Internazionale: martello-record, Baptiste 10.84
La settimana internazionale si è chiusa con un primato del mondo e tantissime note interessanti per la prosecuzione della stagione che porterà agli Europei di Barcellona. In primo piano la Diamond League di Oslo, con Rudisha superbo protagonista, ed i molti meetings europei disputati nelle ultime ore.
Wlodarczyk ancora mondiale: 78.30
Anita Wlodarczyk si è goduta il trionfo mondiale di Berlino con record del mondo, recuperando dal'infortunio rimediato accidentalmente esultando in corsa verso il suo coach in tribuna. E' rientrata alla gare da un mese e mezzo, lanciando su misure importanti. A Bydgoszcz, al terzo lancio (dopo un secondo turno quasi-mondiale con 77.67), è arrivato il primo record del mondo del 2010 ottenuto in uno stadio (gli altri quattro della stagione in corso appartengono alle competizioni su strada). Con 78.30 è la prima martellista a scagliare l'attrezzo oltre i settantotto metri. In precedenza c'era riuscita anche la russa Lysenko (78.61), che poi pagò dazio al controllo antidoping e vide cancellata la sua impresa, restando però detentrice del mondiale con 77.80, misura successivamente superata dalla Wlodarczyk a Berlino con 77.96.
Nell'European Athletics festival di Bydgoszcz annoveriamo, oltre al record del mondo della polacca, altre prestazioni notevoli dal settore lanci: peso allo statunitense Cantwell con 21.50 (con il canadese Armstrong ed il campione olimpico Majewski oltre i ventuno metri), disco al polacco Malachowski con 67.56. Secondo, a sorpresa, l'ungherese Fazekas (64.18), che i più ricorderanno più per la squalifica alle Olimpiadi di Atene che per il titolo europeo conquistato a Monaco nel 2002. E' il momento di Litvinov, figlio d'arte ma con passaporto tedesco, che dopo la vittoria di Hengelo vince anche in Polonia con 78.76, mattendo in fila specialisti di maggior calibro (sulla carta) come Pars, Esser e Zagorniy, tra gli altri. Nono Marco Lingua (70.06). Polacchi in visibilio anche per il 4.71 di Anna Rogowska nel salto con l'asta.
Baptiste, velocissima in 10.84
Nonostante un'attività ridotta negli ultimi giorni, il fine settimana statunitense non ha fatto mancare risultati da segnalare: a Clermont, in Florida il vento ha giocato un ruolo importante, trascinando il trinidegno Bledman sotto i dieci secondi (9.93), ma l'impresa vera è della connazionale Kelly-Ann Baptiste, che con vento di poco entro i limiti ha stracciato il suo record nazionale di un decimo, portandolo a 10.84, mondiale stagionale. Favolosa anche Shalonda Solomon, seconda in 10.90.
Oslo
Due atleti protagonisti su tutti nei Bislett Games norvegesi. David Rudisha, che attaccava esplicitamente il primato del mondo degli 800 metri, ed Asafa Powell. Il kenyano, trainato nei primi 600 metri dal bravo pacemaker Sammy Tabui (1:15.05) ha chiuso ad un secondo dal limite mondiale in 1:42.04, l'ottava prestazione assoluta nella storia della specialità, a soli tre centesimi da quanto fece al Guidobaldi di Rieti lo scorso settembre. Dietro il kenyano l'altro fenomeno della specialità, il sudanese Kaki (1:42.23). I due, come già profetizzato da molti almeno tre stagioni fa, possono dominare la scena del doppio giro di pista per molti anni. Rudisha ha dalla sua un passo più ampio ed una maggior avvedutezza in gara.
Asafa Powell ha eguagliato il suo miglior crono della carriera (9.72), ma con vento misurato a 2.1 che impedirà l'omologazione della sua straordinaria prestazione. Quest'anno appare assai più tonico che nelle stagioni più recenti, vola sulla pista che è un piacere e sembra moralmente rinfrancato anche nel carattere. Mentre Asafa fa mirabilie in Europa, il giovane leone Yohan Blake gareggia in patria, e domina i 100 di un meeting di sabato scorso a Kingston in 10.06.
Ritorno alla vittoria
E' di Blanka Vlasic, che ha battuto la neo-primatista americana Howard-Lowe sulla stessa misura (2.01), mostrando più grinta del solito e una determinazione rabbiosa nel capire gli errori compiuti in volo. Eliminate le imperfezioni tecniche che l'affliggono da qualche tempo, tornerà a volare alto. All'Olimpico nuovo round, con Di Martino, Beitia e la campionessa olimpica di Atene Yelena Slesarenko.
Lagat terzo ma da record
Bernard Lagat è sempre lì. Nel miglior cinquemila della stagione è spuntato alla corda prendendo la testa a 200 metri dal traguardo. L'età ha giocato probabilmente un ruolo determinante, consegnando la vittoria al 22enne Merga in 12:53.81, che negli ultimi metri ha sorpassato Tariku Bekele (12:53.97), ancora una volta sotto la gogna della maledizione che gli impedisce di vincere una gara in pista all'aperto da tre anni interi.
