Kinder+Sport Cup Chiappinelli record
06 Ottobre 2012di FIDAL
A Jesolo (VE), la seconda giornata della Kinder+Sport Cup - Campionati Italiani Cadetti manda in scena una cronaca ricchissima di risultati di livello. Personaggio da copertina il senese Yohannes Chiappinelli – nato nei pressi di Addis Abeba e adottato da famiglia toscana a sette anni – che stabilisce la MPN dei 2000 metri con una gara solitaria dal primo all’ultimo metro conclusa in 5’29”15 (migliorato il suo 5’29”68 del “Trofeo Ceresini”, il 10 giugno scorso a Fidenza). Non riesce invece il tentativo di primato della lombarda Nicole Reina (ucraina di nascita, anche lei adottata), che segna 6’15”55 sulla stessa distanza trascinandosi dietro la novità Francesca Tommasi (veneta classe ’98), scesa a 6’19”81. Come nel lungo di ieri, anche nel triplo si prova ad insidiare un primato di categoria appartenente ad Andrew Howe: 14.61 (+1.3) per l’ex rugbista di Parma Tobia Bocchi, salito al terzo posto di sempre nella lista capeggiata dall’azzurro reatino (15.10 nel 2000). In mattinata si assegnano diversi titoli nei concorsi con la conferma di Lucia Prinetti Anzalapaya nel martello (59.75 e un’ottima serie per la piemontese, primatista di categoria con 61.74). Bravo anche il fiorentino Leonardo Fabbri, quarto di sempre nel peso con 18.26, e buon 57.92 nel giavellotto del veneto Jordan Zinelli. Poi spazio a ostacolisti e velocisti impegnati nelle batterie: due lampi nello sprint, grazie al bolognese Diego Pettorossi, sceso a 9”04 (terzo nelle all time degli 80 metri cadetti), e alla bolzanina Julia Calliari (che segna con 9”98 la prima prestazione della carriera sotto i 10”). Le finali del pomeriggio confermano la crescita dell’altoatesina campionessa uscente, che doppia il titolo dello scorso anno con 9”90 (sesta cadetta di sempre), mentre il vento contrario ostacola la volata di Pettorossi, comunque autore di una prestazione convincente (9”22). Buona profondità nelle finali dei 300hs, con tre sotto i 40” in campo maschile (titolo al lombardo Gabriele Segale in 39”31) e altrettante sotto i 45” tra le ragazze (qui vince ancora la triestina Miriam Martini in 44”15, eguagliando la quarta prestazione di sempre per la categoria). In chiusura il romano Tiziano Di Blasio domina il martello con 67.60, ma al quarto lancio mette a referto un nullo lunghissimo e forse superiore alla sua MPN (72.25).
LE GARE DELLA SECONDA GIORNATA
CADETTI
100hs CM (pentathlon): La prima fatica delle prove multiple dà già indicazioni precise sulle ambizioni di Andrea Triches, bellunese che ha il miglior punteggio stagionale e proprio sugli ostacoli la sua punta di diamante: 13”78 (+0.8) è anche il nuovo personale elettrico del ragazzo (ha comunque un 13”5 manuale), il cui fratello Marco maggiore è stato protagonista di diverse rassegne giovanili un decennio fa prima di dedicarsi agli studi universitari in fisica. Bene anche l’approccio maceratese Nicola Cesca – molto valido il suo 13”97 sulle barriere – e da tener d’occhio il friulano Riccardo Del Torre, sceso di parecchio a 14”26: è allenato da Morena Pistrino, ex azzurra dei 400hs, e il papà è Lorenzo Del Torre, già ottimo giavellottista da 73.18 negli anni ’80.
