Italia sotto tono ai Mondiali di maratonina
Ci si è messa di mezzo una giornata di fine estate, con il sole a picco sulla corsa (più dei 23 gradi dichiarati dal termometro), a rovinare i progetti di quanti avevano immaginato il Mondiale di Vilamoura come una corrida da record. Paula Radcliffe, attesissima, ha vinto come da pronostico il titolo, senza però fare incetta di tempi come auspicato dagli organizzatori, che le avevano piazzato fotocellule un po\' ovunque. La britannica ha dominato (oro in 1h07:35), lasciando la compagnia delle avversarie fin dal secondo dei sei giri di gara, impostando un ritmo proibitivo (15:40 ai 5 chilometri, 31:25 ai 10.000 metri): nella seconda parte, però, ha dovuto inchinarsi al clima ed anche ad un percorso difficile, nervoso, ricco di cambi di direzione, certamente non il più indicato per tentare di migliorare un limite iridato (47:46 al 15esimo chilometro, con parziale di 16:21). Dietro la Radclifffe, l\'etiope Berhane Adere, la campionessa del Mondo dei 10000 metri, non ha dovuto faticare troppo per conquistare l\'argento (1h09:02), davanti alla sorprendente australiana Benita Johnson (1h09:26). Oro a squadre alla Russia, che ha piazzato quattro atlete tra le prime dieci, davanti a Giappone e Romania. Ottavo posto per le azzurre, due in più rispetto al 2002 (a Bruxelles furono seste), con Bruna Genovese, ventesima in 1h12:38, ad aprire l\'elenco tricolore. Per lei, che correrà la maratona di Tokyo il 16 novembre, una gara accorta, in rimonta, con un piazzamento conclusivo di tutto rispetto. \"Il tempo finale non è molto significativo - il commento della Genovese - ma credo che sia un buon segnale in vista del mio ritorno alla maratona. Oggi le gambe, dopo la partenza, non giravano, ma con il passare dei chilometri ho recuperato energie e posizioni. Ho patito l\'ultimo giro, certo, ma come tutte le altre\". Rosaria Console, superata una crisi nella seconda frazione di 5 chilometri (coperta in 18:08), ha chiuso al ventinovesimo posto, in 1h13.54, frutto soprattutto del carattere. Lo stesso carattere dimostrato dalla 23enne siciliana Anna Incerti, che ha contribuito a determinare il risultato di squadra con una prova generosa. Quarantacinquesimo posto (1h16:45) per Patrizia Ritondo. La corsa maschile, disputata prima di quella femminile (e quindi con condizioni climatiche migliori) è vissuta tutta sul confronto Kenya-Tanzania, appassionante e accesissimo. Alla fine, si può dire che c\'è stato un pareggio, con il Kenya che si è imposto nella classifica individuale, e la Tanzania che ha vinto la prova a squadre. Il pronostico della vigilia non è stato però rispettato: il favorito John Yuda ha chiuso al quinto posto, battuto da due keniani e da due connazionali. Oro a Martin Lel (Kenya, 1h00:49, pupillo di Gabriele Rosa), argento all\'accoppiata tanzaniana composta da Fabiano Joseph (soli 18 anni, 1h00:52) e Martin Sulle (1h00:56). Quarta piazza per John Cheruyot Korir, che conferma la sua fama di piazzato (quinto ai Mondiali e all\'Olimpiade nei 10.000 metri). Azzurri complessivamente sottotono (nono posto di squadra, lo scorso anno fummo quinti), con il solo Mostafa Errebah capace di correre sui propri livelli. L\'italo-marocchino si è classificato 26esimo, correndo in un discreto 1h03:54, e risultando alla fine quinto tra gli europei. \"Stavo bene - le parole di Errebah - e volevo ripetere il bel piazzamento dei Mondiali di Bristol 2001 (fu quindicesimo, ndr). Con le dovute proporzioni, visto che qui caldo e percorso hanno certamente condizionato la gara di tutti, credo di esserci riuscito\". Ottavio Andriani, 34esimo in 1h04:23, è stato il secondo degli azzurri, appena davanti a Sergio Chiesa (35esimo, 1h04:34). \"Se dovessi giudicare la mia prestazione limitandomi al tempo finale - il commento di Andriani - dovrei dire che le cose sono andate male: questo, più o meno, dovrebbe essere il crono di passaggio a metà gara, tra un mese, a New York. So però di avere lavorato bene, quindi resto fiducioso\". Per Francesco Ingargiola (che correrà la maratona dei Mondiali militari il 7 dicembre a Palermo, e forse, un mese prima, quella di Seul) 48esimo posto in 1h05:53; Fabio Rinaldi, vittima di una crisi fin dai primi chilometri, ha completato la gara soprattutto per rispetto della maglia azzurra (54esimo in 1h06:26). RISULTATI - UOMINI - 1. Martin Lel (Ken) 1:00:49, 2. Joseph (Tan) 1:00:52, 3. Sulle (Tan) 1:00:56, 4. Korir (Ken) 1:01:02, 5. Yuda (Tan) 1:01:13, 6. Songoka (Ken) 1:01:18, 7. Tadesse (Eri) 1:01:26, 8. Koech (Ken) 1:01:28, 9. Tola (Eth) 1:01:35, 10. Harroufi (Mar) 1:02:46...26. Errebah 1:03:54, 34. Andriani 1:04:23, 35. Chiesa 1:04:34, 48. Ingargiola 1:05:53, 54. Rinaldi 1:06:26. DONNE - 1. Radcliffe (Gbr) 1:07:35, 2. Adere (Eth) 1:09:02, 3. Johnson (Aus) 1:09:26, 4. Grigoryeva (Rus) 1:09:32, 5. Tomescu (Rom) 1:10:05, 6. Zhilyayeva (Rus) 1:10:13, 7. Biktasheva (Rus) 1:10:31, 8. Chepkemei (Ken) 1:10:35, 9. Takanaka (Jpn) 1:10:36, 10. Ivanova (Rus) 1:10:59.
Nella foto in alto, Bruna Genovese; in basso, Mostafa Errebah (FIDAL)
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