Internazionale, giro del mondo in sette giorni
Settimana ricchissima di notizie ed avara di risultati di spessore, con eventi legati principalmente al mondo delle corse su strada e del cross. La maratona più importante del weekend era in programma nel Principato di Monaco, ma si è gareggiato in numerose altre sedi. Aspettando Tokyo A pochi giorni dalla maratona femminile ad inviti di Tokyo, Shanghai ha ospitato sabato la terza maratona su suolo cinese in pochi giorni, dopo Pechino e Dalian. Il successo è arriso ancora a Wei Yanan, di cui avevamo dato notizia la scorsa settimana del rientro all'attività dopo la fine del periodo di sospensione a causa di una squalifica per doping. La quasi 24enne specialista ha coperto il percorso in 2h30'37", peggiorando il 2h29'04" di fine ottobre ottenuto proprio a Dalian. Da parte maschile un manipolo di giovani cinesi è stato sconfitto dal kenyano Mubisi in 2h17'55". Ci soffermiamo ancora un attimo su Dalian, perché i risultati completi, giunti negli ultimi giorni, denotano un fenomeno mai così diffuso nelle gare di maratona: la partecipazione ad alto livello di atlete di categoria junior ed allieve! La classifica delle prime venti atlete classificate conta addirittura dodici partecipanti nate negli anni 1986, '87 ed '88! Se i dati anagrafici delle interessate fossero confermati, l'inversione di tendenza della pratica della corsa classica su strada sarebbe in via di completamento. Seppur ancora oggi molti atleti arrivino ai 42 km dopo una carriera spesa su pista o su percorsi stradaioli di minore impegno, negli ultimi anni l'età per il "debutto" nella maratona si era gradatamente abbassata, ed episodicamente con risultati notevoli da parte degli atleti africani ed asiatici. Dalian rappresenta un episodio unico, con una folta rappresentanza di ragazzine a sgambettare per le vie cittadine. La migliore, per la cronaca, è stata la diciottenne Zeng Guang con 2h38'41", giunta seconda. Tra le giovanissime, la sedicenne Chang Jinxue, quinta in 2h40'39". Vento monegasco Un forte vento ha condizionato i risultati tecnici della maratona di Monaco, seppur le condizioni climatiche (caldo e sole) sembrassero poter giovare agli specialisti in gara: le vittorie sono andate a due russi, Andrey Chernyshov in 2h22'12" e Mariya Fedosyeva (2h41'17"). Decimo e dodicesimo gli italiani Stefano Paoli e Stefano Giaccoli (entrambi oltre le due ore e quaranta). La corsa sui 10 chilometri maschile ha incoronato due podisti italiani, il ventisettenne Emanuele Manzi (31'42") ed il ventunenne Marco Rainelli (31'47"), mentre sulla stessa distanza hanno chiuso nelle prime dieci posizioni Carla Grimaudo e Valentina Leucari. Maratone USA A Palm beach edizione inaugurale della maratona locale. Man bassa kenyana sotto la pioggia con Charles Kibiwot primo al traguardo sugli oltre mille partecipanti nel tempo di 2h19'18", seguito da Joseph Kamau e Andrew Musuva. La russa Olga Bylinkina ha vinto la maratona femminile in 2h43'18" davanti alla più nota olandese Anne van Schuppen. Un nome celebre si è distinto nella mezza maratona femminile: Valentina Yegorova, olimpionica a Barcellona ed argento a Sydney. A Richmond, in Virginia, Elijah Rono si è imposto per il terzo anno consecutivo nel tempo di 2h17'55". Europa nera Al Kenya, nei nomi di Stephen Rerimoi (1h03'18") e Catherine Kirui (1h11'45") la mezza maratona di Nazaré, in Portogallo, disputata domenica. Contemporaneamente ad Amora si è disputata la quindicesima edizione dell'International Cross Country sotto l'egida della federazione europea: il kenyano Festus Lagat ha preceduto i migliori interpreti lusitani del mezzofondo (Gomes, Junquieira, Ornelas, Magalhaes), mentre