Giavellotto CM (finale): Ci mette un po’ a carburare Jordan Zinelli, il capofila stagionale: poi, trovata la testa, non l’abbandona più arrivando a meno di un metro dal personale col quarto lancio a 57.92. Il ragazzo di Bovolone – più precisamente proviene da Vallese di Oppeano – è stato folgorato dal Vortex a 12 anni, come spesso avviene con i ragazzi sui campi di atletica (PB di 76.42). Alto solo 1.69 e relativamente muscolato, Jordan ha piegato la resistenza di rivali molto più provvisti di lui sul piano fisico: merito della tecnica appresa in allenamento da Marcello Vaccari e Doriana Vertuan, i suoi tecnici alla Selva Bovolone. Doppietta veneta, grazie al rodigino dell’Assindustria Luca Trambaiolli, argento con il nuovo PB a 55.95 (da 53.68): altro sintomo del risveglio dell’atletica a Rovigo.
100hs CM (batterie): Solo in due vanno sotto i 14” e non di molto, non lo spessore tecnico delle annate migliori della categoria. Però c’è attesa per la finale del pomeriggio, anche perché diversi sono i pretendenti al titolo: il più veloce del turno è Mattia Folli, bresciano di Roè Volciano, con 13”96 (+0.1).
Alto CM (pentathlon): Insiste il bellunese Andrea Triches, che è il migliore anche nella seconda prova del pentathlon con 1.78: mentre resistono all’inseguimento Cesca e Del Torre (1.75 per entrambi).
Peso CM (finale): La grande tradizione fiorentina trova un nuovo interprete in Leonardo Fabbri: al di là delle misure, 18.26 è comunque la quarta prestazione di sempre con il peso da 4kg, questo ragazzone fiorentino di Bagno a Ripoli mostra di avere i numeri giusti sotto il profilo fisico (già 1.93 x 98kg) e caratteriale. Discreto nel disco (46.06 di PB), è anche capace di saltare 5.29 in lungo e soprattutto di crescere in prospettiva: con l’attrezzo degli allievi (5kg) ha già provato con risultati intorno ai 17 metri e con il 6kg ha un lancio misurato a 14.10- Al Ridolfi si allena sotto la guida di Stefania Sassi con la figlia di Alessandro Andrei, Chiara, giovane martellista.
80m CM (batterie): Inizio del turno senza grandi squilli, poi esplode Diego Pettorossi: lo sprinter bolognese brucia la pista in 9”04 (+1.4), di gran lunga primato personale (aveva 9”0 manuale), terza prestazione cadetti di sempre dopo Galbieri e Cellario, ossia il meglio dello sprint giovane nell’ultimo decennio. Diego abita a Calcara di Crespellino, a 15km dal capoluogo, e si allena a Bologna con Christian Cavina: il papà Mario veniva dalla Costa d’Avorio e – dopo essere stato adottato in Italia – aveva giocato a basket nell’Armani Jeans, fornendo al figlio una struttura adeguata alla pratica atletica di alto livello (1.86 x 73kg a quest’età fa la differenza). Il giovanotto è approdato sui campi di atletica solo un anno fa dopo aver fatto sperare il Cus Bologna Rugby di aver trovato un grande prospetto nel ruolo di tre quarti ala. Bravo anche il ligure Andrea Vallarino, sceso a 9”22 (+1.5), con il piemontese Simone Impelliccieri sulla sua scia: ma la finale è tutta da seguire.
100hs CM (finale): C’è anche il brivido di una falsa partenza, che però non produce effetto nelle gare delle categorie giovanili non agonistiche. Poi il più pronto in avvio è il bresciano Mattia Folli, ancora in testa fino all’ottavo ostacolo: e nel finale esce il veneto Francesco Toffolo, trevigiano di MOnfumo attivo a Montebelluna. Il tempo non è da urlo, 13”84, complice anche il vento contrario: in ogni caso, nella mattinata, il pentatleta Andrea Triches aveva fatto addirittura meglio nella prova multipla (da un punto di vista puramente numerico, 13”79). La parziale sorpresa di giornata è l’argento del toscano Francesco Rettori (13”90, dopo aver corso in 13”99 in batteria).