Lagat, 35 anni e mezzo, ha comunque realizzato una impresa sensazionale, abbassando il primato nazionale e dell'area nord-americana a 12:54.12. L'altro americano Solinsky, nato e cresciuto negli States a differenza di Lagat, è a sua volta sceso sotto i 13 minuti in 12:56.66, sesto, preceduto dai due kenyani Rotich e Chepkok. Settimo, l'etiope naturalizzato spagnolo bezabeh, che con 12:57.25 è ora il terzo atleta europeo di sempre nella specialità. In dieci sotto i tredici minuti, grandissima gara.
Campionati giapponesi
Si sono disputati a Marugame, città conosciuta più che altro per una prestigiosa mezza maratona che si corre in febbraio. Tra i protagonisti un Murofushi più che discreto (77.35), e la mezzofondista Fukushi, che ha vinto prima i 10000 in 31:47.56, poi i 5000 in 15:29.80 (fuori classifica la kenyana Karindi ha fermato il cronometro a 15:15.46). Buono lo sprint, con Fujimitsu a 20.38 e Eriguchi a 10.16 (in batteria). Dalla pedane 8.10 di Sugai nel lungo.
Sempre in Asia, ancora un buon risultato dal salto in lungo per il cinese Yu Zhengwei, primo con 8.12 nel Grand Prix di bangalore, in India. Secondo il kazako Safronov con 8.06, terzo il tailandese Ayudhaya (18 anni) con 8.04. Progresso di gruppo per la 4x100 di Taipei, scesa a 39.05. In Corea (a Daegu) nel corso dei campionati nazionali che si concluderanno oggi il 19enne Park Bong-Ko ha corso i 400 metri in 45.63.
Rabat
Tanti buoni risultati nel meeting marocchino di domenica, col mezzofondo in particolare evidenza. Strapotere kenyano nei 5000 maschili, con John Kemboi Cheruiyot primo in 13:01.64 con Mutahi, Chebii, Komen ed il siepista Koech a seguire nello spazio di tre secondi e mezzo. Magnifico 3000 siepi per il francese Mekhissi, che batte Mateelong e soprattutto Ezekiel Kemboi in 8:08.82, terza prestazione mondiale stagionale e migliore d'Europa. Nell'alto vittoria del russo DSmitrik con 2.31 (settimo Giulio Ciotti con 2.20). Nel lungo ancora ottimo Phillips con 8.26. Donne: sette camicie sudate per la campionessa Shelly-Ann Fraser, che per un solo centesimo (11.13) ha preceduto la 39enne Sturrup. Sempre a Rabat, 14.68 della russa Pyatykh nel triplo.
Ottey in pista
A proposito di veterane, Merlene Ottey è tornata in pista a 50 anni, correndo in 11.95 a Postojna (batteria, poi niente finale). Dal meeting sloveno segnaliamo alcuni dei risultati dei molti italiani in gara. Mohamed Mouaouia (1991) si è classificato quarto negli 800 metri in 1:51.94. Jacopo marin ha vinto la finale B dei cento in 10.88 (finale A a Osovnikar in 10.39). La Ratej ha vinto il giavellotto con 63.23. Al bulgaro Ninov l'alto con 2.26. Venti metri nel peso per il croato Mulabegovic.
Campionati ibero-americani, Murer a 4.85
Nella tre giorni di San Fernando la protagonista è stata Fabiana Murer, iridata indoor di salto con l'asta, che ha portato il primato sudamericano a 4.85, ed è ora la quarta specialista di sempre. Ha successivamente fallito tre prove a 4.93, cercando di migliorare il record del continente americano detenuto da Jennifer Suhr-Stuczinsky con 4.92. Tra gli altri risultati della giornata di apertura il 43:31.21 della lusitana cabecinha nei 10000 metri di marcia, il 17.28 del cubano Copello nel triplo ed una ottima gara di peso che ha visto il portoghese Fortes superare in extremis l'argentino Lauro con una spallata da 20.69 (20.45 per Lauro). Deludente Obikwelu nei cento metri, solo settimo in 10.75.
Nella seconda giornata ancora la scuola cubana delle specialità tecniche in evidenza, con i trionfi della Savigne nel triplo con 14.62 e della Gonzalez nel peso con 18.52. In pista 4:05.71 di Nuria Fernandez, per una delle tante vittorie della squadra spagnola. Nella giornata conclusiva 1:45.34 dell'ottocentista cubano Lopez. Medagliere: quindici ori a Cuba, undici alla Spagna. Nel computo totale delle medaglie la Spagna torna a casa con trentadue podi, cinque in più dei brasiliani, sette più dei cubani.
