Internazionale, l'Europa accende la Coppa



Ricco panorama della settimana, con i campionati universitari USA e moltissimi meetings nel nostro continente, alla viglia della Coppa Europa di Annecy. Dopo il mondiale di Robles a Ostrava, il fine settimana e la giornata di ieri hanno spostato l'attenzione in Polonia e nuovamente in Repubblica Ceka, a Praga, dove Marco Lingua ha lanciato a 79.22. 

NCAA 

Edizione al solito spettacolare dei campionati universitari degli Stati Uniti, ma che ha pagato (in particolare nello sprint) le condizioni non favorevoli per la realizzazione di grandi tempi (vento contrario). La gara più bella è stata la finale dei 400 metri maschili, con quattro uomini sotto i 45 secondi ed un doppio duello mozzafiato tra il bahamense Andretti Bain (44.62), in chiaro vantaggio sul rettilineo conclusivo, ed un Lionel Larry autore di un finale straordinario in settima corsia ed arrivato ad un solo centesimo dal vincitore, e tra i contendenti per il terzo posto, divisi al traguardo da tre millesimi di secondo: terzo Betters, un ventenne lungo e talentuoso che si è visto arrivare addosso negli ultimi metri l'ombra del bianco Boase, una delle tante novità della stagione. 44.83 per entrambi, ma sul podio è andato Betters. C'era anche il figlio di Calvin Smith (stesso nome oltre al cognome), quinto con 45.17.  

Splendida anche la finale degli 800, dove il bianco Wheating (un portento di cui si sentirà parlare) ha bruciato la pista negli ultimi 20 metri surclassando Duane Solomon, già certo del secondo posto, andando a insidiare il texano Hernandez, autore di una gara tutta di testa, con un responso ottimo per entrambi: 1:45.31 per Hernandez, 1:45.32 per Wheating.   

L'atteso Thompson (9.93) ha vinto la finale dei 100 in 10.12 (e anche la 4x100 con la Louisiana) su Padgett e Holliday. Walter Dix, un mostro la scorsa stagione, si è dovuto accontentare del quarto posto (ma ha vinto i 200 in 20.40 proprio su Thompson), anche a causa di un recente infortunio recuperato però in tempi brevi. Va meglio agli ostacolisti, che si scatenano nei turni preliminari: 13.26 di Richardson in batteria, 13.25 di Tyrone Akins nelle semifinali, 12.73 della Ofili in batteria (12.84 in finale con quasi 3 metri di vento contro). Nella finale maschile si vince con 13.40 (Richardson).  

Gli altri exploits: su tutti un altro "uomo nuovo" del salto in lungo, tale Ngonidzashe Makusha, nato in Zimbabwe 21 anni fa, che si è portato a 8.30 nonostante sia stato l'unico finalista a non fruire di vento favorevole nel salto migliore. Fisico compatto, già recordman juniores del suo paese tre stagioni fa, veniva dal terzo posto negli NCAA indoor. Un mese fa aveva annunciato il nuovo status con 8.16 del Twilight di Tallahassee, dove risiede e studia alla Florida University.  

Ottimo anche Jeshua Anderson (48.69 sui 400 ostacoli), un ragazzo del 1989. Sul podio della specialità anche Griffin, addirittura classe '90. Brittney Reese: con 6.93 ha replicato il balzo che in aprile la portò sul tetto del mondo (raggiunta dieci giorni fa dalla sudafricana Mey). Tecnica da rivedere, ma va lontano. Hanany: il francese che si divide tra alto, lungo e triplo, ha vinto la finale dell'alto con 2.32 ma si è infortunato proprio nel salto della vittoria, compromettendo le chance di presenza in Coppa Europa. Altro: gli americani hanno finalmente una triplista. E' Erica McLain, assai incostante, ma capace di approdare al titolo con 14.60, seppur ventoso non poco. Responsi universitari: vincono Florida tra gli uomini e Louisiana tra le donne. 

