Internazionale: gran finale ad Atene



Ad Atene è andato in scena l'ultimo atto ufficiale di questa lunghissima stagione 2006 su pista. La Coppa del Mondo, manifestazione spesso accantonata nell'immaginario tecnico, ha invece riservato risultati pienamente in linea con gli ultimi mesi dell'atletica internazionale: gare avvincenti, prestazioni ottime. Atene: Vincono le due Europe, ma gli USA… La Coppa del Mondo di Atene, edizione brillantissima per successo e prestazioni tecniche, premia di nuovo l’Europa maschile, che non centrava il successo dall’edizione romana del 1981, ed il gigante Russia tra le donne. Le russe sono al secondo successo consecutivo, mentre l’Europa succede alla selezione dell’Africa, che aveva vinto le ultime quattro edizioni della Coppa del Mondo maschile. Gli americani? Straordinari Patendo in chiave classifica i soliti “buchi” in specialità dove languono prim’attori a dispetto delle orde africane (mezzofondo) ed europee (metà dei concorsi, cioè i lanci), agli USA non sono bastate alcune prestazioni superlative per conquistare la Coppa, segnatamente quella maschile, dove sono stati puniti per soli quattro punti dall’Europa. I risultati tecnici di maggior significato li hanno fatti registrare atleti di tre generazioni: uno straordinario Allen Johnson, che ha sostituito in extremis l’infortunato dell’ultima ora Ryan Wilson, ha corso in 12.96 una delle gare più “pulite” della sua carriera, accarezzando gli ostacoli e non abbattendoli come tante volte in passato. Gara di altissimi contenuti cronometrici, con il campione olimpico e primatista del mondo Liu Xiang secondo con 13.03, il cubano Robles terzo con 13.06 ed il lettone Olijar, quarto, che firma nell’occasione il primato stagionale con 13.15. Sulle orme di Marita L’altra diva di Coppa è stata l’ex-giamaicana Sanya Richards, tre lustri più giovane di Johnson. Dall’epoca della Pérec e dell’australiana Freeman una donna non correva un 400 metri di tale livello (48.70!). La Coppa del Mondo porta fortuna alle quattrocentiste: il record del mondo di Marita Koch fu ottenuto nella fortunata edizione di Canberra del 1985. La Richards ha poi bissato il successo rubando la scena anche sui 200 metri, vinti in 22.23. La velocità individuale porta la firma degli Stati Uniti anche al maschile, con atleti di età inferiore ai ventiquattro anni: Tyson Gay con 9.88 e Wallace Spearmon con 19.87 (primato personale) hanno lasciato un’impressione enorme. LaShawn Merritt ha vinto i 400 metri in 44.54, precedendo di poco più di un decimo il congolese Gary Kikaya, uno specialista che ha trascorso la stagione migliore della sua vita. La 4 x 100 USA profuma di mondiale Gli altri successi individuali della squadra statunitense (tutti maschili) sono giunti dal campione del mondo di salto triplo Walter Davis con 17.54 (che rappresenta la terza delle generazioni al successo ateniese), dall’ostacolista Kerron Clement sui 400 ostacoli (48.12, campione del mondo junior a Grosseto come Merritt) e dalle due staffette: quella veloce ha realizzato uno strepitoso 37.59 (a diciannove centesimi dal record del mondo), con Conwright, Spearmon, Gay (curva magistrale) e Smoots, due prim’attori e due seconde linee. Ancora Atene, in breve Rapidamente vediamo, nelle gare non appannaggio degli americani, come è andata: tra le donne solo cinque successi della Russia ma piazzamenti pesanti un po’ ovunque, determinanti per la conquista del primo posto nella classifica femminile: vanno a bersaglio le solite Isinbayeva (4.60), la Lebedeva (15.13), la Kolchanova (6.78) la Slesarenko (1.97) e Yuliya Nosova-Pechonkina, alla seconda gara dopo il rientro di Mosca, che batte ancora la capofila mondiale stagionale Demus con 53.88. Sorpresa, ma