Jacobs re d’Europa: “Gioia dopo tante batoste”
06 Marzo 2021Una dimostrazione di superiorità straripante. Una medaglia d'oro che sognava da anni. È la notte di Marcell Jacobs a Torun, in Polonia, re d'Europa nei 60 metri con il record italiano di 6.47: "Sono super soddisfatto e orgoglioso di questa prestazione, che nasce da tantissimo lavoro e anche da tante batoste che ho preso - le sue prime parole dopo il trionfo - Questo mi ha portato qui in un’ottima condizione fisica, che si era comunque già vista nella prima parte di stagione, e mentalmente stavo benissimo". Il distacco con il resto d’Europa è abissale: mai tredici centesimi tra primo e secondo nella storia degli Europei indoor (Kranz argento con 6.60), al massimo erano stati dieci, a Torino 2009 tra Dwain Chambers (6.46 dopo il 6.42 record europeo in semifinale) e l’azzurro Fabio Cerutti (6.56).
Che potesse prendersi la medaglia d'oro degli Europei indoor, era ampiamente noto. Che potesse farlo con questa potenza, impressionando fino a un crono così esaltante, è la sorpresa stupenda: "Per me era un sogno essere qui con il tricolore addosso - esulta il campione europeo indoor, in estasi, ancora incredulo - Per me è qualcosa di incredibile vincere il titolo europeo con il record italiano e la migliore prestazione mondiale dell’anno. La gara è stata velocissima, sono partito molto bene e a un certo punto non ho visto più nessuno vicino a me, però ho continuato a spingere più che potevo e mi sono anche buttato bene sul traguardo. Ho visto che ero davanti, mi è arrivata una scossa incredibile nel corpo".
Un successo enorme, costruito fianco a fianco con il coach Paolo Camossi, mito del triplo azzurro: "Non sapevo ancora il crono, quando sono andato da Paolo che mi ha dato la bandiera - racconta Jacobs - C’è tantissimo del mio coach in questo risultato. Con lui dal 2015 abbiamo condiviso un percorso e stravolto le nostre vite, spostandoci a Roma, soffrendo anche insieme per le sconfitte e ora siamo qui insieme a festeggiare. Nella vita normale per me non cambia niente, ma sarò più consapevole delle mie potenzialità e lavorerò molto duramente per l’estate, con più di un appuntamento importante. Testa bassa e si continua a lavorare".
"Ho avuto tanti infortuni e ho dovuto cambiare la specialità che amavo, il salto in lungo - ricorda il 26enne delle Fiamme Oro - Negli ultimi due Europei, nel lungo, non ero neanche andato in finale. Mi ricordo la scorsa edizione, io e Paolo a piangere su una sedia dopo i tre nulli in qualificazione. Due anni dopo siamo qui con una medaglia d’oro al collo e questo significa tantissimo, sono super contento". Medaglia d'oro che indosserà ufficialmente domattina alle 9.54 nella cerimonia di premiazione all'Arena Torun. Un oro spaziale. Una vittoria meritatissima. Un trionfo che fa felice l'atletica italiana.
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LE FOTO (di Giancarlo Colombo/FIDAL)
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