Veronica Campbell 10.88 

La giamaicana ha realizzato la migliore prestazione mondiale stagionale dei 100 metri nel meeting di Clermont, in Florida, sabato scorso. E' successo in batteria, poi ha rinunciato a correre la finale ma si è fatta valere anche sui 200, vinti in 22.22 con vento di 2,3 metri al secondo. Da notare il rientro a grandi livelli di Chryste Gaines (11.13 in batteria e prima nella finale con 11.23), che ha ormai 37 anni. A Clermont la ruota dei numeri gira regolarmente in favore dei velocisti: alcune settimane fa Gloria Asumnu era scesa non senza sorpresa a 11.03, ora oltre alla Campbell annotiamo anche l'ottimo 10.04 di Mark Jelks (10.00 ventoso in batteria), ed il fenomenale 18enne Demps (già a 10.17), che prima corre il turno preliminare in 10.03 (illegale ma di poco), poi in finale si impappina e chiude ultimo in 10.51. Dei grossi nomi c'erano Oliver (13.10 sui 110), e Spearmon (20.40). 

Varie USA 

A Indianapolis ritorno di Alan Webb, quinto in un 800 metri in 1:47.41. A Walnut 20.24 di Chris Berrian. Sempre in California (venerdì a Chula Vista) 8.16 di Trevell Quinley nel lungo e 6.82 ventoso di Grace Upshaw. Il giorno dopo Stacy Dragila ha superato i 4.55. 

La due giorni di Lingua 

Marco Lingua sta vivendo la sua migliore stagione: domenica ha lanciato a 77.25 al Memorial Kusocinksi di Varsavia (quarto dietro Kozmus, Ziolkowski e Devyatovskiy), mentre ieri pomeriggio a Praga ha ottenuto la seconda miglior misura della carriera con 79.22 (serie: 77.18, nullo, 79.22, nullo, 78.01, nullo). Lingua si è classificato terzo dietro il solito Kozmus (79.60) e lo slovacco Charfreitag (solo due centimetri più dell'italiano), ma ha battuto Pars, Devyatovskiy e Ziolkowski.  A Praga grande vittoria della Spotakova nel giavellotto (68.81, nove metri esatti più della tedesca Stahl, seconda), e un'altra bella gara di lungo di Al-Sabee (8.14). Domenica a Varsavia da segnalare la discobola russa Pishchalnikova (66.12), il ritorno della Skolimowska (73.50), la staffetta polacca che fa 38.69 e, come noto, l'ottenimento del minimo olimpico da parte di Claudio Licciardello con 45.52.  

Znamensky 

Nel Memorial russo doppia sessione con gare nazionali e poi "open". Nel primo round danno spettacolo i martellisti: Zagorniy riemerge dal letargo tecnico e spara un 81.39 che gli vale il mondiale stagionale. Altri due specialisti superano i 79 metri e la disciplina prende respiro. La Khanafeyeva si erge a regina di Russia con 73.80. E' l'unica specialista di elevato spessore internazionale rimasta, dopo le squalifiche della Lysenko e della Khoroskhikh. Nelle gare internazionali il miglior risultato maschile è venuto dall'asta, con Lukyanenko capace di salire a 5.91 (si era già migliorato con 5.86), prima di fallire per tre volte i 6.01. In nota anche il ritorno di Borzakovskiy (1:45.40), il secondo 10.10 consecutivo di Kim Collins in Russia in pochi giorni (il primo era stato a Mosca), l'85.78 del lettone Vasilevskis nel giavellotto, il 17.46 di Valukevich nel triplo e la solita Vlasic, stavolta a 2.03 con tre errori a 2.06. Spareggio-Coppa Europa tra le lunghiste: le migliori quattro c'erano tutte ma al terzo turno è emerso l'inossidabile talento della Lebedeva (6.88). Ancora: 50.45 della Kapachinaksya sui 400 metri.  