Giavellotto CM (pentathlon): Terza prova di giornata e altra affermazione parziale di Andrea Triches (42.99, ma il fratello Marco era anche più bravo in questa specialità): a questo punto la situazione si aggiorna per il lungo di domattina con il bellunese al comando con 2477 punti, un abisso sul marchigiano Nicola Cesca (2237) e il friulano Lorenzo Del Torre (2216).
80m CM (finale): Rispetto alla mattina, come detto, la brezza è contraria e incide a folate in maniera forse maggiore di quanto non dica l’anemometro (-0.7): naturale che Diego Pettorossi non riesca a ripetersi sui tempi regali della batteria, ma la dimostrazione di forza è altrettanto impressionante.
Magari l’ex rugbista bolognese fatica un po’ a muovere le sue leve in avvio, ma nella parte lanciata non ce n’è per nessuno, tanto che il divario sul ligure Vallarino – senz’altro il più in forma della concorrenza –si allarga fino ad un paio di metri In una settimana il tecnico Cavina coglie il secondo titolo tricolore dello sprint giovanile, dopo quello di Marco Gianantoni nei 100m allievi di Firenze.
300hs CM (finale): In tre vanno sotto il “muretto” dei 40” e questo dato non è certo banale per la categoria, tra l’altro sono tutti personali: secondo logica il tricolore è di Gabriele Segale, il bergamasco di Curno che si allena a Brembate con Angelo Alfano. Il più deluso di tutti è forse Gabriele Montefalcone, romano di San Lorenzo, che nell’ultimo anno è cresciuto moltissimo sotto la guida di Gioacchino Paci nel centro giovanile dell’Esercito e aveva accarezzato l’idea di vincere il primo titolo della carriera. Buona profondità nella specialità, tanto che il vincitore della finale “B”, il campano Umberto Galasso, corre in 40”67.
300m CM (finale): La gara è bellissima, con i primi tre che finiscono in un metro: ma sul piano cronometrico viene punito l’atteggiamento di Umberto Mezzaluna, che ieri avrebbe potuto facilmente segnare un grande tempo in batteria – grazie alle condizioni ambientali più favorevoli – ed invece oggi deve soffrire per migliorare il personale in modo assolutamente marginale (da 36”16 a 36”13).In ogni caso una bella affermazione per l’allievo di Fabio Quilici, dopo il successo nella finale nazionale degli Studenteschi lo scorso anno a Roma. Conferma per la novità laziale Marco Arduini, il ragazzo di Frosinone che scende a 36”24.
Disco CM (finale): Come nella gara femminile ieri, anche qui successo campano: dominio di Mario Santoro che – in assenza di Leonardo Fabbri, il fiorentino tricolore nel peso – aveva i favori del pronostico. Forse le difficoltà di adattamento alla brezza favorevole sulla pedana rendono la vita difficile ai giovani protagonisti della gara e i contenuti tecnici sono francamente modesti: a Santoro basta un 43.62 al terzo turno, due metri e mezzo sotto il suo personale, per dominare la concorrenza. Anche perché solo il lombardo Davide Romano, tra i piazzati, va oltre la fettuccia dei 40 metri.
2000m CM (finale): Dopo quello della marcia femminile, cade qui un'altra MPN di categoria: svolgimento pressocchè identico, gara solitaria dal primo all’ultimo metro. Yohannes Chiappinelli (“Yogi” per gli amici) era stato protagonista anche lo scorso anno, al vano inseguimento di Yemeneberhan Crippa: e, comeil predecessore trentino, anch’egli è un etiope adottato, arrivato a Siena all’età di sette anni da un istituto di Addis Abeba dove era stato ricoverato dopo essere emigrato dal suo villaggio natale nei dintorni della capitale. Assolo totale, si è detto:, fin dal primo giro che spezza le speranze dei rivali in 62”02 (poi passaggi regolarissimi da 2’08”73, 3’16”70 e 4’25”00: 2’42”6 al chilometro e 4’10”0 ai 1500 metri). Il tentativo di resistere al ritmo del battistrada, sia pure a distanza, produce due eccellenti personali per il sardo Riccardo Usai e l’emiliano Simone Bernardi, con progressi dell’ordine dei 10” a testa. .