tutta portoghese è stata la 5km femminile, con successo per Ines Monteiro davanti alla Augusto e la Sampaio. Ancora Africa, stavolta rappresentata da un nome di prima grandezza, l'eritreo Zersenay Tadesse che ad Atene ha sorpreso più di un addetto ai lavori conquistando la medaglia di bronzo sui diecimila metri: sui cinque chilometri e mezzo del tracciato di Toledo, nella "milla urbana" che porta il nome del maratoneta spagnolo Julio Rey, Tadesse ha preceduto Joseph Chirlee e l'altro eritreo Hiflemariam. Julio Rey, presente all'adunata, si è classificato settimo. Percorso femminile limitato al miglio, con vittoria di Emily Chebet. Sempre domenica successi per Isaac Viciosa e per la connazionale Rios nella "carrera popular" di Ajo, in Cantabria, e per Alberto Juzdado e la marocchina Wahbi Kenza nella 20 chilometri di Behobia-San Sebastian. Ragazzini oltre l'ostacolo L'attività su pista ha il suo baricentro in Asia, Africa ed Oceania mentre in Europa l'inverno regna sovrano; così dopo il primato junior giapponese sui 110 ostacoli di cui si è data notizia la scorsa settimana, facciamo lo stesso per il diciottenne sudafricano Ruan de Vries, che nell'altura di Pretoria è sceso a 13"82 con vento legale. Non è più un ragazzino Allan Puuste, giavellottista estone, ma è figlio d'arte in quanto erede di Heino Puuste, specialista molto conosciuto a cavallo degli anni '70 ed '80, ed autore col vecchio giavellotto di un lancio di 94,20 a Birmingham nel 1983. Allan si sta avvicinando alla soglia degli ottanta metri ed è arrivato a fine stagione a 79.73 a Tallinn. Martellissimo turco Giunge con estremo ritardo, e solo grazie alla premura di qualche appassionato giornalista-statistico, la notizia del nuovo primato nazionale di Turchia nel lancio del martello, ottenuto da Esref Apak, colui che si è ritrovato sul podio ateniese in seguito alla squalifica postuma di Adrian Annus. Lo specialista turco, in forma fin da inizio stagione (inaugurò la serie annuale di primati nazionali fin dall'Eurochallenge maltese di marzo), ai primi di agosto ha realizzato un lancio di 81,27 ad Ankara, ma se n’è avuta notizia soltanto ora. Il Caribe piange Lennox Miller e saluta Ato Boldon All'inizio della scorsa settimana è scomparso a soli 58 anni Lennox Miller, papà della sprinter statunitense Inger Miller. Il velocista giamaicano salì per due volte sul podio olimpico, a Città del Messico nel 1968 (medaglia d'argento dietro Jim Hines che corse col primato del mondo elettrico di 9"95) ed a Monaco nel 1972 (bronzo dietro Borzov e Robert Taylor). Sempre a Città del Messico Miller fu uno dei frazionisti della staffetta veloce giamaicana che si rese artefice nei turni eliminatori di ben due primati del mondo, prima di cedere in finale e finire fuori dal podio. Chiuse la carriera con primati personali di 10"02 sui cento metri, ottenuto in occasione dell'argento messicano, e 20"35 sui duecento, realizzato anch'esso in altura, a Provo nel 1967. Come miglior risultato a livello del mare sulla distanza doppia si ricorda un 20"2 manuale risalente al 1969, sempre su suolo americano. Ato Boldon è stato festeggiato ieri l'altro a Trinidad, presenti il presidente della federazione del Nord e Centro America e dei Caraibi Amedeo Francis, che è anche vicepresidente IAAF, ed il vicepresidente Keith Joseph. Sembra ieri nel ricordare il trinidegno come il primo atleta capace di realizzare una doppietta d'oro nello sprint in occasione dei campionati mondiali junior. Accadeva a Seul nel 1992, ma per Boldon la vera notorietà arriva solo nel 1995 ai mondiali di Goeteborg, dove è di bronzo sui 100. Dal 1996 al 2000 Boldon vive le stagioni migliori: quattro