Internazionale, nel segno dell'Africa
Nella rubrica dedicata all'atletica internazionale, questa settimana trovano spazio l'attività su strada (con la mezza maratona di Abu Dhabi in primo piano) e di cross. Ovunque, nei piani alti delle classifiche di maratone, mezze maratone e cross, splendono i colori dell'Africa che corre. In sommario anche le competizioni indoor da Europa e Stati Uniti. I numeri sono più che promettenti per un 2010 all'altezza delle aspettative, e le notizie molte e di sicuro interesse.
Abu Dhabi, Keitany "forza quattro"
Eccellente l'avvio dell'attività su strada nei primi giorni dell'anno nuovo. Negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi, la ricchissima mezza maratona locale (all'edizione numero due) ha partorito risultati tecnici di prim'ordine. La campionessa del mondo Mary Jepkosgei Keitany ha colto la quarta vittoria consecutiva sui 21,097 km in 1:07:14, decima prestazione di tutti i tempi (cinque delle dieci mezze maratone più veloci di sempre sono sue), e nella gara maschile il giovane etiope Tilahun Regassa (vent'anni tra una settimana) è sceso a 59:19, prestazione che lo pone in quindicesima posizione nelle liste di sempre di specialità.
La gara, pur confortata da prestazioni cronometriche di grande significato, avrebbe potuto dare qualcosa in più se le condizioni ambientali (caldo eccessivo e vento) fossero state più clementi con gli atleti. Alle spalle di Regassa, già fortissimo a diciotto anni ed undicesimo al mondiale di mezza maratona, ecco Sammy Kirop Kitwara, kenyano, in 59:34; terzo il 18enne etiope Lelisa Denisa Benti, un personaggio classe 1992 che appena dieci giorni prima aveva ceduto solo al kenyano Ebuya (vincitore nel cross di Edinburgo di sabato) nella corrida francese di Houilles.
Attorno all'ora e spiccioli anche il quarto ed il quinto classificato, Wilson Kipsang Kiprotich (1:00:04) e William Mwangi Kariku (1:00:07). Decimo Micah Kogo, al debutto nella mezza maratona. Dietro la Keitany, nella classifica femminile, la kenyana di formazione tecnica nipponica Ongori in 1:09:16, e molto del meglio dell'Etiopia: Dire Tune Arissi (1:09:19), Aselefech Mergia in 1:09:21, Amane Gobena in 1:09:24 e Wude Ayalew in 1:09:25. Settima in 1:09:38 Mare Ibrahimova, azera, conosciuta in precedenza come Hursa Mare Dibaba, etiope di nascita. Doveva essere della partita anche l'iridata dei diecimila metri Linet Masai, all'esordio nella mezza maratona, ma la federazione kenyana non le ha concesso il placet per la competizione.
Tiberiade
Nell'antichissima città che sorge sulle rive dell'omonimo lago in Galilea si è svolta la tradizionale maratona israeliana d'inizio anno, giunta ormai all'edizione numero trentatre. I diecimila dollari del premio destinato al primo classificato sono andati al kenyano Simon Kariuki Njoroge, giunto al traguardo in 2:11:10. Tutta kenyana la classifica fino all'undicesimo psoto: secondo Lawrence Kiptoo Saina in 2:11:16, terzo .John Kipkorir Mutai in 2:11:23, quarto Edwin Koech Kutto in 2:11:38. Nome di rilevanza, tra la retroguardia, Leonard Mucheru Maina, undicesimo in 2:18:55.
Tra le donne affermazione di Emily Chepkemoi Samoei in 2:36:41, seconda la quasi cinquantenne specialista locale Laurice Mendelovitz in 2:58:50, che si è presa la soddisfazione di laurearsi col titolo nazionale di specialità. Altra mezza maratona importante, la prima nell'agenda del circuito giapponese. Si è corsa a Miyazaki (sempre il 6 gennaio, come ogni anno), ed è stata vinta in 1:10:27 dalla debuttante Misaki Katsumata su Yoko Miyauchi (1:10:54) e Mika Okunaga (1:11:24).
