per due volte in poche ore. Tra gli altri risultati dell'ultimo fine settimana a L'Avana, il disco della Barrios (65.08), ed il martello della Thondike (69.23).
Maratone
Vittoria dell'etiope Yemane Adhane Tsegay nella Lake Biwa Marathon in 2:09:34, secondo il giapponese Tomoyuki Sato in 2:10:07. A Barcellona in sei scendono sotto le due ore e dieci, con 2:07:30-2:07:36 del duo kenyano Matut-Keny, sorpresa parziale a questi livelli cronometrici, visto che il primo era già accreditato di 2:08:07. In Francia vittoria di Wilson Kiprop in 1:01:28 nella mezza maratona di Parigi
Doha: campioni del mondo a caccia della conferma
Non tutte le medaglie d'oro di Valencia 2008 saranno in pista nel prossimo week-end alla ricerca della conferma iridata: ben dieci dei 24 campioni del mondo individuali di due anni fa non difenderanno il titolo, chi per scelta (Idowu e la Lewis), chi perchè ai box (Lukyanenko), chi per altri motivi, come la Soboleva (squalificata) la Hellebaut (in procinto di tornare dopo la maternità) o Holm (ritiratosi). Riepilogando, cercheranno ancora il successo tra gli uomini Kaki (800), Mekonnen (1500), Tariku Bekele (3000), Liu Xiang (60 ostacoli), Mokoena (lungo), Cantwell (peso), Clay (eptathlon). Tra le donne Defar (3000), Jones (ostcaoli), Vlasic (alto), Isinbayeva (asta), Gomes (lungo), Savigne (triplo) e Vili (peso).
Cambieranno certamente padrone, per via dell'assenza dei campioni uscenti, i titoli maschili dei 60, dei 400, dell'alto, dell'asta e del triplo. In campo femminile, nuove regine sono assicurate sui 60, sui 400, sugli 800, sui 1500 e nel pentathlon. A Valencia USA e Russia finirono quasi appaiate nel medagliere: cinque ori e tre bronzi a testa, un argento in più per gli americani (5 contro 4), ma i russi ebbero la meglio nella classifica a punti. Terza nel medagliere fu l'Etiopia grazie a tre medaglie d'oro, ma nel punteggio complessivo fu superata dalla selezione britannica.
Nomi e bandiere del mondiale
Germania: orfana del campione europeo indoor di salto in lungo Sebastian Bayer, la squadra reduce dall'eccellente mondiale all'aperto offre il meglio di sé, come di consueto, nei concorsi, ma farà a meno anche di Ariana Friedrich nell'alto femminile per un infortunio al ginocchio (niente primo faccia a faccia stagionale con Blanka Vlasic, 2.04 a Banska Bystrica). Focus sulla pesista Kleinert, e sui colleghi di specialità Bartels e Storl.
Russia: niente Borzakosvkiy. Il leader mondiale stagionale degli 800 metri non farà il mondiale, così come un altro capofila 2010, lo statunitense Lawrence (400 metri), che sarà impegnato nei campionati universitari. Sono gli unici due leaders assenti del mondiale. Gli altri saranno tutti in gara. Per tornare ai russi, qualità nelle staffette 4x400, nelle prove multiple, e con alcune punte di sicuro affidamento, come Rybakov, Ukhov (2.38 a Banska Bystrica), la Alminova, la Savinova, e naturalmente Yelena Isinbayeva, reduce dal successo di Donetsk con 4.85.
Spagna e Gran Bretagna
Stagione straordinaria, finora, per Sergio Sanchez, che punta al podio dei tremila metri. Altre chances sono attribuite ai vari compagni di mezzofondo, capaci di marpionerie su 800 e 1500, e sulle due ragazze Natalia Rodriguez (alla ricerca del riscatto dopo il mondiale perso a Berlino), e Beitia, tornata a saltare oltre i due metri. Le non perfette condizioni di Jessica Ennis e la rinuncia all'ultimo momento di Phillips Idowu (di nuovo padre da pochi giorni ed a corto di allenamenti) hanno parzialmente minato il buonumore del team, che mette tuttavia in vetrina il campione europeo dei 60 metri Chambers, il saltatore Oni (2.31 all'ultimo test) e la Meadows per gli 800 donne.