Asta CM (finale): Un bel duello, a quote forse inattese per i presupposti tecnici di questa gara: merito di Leonardo Azara, ragazzo di Ostia cresciuto nel vivaio gialloverde della finanza con il tecnico Emanuel Margesin, che incrementa il suo primato personale da 3.90 a4.10 in un anno e poco più di militanza atletica (aveva 3.35 al termine della scorsa stagione). E anche grazie alla carica agonistica di un giovanissimo triestino, Max Mandusic (classe ’98), ancor più neofitra del vincitore: per lui, che ha cominciato sei mesi fa al Campo Cologna sotto la guida di Davide Bressan, PB eguagliato a quota 4.00.
Triplo CM (finale): Tobia Bocchi è sicuramente uno dei personaggi di questa rassegna tricolore: un passato da rugbista – tre quarti ala nelle giovanili del Parma – e poi la conversione all’atletica. In questa stagione ha bruciato le tappe, mettendo a segno più di una prestazione oltre i 14 metri: ch, per la categoria, è il segno dell’eccellenza, almeno a livello nazionale. Con il 14.61 di oggi si conferma al 3° posto della lista all time capeggiata da Andrew Howe e potendo vantare un numero più consistente di performances ad alto livello di quanto non abbia fatto il reatino nei suoi sporadici tentativi nella categoria. La serie di Tobia si lascia leggere con soddisfazione: 14.54 14.61 14.35 nullo 14.22 nullo, prestazioni davvero eccellenti, che lasciano il sardo Paolo Caredda a quasi un metro di distacco.
Martello CM (finale): Il momento clou di una finale per altri versi scontata arriva al quarto turno, quando il primatista italiano e campione in carica Tiziano Di Blasio lancia lunghissimo – forse meglio della sua MPN a 72.25 - ma purtroppo nullo. Alla fine gli oltre 11 metri di vantaggio (67.60 a 56.28) sul secondo classificato, il toscano Niccolò Tarchi, dicono più di tanti discorsi.
CADETTE
80hs CF (batterie): Il livello tecnico è molto più interessante che nella prova maschile, anche per merito di una selezione che sembra più mirata ad un futuro in questa specialità. Fatto sta che la brianzola Marta Ferrario si conferma la migliore del gruppo con 11”74 (+0.7) – è lei la leader stagionale con 11”63 – ma si fa largo la triestina Irene Giovannini, una classe ’98 che scende a 11”79 (+1.1). E’ triestina come Elisa Di Lazzaro, altro bel prospetto al primo anno di categoria. La novità è la veronese Abigail Gyedu, ragazza di origini ghanesi come la sprinter azzurra Gloria Hooper, sua compagna di allenamento: l’ultima novità del gruppo seguito da Renzo Chemello scende per la prima volta sotto i 12” con crono elettrico (11”99, ma ha anche 11”6 manuale).
Peso CF (finale): Le misure non sono stratosferiche, ma le prime tre hanno il merito di riscrivere il proprio personale, dando pepe alla finale di Jesolo. Con 12.87 la spunta Marta Baruffini, ragazza di Felino che è compagna di scuola di Alice Branchi, oggi chiamata a disputare con qualche ambizione la finale dei 300hs. Una discreta struttura, quella della pesista di Parma, sulla quale ci sarà magari da costruire con maggior tecnica e dinamismo.