Ostrava: aspetti Bolt, ecco Robles 

Riunione, quella ceka, illuminata dai primati del mondo di Dayron Robles sui 110 ostacoli e della etiope Tune Arissi, nella poco frequentata distanza dell'ora di corsa, ma con diversi altri spunti d'interesse, ad iniziare dal debutto stagionale sui 200 metri di Usain Bolt. Dopo aver rivoluzionato il pianeta dei cento metri in quattro atti (10.03, 9.76, 9.92 e 9.72), il giamaicano ha portato, senza apparente fatica, il mondiale stagionale dei 200 a 19.83. Dopo Oslo si è replicato sugli 800, con il sudanese Kaki che ha avuto ancora la meglio su David Rudisha in 1:43.81. Il kenyano stavolta ha mostrato meno convinzione nel finale, anche se cronometricamente ha patìto un distacco meno pesante (1:44.47) rispetto alla gara di Oslo. Kaki ha corso anche domenica, in Svezia, un 1500 metri da 3:40.24. 

Monologo etiope sui diecimila femminili: nello spazio di tre secondi e mezzo sono transitate sul traguardo ben cinque atlete, con scontata affermazione di Tirunesh Dibaba (31:03.37) sulla sorella maggiore Ejegayehu. Per finire, assalto numero due (nella primavera 2008) di Blanka Vlasic al record del mondo di 2.10. Vano (ma prima o poi ce la farà) e meno convinto del salto vincente a 2.05, tecnicamente impeccabile. Il giorno precedente si erano disputate le gare di martello, con esiti a favore dello sloveno Kozmus (80.27) e della cubana Moreno (76.16), ma con l'acuto della slovacca Hrasnova-Danisova che aveva portato il primato nazionale a 74.81.  Tornando a Robles, domenica è tornato a gareggiare a Sotteville, in Francia, dove si è espresso a livelli più che umani (13.48). Il duello con Doucouré è saltato per colpa del francese, che ha combinato un pasticcio sull'ultimo ostacolo e ha chiuso quarto in 13.64. Sugli 800 femminili quinto posto per Chiara Nichetti 2:05.67. In tema velocità 10.17 di Mbandjock (10.07 ventoso in batteria), e 38.74 della staffetta 4x100 con Pognon in seconda frazione.  

Campionati greci, Devetzi e Tsatoumas in forma

 

La Devetzi ha incastonato un magnifico 14.92 nella giornata conclusiva della rassegna di Atene, migliore salto all'aperto della stagione. Aveva già fatto grandi cose in qualificazione (14.70). Molto bene anche Louis Tsatoumas, che dopo l'eccellente qualificazione mattutina con 8.14 ha vinto il titolo nel pomeriggio di venerdì con 8.32. Bene anche Iakovakis, sceso a 48.80 nei 400 ostacoli. Ultime perle: primati nazionali femminili per la Skafida nell'asta (4.55) e per la Papadopoulou nel martello (71.80). 

 

Rabat, Bekele vince ancora

 

Kenenisa Bekele ha vinto i 5000 metri del meeting di Rabat, in Marocco, in 13:06.38. Puro jogging. Altri risultati: il sudanese (un altro!) Ismail ha vinto gli 800 in 1:44.68, il marocchino Iguider i 1500 in 3:32.37 (otto uomini sotto i 3:35). Nicola Trentin si è classificato quinto nel lungo con 7.43 (vittoria a Berrabah con 8.23), Eleonora Berlanda è dodicesima sui 1500 in 4:18.75, Benedetta ceccarelli seconda sui 400 ostacoli in 56.93 

 

Sette lunghi giorni 

 

Si è ripartiti da Mosca, martedì scorso: in evidenza l'airone Rybakov (2.32), lo slovacco ex-bielorusso Vakukevich nel triplo (17.29) ed il pesista polacco Majewski (20.82). Sul fronte femminile la solita Savigne (14.81), la Kapachinskaya sui 200 (22.48) e la francesina Guegan sugli 800 (1:59.85). Il giorno seguente, a Cottbus, è tornato in auge il quasi 40enne Vroemen, primatista europeo delle siepi, con 8:12.50, e fa subito onore alla nuova casacca (spagnola) l'ex-cubano Casañas, autore di 67.17 nel disco. Solito andazzo nel peso femminile: Kleinert a 19.77, Schwanitz a 19.27.  