Tour d'Europa: Germania
A Bad Langensalza solo salto in lungo, come da tradizione: l'ultimo salto regala la vittoria ad Irving Saladino con 8.30, contro un sorprendente Evila, che dopo tre salti consecutivi a 8.04 aveva trovato il record finlandese al quinto turno con 8.22. Ancora in evidenza il tedesco Reif (8.21), al terzo over-8.20 nelle ultime settimane. La giovanissima russa Pidluzhnaya ha vinto la gara femminile con 6.77, seconda l'ucraina Rybalko (6.73), terza la favorita Kappler (6.61).
Rifesser quarto
Regensburg: si provano i cambi per le staffette di coppa. Le tedesche (con due riserve) vincono la 4x100 donne in 43.95 sulle francesi (con la Hurtis in seconda frazione, 44.18). Molto meglio la squadra tedesca maschile (al completo) che strapazza due selezioni britanniche in 38.62. Entrambe le selezioni UK, però, sono scese sotto i 39 secondi. Lukas Rifesser ha debuttato con un quarto posto in 1:47.25, battuto dal l'ugandese Adar (1:46.36) e dai giovani tedeschi Schembera e Keiner. Dodicesimo Christian Neunhauserer nei 1500 metri in 3:50.78. Italiani in gara anche a Viersen: nella tradizionale gara di alto Filippo Campioli non ha bissato la vittoria dell'anno scorso classificandosi nono con 2.18. Un po' meglio Nicola Ciotti, settimo con 2.22. Vittoria allo svedese Thornblad con 2.28.
Lanci
A Schoenebeck continua l'ascesa del giavellottista Matthias De Zordo, 22 anni, che migliora per la terza volta in poco tempo il personale. Stavolta la misura è 84.38. Il francese Figère ha vinto la gara di martello con 77.60. Dominio tedesco nel peso. Lammert-Hinrichs in quello femminile (19.19 e 18.69), Bartels in quello maschile (20.72). Nadine Mueller, dopo la vittoria di Oslo nel disco, ha vinto anche 24 ore dopo a casa sua con 65.41. Lanci anche in Bielorussia, a Minsk, con la Karolchik-Pravalinskaya a 19.95 nel peso e la solita Pchelnik (martello) a 73.03.
Romania, Austria, Svezia
Alla seconda gara dopo il rientro, il triplista Marian Oprea ha saltato 16.88 a Constanta. Il discobolo Ursu si è portato a 64.74. Ad Innsbruck altri salti da registrare: il ghanese Gaisah, tornato ai livelli predecenti al gravissimo infortunio di Atene, ha saltato 8.18, avvicinato all'ultimo salto dal danese Jensen (8.14). Ancora in Austria, a metà settimana Clemens Zeller ha migliorato il record nazionale dei 400 metri in 45.69. Sempre più in evidenza un saltarore 19enne anto in Qatar, Mutaz essa Barshim, che vive e si allena in Svezia. A Trelleborg è salito a 2.25. Nel fine settimana è arrivato anche il record di Svezia nel peso femmnile con Helena Engman (18.07 e poi 18.12).
USA, sprint multicolore
Interludio senza grandi meetings, nè attività universitaria in attesa delle finali di Eugene. In attesa del Grand Prix di new York, è l'attività giovanile che lancia il nome di Ashton Purvis, 18 anni da compiere a luglio, sorella minore dell'altra sprinter Amber. La Purvis, a Clovis, ha fatto passi da gigante vincendo i 100 in 11.17 ed i 200 in 22.90. Novità semiassoluta nel mondo del "velocismo" USA, la 17enne Jenna Prandini, seconda nei 100 dietro la Purvis ma autrice di 11.34 in batteria, rappresenta un'autentica sorpresa: è una velocista di pelle bianca. Negli ultimi decenni gli unici bianchi ad emergere dal dominio afroamericano nella velocità statunitense erano stati Marty Krulle, Jeff Phillips, e soprattutto il duecentista Kevin Little. La Prandini ha migliorato di quattro decimi il precedente personale.
Australia, torna la Mclellan
Al debutto agonistico dopo il recente matrimonio (ora gareggia anche col cognome da sposata Pearson), Sally McLellan ha vinto 100 metri e 100 ostacoli in un meeting locale. Il cronometri ha sancito 11.41 e 12.97. Il giorno dopo è tornata sui blocchi per la gara ad ostacoli, chiudendo in 13.08, disturbata nella ritmica dal troppo vento che spirava in senso favorevole.
Strada
Maratona a San Diego: vittorie per Richard Limo in 2:09:56 e per la russa Gromova in 2:27:38. Secondi con buoni riscontri William Chebor (2:10:13) e l'etiope Deriba in 2:29:09. Il vecchio leone Leonard Mucheru Maina è giunto quarto in 2:12:40. Maratona anche in Svezia, a Stoccolma: la miglior specialista locale Isabellaj Andersson (una ex-kenyana conosciuta in precedenza col cognome di Omoro) ha vinto la cirsa femminile in 2:31:35. Al ventiquattnenne kenyano Joseph Lagat la maratona maschile in 2:12:48.
Marco Buccellato
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