volte sul podio olimpico (bronzo ad Atlanta in entrambe le gare individuali di velocità), d'argento sui 100 e bronzo sui 200 a Sydney. L'unica medaglia d'oro arriva ad Atene nel 1997, sui duecento metri. Salirà ancora sul podio ad Edmonton, con la staffetta nazionale. Boldon lascia l'attività con primati come 9"86 (ottenuto per ben quattro volte tra il 1998 ed il 1999) e 19"77. A Losanna nel 1997 ottenne una straordinaria doppia performance, correndo entrambe le distanze di velocità sotto gli storici muri dei dieci e dei venti secondi netti nello spazio di una sera (9"94 e 19"85!), impresa riuscita solo a pochissimi nella storia dello sprint (il primo fu Calvin Smith). Tra le tante prodezze cronometriche e le vittorie ricordiamo in particolare la presenza sul podio di Boldon nella gara-monstre che diede a Michael Johnson un primato stellare nei 200 metri (19"32 ad Atlanta), dove chiuse terzo con 19"80 dietro Fredericks, che scese anch'egli sotto il vecchio primato di Mennea (già migliorato dallo stesso Johnson ai trials USA), ed un incredibile quarto di finale ad Atene 1997, dove scivolò sulla pista leggero e rilassato senza dare mai l'impressione di perdere il controllo dinamico e la compostezza dell'azione, per chiudere rallentando in 9"87! Fu Greene a vincere la finale (il primo dei suoi tre titoli iridati sui cento metri), e Boldon fu vittima del nervosismo che lo ha sopraffatto in più di una occasione, giungendo quinto in 10"02 dopo un'altra dimostrazione di reattività in semifinale, vinta con dieci netti. Si rifece sui duecento, finalmente d'oro, come la precoce e brillantissima carriera internazionale iniziata a Seul. Marcia all'altro capo del mondo Mentre si vocifera di un possibile rientro alle competizioni da parte di Cathy Freeman, tedofora ad olimpionica a Sydney sui 400 metri, in occasione dei giochi del Commonwealth di Melbourne, in programma nel prossimo mese di marzo, l'attività oceanica riprende il passo: l'appuntamento di maggior peso sarà come sempre il memorial Zatopek di Melbourne, in programma nelle prossime settimane. Nel frattempo si lancia il disco in Australia (Scott Martin a 61,04) e nella vicina Nuova Zelanda si disputano i campionati nazionali per i marciatori ad Hamilton, orfani del migliore rappresentante locale Craig Barrett: la quarantenne Gorst vince la 15km femminile in 1h15'08", mentre gli uomini passeggiano in oltre quattro ore e mezzo. Dwight Phillips spicca un nuovo volo: sull'altare Il campione olimpico e mondiale di salto in lungo Phillips si è sposato ieri a Landover con Valerie Williams, lunghista ventiquattrenne poco conosciuta e delle quale si ricorda un salto molto lungo (6,89) viziato da vento eccessivo, ottenuto nel 1997, quand'era diciottenne; primato personale legale della neosignora Phillips: 6,46 risalente al 2001. Cross the world Campestre corta a Bristol, in Inghilterra, con successo di Rob Whalley. In Spagna bel successo di Juan de la Ossa a Torredonjimeno, sugli oltre nove chilometri del percorso, davanti a un nome di un certo peso come Yibeltal Admassu, etiope visto in giugno a Milano correre i 5000 in 13'11", ed a Chema Martinez. Nancy Kiprop assieme ad Ajabey Kipkorir ha dato al solito Kenya i primi due posti della corsa femminile, con la portoghese Analia Rosa, protagonista in pista delle siepi, al terzo posto. De la Ossa era reduce dal secondo posto nel cross di Quintanar, dove aveva perso dall'eritreo Kifle, e dove la Kiprop aveva inaugurato vittoriosamente la campagna spagnola. Ancora nei dintorni di Nairobi proseguono gli appuntamenti del cross nazionale kenyano: nelle varie distanze in programma vittorie per Nancy Wambui e Monica Wangari fra