Bekele no, Dibaba sì
Dopo quasi tre anni Kenenisa Bekele ha subìto una sconfitta nel difficile teatro del cross: è successo sabato a Edinburgo, dove a inferirgli una netta sconfitta sono stati tre kenyani, nell'ordine Joseph Ebuya, Titus Mbishei ed il notissimo Eliud Kipchoge. Bekele ha attribuito parte delle ragioni di questa battuta d'arresto all'aver saltato un paio di sedute di allenamento. Nessun problema per Tirunesh Dibaba, che ha regolato con dieci secondi di margine la campionessa del mondo dei cinquemila metri Vivian Cheruiyot, nella cui scia è riuscita a salire sul podio scozzese (innevatissimo quanto il percorso) la 18enne etiope Kalkedan Gezahegn. Quarta la campionessa d'Europa Hayley Yelling.
Il britannico Mo Farah, impegnato nel cross corto, ha chiuso terzo in grave difficoltà ed ha dovuto nuovamente far ricorso all'assistenza medica dopo l'arrivo. Per lui, ora, training camp in Kenya. Nonostante tanta neve, in Scozia si è gareggiato, ed è stato un successo. In Olanda è andata peggio. Martoriata dal maltempo e dal ghiaccio, le autorità della città di Egmond sono state costrette a cancellare la mezza maratona che cadeva in calendario domenica scorsa. Tra i partenti annunciati, Hilda Kibet tra le donne e gli etiopi Getu Feleke e Mulugeta Wami tra gli uomini.
Altri cross
A Fuensalida (Spagna), con due gradi sotto zero, vince per il secondo anno consecutivo l'eritreo Mehdin su Vincent Chepkok, Lucas Rotich e Matthew Kisorio. Alla kenyana Pauline Korikwiang la vittoria femminile su Ines Monteiro e sulla marocchina Hanane Ouhaddou. Sempre in SPagna, ad Amorebieta, l'etiope Mesfin batte in volata il campione del mondo di cross Gebremariam, terzo il campione d'Europa Bezabeh.
Russia news
Molte riunioni, con qualche risultato femminile da incorniciare sulle distanze poco frequentate dei 300 e dei 2000 metri. Nella riunione di Yekaterinburg notevole 37.09 sui 300 metri di Kseniya Ustalova, oro europeo under 23, nei 2000 primato nazionale della stagionata Mariya Pantyukhova-Konovalova in 5:38.98, sui mille metri 2:36.07 della campionessa d'Europa indoor degli 800 metri Savinova. Nel settore maschile da segnalare il mondiale master sui tremila metri di Shabunin (40 anni) in 8:04.34 ed il 7.67 di Peremota sugli ostacoli. A Chelyabinsk 1.91 della Gordeyeva nel Memorial Kukashevich.
Desta stupore il 6.64 della 41enne Tatyana Ter-Mesrobyan ottenuto pochi giorni fa a San Pietroburgo, mondiale master indoor di categoria. C'è anche la Kiryashova, 4.50 nell'asta, eguagliata domenica dalla Golubchikova a Mosca. Sempre dalla pedana dell'asta di Mosca 5.60 di Chistyakov. Dal triplo 16.73 di Petrenko su Plotnir (16.54) e modesto 2.20 di Malchenko nell'alto, ma col figlio del grande Brumel, il 17enne Viktor, che sale a 2.10, primato personale. Nell'alto femminile esordio così così di Yelena Slesarenko (1.87), alla prima uscita sotto l'egida del nuovo coach Zagorulko.
Eurotour
Gran Bretagna, Francia e Germania nel periscopio: la campionessa del mondo di eptathlon Jessica Ennis ha esordito a Loughborough saltando 6.39, lanciando il peso a 13.67 e correndo i 60 ostacoli in 8.12, per altrettanti primati personali indoor. Renaud Lavillenie e Romain Mesnil, medagliati mondiali nel salto con l'asta, non hanno gareggiato nel secondo step del "Perche Elite Tour" di Villeurbanne. La gara è stata vinta dal nero Damiel Dossevi con 5.62, secondo il greco Filippidis con 5.52. Per restare nel settore asta, 4.40 della tedesca Gadschiew a Ludwigshafen e 4.30 della 18enne Kraft a Mannheim. Dalla pedana del peso 19.80 di Marco Schmidt a Francoforte. Da quella dell'alto 1.91 di Meike Kröger a Berlin. Ad Hannover 7.73 sui 60 ostacoli di Schwarzer.
