Internazionale, l'uomo di Honolulu
In archivio le tematiche azzurre ed i successi di Sergey Lebid e Lornah Kiplagat nei dodicesimi Europei di cross di Tilburg, la pagina dell'osservatorio internazionale fa tappa in Africa con i Giochi Francofoni, in Oceania con la nuova stagione che condurrà all'apogeo dei Giochi del Commonwealth, in Europa con le manifestazioni su strada, ed infine nel continente americano, dove al crepuscolo stagionale del calendario delle maratone fanno da contraltare i vagiti della neonata stagione indoor. Oui, je suis l'athlétisme Nella capitale del Niger, Niamey, sono in corso i Giochi Francofoni, manifestazione con scadenza quadriennale cui hanno aderito ben trentasette paesi. Il programma si concluderà venerdì 16, e nelle prime due giornate del programma di atletica non sono mancati risultati discreti nonostante la stagione estiva sia ormai passata in archivio da quasi tre mesi. Tra le donne ha destato una buona impressione la ventunenne Veronique Mang, scesa ad 11"34 sui cento metri (in batteria) prima di assicurarsi l'oro in finale in 11"40. Non male nemmeno la prova di Kaltouma Nadjina, quattrocentista del Ciad che da tempo vive e si allena in Canada, che con 52"12 ha battuto la quotata senegalese Fall (52"57). Tutto marocchino il podio dei 10000 metri femminili, grazie alla ben nota Zhor El Kamch ed alle damigelle d'onore Malika Assassah e Fatima Ayachi. Le prestazioni cronometriche sono trascurabili in questo caso, ma un monocolore sul podio fa sempre un certo effetto. Nell'alto, con i colori della Svizzera, ha gareggiato Beatrice Lundmark (CUS Atl.2000 Milano), terza con 1,79 dietro la canadese Evans e la romena Ispan, entrambe accreditate di 1,83. Ancora Canada all'oro nell'asta, con Kelsie Hendry (4,46 quest'anno) che ha valicato quota 4,15. Un oro è toccato anche alle Isole Seychelles per mano della migliore atleta nazionale, la giavellottista Lindy Leveau, con una misura appena al di sotto dei 54 metri. Sprint breve maschile a Idrissa Sanou, miglior velocista del Burkina Faso (ex-Alto volta), che ha preceduto l'ivoriano N'Dri in 10"48. Sanou, nel corso della stagione, aveva già corso in 10"21 in aprile, e nel turno preliminare si era espresso a 10"36. Tecnicamente il miglior risultato maschile è da riportare agli ostacoli, dove il francese Lavanne (13"51 in luglio), ha beneficiato di un vento quasi ai limiti del consentito per vincere in 13"68 ai danni del canadese MacLeod (13"70). Un altri oro è andato, nella giornata inaugurale, al ruandese Dieudonné Disi sui 10000 metri (con un tempo ben oltre i ventinove minuti). Cangurini In attesa dei prossimo appuntamenti della stagione australiana, molti giovani hanno ottenuto il minimo per i Mondiali Junior di Pechino 2006 nel corso dei Campionati giovanili di Sydney. Tra questi ricordiamo la saltatrice in alto Sophie Begg, argento a Marrakech ai Mondiali under 18, che si è portata a 1,88. Tra gli ultimi risultati pervenuti dall'Australia segnaliamo il primo over-20 del pesista Scott martin (20,08 a Melbourne), il ritorno alle gare della giavellottista Joanna Stone (ora sposata Dixon) con 57,56 ed il 4'08"54 di Suzy Walsham in un 1500 metri corso a Sydney. Sempre a Sydney la martellista Brooke Billett-Krueger ha lanciato a 68,25. West Asian Games a Doha La terza edizione dei Giochi dell'Asia Occidentale ha registrato buone cose: nel disco un 63,63 dell'iraniano Hadadi, campione mondiale junior a Grosseto, nelle siepi 8'19"46 di Musa Amer Obaid (Qatar, visto anche a Roma nel Golden Gala), 10"39 del diciannovenne saudita Al-Kahes (10"28 quest'anno). Mubarak Shami, trionfatore a Venezia due mesi fa, ha vinto il titolo nella mezza maratona in 1h02'21", riuscendo così a digerire meglio la beffa di Edmonton, quando fu superato sul traguardo dal tanzaniano Joseph nel recente mondiale di mezza maratona. Indoor: i primi risultati Anteprima della stagione al coperto 2006 con qualche risultato proveniente dall'attività di novembre e