Jung re di un GTT da record. Belotti convince
15 Maggio 2021La sesta edizione della Garda Trentino Trail segna un grande successo organizzativo (1.300 iscritti), l’apertura ufficiale della stagione turistica nel Garda Trentino e come primo grande evento outdoor in campo nazionale scandisce soprattutto un importante passo verso la normalità. E con quasi le lacrime agli occhi lo ricorda la campionessa del Mondo Valentina Belotti al termine della vittoriosa cavalcata nella gara più corta di appena 11Km. “Qui sul Garda la vera vittoria è stato tornare a respirare un’atmosfera di normalità - le sue parole al traguardo -: è impagabile ritrovarsi in albergo la sera prima dell’evento, cenare e passare del tempo con amici e colleghi. La vittoria è preziosa, ma oggi c’è un altro motivo per essere felici. Sono emozionata”. E a rendere ancora più speciale questa giornata è stata la massiccia presenza di atleti stranieri, alcuni di altissimo livello agonistico. È la conferma del ritorno alla normalità in territori come il Garda Trentino e Ledro, da sempre ad alta vocazione turistica internazionale, commenta il presidente GTT Matteo Paternostro.
A trionfare nel Garda Trentino trail 2021 è stato il l’altoatesino Daniel Jung: il fuoriclasse trentasettenne di Naturno è il primo della storia a chiudere i 62 Km con 3.800 metri di dislivello della distanza maggiore sotto le 6 ore fermando in cronometro sul tempo di 5:58’24. La vittoria femminile del Garda Trentino Trail è invece andata alla bergamasca Chiara Galli.
La minaccia della pioggia non ha intimorito i partecipanti alla gara disegnata attorno ai tre laghi di Garda, Ledro e Tenno che in questo 2021 ha saputo regalarsi un triplo record: quello degli iscritti, quello del vincitore e quello relativo alla presenza di molti big stranieri, con il tedesco Moritz Auf der Heide e la ceca Marcela Vasinova su tutti.
Appena il tempo di lasciare Arco, alle 7 di mattina, e Jung ha imposto un ritmo forsennato, involandosi già sul sentiero della Ponale per raggiungere in testa il Lago di Ledro e quindi aggredire senza esitazione le rampe che sfiorando il Monte Cocca conducono ai 1721 metri di quota di Bocca Saval, il punto più elevato del tracciato. Il tratto in quota sul Sentiero della Pace fino al Rifugio Nino Pernici ha preceduto la prima discesa importante che l’ha condotto al Lago di Tenno, dove i sentieri sono tornati a salire verso il Monte Calino e la Bocca di Tovo, ultima asperità prima della picchiata verso Arco. Consapevole di essere perfettamente in linea per l’impresa, il venostano si è concesso a pochi metri dal traguardo una sosta per baciare la fidanzata Christine. “Le avevo dato appuntamento per le 13 al traguardo, ma con le ragazze è sempre meglio essere in anticipo e ho sfruttato quei secondi di margine per donarle il bacio della vittoria”.
Ed anche il vantaggio nei confronti degli avversari era di tutta sicurezza: alle sue spalle secondo posto per l’altro bolzanino Ivan Favretto (6:06’35), fresco vincitore del Trail degli Abati mentre sul terzo gradino si sono accomodati a braccetto il tedesco Benjamin Bublak ed il sudtirolese Philipp Ausserhofer, appaiati dopo 6:09’15 di gara. Appena alle loro spalle, quinto tempo per il trentino Christian Modena (6:13’11) e sesto per il campione uscente Manuel Bonardi (6’20’09). “Una gara fantastica, passare in un nulla dal Lago di Garda a quasi 2000 metri è qualcosa di speciale e la salita verso il Rifugio Pernici è stata davvero tosta - ha raccontato al traguardo Jung - ho voluto spingere a tutta, sapendo che la concorrenza era temibile ed è stata la tattica giusta. È bello poter essere protagonisti di una giornata così, allestita alla grande ed in un contesto davvero eccezionale”.
Vittoria bergamasca invece nella gara femminile. Il merito è stato tutto della trentatreenne Chiara Galli che con solo tre anni di attività alle spalle ha saputo conquistarsi un posto sul prestigioso gradino più alto del podio dopo 7:46’42 di fatica. È stata una gara tosta, ma veramente esaltante, sin dal via. Il tratto iniziale fino a Riva del Garda e poi il sentiero del Ponale sono davvero suggestivi; nelle ultime salite ho pagato lo sforzo, ma non posso che ringraziare chi si è impegnato per organizzare una gara così
Pochi minuti dopo di lei, il podio femminile del sesto Garda Trentino Trail si è completato con il secondo posto della trevigiana Cristiana Follador (7:59’31) ed il terzo della piemontese Chiara Boggio (8:02’52).
GARDA TRENTINO RUN - La bresciana della Val Camonica Valentina Belotti e l’altoatesino Lukas Messner sono stati i primi a tagliare il traguardo di giornata, al termine degli 11km con 600 metri di dislivello della “minore” delle quattro distanze in programma.
