Intervista ad Elias Sagheddu fresco Campione Italiano. Di Roberto Spezzigu
28 Giugno 2022Rieti . “ Quando ho fatto il quarto salto, quello buono in cui sono atterrato a 7,75, ho visto che i giudici stavano tardando a dare la misura. Li ho realizzato che poteva essere il salto buono e che potevo prendere una medaglia o anche vincere, visto che tutti non stavano saltando molto”.
Il giorno dopo aver vinto a Rieti uno straordinario titolo italiano del salto in lungo il nuorese Elias Sagheddu così racconta questa avventura agonistica che , atterrando alla misura di 7,75 (+1,1) metri, l’ha catapultato nella storia dell’atletica leggera sarda e italiana. Riporta in Sardegna un prestigioso alloro tricolore che mancava dalla vittoria di Nicola Trentin nel 2003.
“In realtà prima della gara ero abbastanza titubante perché il 15 maggio avevo avuto un infortunio muscolare- spiega nel suo racconto della gara che gli ha dato vittoria e titolo tricolore, l’atleta nuorese classe 1995 cresciuto alla Delogu Nuoro e tesserato da 3 anni alla Sisport Torino (la città dove si è laureato nella magistrale in Ingegneria Strutturale e da dove ha deciso, dopo un tirocinio di lavoro, di far ritorno a Nuoro). “I giorni prima della gara mi sono accorto di star bene e già al primo salto, nonostante ci fosse caldo e un’umidità pazzesca che impedivano a tutti di esprimersi al meglio, ho visto che son riuscito a andare lontano. Poi ho fatto un nullo e un salto molto lungo (forse anche più del 7,75 che poi mi ha dato la vittoria) annullato per pochissimo. Li ho pensato di aver sprecato l’occasione giusta e di aver perso la gara. Al successivo 4° salto sono però riuscito a volare ancora lontano e atterrare a 7,75. Li è stata gioia incontenibile, tanto che alla sesta prova, dove comunque ho saltato 7,55 (+0,1), ero proprio scarico”.
“ Con questa vittoria del titolo italiano assoluto penso di aver raggiunto un importante traguardo della mia vita da atleta - afferma l’atleta sardo che ha iniziato la sua carriera giovanissimo sempre alla Delogu seguito da Massimo Marcias iniziando dalle categorie esordienti e facendo tutte le trafile dei vari campionati giovanili (dove è andato più volte a medaglia tra gli junior e le promeseU23)-“.
Nelle categorie giovanili ti sei scontrato più volte con un certo Marcell Jacobs. Cosa ne pensi?
“L’ho conosciuto nel 2009 e si vedeva che era fortissimo e aveva un enorme potenziale. Nonostante non avesse una gran tecnica si lanciava a forte velocità e saltava molto. Era un talento assoluto e quando aveva 21/22 anni io avevo detto, non creduto da nessuno, che aveva il talento di Carl Lewis. I fatti mi stanno dando ragione”.
Gli altri atleti isolani che son stati protagonisti della rassegna tricolore di Rieti ?
“Nella velocità siamo fortissimi. La Kaddari è un talento incredibile , un mostro di bravura e per lei parlano i risultati. Penso che ancora potrà fare molto e molto bene . Nello sprint maschile, oltre a Antonio Moro, atleta con cui siamo cresciuti assieme e che stà facendo grandi cose inserendosi a pieno titolo nell’elite nazionale della velocità, abbiamo un lungo elenco di atleti di primissimo livello come Lorenzo Patta ,Wanderson Polanco e anche il sardo-brianzolo Filippo Tortu che si considera molto sardo. Non a caso questi quattro erano nella finale a 8 dei 100 metri e Polanco è stato anche argento nei 200”.
Però abbiamo fatto bene anche nei lanci con Jhonatam Maullu andato a medaglia nel giavellotto e Elisa Pintus che ha sfiorato il podio nel lancio del peso.
“ Non conosco bene Maullu , perché in questi anni in cui ero a Torino non ho seguito dettagliatamente l’atletica isolana, mentre la Pintus è da tanti anni che fa bene e se si è piazzata quarta ai campionati italiani è indubbiamente brava”.
Oltre a te in Sardegna in questi ultimi anni abbiamo avuto lunghisti di buon valore come Antonmarco Musso e Andrea Pianti.
“Musso e Pianti sono due atleti fortissimi”- afferma il campione italiano Sagheddu che continua-“purtroppo non sono riusciti, per un insieme di fattori, a ottenere i risultati tecnici consoni al loro valore atletico”.
I prossimi obiettivi del lunghista tricolore Elias Sagheddu oltre i 7,75 ? Cosa farai quando rientri a Nuoro ?
“ Mi prenderò un periodo di riposo. Poi vedrò se sarà possibile fare qualche gara a fine luglio. Oltre il mio personale di 7,75 che mi ha dato vittoria e titolo ai campionati italiani assoluti di Rieti si entra in un terreno pericoloso. Oltre infatti c’è il muro degli 8 metri, limite che è il sogno e l’ossessione di ogni lunghista. Sono la misura che fa la differenza tra un saltatore e un lunghista di livello”.
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