 

A metà settimana, in Bielorussia nel Memorial Agletdinova, in evidenza le lunghiste Charnushenka (6.74) e Sergeenka (6.72). Huelva: nel meeting spagnolo alcuni ottimi risultati, ad iniziare dal record d'Africa di Eunice Jepkorir sui 3000 siepi (9:11.18) e dal 12:58.41 con cui Sileshi Sihine ha vinto i 5000 metri. A seguire 8:14.87 dell'etiope Mesfin sulle siepi (Matteo Villani quinto ed al personale con 8.25.85) l'1.98 della Beitia nell'alto, ancora la Savigne (14.72), ed il 51.23 della cubana Terrero sui 400 (già a 50.5 manuale a L'Avana). 

 

Resto d'Europa 

 

Nei campionati di società portoghesi buone prove di Evora (17.21 ventoso e 16.88 legale oltre che 7.99 in lungo) e di Naide Gomes (6.68). Polonia: 20.12 per il pesista Zielinski. Mokoena si è imposto con 8.20 nel meeting di Tampere, in Finlandia. In Francia si rivede Salmi Sdiri: il corso ha saltato 8.21 battendo lo svizzero Fivaz (8.10). In Estonia ottimo 69.53 di Gerd Kanter a Valga e 1.96 di Tatyana Kivimyagi nell'asta. E' russa e in precedenza era conosciuta come Novoseltseva. In Svezia 6.61 della Klüft a Karlskrona (con 5.72 del nero Jeng nell'asta). 

 

Kazakistan e Uzbekistan 

 

Al caldo di Alma-Ata (intorno ai trentacinque gradi), 79,05 del martellista tagiko Nazarov e 62.42 di un altro discobolo iraniano, Samimi. A Tashkent volano alto due ragazze che da giovanissime si sono imposte all'attenzione generale: si tratta di Svetlana Radzivil e Yekaterina Yevseyeva, entrambe a 1.98. Per le notizie di questa settimana si ringrazia l’amichevole e preziosa collaborazione di Alfons Juck, Heinrich Hubbeling, Jiri Havlin, Zbigniew Jonik, Jose Luis Hernandez e Fernando Maria Martins. 

 

Inglesi di coppa 

 

Out l'infortunato sprinter bianco Pickering, ecco i migliori britannici selezionati per la Coppa Europa: Tyrone Edgar e Marlon Devonish nello sprint, Martyn Rooney sui 400, il vincotore del "Dream Mile" di Oslo Andrew Baddeley, il nero Mo Farah sui 5000, il saltatore Samson Oni (da pochi giorni salitoa 2.30), il lunghista Tomlinson ed il triplista campione del mondo indoor Idowu. Guidano la spedizione femminile la campionessa del mondo dei 400 Christine Ohuruogu (che farà i 200), Nicola Sanders, Jo Pavey, Tasha Danvers, Jade Johnson e Goldie Sayers. K.O. l'eptatleta Jessica Ennis (che sarebbe stata selezionata per l'alto), recuperata in extremis l'altra eptatleta Sotherton come riserva per la 4x400. 

 

Francesi padroni di casa 

 

Mbandjock (10.17 domenica) farà i 100 metri. Sui 200 correrà De Lepine (uomo da 20.47), sui 400 il recuperato Djhone. Ci saranno Baala, Tahri, non Doucouré. Tra le donne la Hurtis sui 200, la Guegan sugli 800, la Lamalle sugli ostacoli, la Montebrun. Brutta notizia per Linda Ferga: in ripresa dopo un lungo infortunio, si è nuovamente lesionata (in maniera grave) e non la vedremo fino all'anno prossimo.  

 

Campionati Ibero-Americani 

 

Si sono conclusi a Iquique, in Cile, città nota per un drammatico episodio di repressione risalente a ben 100 anni fa (a morire furono centinaia di lavoratori delle miniere) e più recentemente (marzo) per una violenta scossa di terremoto (la città si trova sulla costa ed è a rischio-Tsunami in episodi simili). Il Brasile ha fatto il suo (44 medaglie, più di Colombia, Spagna e Argentina messe insieme), ma a stupire è stata la 19enne Duco, reginetta latina junior del peso, che all'ultimo lancio ha portato il primato sudamericano under 20 alla bella cifra di 18.65, con un incremento netto di 68 centimetri sul limite precedente, che era già suo.  

 

Marco Buccellato




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