Belotti, un oro e tre argenti ai Mondiali di corsa in montagna negli ultimi anni, si è presentata sul rettilineo conclusivo dopo 1:04’48 - diciannovesimo tempo di giornata - al termine di una prova solitaria che le ha permesso di precedere la torinese Chiara Bertino (1:10’53) e la vicentina Alice Casali (1:13’47). È stata sicuramente una gara tosta – spiega la vincitrice -: in discesa non sono un’aquila e proprio per questo posso dire che il tracciato era preparato alla perfezione. Grazie davvero agli organizzatori: hanno saputo allestire una gara fantastica e per farlo, oggi, ci voleva tanto coraggio, bravi”.
È durata poco più di 53’ invece la gara del pusterese Lukas Messner (53’04 il suo tempo) che si è così accomodato sul gradino più alto del podio attorniato dal piemontese Andrea Negro (54’50) e dal bergamasco PierLuca Armati (55’15). “Sono abituato a distanze maggiori - sono le parole di Messner - ma dopo la frattura alla caviglia del 2020 ho voluto riaffacciarmi su una prova più corta: le sensazioni sono state buone, la temperatura perfetta: posso dirmi molto soddisfatto e credo che dopo questa prova la mia stagione possa solo crescere”.
Tra i protagonisti della Run anche il trentino Marco De Guelmi (18° assoluto), gestore del Rifugio Nino Pernici, fondamentale punto di appoggio per il tracciato principale del Garda Trentino Trail. Pregevoli anche le prestazioni del sindaco di Arco Alessandro Betta (42°) e del “suo” assessore allo sport Dario Ioppi (59°).
TENNO TRAIL - La firma è di quelle prestigiose: il tedesco Moritz Auf Der Heide è il vincitore dell’edizione 2021 sulla distanza di 28 chilometri e 1700 metri di dislivello. Il trentatreenne della Westfalia, campione nazionale tedesco nel 2018 - ha chiuso la propria fatica dopo 2:10’40 di gara, con poco meno di 3’ di margine nei confronti dell’ex azzurro Emanuele Manzi (2:13’27), atteso sul traguardo dalla moglie Valentina Belotti; terzo posto quindi per il parmense Alessio Gatti (2:18’17). “Una giornata perfetta - il commento a caldo di Auf Der Heide - una gara speciale in un territorio di grande fascino. È stata dura, ma in queste condizioni e con questa organizzazione anche faticare è un piacere”. Il suo tabellino di marcia è impressionante: in 44 gare ha ottenuto 15 vittorie e 27 presenze sul podio.
In chiave femminile l’emozione del successo ha incrinato le parole della veronese Sofia Toniolo, studentessa di matematica della Valpolicella che con il tempo di 2:47’31 si è regalata un’inattesa vittoria davanti alla trentina Elena Sassudelli (2:55’57), seconda e seguita al traguardo da Claudia Sieder (2:56’21).
LEDRO TRAIL - Tre ore e trenta minuti tondi tondi: è il tempo che il bergamasco Luca Arrigoni ha impiegato per trionfare nel Ledro Trail con i suoi 42 chilometri e 2500 metri di dislivello, una gara che per sua stessa emozione “veramente stupenda con la partenza sulle sponde del Lago di Ledro ed una salita iniziale verso Bocca Saval degna di un vertical. Gli organizzatori meritano davvero un plauso: si tratta di una vittoria davvero cercata, la volevo e l’ho ottenuta”. Al successo di Arrigoni hanno risposto i piazzamenti da podio di Francesco Lorenzi (3:36’10) e del tedesco Marcel Höche (3:43’41) mentre nell’albo d’oro femminile ha debuttato la bandiera della Repubblica Ceca per merito di Marcela Vasinova, trentaduenne di Brno di casa a Salisburgo che ha dominato la corsa in rosa in 4:11’51. “Mi sono goduta ogni singolo metro della gara, organizzata molto bene e con un tracciato davvero spettacolare – il suo commento -. Per me si è trattata della prima gara della stagione e credo che sia un segnale bellissimo per ripartire dopo mesi tanto complicati”.
Commozione e felicità hanno accompagnato l’arrivo di tutti i partecipanti di questa edizione da record del Garda Trentino Trail: nel settembre 2020 il comitato organizzatore coordinato dal presidente Matteo Paternostro aveva potuto e saputo prendere confidenza con il protocollo di sicurezza, un’esperienza che pochi mesi più tardi ha saputo esaltare una manifestazione diventata autentico riferimento per il panorama italiano e non solo. E di fatto ha segnato una svolta verso il ritorno alla normalità per lo sport italiano. E alla premiazione Matteo Paternostro ha ringraziato il presidente della Fidal del Trentino Dino Parise per il supporto ricevuto: la federazione ci è stata vicina e ci ha accompagnato nella definizione dei protocolli con un lavoro insostituibile. Merito del successo di oggi e proprio della Fidal. Ringraziamenti anche all’assessore allo Sport di Arco Dario Ioppi oggi protagonista anche come concorrente.
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