le ragazze e Bernard Kirago e Johnson Muiruri tra i maschi. In Europa i campionati nordici di cross hanno incoronato lo svedese claes Nyberg, che ha trionfato con i compagni anche nella classifica maschile a squadre. Susanne Wigene, regina norvegese delle siepi nella stagione su pista, ha portato al successo il team norvegese. Ivonne K.O., Gebre O.K. L'astista tedesca Yvonne Buschbaum, due medaglie di bronzo nelle ultime due edizioni dei campionati d'Europa all'aperto, salterà tutta la stagione indoor per ripresentarsi in primavera, non avendo completato il totale recupero fisico dopo il grave infortunio al tendine d'Achille che ne ha compromesso la seconda parte della stagione. Prosegue invece nel migliore dei modi la convalescenza di Haile Gebrselassie, per il quale si prevede il ritorno sulle scene in febbraio. News dall'etere Rodion Gataullin terrà un seminario sul salto con l'asta all'Athletics Indoor Centre di Loughborough, in Inghilterra, il prossimo 4 dicembre. L'iniziativa ha preso vita dopo un primo seminario tenuto lo scorso anno dall'ex grande rivale di Sergey Bubka, che ha riscosso grande successo. Altro seminario sarà tenuto da Jacek Torlinski, il coach dell'astista polacca Anna Rogowska, bronzo alle Olimpiadi di Atene, che si allenerà nell'impianto inglese nelle prime due settimane di dicembre. Squalifica di due anni per il noto mezzofondista marocchino Abdelkader Hachlaf, reo per l'uso di eritropietina, che vede annullato il quarto posto sui 1500 metri conquistato ai mondiali indoor. Altre recenti squalifiche sono state commutate a Natalya Shekhodanova (l'ostacolista russa è stata fermata a vita, come Jerome Young), Cathal Lombard (l'irlandese che aveva battuto quest'anno l'annoso primato nazionale di Coghlan sui diecimila metri) e Nadezhda Vorobyeva (l'ottocentista russa "pescata" in un test alla vigilia del Golden Gala). Un quotidiano marocchino ha riportano inoltre la notizia di un controllo positivo (nandrolone) che ha riguardato lo specialista degli ottocento Khalid Tighazouine, ma nessuna conferma è seguita alla notizia. 128 uomini e 135 donne daranno il via martedì 23 novembre all'Ekiden di Chiba, in Giappone: la spettacolare maratona a staffetta vedrà rappresentate quattordici nazioni per ambo i sessi, e tutti e cinque i continenti. A capo dell'atletica ucraina ora c'è Valeriy Borzov, campione olimpico a Monaco '72 su cento e duecento metri, cha ha al suo attivo anche la carica di menbro del CIO e di parlamentare socialdemocratico dal 2002. Aspettano un figlio Hestrie Cloete e Muriel Hurtis: l'airone sudafricano prenderà dopo la nascita di suo figlio una decisione in merito al proseguimento dell'attività agonistica. Al quinto mese di gravidanza è invece la bellezza d'ebano transalpina, che ha rivelato in un'intervista concessa al quotidiano "L'Equipe" di aver gareggiato ad Atene essendo già a conoscenza del suo stato. Per il futuro in pista, la Hurtis tornerà sotto le cure tecniche di Jacques Piasenta, dal quale è stata già allenata alcune stagioni fa. Ritiri per altri atleti spagnoli, dopo quelli annunciati di Raul Chapado e concepcion Paredes: si tratta di José carlos Adan (10000 metri e cross), Inigo Monreal (due partecipazioni oimpiche sui 400 ostacoli) e Immaculada Clopes, tredici volte campionessa di Spagna nelle prove multiple. Nel prossimo weekend ancora cross in Spagna, Portogallo e negli Stati Uniti con i campionati universitari. Su strada, la maratona di Tokyo e la corsa delle sette colline sulla distanza dei 15 chilometri di Nijmegen, in Olanda, per finire con l’Ekiden di Chiba, in programma martedì 23. Marco Buccellato
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