Internazionale, strada e cross in primo piano
Alcuni risultati su strada e le premiazioni di fine stagione sono stati gli argomenti che hanno tenuto banco nella settimana estera. L'evento di maggior caratura tecnica è stato Made in Italy (la maratona di Milano), ma non sono mancate le manifestazioni dal solito Giappone, che ospiterà anche l'ultima grande maratona dell'anno, quella di Fukuoka, tra due settimane, ed alcuni cross nel gelo dei prati d'Europa.
Risultati dal Giappone
In Oriente si sono disputati un prestigioso Ekiden (maratona a staffetta in sei frazioni) ed un paio di mezze maratone. Iniziamo da queste, vecchie di una settimana. A Kobe la miglior rilevanza tecnica: La kenyana Julia Mombi Muraga si è imposta in 1:09:45, con passaggi di 49.11 al quindicesimo chilometro e di 1:06:08 al ventesimo.
La kenyana, settima ai mondiali di mezza maratona a Rio e medaglia d'argento con la propria nazionale, ha preceduto uno stuolo di giapponesi con una sola avversaria vera per il successo, la ventunenne Akane Wakita, in testa fin oltre il quindicesimo chilometro, seconda al traguardo in 1:09:57. Ad Ageo (corsa solo maschile) vittoria di Yuichi Tokuchi in 1:02:50. Con ben undici paesi rappresentati, si è svolta la ventesima edizione dell'Intenational Ekiden di Chiba. Dalla scorsa stagione la manifestazione è imperniata su una partecipazione mista: le frazioni pari toccano al gentil sesso, le dispari agli uomini. Ha vinto ancora L'Etiopia, come era prevedibile, stabilendo il nuovo primato della corsa mista in 2:05:27. Al secondo posto il Giappone ospitante, terza la Russia. Ultima delle tredici squadre presenti la Romania, nonostante potesse contare sull'apporto della campionessa olimpica di maratona Constantina Dita-Tomescu.
Le frazioni dell'Ekiden contano nell'ordine cinque chilometri (la prima, la seconda e la quarta), dieci chilometri (la terza e la quinta) e sette chilometri più centonovantacinque metri, per coprire la distanza intera di una maratona. I migliori frazionisti sono stati l'etiope Abdosh, la giapponese Kobayashi, gli altri etiopi Gebremeskel e Fikadu, la loro connazionale Mesfin e, unica europea ad imporsi in una singola frazione, la russa Mariya Konovalova.
Lalli quinto e la Romagnolo sesta a Soria
Leonard Patrick Komon e Jane Kiptoo hanno riportato i successi nel cross spagnolo di Soria (dieci chilometri per gli uomini, otto per le donne). Entrambi i podi sarebbero stati completamente africani se non fosse che Bezabeh, originario dell'Etiopia e classificatosi terzo nel cross maschile, è da pochi giorni diventato spagnolo.
Komon è il vicecampione del mondo di cross, e fu d'argento anche tre anni fa, da junior. Si è assai ben comportato Andrea Lalli, ex-campione d'Europa junior di cross a San Giorgio 2006, che si è classificato quinto e secondo degli specialisti continentali, dietro lo spagnolo Sanchez, quarto. Lalli ha preceduto il restante gotha del mezzofondo spagnolo, composto per l'occasione da Rios, Castillejo, Garcia, Alves e dall'ex-marocchino Lamdassem.
Nel cross femminile le kenyane si sono giocate la vittoria in soliloquio. Ha vinto la migliore del terzetto, Jane Kiptoo, in gran forma nelle uscite più recenti, che ha preceduto la Muriuki e la Cherono, atlete meno conosciute. Elena Romagnolo ha conquistato un discreto sesto posto, preceduta anche dalle portoghesi Monteiro e Felix, ma lasciandosi alle spalle le forti spagnole Morato e Fernandez.
