Jacobs: oro staffetta. Meli, 4x400 top

13 Giugno 2024

Lo sprinter che si allena a Rieti e il palermitano di stanza a Roma tra le ultime medaglie (in totale 24) degli azzurri. Siamo nella storia, un'altra sera con Mattarella
Dominio assoluto dell’Italia agli Europei di Roma con 24 medaglie: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi al termine di un’edizione leggendaria. Per la prima volta gli azzurri festeggiano il primo posto nel medagliere, finora al massimo quarti, e nella classifica a punti dove il miglior piazzamento era il terzo di due anni fa. Sei giornate di gloria che riscrivono la storia dell’atletica italiana e si chiudono con altre quattro medaglie. Trionfa la 4x100 di Matteo Melluzzo, di Marcell Jacobs che si allena a Rieti, Lorenzo Patta e Filippo Tortu in 37.82, padroni della finale con un abissale vantaggio su Olanda (38.46) e Germania (38.52), il maggior distacco di sempre nella rassegna continentale. Dopo l’oro olimpico di tre anni fa e l’argento mondiale della scorsa stagione, è il primo titolo europeo della storia per il quartetto veloce degli azzurri.

Conquista l’argento Larissa Iapichino all’ultimo salto di una sfida appassionante nel lungo con 6,94 (+0.1) a un solo centimetro dal record personale e a tre dal suo primato indoor. Straordinaria prova di carattere della ventunenne fiorentina, ancora sul podio dopo l’argento dell’anno scorso agli Europei indoor, con una serie in crescendo e di grande spessore: 6,82-6,84-N-6,86-6,90-6,94.

Nella gara vinta dalla formidabile tedesca Malaika Mihambo a 7,22 (+1.4), migliore prestazione mondiale dell’anno, l’azzurra sorpassa nel turno conclusivo la portoghese Agate de Sousa, bronzo con 6,91, e la tedesca Mikaelle Assani, quarta con la stessa misura.

Argento per la staffetta 4x400 maschile con Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli (che si allena a Roma), Edoardo Scotti in 3:00.81 alle spalle del Belgio (2:59.84) e resistendo al rientro Germania (3:00.82) che viene preceduta al fotofinish. Esaltante la gara degli azzurri, dal neoprimatista italiano Sito alla seconda frazione di Aceti che passa al comando, da Meli che sostituisce Alessandro Sibilio costretto al forfait per crampi in riscaldamento fino a Scotti, autore di un clamoroso parziale di 44.46 lanciato.

Splendido bronzo di Pietro Arese nei 1500 metri, guadagnato con una palpitante volata in 3:33.34 dal torinese dopo il quarto posto di due anni fa, mentre si conferma il fenomeno norvegese Jakob Ingebrigtsen (3:31.95). È quarta con il nuovo record italiano la 4x400 donne di Ilaria Accame, Giancarla Trevisan, Anna Polinari, Alice Mangione in 3:23.40, quasi mezzo secondo in meno rispetto al 3:23.86 dell’anno scorso in batteria ai Mondiali di Budapest. 

 
Supremazia schiacciante degli azzurri con il doppio delle medaglie ottenute in quella che era l’edizione più ricca, quella di Spalato nel 1990 con 12 volte sul podio (5-2-5). Nel medagliere stavolta è seconda la Francia, lontana con 4 ori, 5 argenti e 7 bronzi (16 in tutto), terza la Gran Bretagna a 4-4-5 (totale di 13). Per la seconda serata consecutiva, in tribuna d’onore c’è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affiancato dal presidente FIDAL Stefano Mei e dal presidente del CONI Giovanni Malagò, insieme al Presidente del Senato Ignazio La Russa e ai Ministri Andrea Abodi (sport e giovani), Giancarlo Giorgetti (economia e finanze), Daniela Santanché (turismo) e Luca Ciriani (rapporti con il Parlamento).


La 4x400 con Meli | Foto Grana/FIDAL


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