Internazionale, la strada che porta a New York



Mentre l'atletica italiana recupera ai massimi livelli Danilo Goffi, appena un secondo dietro Raymond Kipkoech Chemwelo a Venezia, e celebra il secondo posto dei Carabinieri Bologna nel campionato europeo per club di mezza maratona, nonché il podio azzurro nei Mondiali 24 ore come da ampio risalto nelle news dei giorni scorsi, l'osservatorio internazionale si concentra sulle maratone disputate nelle giornate di domenica e lunedì, per lo più sul suolo europeo e senza prestazioni di grande rilievo. Rappresentano, per chi vuole tenersi informato, un piacevole interludio prima di tuffarsi nella New York Marathon, per la quale il countdown segna meno dodici. Sulla platea della Grande Mela torneremo alla fine della conversazione. Ora l'attualità. Losanna ricorda la Rochat-Moser La città elvetica ha ospitato domenica l'edizione 2004 della maratona intitolata a Franziska Rochat-Moser, specialista scomparsa prematuramente e tragicamente alcuni anni fa. Oltre 1500 i concorrenti maschi al via, poco meno di 300 le donne. L'egemonia etiope della passata edizione (Tesfaye Eticha vincitore in 2h10'05") è stata interrotta da David Kipkorir, kenyano 26enne, che si è imposto in 2h13'38", rendendosi irraggiungibile per Urguessa Weyessa dell'Etiopia, 21 anni soltanto, e per il connazionale Jonathan Kipsaina, che hanno ottenuto prestazioni superiori alle due ore e sedici minuti. Sempre etiope la leadership delle donne: le ventiduenni Tsege Worku e Marshet Gema hanno avuto le prime due piazze senza acuti particolari (la vincitrice 2h37'26"). Terzo posto per la francese Laurence Duquenoy-Ricordeau, un passato di buona pistard. A Lubiana partecipazioni italiane La maratona slovena ha dichiarato il successo del burundiano Joachim Nsimirimana in 2h13'31". L'africano è stato l'autore dell'unico risultato tecnico apprezzabile, nonostante la presenza di specialisti conosciuti come l'ucarino Andrey Naumov ed il sudafricano Sithole, siepista da 8'26". Detto che un altro Rutto (questo è Joseph) si è messo in luce finendo al terzo posto, annotiamo il quinto ed il sesto posto per Lorenzo Merli (2h22'55") ed Emanuele Zenucchi (2h24'48"). Lunedì irlandese A Dublino, ieri, l'oltre ventennale primato della corsa è stato battuto dal kenyano Lezan Kimutai, che alla terza partecipazione alla Adidas Dublin Marathon corre in 2h13'08". Secondo il sudafricano Tseko Mpolokeng, debuttante sulla distanza, in 2h14'45". Nella corsa femminile qualche nome più conosciuto: due russe salgono sul podio, Yelena Burykina, già terza a Rotterdam in aprile in 2h30'15", che in terra d'Irlanda chiude in 2h32'53", e Tatyana Titova, terza con 2h36'04". Tra le due eurorientali la magra sagoma di Florence Barsosio, seconda con 2h33'58" (la ricordiamo vincitrice a Madrid in primavera con 2h34'10". La Titova si è spostata in Europa dagli States, dove aveva gareggiato a Los Angeles (seconda in marzo) ed a San Diego, dove aveva vinto in giugno sotto le due ore e trenta ma con l'ausilio di una pendenza del percorso di oltre 70 metri, fattore che ha reso non omologabile la performance. Maratone con minore impatto tecnico colte qua e là girando per le principali sorgenti di notizie: a Dresda sesta edizione della maratona cittadina, col record di partecipazioni (circa 5.600) e vittoria per Sylvia Renz con oltre 2h42' (il polacco Blasinski fra gli uomini vince con 2h22' e spiccioli). In Corea, a Concheon, primato della corsa per il ventiseienne kenyano Alisa Mutai: per lui 2h14'31". Maratona ad alta quota Africa che corre in Africa stavolta: la maratona di Nairobi è andata a Ben Kipchumba Kemboi in 2h11'50", che assume un significato tecnico maggiore di quanto appaia per via della quota del sito di Nairobi (circa 1700 metri). L'atleta vanta la partecipazione alla maratona dei Mondiali Militari dello scorso anno, dove fu quarto in 2h17'20" (la corsa si disputò a Palermo). Nomi non di primissimo piano ma abbastanza noti ai più attenti, nelle retrovie: Festus Kioko, Cleophas Rop, Peter Ndegwa, tutti oltre le 2h14'. Sono state invece bastonate le due atlete di vertice Joyce Chepchumba e Beatrice Onwanza, la prima delle quali, a parziale giustificazione per la sconfitta, può addurre la recentissima partecipazione alla LaSalle Bank Marathon di Chicago (quarta in 2h26'21"). Vittoria alla debuttante Chimokil Chilapong in 2h39'09". In classifica, terza, anche una specialista delle corse su strada assai nota negli anni