Cross europei
Nel cross di Amora (Lisbona, 10 e cinque chilometri), primo posto per David Kilel su un battaglione di lusitani e di Ana Dias, profeta in patria sulla kenyana Ndungu. Nel cross di Allones, in Francia, una russa ha battuto le atlete del Kenya, evento tutt'altro che frequente. Si tratta di Mariya Ivanova, che ha preceduto la sconosciuta Yator e la specialista di maratona Komu. In campo maschile ha vinto Cheshari Kurui, alla prima uscita internazionale. Dal terzo posto in giù tutta la nazionale francese di mezzofondo (El Himer, Benhari) ed alcuni nomi noti nel mondo delle maratone (Theuri, Lahssini).
Merga battuto ad Addis Abeba
Il favoritissimo per la vittoria nella Great Ethiopian Run di Addis Abeba, il 26enne Deriba Merga, è stato battuto a sorpresa dai connazionali Chala Dechase e Lelisa Gemechu Feyisa. Quest'ultimo è discretamente noto in Italia per aver corso il 10000 metri di Pergine Valsugana di luglio in 27:46.97 (terzo) e per aver vinto la dieci chilometri di Rovereto (un mese e mezzo fa) in 27:38. Merga, oltre al quarto posto nella maratona mondiale di Pechino, vanta il "quasi-record" del mondo nella mezza maratona, avendo sfiorato un paio di settimane fa la grande impresa a Nuova Delhi.
Chala Dechase è poco noto. Al suo attivo, quest'anno, l'eccellente 2:08:31 nella maratona di Amsterdam dello scorso mese di ottobre, quando si classificò secondo dietro il kenyota Paul Kiprop Kirui. Di lui non sono noti, al momento, altri risultati ufficiali. Si è comportato come un vero stratega, infilando nell'ultimo chilometro Merga, in testa per tutta la corsa, per il quale è poi calata la notte, superato anche da Feyisa. Il successo femminile è andato alla piccola e compatta Wude Ayalew, che in pista ha giocato bene le sue carte a Montecarlo (ottimo il suo tremila) e a Rieti (seconda sui cinquemila dietro la Dibaba).
Presente e futuro
Come è noto, Usain Bolt e Yelena Isinbayeva sono stati insigniti del titolo di atleti dell'anno a Montecarlo. I due sono stati i protagonisti delle vicende più straordinarie uscite dalla pista e dalla pedana di Pechino. La logica del "poll" ha premiato, come era doveroso, gli atleti che all'oro olimpico hanno abbinato anche, nell'occasione più importante del quadriennio, un record del mondo. Bolt ne ha centrati addirittura tre, impresa mai riuscita in passato, e soprattutto ha cambiato marcia alla velocità, che dopo il tornado 2008 non potrà più essere stessa di prima. La Isinbayeva ha confermato il ruolo di primadonna dell'atletica mondiale, mietendo una popolarità ancora più grande del passato e vincendo, alla lunga, le difficoltà dovute al cambio di guardia tecnico.
Bolt non farà le indoor 2009. La russa sì, ma si limiterà a quattro meeting. Pamela Jelimo, premiata a Montecarlo come la rivelazione della stagione, tornerà già dall'inverno. A Praga cercherà di migliorare il primato del mondo dei mille metri, che è detenuto da Maria Mutola. All'aperto debutterà a Ostrava, il meeting che nel 2008 ha regalato la prestazione premiata come "la prestazione" del 2008, quella di Dayron Robles, 12.87 sui 110 ostacoli.
Il primato fantasma
A Kampala l'ugandese Moses Ndiema Kipsiro ha vinto la dieci chilometri (inserita in un ampio programma di gare, comprendente anchemaratnoa e mezza maratona) in 26:44, un tempo inferiore di ben diciotto secondi al primato del mondo, che è detenuto da Haile Gebrselassie. La prestazione passerà con ogni probabilità agli annali come ottenuta su percorso di dubbia lunghezza. Non si tratta del primo caso quest'anno, relativamente ai dieci chilometri su strada. In agosto, a El Paso, si sono registrati crono "impossibili", quali 25:43 (del trentenne Elijah Korir) e 29:04 (della kenyana Hyvon Ngetich).
Marco Buccellato
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