Jackson succede a Sanchez
Bershawn Jackson, l'uomo che più di ogni altro specialista ha corso i 400 metri ostacoli sotto i 48 secondi nel 2005, è il nuovo campione del mondo della specialità. La finale, corsa dopo la rivoluzione del programma della quarta giornata dei Mondiali di atletica a causa dell'eccezionale maltempo che ha investito Helsinki, è stata di grandissimo livello nonostante le condizioni imperfette della pista. Jackson è lo specialista meno alto tra quelli di punta nella specialità, ma è dotato di qualità straordinarie nella spinta ed ha fatto tesoro, nelle ultime due stagioni, delle carenze tecniche e tattiche, che ne avevano pregiudicato le precedenti esperienze internazionali, come al mondiale parigino, dove uscì in batteria per squalifica dopo una partenza a razzo. Il crono finale, 47"30, è anche la nona prestazione mondiale di sempre ma non la migliore della stagione. Kerron Clement, forse l'uomo più atteso a questa finale, autore di 47"24 nel 2005, è rimasto sorprendentemente ai piedi del podio a vantaggio del giapponese Dai Tamesue, tornato ai massimi livelli dopo il bronzo di Edmonton 2001. Per soli otto centesimi Clement ha fallito la zona-podio, sulla quale è salito invece l'altro americano James Carter, anche lui come Jackson al primato personale con 47"43 (undicesimo di sempre). Per Carter la medaglia d'argento rappresenta la fine di una sorte avversa che l'ha relegato a due quarti posti in altrettante finali olimpiche. Sotto i 49 secondi anche Naman Keita, quinto con un seppur straordinario 48"28, ed il ventenne sudafricano Van Zyl, campione del mondo junior all'età di 17 anni a Kingston, sesto con 48"54. Felix Sanchez, il fuoriclasse dominicano che ha dominato la specialità dal 2001 al 2004, ha pagato l'infortunio al piede dopo aver onorato la manifestazione e la sua grandezza esponendosi alla probabilità della sconfitta. Campione in pista e nello spirito, che tornerà al meglio nella prossima stagione dopo l'intervento cui dovrà sottoporsi a Mondiali finiti. Marco Buccellato Nella foto: Shaheen, campione del mondo dei 3000 siepi (foto Omega/FIDAL)
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