novanta, Delilah Asiago, della quale per lunghi periodi si erano perse le tracce. Il meraviglioso mondo di Emilie La canadese Emilie Mondor ha vinto per la seconda volta consecutiva la cinque chilometri su strada che porta il nome di Arturo Barrios, ex-primatista del mondo dei diecimila metri in pista. La corsa si è sviluppata sulle strade di Chula Vista, in California, nell'ambito del campionato nordamericano dei 5km su strada. Delusa dai Giochi, la giovane mezzofondista ha ritovato il sorriso ed un nuovo "Canadian best" sulla distanza (15'16"). La pista è finita Cosine dal Giappone, foriero di ventenni che animano la pista di Kumagaya collezionando giri su giri. Il mezzofondo offre spesso buoni risultati, ma al momento occorre aspettare le gare di Hachioji, come da un paio d'anni a questa parte. Per ora riesce a farsi notare ancora la 18enne kenyana Ongori, 4'12" sui 1500, ed un folto gruppo di under 23 che gravitano attorno ai 28'25" sui diecimila maschili ed ai 15'40" sui cinquemila femminili. Poco, ma è quanto offre la pista a sipario calato. Notizie dal fronte doping Detto che Monzavous Edwards è il terzo sprinter statunitense a risultare negli ultimi mesi positivo al peccato quasi veniale della cannabis (prima di lui si erano idealmente passati il "testimone" il guascone Williams e il nerocchialuto Capel), la notizia della settimana è la restituzione della medaglia d'oro olimpica da parte del martellista ungherese Adrian Annus, atto che sembra porre fine alla querelle iniziata a fine agosto, con la simil-fuga da Atene del magiaro all'indomani della competizione. La medaglia più preziosa è stata assegnata a posteriori un mese fa al giapponese Koji Murofushi, e Annus non ha più potuto pervicacemente proseguire nel suo diniego verso le direttive imposte dal Comitato Olimpico Internazionale, considerate le minacce di gravissime sanzioni sportive dello stesso CIO verso l'Ungheria sportiva al completo. Annus ed il compagno di allenamenti Fazekas sono già sotto sospensione dal 30 settembre scorso per decisione della federazione ungherese. Ricordiamo anche che ben quattro anni di sospensione sono stati assegnati ad Alvin Harrison la scorsa settimana; il quattrocentista americano raggiunge così il gemello Calvin nell'elenco dei sospesi, in seguito agli sviluppi dell'inchiesta sulla azienda farmaceutica Balco. L'indagine si è tutt'altro che conclusa, anzi. Stop per Katalin La venticinquenne ungherese Katalin Szentgyorgyi, nonostante la giovane età, ha annunciato il ritiro dall’attività, a causa di problemi fisici. La mezzofondista vanta in carriera due medaglie d'oro sui 5000 metri nelle edizioni 1999 e 2001 dei Campionati Europei Under 23 ed il titolo europeo junior conquistato nel 1997, nonché un titolo europeo di cross assoluto ed uno nella categoria junior. New York-previews Ecco un po' di nomi dal sito della manifestazione: ci sarà da divertirsi. Keflezighi (argento olimpico), Christopher Cheboiboch, Michael Rotich, l'azzurro Andriani (pettorale n°6, e sesto posto un anno fa), Benoit Zwierzchiewski (il co-primatista europeo), Timothy Cherigat (la lepre di Rutto a Chicago e vincitore a Boston), John Kagwe, Elarbi Khattabi (grandissimo passato di siepista), John Yuda, Bob Kennedy, Francisco Javier Cortés, Joseph Ngolepus, Frederick Cherono, Hendrik Ramaala, Abdi Abdirahman, Patrick Tambwe (l'uomo congolese che ha corso con differenti generalità), Ben Kimondiu, Tesfaye Eticha, Vasily Matviychuk (l'ucraino tesserato in Italia che si è "testato" domenica a Venezia), Jackson Kipng'ok e Steve Holman (un passato di grande miler). Illustrissimo anche l'elenco delle migliori specialiste in gara: Margaret Okayo, Deena Kastor-Drossin, Lornah Kiplagat a rappresentare l'Olanda, Ludmila Petrova, Lyubov Denisova, Susan Chepkemei, Tegla Loroupe, Jelena Prokopcuka, Benita Johnson. Asha Gigi, Madai Perez. Prossimamente Mancano ancora quasi due settimane, e New York può in ogni caso aspettare. La prossima settimana invece l'evento più importante sarà la Eurocity Marathon di Francoforte, dove sono annunciati Boaz Kimaiyo, Ondoro Osoro, Carsten Eich e Michael Fietz, ma anche Willy Mwenze (2h08'40"), gli europei Baranovskiy e Lukin, ed ancora Paul Kiptanui, Peter Korir, Simon Kasimili e Fred Mogaka. Interessante, per finire, il lotto delle migliori ragazze, che comprende le africane Ptikany ed Asiba, la russa Malikova e la polacca Paradowska. Marco Buccellato


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