Europa dell'Est
Repubblica Ceka: il vecchio leone Sebrle, al sesto mondiale indoor, guida una squadra in cui le punte sono l'ostacolista Svoboda, il saltatore Baba, il mezzofondista Holusa. Bielorussia: un elemento in più rispetto all'Italia (nove atleti), con chances di medaglia apparentemente ristrette a tre nomi: la coppia del peso Mikhnevich (Andrei e Natallia), l'eptatleta Kravchenko. Polonia: capitanati dal pesista Majewski e dalla campionessa del mondo di salto con l'asta Rogowska, i polacchi lamentano le assenze dell'altra saltatrice Pyrek e della rivelazione del mondiale berlinese, l'altista Bednarek. C'è Kszczot (800), c'è anche la pentatleta Tyminska.
Francia e Irlanda
Al contrario dei russi, i punti di forza sono nella squadra maschile, dove troviamo Mekhissi, Lavillenie, Sdiri e Tamgho. La Dehiba può dire la sua nel mezzofondo, la Nana Djimou è iscritta nel pentathlon. David Gillick è ancora l'uomo di punta irlandese, per i 400 metri. Tra le donne, in pista l'ex-iridata indoor O'Rourke.
Gli altri assi in gara
Occhio al Portogallo, che pur privo di Evora ripresenta l'iridata uscente del lungo Naide Gomes ed il duo Augusto-Moreira sui tremila femminili. La Romania, in fase di svecchiamento, candida la pesista Heltne a ben figurare. Belgio: grazie ai gemelli Borlée, la 4x400 maschile può recitare un ruolo non di secondo piano. Per la vicina Bulgaria si punta su Vanya Stambolova, primadonna dei 400, e sul triplista Karailiev, abituato a remare contro pronostico e far bella figura. Norvegia: sulla carta un solo nome di un certo interesse, quello dell'ostacolista Christina Vukicevic, recentemente costante sotto gli otto secondi. Per la Svezia, il grande ritorno di Christian Olsson nel salto triplo e la forma crescente nelle ultime settimane di Emma Green.
Caraibi in cerca di gloria
Giamaica: al sole buona parte dei migliori, sono iscritti Veronica Campbell e Novlene Williams in campo femminile, Nesta Carter e Ricardo Chambers in quello maschile. Presenti anche per le due 4x400, con ovvie chances di ben figurare. Cuba, come al solito, punta sui salti in estensione (triplo uomini e donne, lungo uomini) e su Dayron Robles sui 60 metri ostacoli. Occhio a Suarez, superman del decathlon, già da tempo in Europa alla ricerca di un mondiale di qualità. Felix Sanchez guiderà la 4x400 della Repubblica Dominicana, i cui altri elementi si sono espressi tutti sotto i 46 secondi alcuni giorni fa in gare all'aperto. Dulcis in fundo, Irving Saladino, annunciato in pedana nel salto in lungo a difendere i colori panamensi.
Nord-America
USA e Canada: la selezione statunitense, già a Doha assieme ai polacchi ed alla Vlasic, perde la Rowbury sui 1500 (rinuncia) ma presenta a Doha punti di forza quali Bernard Lagat, l'ostacolista Trammell, il pesista Cantwell e le star delle prove multiple Clay e Hardee. Tra le donne, Carmelita Jeter all'assalto del primo oro della carriera contro la caraibica Jones-Ferrette, la muscolata Fountain nel pentathlon, la campionessa del mondo di salto in lungo Reese, l'ostacolista Lolo Jones. E, naturalmente, le due staffette. Per il Canada le migliori carte da giocare sono sugli ostacoli femminili, col duo Lopes-Felicien. Senza l'iridato dei 400 Christopher, l'unico atleta maschio selezionato è il pesista Armstrong.
Africa
Pochi (cinque) ma agguerritissimi: sono i marocchini come i mezzofondisti Laalou. Iguider e Bellani, il lunghista Berrabah, l'ottocentista Hachlaf (la Benhassi ha dichiarato forfait per infortunio). Kenya: Keitany e Gathimba, Choge e Mutahi, la Cheruiyot, la Jelagat e la Kibet. Tutti hanno la possibilità di ottenere un risultato di primo piano. Etiopia: idem, con nomi quali Defar, Ejigu, Gezahegne e Burka nelle gare di mezzofondo femminile, Mekonnen, Gebremedhin, Feleke, Bekele (Tariku) e Gebremeskel in quello maschile.
Asia
Con Liu Xiang sui 60 ostacoli, l'altro nome di cinese di prima grandezza è quello della pesista Gong Lijiao. Tra i padroni di casa del Qatar, le speranze di medaglia sono affidate ai mezzofondisti James Kwalia, ex-kenyano, e Rashed. Shaheen, invece, non sarà in pista. In definitiva un mondiale che si annuncia spettacolare, con pronostici estremamente aperti in più di un evento, a beneficio di un evento sportivo globale atteso di alto tasso tecnico e soprattutto agonistico.
Marco Buccellato
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