Notizie a stelle e strisce
Diverse gare nell'avvio dell'attività statunitense di gennaio, senza particolari squilli: Dexter Faulk ha esordito sui 60 ostacoli in Kansas in 7.76. "Lento" l'avvio di Ivory Williams (9.93 nel 2009) sui 60 metri: solo 6.72. A Fayetteville 53.29 della ventenne Shelise Williams sui 400 metri. La haitiana Pierre ha corso i 60 piano in 7.25 a Chapel Hill. Shavon Greaves, 22enne velocista texana, ha corso il miglior duecento metri di stagione a State College in 23.22, dopo aver vinto pure i 60 metri in 7.30. Il 19enne canadese Drouin si è portato a 2.24 nel salto in alto a Bloomington.
Brutta avventura per Gil Roberts, speranza USA dei 400 metri, titolare nella gara individuale ai Mondiali di Berlino ma uscito assai prematuramente in batteria. L'atleta, con due compagni di club, è stato arrestato mercoledì sera con l'accusa di aver tentato di fuggire in auto, con refurtiva al seguito, da un negozio di una notissima catena di articoli sportivi. Venerdì il rilascio su cauzione dall'istituto di pena di Lubbock, in Texas. Cauzione di diecimila dollari per Roberts. Ammontare del valore dei capi di abbigliamento sottratti: centoventi dollari.
America, arrivo!
Sbarca negli States il piccolo Bolt di Grenada, Kirani James, campione del mondo under 18 dei 400 metri (45.24 di personale) e argento mondiale junior a 16 anni con 45.70. James, che compirà diciotto anni solo tra nove mesi, gareggerà nelle file dell'università dell'Alabama. Il precocissimo talento è atteso alle prime gare indoor della carriera sotto l'autorevole guida tecnica di Harvey Glance, non dimenticato sprinter da 9.8 manuale negli anni '70 ed ora coach di primo piano nella nazionale statunitense.
La scomparsa di Bojidar Spiriev
L'atletica piange la scomparsa a 77 anni di Bojidar Spiriev, atleta, allenatore, ingegnere e creatore della tabella ungherese, meglio nota agli addetti ai lavori come "scoring tables". Origini macedoni, Spiriev nacque in Bulgaria e divenne in età matura cittadino ungherese dopo aver sposato la saltatrice in lungo magiara Irén Kun. Dei suoi due figli, Attila è un noto manager di atleti, e co-creatore, assieme al padre, del database per la stesura del ranking mondiale.
Ritiri
Fine dell'attività a 33 anni per la russa Olga Kotlyarova, grande quattrocentista prima ed altrettanto forte sugli 800 dopo (titolo europeo nel 2006), per il marciatore Ilya Markov (37 anni, una medaglia d'oro mondiale all'attivo), e per la velocista del Bahrain Rakia Al-Gasara (27 anni, primati personali di 11.12 e 22.65), che ha deciso di lasciare le competizioni per ragioni di salute.
Coming soon: Houston e Mumbai
Nella trentottesima edizione della Chevron Marathon di Houston (abbinata al campionato USA di mezza maratona) tornerà l'etiope Teyba Erkesso, vincitrice los corso anno in 2:24:18. Altre elite runners al via la russa Plaskina, la kenyana Kurgat, la statunitense Quinn-Smith. In campo maschile il cast appare complessivamente di maggior qualità, potendo contare sulla presenza di Jason Mbote (2:07:37) e Charles Kibiwott (2:08:30). La mezza maratona di Houston è valida come campionato nazionale USA: lo scorso anno laureò Meb Keflezighi, destinato a trionfare a New York più di dieci mesi dopo. Tra i nomi che si contenderanno il titolo, Magdalena Lewy Boulet e Shalane Flanagan (bronzo olimpico dei 10.000 metri, al debutto sulla distanza) in campo femminile, Tim Nelson e Josh Rohatinsky in campo maschile.
La maratona indiana di Mumbai (domenica prossima) potrà contare sulle presenze di David Tarus, Daniel Kiprugut, Luka Chelimo, l'etiope Gebo Burka e il moldavo Iaroslav Muschinschi. Invasione etiope tra le atlete di elite: Kebebush, Seboka, Firehiwot Dado Tufa (prima a Roma nel 2009 in 2:27:08) guidano una pattuglia di oltre una dozzina di maratonete. Per il Kenya, Alice Chelangat, Irene Jerotich e Rose Kosgei, esordiente sui 42 chilometri.
Marco Buccellato
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