dicembre in Europa e negli USA: in Francia 19.34 del pesista Gaetan Bucki (19,62 nel corso della stagione), ed una miriade di riunioni giovanili incentrate soprattutto sullo sprint. Negli Stati Uniti subito un numero da incorniciare per il discobolo-martellista Kibwe Johnson, ma in una specialità (il peso con la maniglia) che vive di vita propria solo aldilà dell'Oceano, a parte rarissime eccezioni. Con 24,54 il lanciatore americano ha migliorato il personale e si è insediato ai piani alti del ranking di tutti i tempi di questa particolarissima specialità. Sempre dagli USA la riunione di Clemson è stata la più interessante della prima tornata di dicembre: sui 60 metri 6"65 del 19enne Corey Brown, sui 400 47"73 di Michael Tinsley (48"55 outdoor sui 400 ostacoli in giugno), 2,23 di Keith Moffatt nel salto in alto e 18,40 della pesista di Trinidad Cleopatra Borel. Ancora dagli USA, ma di stampo europeo e britannico nella fattispecie, il 20,34 nel peso di Carl Myerscough, che nella sua familiare Lincoln ha lanciato per tre volte oltre i 20,10. Maratone nel Nuovo Continente: Honolulu e Mazatlan Honolulu è la seconda casa di Jimmy Muindi, che nella più importante maratona tropicale ha collezionato con la partecipazione di domenica scorsa il dodicesimo gettone di presenza. Muindi ha anche vinto, per la terza vittoria consecutiva (quinta complessiva), in 2h12'00", davanti all'immarcescibile quarantenne Mbarak Hussein (2h15'06") ed a quell'Eric Nzioki che si era fatto notare a Zurigo (2h10'34" in aprile). Muindi è stato uno dei protagonisti del grande aprile delle maratone, vincendo a Rotterdam in 2h07'50" davanti a Jackson Koech, suo connazionale, che fu cronometrato in 2h08'02". Le gemelle ancora divise A poco più di un mese dalla fatica newyorchese ecco rispuntare le gemelle Nurgalyeva, ed è ancora Olesya a vincere il duello di famiglia ed anche la Honolulu Marathon, in 2h30'24". Tra lei e Yelena, la gemella, si sono messe in mezzo la giapponese Hayakawa (2h32'59") e la russa Alevtina Ivanova (2h38'17"). Ancora dall'America, e precisamente dal Messico, la "Gran Maraton" del Pacifico, disputata a Mazatlan: una maratona intera di appannaggio kenyano (Lucy Muhami in 2h34'51" e Neriah Asiba in 2h35'45"), ed una mezza dai riscontri notevoli per via dell'1h10'22" dell'altra kenyana Genoveva Kigen e della messicana Dulce Maria Rodriguez (1h10'30"). Corse su strada in Europa Non poteva mancare la Spagna nel giro d'orizzonte europeo. Questa settimana, con la nazionale impegnata in Olanda, la corsa più importante si è disputata a Lugo (tracciato misurante poco meno di dieci chilometri), con vittorie di stampo africano: Leshane Yezegu, un etiope, fra gli uomini, e Nancy Kiprop, Kenya, tra le ragazze. Prima dei Campionati Europei di cross, l'Olanda ha fatto registrare buoni risultati anche su strada, precisamente sui 15 chilometri del tracciato di Heerenberg, dove si è svegliato dal lungo letargo l'etiope Hailu Mekonnen (43'09"). Ora venticinquenne, l'atleta che in giovanissima età si era fatto notare ad altissimo livello nei meetings estivi europei ha ottenuto una vittoria di peso su uno dei kenyani più forti della generazione del 1986, cioè Bernard Kiprop Kipyego. Etiope e senza storia anche l'esito della gara femminile, grazie a Bezunesh Bekele che si è imposta in 48'32". Una ex-etiope ora donna del Bahrain, Maryam Jamal, ha messo in fila l'ex-connazionale Aster Bacha a la podista del Malawi Chikwakwa a Ginevra, su un percorso di poco inferiore ai cinque chilometri, dove si è esaltato anche Micah Kogo, ennesimo frutto kenyano dell'anno di grazia 1986, che al traguardo ha preceduto di oltre trenta secondi l'etiope Weyessa e Mike Tanui. Da oggi fino a domenica prossima: la conclusione dei Giochi Francofoni a Niamey, il Porritt Classic di Hamilton in Nuova Zelanda, il meeting intitolato a Ron Clarke (Geelong, Australia), ed il cross IAAF di Bruxelles. Marco Buccellato
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