fino a un certo punto, per la vittoria di Craig Mottram sui tremila metri. L’australiano ha preceduto nientemeno che Kenenisa Bekele, le cui energie si sono forse dissipate nei giorni precedenti per i numerosi spostamenti da un continente all’altro. Grandissimo finale di stagione per la polacca Skolimowska, olimpionica a Sydney da diciottenne. La martellista, dopo i progressi di fine agosto, abbatte ancora il primato nazionale portandolo a 75.29, ed a sorpresa lascia a bocca asciutta la primatista del mondo Lysenko, seconda con 74.44. Le classifiche Europa prima tra gli uomini, con soli quattro punti sugli Stati Uniti, poi la detronizzata Africa, l’Africa e l’Asia. Russia come nelle previsioni per la classifica femminile, ma l’Europa si è difesa assai bene chiudendo a soli nove punti. Benissimo le Americhe, che hanno corso le due staffette femminili più veloci dell’anno, quarte le statunitensi, quinte le polacche che hanno preceduto di mezzo punto le ragazze africane. L’Italia porta a casa un pezzetto di Coppa grazie alla presenza di Andrew Howe, secondo nel lungo, e di Andrea Barberi, autore di una bella frazione nella staffetta del miglio, come letto nelle news del sito durante il week-end. Al mercato di Cracovia L’evento di marcia organizzato da Roberto Korzeniowski sul tracciato stradale del mercato di Cracovia è stato ancora una volta un successo: la norvegese Tysse-Plaetzer, fresca di migliore prestazione mondiale sui cinque chilometri su strada (Hildesheim, fine agosto), ha mancato di un solo secondo il mondiale stagionale dei dieci chilometri, marciando in 42:48. La scandinava ha preceduto la tedesca Zimmer e la russa Korotkova. Ilya Markov ha battuto il campione d’Europa Fernandez in 39:49, e l’irlandese Heffernan. Sempre in tema marcia, e segnatamente in Polonia, il titolo nazionale dei cinquantisti è andato sabato scorso a Rafal Fedaczynski (3:59:27). Altrove in Polonia, a Varsavia, si è disputata la ventottesima edizione della maratona cittadina: successo dell’ucraino Shafar in 2:12:29 davanti ai keniani Jonah Kemboi (2:12:34) e William Kwambai Kipchumba (2:13:51). Italiani in Slovenia Negli ultimi quindici giorni varie presenze italiane nella vicina Slovenia: il sei settembre a Brezice vittorie di Anna Giordano bruno nell’asta (4.20) e Biserka Cesar nel disco (47.84), mentre Marco Lingua (ottimo 75.74) è stato preceduto dal martellista di casa Kozmus (77.24). Mercoledì dieci settembre Lingua si è classificato quarto a Celje (con 74.31) dietro il sorprendente ungherese Pars (82.45!), Kozmus (78.41) ed il croato Haklits (74.38). La Giordano Bruno ha altresì patito la sconfitta ad opera della junior slovena Sutej, fermandosi a 4.10. Nel triplo femminile primato personale per la Martinovic, sposata Sestak, che ora gareggia per la Slovenia. Trent’anni di fatiche Il celebre Decastar, appuntamento francese di fine stagione con le prove multiple, ha festeggiato la trentesima edizione con i successi del kazako Karpov, bronzo ad Atene 2004 (8438 punti), e dell’ucraina Dobrynska (6256). Nel decathlon erano in gara anche un oro ed un bronzo olimpico (Sebrle e Dvorak), rispettivamente terzo ed ottavo. Alle spalle di Karpov è giunto il russo Drozdov con 8208 punti. L’avvenente ucraina Dobrynska ha invece preceduto Kelly Sotherton (6186 punti) e la giovane tedeschina Oeser (6184). Giappone: via all’autunno Ha preso il via a Sapporo la seconda parte delle stagione giapponese, che proseguirà fino a novembre inoltrato: su segnalazioni dell'amico Ken Nakamura, per ora sono da segnalare il grande progresso del quattrocentista Yoshihiro Horigome (45.21), ed il 12.90 sui 100 ostacoli della lunghista Ikeda (6.86 quest’anno), viziato da un vento di appena 2.1 