Jacobs e Rossit, salti per sognare

10 Giugno 2016

A Bressanone, le performance del lunghista (8,48 ventoso) e dell'altista (1,97) delle Fiamme Oro proiettano i due azzurri in una dimensione internazionale

di Giorgio Cimbrico

JACOBS, VIA COL VENTO - Marcell Jacobs è nato in un luogo, El Paso, che all’atletica ha fornito una nutrita serie di risultati siglati dalla A (altitudine: la città di confine è a posta 1140 metri sul livello del mare) e dalla W (vento a favore), il più clamoroso dei quali è il 9”69 di Obadele Thompson, eccellente velocista di Barbados (e futuro marito di Marion Jones) che riuscì nell’exploit nel ’96 grazie a una brezza misurata in 5 metri. Dieci anni dopo, sempre nella città texana, in gara ancora per le ormai scomparse Antille Olandesi, Churandy Martina, con 6,1 di vento di coda, transitò tra le cellule in 9”76. L’8,48 di Bressanone, con 2,8 a favore, è in assoluto il più lungo salto ottenuto quest’anno al mondo in una lista stagionale (e legale) che vede in testa Marquise Goodwin con 8,45. Tra i salti con vento oltre la norma, guidava Greg Rutherford, campione olimpico, mondiale, europeo e del Commonwealth con 8,36 ottenuto a Phoenix con una brezza pari a quella che ha sospinto Marcell. Stessa misura per l’australiano Fabrice Lapierre a Rabat, ma con ben più consistente 5,1. Nella lista all time, guidata da Mike Powell con 8,99 (+4.4, Sestriere 1992), Jacobs va a porsi al 13° posto alla pari con il russo Kiril Sosunov (+2,2, Oristano 1995), conl ‘australiano Peter Burge (+3,6, Runaway Bay 2000) e con gli americani Miguel Pate (+5,6, Fort Worth 2001) e Brian Johnson (+2,1  Forte de France 2008). [VIDEO]

ROSSIT IN ANTICIPO - Senza voler praticare un repertorio di lesa maestà, Desirèe Rossit, 22 anni compiuti il giorno di San Giuseppe, è in anticipo sulla regina. Nel 1977, a 24 compiuti da un mese, Sara Simeoni portò il record italiano a 1,93. Capitò a Formia, in uno dei luoghi amati e vissuti con affetto profondo da Sara e fu il sedicesimo limite firmato dalla veronese.

Un anno dopo, stessa pedana, si elevò a 1,95, e per salire di altri due centimetri e portarsi a 1,97 scelse l’aria frizzante della finlandese Kouvola. Era il 1978, l’anno dei prodigi, del record mondiale di Brescia a 2,01, preceduto da 1,98 (4 agosto), dal bis praghese, sulla collina di Strahov, di 27 giorni dopo, in fondo al memorabile duello con Rosemarie Ackermann. E così questo 1,97, sostenuto da un robusto progresso (tre centimetri più di quanto Desirée aveva scavalcato nella città-fortezza di Namur, il 22 maggio), riporta a una stagione memorabile, conferma la vena friulana di chi ama spingersi verso l’alto e apre le porte a un futuro dietro l’angolo. Europeo e olimpico. Le italiane che volano finiscono per "t". [VIDEO]

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