Triplo CF (finale): Il Veneto che ambisce giustamente alla conquista della “Kinder+Sport Cup”, trova forze fresche anche in zone non tradizionalmente ricche di protagonisti: come la provincia di Rovigo, da cui proviene la nuova campionessa tricolore Maria Salvan, di stanza però nel Padovano, a Villa Estense (e seguita a Monselice, nei centri giovanili delle Fiamme Oro, dal tecnico Gianluca Cusin che allena anche il pluricampione dei lanci allievi Andrea Caiaffa). Gara di apprezzabile contenuto tecnico complessivo, anche se è mancata la punta da 12 metri come nelle ultime edizioni tricolori della categoria: la vincitrice rodigina – partita con un PB da 11.91 - salta 11.68 (+0.7) proprio all’ultimo turno e supera la lombarda Gloria Algarotti.
80m CF (batterie): Eccellente spessore tecnico, con una protagonista attesa e in gran spolvero come la campionessa uscente Julia Calliari: per la prima volta in carriera la ragazza altoatesina allenata da Hans Pircher scende sotto i 10” e fissa con 9”98 (+1.0) una prestazione a ridosso della top-10 di sempre per la categoria. Ma in parecchie riscrivono i loro limiti, come la sorpresa aquilana Ludovica Clementini, scesa in un colpo da 10”42 a 10”17 (+1.5) per superare in batteria la più accreditata reggiana Laura Fattori (10”18). In netto progresso la lombarda dell’Estrada Simona Bosco (10”15) e una coppia di giovani sprinter che hanno in comune lo stato di adottate: la toscana nata in Ucraina Emma Viganò (10”21) e la colombiana di Modena Paola Forghieri (10”23).
Martello CF (finale): Dopo la marciatrice pugliese Noemi Stella, anche Lucia Prinetti Anzalapaya replica il titolo dello scorso anno su questa stessa pedana distaccando la concorrenza di quasi nove metri.
La superiorità della ragazza di origini zairesi per parte di padre è enorme, già sancita dalle risultanze stagionali: avvicinata ancora una volta la fettuccia dei 60 metri (59.75 al secondo turno e anche 58.73, 58.84 e 59.06 nella serie), che però era stata superata solo in occasione della sua MPN di categoria fissata in marzo a 61.74 nell’incontro interregionale giovanile di Modena.
80hs CF (finale): Purtroppo l’inizio del pomeriggio presenta il vento contrario sul rettilineo, addirittura -2.2 per la finale “A”, con il conseguente appesantimento del cronometro: i valori della mattina non vengono però alterati più di tanto e Marta Ferrario, la ragazza di Sovico allenata da Graziano Camellini, riesce a vincere nettamente con un apprezzabile 11”9. Si conferma sicura dei suoi mezzi la giovanissima triestina Irene Giovannini, l’unica a scendere ancora sotto i 12” (11”91).
Lungo CF (pentathlon): Mariaelena Agostini mantiene la testa della classifica grazie al balzo da 5.00 mandato a referto, rintuzzando il tentativo disperato di rimonta da parte di Nicla Mosetti (4.95 nell’occasione): nella quarta prova del programma, tuttavia, il miglior risultato parziale è di Alice Lunardon con 5.12 (-1.2).
80m CF (finale): Una sola ragazza in fuga, verrebbe da dire: la volata di Julia Calliari è veramente spettacolare ed esalta la tribuna del “Picchi”: anche un pizzico di fortuna, per l’allieva di Hans Pircher, visto che il vento rimette temporaneamente giudizio (+0.6) e così la bicampionessa italiana scende ancora a 9”90, sesta cadetta di sempre nella storia degli 80 metri. Alle altre non resta che giocarsi le posizioni di rincalzo, con un guizzo che premia le due ragazze delle quali avevamo parlato in mattinata, la colombiana di Modena Paola Forghieri e l’ucraina di Casciano Terme Emma Viganò. Fuori dal podio Lombardia e Veneto e questo è già una notizia.
