Internazionale, il lungo volo di Saladino
Nel giorno dell'addio di Hicham El Guerrouj, la copertina delle news internazionali ospita i velocissimi sprinter di Carson, il ritorno ad altissimo livelo di Pitkamaki e di Ramzi, ma soprattutto un atleta di uno piccolo stato (Panama) che sta disegnando traiettorie sempre più grandi. Re Saladino E' lui il protagonista delle scorribande della settimana: dopo l'exploit di 8,56 ottenuto a Rio, il lunghista di Panama si è confermato ad identico livello a Fortaleza e Belém, in altre due tappe sudamericane del World Athletics Tour, saltando in entrambe le occasioni 8,47, sempre con vento contrario. A Fortaleza due salti validi, 8,47 ed 8,34, a Belém 8,14, 8,47 ed 8,19. Il resto sono rinunce o salti nulli. Viene alla memoria un altro lunghista, ormai ritiratosi dall'attività, capace di ottenere per una lunga sequenza di gare dei salti validi sempre e solo oltre gli otto metri. Si trattava del greco Koukodimos, tuttora detentore del record nazionale con 8,36. Luci dal Sud-America A Fortaleza, nel mezzo della settimana trascorsa, oltre Saladino hanno brillato il ventenne uruguagio Andrés Silva, un altro primato nazionale sui 400 metri con 45"02, e la solita Menendez. La cubana ha infilato una bella serie nel giavellotto con quattro lanci oltre i sessantadue metri, ed una punta di 63,77. Zahra Bani, dopo il buon avvio di Rio, si è migliorata con 59,92, quarta alle spalle dell'altra cubana Bisset e dell'americana Kreiner. Ancor meglio l'azzurra a Belém ieri l'altro (61,23, sesta prestazione europea dell'anno). Meno brillante la trasferta prolungata degli altri azzurri: nelle ultime due tappe brasiliane Camossi ha saltato 16,12 e 16,15, Sardano 14,83 e nessun salto valido, Francesco Pignata ha lanciato il giavellotto a 72,88. Sempre da Belém un'altra prodezza, quella (nel triplo) di Jadel Gregorio, che dopo aver preso le misure per una settimana con risultati discreti sopra i 17 metri, a Belém si è lanciato alla carica ottenendo 17,45. Netto miglioramento anche per un altro brasiliano, Jefferson Sabino Dias, che ha saltato 17,22. Solo terzo il cubano Betanzos, capofila della stagione con 17,63. Conferma dai 400 metri per Gary Kikaya (44"85) e per la ritrovata vena dell'ex-campionessa del mondo Thiam (Senegal), tornata a buoni livelli in 50"86. Ultima nota per il primato sud-americano dell'asta femminile della brasiliana Murer (4,55). C'è solo la pista Nel meeting di Carson (Adidas Track Classic) un solo evento di pedana (l'asta femminile), per un programma di sole corse, e che corse! Veronica Campbell ha corso i cento in 10"99 (mondiale stagionale), superando Me’Lisa Barber. Marcus Brunson ha stupito in 10"01 lasciando in un fazzoletto tre primedonne dello sprint quali Gay, Burns (10"04 per entrambi) e Scott (10"05). Il dato più rilevante proviene però dai duecento maschili, e non tanto per il 20"06 del nuovo mondiale stagionale ottenuto da Wallace Spearmon, quanto per il nuovo progresso di Jeremy Wariner (20"19), che ha già tolto quattro decimi al personale dello scorso anno. Sono in vista mirabolanti imprese del bianco più veloce del mondo sulla sua distanza preferita, i 400 metri. Ottimo il debutto di Rashid Ramzi, autore del colpo più gobbo di Helsinki 2005 (oro su 800 e 1500 metri), che alla prima uscita ha subito fatto suo il miglior crono stagionale dei 1500 in 3'32"34, sei decimi su Bernard Lagat. Vento pazzerello sio 100 ostacoli: non una tormenta, ma quanto basta per decifrare un cronometraggio d'assieme davvero notevole. Vittoria a Michelle Perry in 12"61 e ben otto atlete capaci di correre in meno di 12"85. Per chiudere una nuova nota su Derrick Williams, ancora poco conosciuto ma in continuo progresso. A Carson è sceso per la prima volta in carriera sotto i 49" sui 400 ostacoli (48"96), infliggendo la prima sconfitta della stagione a Mike Tinsley, altro emergente USA. Tour asiatico Doppio appuntamento IAAF a Bangkok e Bangalore (India): nella prima sessione da segnalare l'1,94 della kazaka Aitova-Korzhova e della kirghiza Efimenko. A Bangalore 49"03 del cinese Meng Yan sui 400 ostacoli, replica al centimetro della Aitova, e 61,29 di Song Aimin nel disco femminile. Anticipo del Campionato Iberoamericano di Ponce (26-28 maggio), il meeting di Carolina (Portorico) ha prodotto la seconda prestazione stagionale sui 400 ostacoli femminili, 54"00 di Lashinda Demus. Qualche altro nome titolato non ha brillato. L'iridata del lungo Madison non è riuscita ancora una volta a sollevarsi dalla mediocrità (6,47) ed il giamaicano Blackwood, con 45"68 sui 400 piani, è andato più lento che in altre recenti occasioni. L'Africa gialla e il Giappone nero Continuano ad imperversare i giovani kenyani in Oriente: a Gifu 27'45"85 di John Kariuki e 13'16"52 di Martin Irungu Mathathi. A Miyoshi 32'05"84 di Winfredah Kebaso, altra kenyana. Corrono come gli afroamericani: sono la