metri al secondo. Mix Qua e là dal mondo nelle ultime settimane: a Berlino, il giorno precedente la tappa della Golden League, Bjorn Otto ha superato i 5.85 nell’asta, precedendo il sempre presente Lobinger (5.80). Ad Andujar, in Spagna, primato nazionale sui 600 metri maschili di Jurado con 1:16.02. Sempre dalla Spagna la notizia del ritiro dall’attività di Isaac Viciosa, campione europeo a Budapest ’98 sui 5000 metri. Fuori pista Riecco fiorire le corse su strada, in attesa delle grandi maratone autunnali: è il momento delle mezze maratone, il cui calendario ha ripreso quota da un paio di settimane ed ha già sfoderato prestazioni importanti come quelle di qualche giorno fa a Rotteradam. Domenica a Philadelphia importante successo per Wilson Kiprotich: il keniano (1:01:05 ed ottomila dollari di bonus), ha superato l’ex-eritreo (ora americano) Abdirahman (1:01:07), Sammy Kipketer (all’esordio in 1:01:25), Mohammed Amyn (1:01:31) e Samuel Ndereba (1:01:50). Novità africana nella corsa femminile: la diciottenne Lineth Chepkurui si è imposta nel tempo di 1:10:09 su Edna Kiplagat (1:10:12) e la scozzese Kathy Butler (1:11:05) Altre mezze maratone: in Germania ecco i successi di Mary Ptikany a Kiel (1:10:13), e di Charles Ngolepus ad Altotting (1:01:48). A Lilla ancora Kenya con Joseph Maregu (1:01:20) e Myriam Wangari (1:11:36). In Scozia Jason Mbote vince in 1:01:36 davanti a Hendrick Ramaala (stesso tempo), mentre Caroline Cheptanui supera la britannica Liz Yelling in 1:10:45. Un’altra keniana, Edna Kiplagat (poc’anzi nominata a Philadelphia), aveva vinto due settimane prima la mezza maratona di Virginia Beach (Stati Uniti) in 1:11:08. Il risultato di miglior fattura di tutto il lotto lo ha però messo a segno l’americana Marla Runyan, la 37enne maratoneta con handicap visivo, che a New Haven ha corso in 1:08:28, undici secondi più veloce della connazionale Elva Dryer. L’altra Kiplagat, arancione Lornah Kiplagat, olandese da qualche anno, ha invece vinto la prestigiosa corsa su strada sulla distanza delle dieci miglia di Amsterdam-Zaandam in 50:49, precedendo di oltre un minuno Jelena Prokopcuka e l’etiope Bizunesh Bekele. Successo maschile per Francio Kibiwott in 45:25, davanti al tanzaniano Fabiano Joseph ed a Francio Kiprop. Chi si rivede! Nella corsa di Amsterdam-Zaandam è riapparso dopo un’eternità Brahim Lahlafi, uno dei mezzofondisti marocchini più forti di tutti i tempi (12:49.48 sui 5000 sei anni fa), che si è classificato quarto. Notissimi alcuni specialisti a ritroso nella classifica della corsa olandese: Robert Cheboror, Richard Limo, e solo tredicesimo l’etiope Dinkesa, uno degli scudieri preferiti di Kenenisa Bekele. Fuori gioco Due anni di sospensione per il pesista finlandese Ville Tiisanoja, undicesimo a Goteborg, dove non fu sottoposto a controllo antidoping: la squalifica gli è stata comminata dalla federazione finnica dopo che per tre volte, precedentemente ai Campionati Europei, nei campioni biologici dell’atleta era stato rilevato un livello di testosterone fuori norma. Oltre alla squalifica, cinquantamila euro in pecunia. Out per due stagioni anche Latina Essarokh, caduta nelle rete del controllo antidoping in occasione del meeting di Stoccolma dello scorso 25 luglio, ove migliorò il primato francese sui 1500 metri con 3:59.61. Spiccioli d’estate L’ultimo meeting della stagione è in programma a Shanghai sabato prossimo: ci saranno molti dei protagonisti della finale del Grand Prix e della Coppa del Mondo. Maratone: si inizia con Berlino e Toronto (domenica), mentre la mezza maratona più prestigiosa della settimana sarà quella lussemburghese di Remich-Grevenmacher. Marco Buccellato


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