300hs CF (finale): Uscita di scena la primatista italiana Ilaria Verderio – la lombarda era caduta ieri in batteria – Miriam Martini non si lascia sfuggire l’occasione per rivincere il titolo come un anno fa su questa pista: ma la friulana della Marathon Trieste fa ancora di più, riscrivendo il personale a 44”15 ed eguagliando così la quarta prestazione cadette di ogni tempo. Gran finale, con contenuti tecnici anche superiori a quelli già eccellenti espressi dai ragazzi: anche le due venete Jessica Peterle e Rebecca Sartori (rispettivamente da Verona e da Bassano) vanno sotto il muro dei 45” dando continuità alle ultime generazioni che già si sono espresse a buoni livelli tra le allieve.
300m CF (finale): Prima di tutto bisogna dar credito di un grande coraggio alla giovanissima Emma Girardello, rodigina di Adria al primo anno cadette, che insidia per oltre 200 metri la favorita corregionale Anna Schena: poi la detentrice della MPN riesce a prendere il largo e rintuzza anche l’attacco della toscana Alessia Niotta: alla fine Anna Schena, veronese di San Zeno di Montagna che si allena a Bussolengo, è l’unica a scendere sotto i 40”, ma su questa generazione si può certamente lavorare.
Lungo CF (finale): Con la consapevolezza di essere cresciuta rispetto all’amaro quarto posto di un anno fa, Beatrice Fiorese tira fuori all’ultimo turno un salto da 5.81 (+0.8) che nobilita tutta la finale. Dietro la vicentina – di Bassano, ma attiva a San Giuseppe di Cassola con il tecnico Daniele Chiurato (allenatore della campionessa italiana indoor Laura Strati) – sgomita fino al secondo posto una debuttante del ’98, la friulana Adriana Pizzuti, sulla quale veglia l’ex campione mondiale del triplo Paolo Camossi: in crescita a 5.49, ottimo per una cadetta al primo anno.
Alto CF (finale): Le ultime stagioni ci avevano abituato a qualcosa di meglio sul piano delle misure, ma onore al merito per la veneta Sara Brunato, una ragazzina di Mogliano Veneto che sembra il ritratto della mamma – l’ex lunghista azzurra Barbara Norello – e decide la tenzone a quota 1.65: stesso percorso, ma qualche errore di troppo, per la lombarda Eleonora Giraldin.
600m CF (pentathlon): Mariaelena Agostini non si limita a controllare, ma chiude la sua fatica multipla in 1’45”17 e con il risultato dei 600 metri migliora il suo record del pentathlon salendo a 4334 punti: il che significa superare Alessia Trost nella lista cadette della specialità e installarsi al quarto gradino di sempre. Brava la friulana Nicla Mosetti, che vede premiata la sua continuità e supera per la prima volta la barriera dei 4000 punti, sempre significativa per la categoria.
2000m CF (finale): Anche qui, come nella prova maschile, la favorita deteneva la MPN e puntava ad un ulteriore miglioramento: ma il tentativo di Nicole Reina – già dominatrice sulla distanza un anno fa – non è andata a buon fine nonostante un passaggio utile a metà gara (3’03”4). Poi il rallentamento della bionda milanese, ucraina di nascita, che ha pure dovuto fare i conti con un’avversaria che si è mantenuta a rispettosa, ma non chilometrica distanza: il merito va alla giovanissima Francesca Tommasi, veronese di Palazzolo di Sona che si allena nella vicina Bussolengo con Diego Appoloni e il tecnico federale Gianni Ghidini. Ad appena 14 anni, compiuti in agosto, la veneta migliora ancora e chiude in 6’19”81, gran tempo per una ragazzina al primo anno di categoria.