nuova generazione di velocisti giapponesi, alcuni nuovi di zecca: a Yokohama, nelle ultime ore, doppio 20"35 di Shinji Takahira (e si conosceva) e di Naoki Tsukahara (otto decimi di miglioramento in un sol colpo!). Per gradire ancora, 20"46 in batteria di Kenji Fujimitsu, altro fiore appena sbocciato dal nulla. Per lui 21"43 lo scorso anno, 21"16 due stagioni fa. Russia all'apertura Primo round a Mosca, mercoledì e giovedì: vanno già forte i lunghisti Sosunov (8,14) e l'ex-turkmeno Malyavin (8,08). Ivan Yushkov è il numero due d'Europa nel peso con 20,41, e si registrano buone gittate anche dalla Gaus (18,47, primato personale) e Avdeyeva (18,01, idem, ventuno anni). Il picco tecnico è di Yelena Konevtsova, 71,74 nel martello, la sorpresa è il ritorno a livelli elevati di Yelena Chernyavskaya, ex-signorina Burova, capace di scaligare il disco, a 43 anni, a 60,03. Visto che siamo in argomento, non poteva sfuggire alla cronaca l'uscita inattesa di un'atleta dal grandissimo passato, che ogni tanto ritenta la strada del ritorno in pista: è Irina Privalova, che ospite nei campionati universitari moscoviti ha corso una batteria dei cento metri, chiudendo in 12"2. Il santuario dei lanci Virgilijus Alekna è sceso in pedana a Halle con il pensiero rivolto all'exploit di Lars Riedel (69,36) di pochi giorni addietro. Il lituano ha indovinato una delle serie a lui abituali e fine della storia. Primo lancio di 69,62, avanti un altro. Per Alekna cinque lanci validi, il peggiore a 66,82, per la chiusura. Riedel non ha trovato stabilità (ben tre nulli) ma ha fatto lo stesso bella figura con 66,24. Molto interessanti gli esiti delle altre gare: tra le donne, la primatista europea del giavellotto Obergfoell ha esordito con 62,52; la cubana Moreno è tornata al successo con 72,38 nel martello; la polacca Potepa ha sorpreso tutti battendo la Dietzsch col nuovo mondiale stagionale di 66,01. Gare maschili: bel colpo di Markus Esser (79,29 nel martello), il numero uno di questa prima parte di stagione, solo discreti gli altri lanci: 20,20 di Bartels nel peso e 81,04 del lettone Kovals nel giavellotto. Ultima nota per il peso femminile, andato all'olimpionica cubana Cumba con 18,62. Mix europeo Il miglior risultato è venuto dalla Finlandia, a Seinajoki, dove Tero Pitkamaki ha debuttato con un abbagliante 88,41 nel lancio del giavellotto, trascinando all'entusiasmo anche Antti Ruuskanen (primo over-80 della carriera con 82,20), ex-bronzo europeo junior ed argento europeo under 23. Per Pitkamaki anche un 86,27, un 85,27 ed un 84,36. In luce anche il martellista ceko Melich, che a Kladno ha ottenuto il minimo per gli Europei (77,52). Ai societari spagnoli bene i cubani: 65.25 del discobolo Casanas (67,14 pochi giorni fa) ed 8,15 ventoso del lunghista Meliz. Buono il giavellotto di Mercedes Chilla (61,64). Infine la perla giovanile della settimana: l'ha ottenuta Darya Klishyna, ucraina, nel salto in lungo. A Kiev, nel corso di un incontro internazionale tra le nazionali di Ucraina, Russia, Bielorussia e Lettonia, ha saltato con vento favorevole 6,47. Non sembra un granché, ma il tutto assume una luce ben più luminosa se rapportato all'anno di nascita della ragazza: il 1991. Ecatombe di primati a Manchester La gara su strada più prestigiosa della settimana ha rivoluzionato le zone alte delle statistiche, per quanto attendibili, dei dieci chilometri. Al personale stradaiolo sulla distanza sono arrivati l'eritreo Tadesse, vincitore con 27'36", il tanzaniano Joseph (27'41"), l'ugandese Kiprop (27'58"), l'etiope Adere, vincitrice al femminile con 31'07". Record anche per l'ucraina Berkut, l'australiana Johnson, la lettone Prokopcuka, l'eritrea Sultan. Chiudono invece i battenti le maratone di primavera: a Mombasa nomi nuovi, tutti sotto le due ore e dodici minuti. Vince Philip Kimei (2h11'06"), due secondi su Michael Misoi, a seguire Joel Sitoti e John Maiwa. Le nuove graduatorie mondiali (complete di risultati su strada) sono già visibili sul sito federale nella sezione statistiche. La settimana che va ad iniziare sarà fittissima di appuntamenti, dei quali elenchiamo solo i più importanti: si inizia domani col "Global Athletics" di Nijmegen (Olanda), per proseguire con gli iberoamericani di Ponce, il Grand Prix di Pune (India), gli appuntamenti NCAA di Austin, Provo e Knoxville, i meetings di salti di Dessau e Saulheim e quello di Riga. Ancora: la coppa Europa per club di Valencia, il meeting di Hengelo, il summit delle prove multiple a Goetzis (e Maribor), ed il super-appuntamento di Eugene, il Prefontaine Classic intitolato a Steve Prefontaine, nel quale Andrew Howe farà il suo ritorno negli USA. Il cast del salto in lungo, oltre l'azzurro, comprenderà anche Dwight Phillips, Miguel Pate, Brian Johnson, John Moffitt, Joan Lino Martinez, e forse Irving Saladino. Marco Buccellato
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