Jacobs 6.47 campione europeo dei 60 metri!
06 Marzo 2021Marcell Jacobs sfreccia sull’oro europeo dei 60 metri. Strepitosa medaglia d’oro per lo sprinter azzurro agli Europei indoor di Torun, in Polonia: in finale disintegra il primato italiano con 6.47, firmando il miglior tempo al mondo dell’anno, e il quarto crono europeo di sempre. Schiantata la concorrenza: argento al tedesco Kevin Kranz con 6.60, bronzo allo slovacco campione uscente Jan Volko (6.61). L’Italia aveva conquistato soltanto una medaglia d’oro in questa specialità nella storia degli Euroindoor, con Stefano Tilli a Budapest nel 1983.
UN FULMINE - Una finale pazzesca per il velocista delle Fiamme Oro, 26 anni, allenato dall’ex iridato del triplo indoor Paolo Camossi. In partenza è efficace, nell’accelerazione saluta già tutti i rivali e sul lanciato è un fulmine, sfoggia una potenza devastante. Imprendibile per tutti. Era il favorito e non ha tradito. Soltanto cinque centesimi lo separano adesso dal record europeo del britannico Dwain Chambers, il 6.42 di Torino 2009 (il francese Ronald Pognon 6.45, il britannico Jason Gardener 6.46). Ed è archiviato il 6.51 di Michael Tumi come primato nazionale che resisteva dal 2013. È una notte magica per lo sprinter di Desenzano del Garda (Brescia), di stanza a Roma, capace di regalare all’Italia la prima medaglia in questa edizione degli Europei indoor e di migliorare il primato personale di sei centesimi nel turno decisivo, dopo aver dominato già dalla mattinata con il 6.59 della batteria e il 6.56 della semifinale, in entrambi i casi i tempi più rapidi del turno. Ed è soprattutto una prestazione che in chiave 100 metri apre scenari fin qui inesplorati per l’azzurro che vanta un personale di 10.03.
VENTESIMO DELLA STORIA - Nelle liste mondiali dell’anno scavalca lo statunitense Trayvon Bromell che si era espresso in 6.48. E nelle liste mondiali di ogni epoca si arrampica fino al ventesimo posto, in compagnia di sprinter fenomenali come Linford Christie, Shawn Crawford e Kim Collins. L’impresa dell’Arena Torun è il culmine di una stagione da urlo, scandita da un miglioramento dopo l’altro, in poche settimane, a partire dal 6.55 di Berlino del 5 febbraio, proseguendo con il 6.54 di Liévin e con il 6.53 di Lodz, segnale inequivocabile di un salto di qualità, anche mentale, che stasera è giunto a compimento con una volata da lasciare senza fiato. Inevitabile il confronto con il 2020 e con il 6.63 con cui aveva terminato la stagione passata nei 60 metri: sono sedici i centesimi di progresso. E ora, nella stagione delle Olimpiadi di Tokyo, si può veramente sognare.
BACHECA AZZURRA - Per l’Italia è la nona medaglia in 36 edizioni degli Euroindoor nei 60 metri.
Oltre al già citato oro di Tilli, in bacheca luccicano anche i quattro argenti di Antonio Ullo (1984), Pierfrancesco Pavoni (1987 e 1990) e Fabio Cerutti (2009) e i tre bronzi di Ullo (1987), Emanuele Di Gregorio (2009) e Michael Tumi (2013).
JACOBS, L'EX SALTATORE DIVENTATO SPRINTER - La mamma, sposata con un texano, è tornata in Italia quando Marcell era ancora bambino. Il ragazzo ha praticato prima il basket, seguendo le orme paterne, poi si è lasciato tentare dallo sprint quando aveva 10 anni e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda dove opera il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars. Per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un primato juniores indoor che resisteva dal 1976. Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione agli Assoluti in sala del 2015 a Padova. A settembre di quell’anno è passato sotto la guida dell’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi andando ad allenarsi a Gorizia. Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8), mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto nelle liste nazionali alltime al coperto con 8.07. Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08. Dall’autunno 2018 si è trasferito a Roma. Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il record italiano con la staffetta 4x100 (38.11).
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LE FOTO (di Giancarlo Colombo/FIDAL)
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