I PODI DELLA SECONDA GIORNATA
CADETTI - 80m: (-0.7) 1.Diego Pettorossi (emr) 9”22, 2.Andrea Vallarino (Maurina Olio Carli) 9”36, 3.Marco Tibe (ven) 9”40; 300m: 1.Umberto Mezzaluna (tos) 36”13, 2.Marco Arduini (laz) 46”24, 3.Leonardo Mariottini (tos) 36”29; 2000m: 1.Yohannes Chiappinelli (tos) 5’29”15 (MPN, prec. 5’29”68 stesso atleta Fidnza 10-6-2012), 2.Riccardo Usai (sar) 5’40”78, 3.Simone Bernardi (emr) 5’41”26; 100hs: (-0.4) 1.Francesco Toffolo (ven) 13”84, 2.Francesco Rettori (tos) 13”90, 3.Mattia Folli (lom) 13”97; 300hs: 1.Gabriele Segale (lom) 39”31, 2.Gabriele Montefalcone (laz) 39”72, 3.Nicholas Ferrato (ven) 39”84; Asta: 1.Leonardo Azara (laz) 4.10, 2.Max Mandusic (fvg) 4.00, 3.Matteo Capello (pie) 3.90; Triplo: 1.Tobia Bocchi (emr) 14.61 (+1.3), 2. Paolo Caredda (sar) 13.77 (+1.3), 3.Mauro D’Ambra (cam) 12.92 (+0.8); Peso: 1.Leonardo Fabbri (tos) 18.26, 2.Tommaso Boggi (tos) 15.72, 3.Massimo Rossi (ven) 15.55; Disco: 1.Mario Santoro (cam) 43.62, 2.Davide Romano (lom) 40.78, 3.Leonardo Barsacchi (tos) 38.63; Martello: 1.Tiziano Di Blasio (laz) 67.60, 2.Niccolò Tarchi (tos) 56.28, 3.Marco Leone (lom) 52.74; Giavellotto: 1.Jordan Zinelli (ven) 57.92, 2.Luca Trambaioli (ven) 55.95, 3.Davide Minelli (pug) 55.67
CADETTE - 80m: (+0.6) 1.Julia Calliari (aad) 9”90, 2.Paola Forghieri (emr) 10”25, 3.Emma Viganò (tos) 10”26; 300m: 1.Anna Schena (ven) 39”93, 2.Alessia Niotta (tos) 40”43, 3.Alessandra Pecco (lom) 41”03; 2000m: 1.Nicole Reina (lom) 6’15”55, 2.Francesca Tommasi (ven) 6’19”81, 3.Lea Simonini (lig) 6’39”71; 80hs: (-2.2) 1.Marta Ferrario (lom) 11”79, 2.Irene Giovannini (fvg) 11”91, 3.Agnese Mulatero (pie) 12”00; 300hs: 1.Miriam Martini (fvg) 44”15, 2.Jessica Peterle (ven) 44”70, 3.Rebecca Sartori (ven) 44”93; Alto: 1.Sara Brunato (ven) 1.65, 2.Eleonora Giraldin (lom) 1.65, 3.Alessia Pavese (lom) 1.63; Lungo: 1.Beatrice Fiorese (ven) 5.81 (+0.8), 2.Adriana Pizzuti (fvg) 5.49 (+0.8), 3.Alessia Giuliante (abr) 5.29 (-1.2); Triplo: 1.Maria Salvan (ven) 11.68 (+0.7), 2.Gloria Algarotti (lom) 11.43 (+1.1), 3.Fabiana Pecorella (sic) 11.33 (+0.2); Peso: 1.Marta Baruffini (emr) 12.87, 2.Yohelys Jimenez (ven) 12.56, 3.Francesca Raffaello (pug) 12.32; Martello: 1.Lucia Prinetti Anzalapaya (pie) 59.75, 2.Eleonora Calzavara (ven) 50.99, 3.Agata Gremi (emr) 49.96; Pentathlon: 1.Mariaelena Agostini (ven) 4334, 2.Nicla Mosetti (fvg) 4010, 3.Eleonora Marchiando (pie) 3794
DIRETTA STREAMING - La manifestazione, come già accaduto in occasione dei recentissimi Campionati Italiani Allievi di Firenze, sarà integralmente trasmessa in streaming, all'indirizzo www.fidal-live.tv
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LISTE ITALIANE ALL-TIME: CADETTI - CADETTE
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