Kinder+Sport Cup festa Lombardia

12 Ottobre 2014

MPN nel peso (Sydney Giampietro 16.80). Nei 1200st Simone Barontini (3:20.71) e Giulia Leonardi (3:48.57)

di Raul Leoni

La “Kinder+Sport Cup” va per la quindicesima volta alla Lombardia (602 punti), ma nel tradizionale duello con il Veneto si inserisce il Lazio (578 a 571). Tra i cadetti vince il Lazio (297) e nella classifica cadette la Lombardia. La protagonista di della rassegna di Borgo Valsugana è la lombarda Sydney Giampietro, che porta la MPN del peso da 16.67 a 16.80. brilla in apertura la goriziana Mara Lavrencic nei 300 metri (39.86, quinta cadetta di sempre), poi arrivano duye MPN nei 1200m siepi – con barriere da 0.76 e senza riviera – grazie all’anconetano Simone Barontini (3:20.71) e alla reggiana di Montecchio Emilia, Giulia Leonardi (3:48.57). Terza prestazione all-time nel peso per il reatino Andrea Proietti, alla seconda maglia tricolore (18.70), mentre la pluriprimatista del giavellotto Carolina Visca conquista il primo titolo della carriera (52.01 per la romana di Rocca di Papa allenata dal papà Alberto, ex martellista). Una grande progressione porta a 2.05 nell’alto Andrea Motta (terzo in lista dopo il 2.07 di Filippo Lari e il 2.06 di Andrew Howe). Entra nella top-10 di sempre dei 300hs (44.55) la 14enne Valeria Paccagnella, bergamasca di Treviglio, e nella gara maschile fa felice la tribuna di Borgo l’enfant-du-pays Elia Campestrini (PB a 39.53 per il trentino). I titoli dei 1000 metri vanno a protagonisti attesi come la primatista italiana Marta Zenoni (2:48.13) e al napoletano di Mergellina Andrea Romani (2:34.97). La lombarda di Vigevano Sofia Montagna è la nuova campionessa dei multipli, 4410 e quarto punteggio all-time nella lista del pentathlon. Sorpresa nella staffetta femminile: il quartetto del Friuli-Venezia Giulia fa il secondo tempo di sempre (47.70) e lascia dietro la Lombardia, detentrice della MPN. L’ultimo prodotto della scuola ascolana del disco è Marco Balloni, 47.49 per il lanciatore seguito da un anno da Armando De Vincentis. Chiude la staffetta del Lazio: ancora 42.90, come al “Ceresini” di Fidenza (secondo tempo di sempre).   

KINDER+SPORT CUP - CLASSIFICHE FINALI:
1. Lombardia 602, 2.L azio 578, 3. Veneto 571
CADETTI – 1. Lazio 297, 2. Lombardia 292, 3. Veneto 283.5
CADETTE – 1. Lombardia 310, 2. Veneto 287.5, 3. Lazio 281

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KINDER+SPORT CUP – SECONDA GIORNATA 

4x100m M (finale) – Qui non c’è spazio per sorprese: il Lazio è assolutamente superiore, col quartetto di Fidenza (Luca Barbieri, Davide Campana, Mattia Di Panfilo, Mario Marchei) ed eguaglia al centesimo il gran risultato del “Ceresini”, 42.90: che poi significa, ancora una volta, la seconda prestazione di sempre delle staffette, dopo il leggendario 42.32 del dream-team veneto all’Olimpico nel 2008. La Lombardia resta a 44.11, un distacco di 1”21, mostruoso.

Disco M (finale) – Si arriva in fondo alle gare individuali cadetti con una vecchia conoscenza: se è un ascolano a vincere il disco – nel caso specifico Marco Balloni – c’è lo zampino dell’ex primatista italiano Armando De Vincentis. L’incontro fatidico è avvenuto a gennaio 2013, fuori dalla palestra scolastica del giovanotto marchigiano: ad aprile il primo approccio sulla pedana del disco e oggi la maglia tricolore (47.49, ma il PB è a 49.04). Per i rivali non c’è speranze: Marco ha già messo nel mirino i Mondiali allievi di Cali 2015 e ancor di più l’edizione inaugurale degli Europei di categoria (Tbilisi 2016).

L’unico ostacolo? Una passionaccia un po’ pericolosa, per le moto veloci: unita a quella, meno insidiosa, per la moto GP (tifoso sfegatato di Valentino Rossi, come da copione). 

Pentathlon M (finale) – Che fosse il momento di Amar Kasibovic lo si era capito fin dalla prima gara sugli ostacoli: troppo affamato di miglioramento e di vittoria il bel prospetto veneto di famiglia bosniaca: il tentativo di rimonta operato da Luca Barbini nel lungo di stamattina (6.03) non è stato sufficiente, pur considerando la determinazione del bravo atleta sardo. Dopo i 1000 metri c’è il verdetto definitivo: Kasibovic 3788 e Barbini 3599, PB per entrambi, in testa anche alla lista stagionale. Il precedente leader dell’anno, Luca Cocco, finisce ottavo.

4x100m F (finale) –  E, dopo tante conferme, la gara che chiude i Tricolori delle cadette fornisce una sorpresa coi fiocchi: non la Lombardia detentrice della MPN, non le outsider del Veneto o dell’Emilia Romagna, a vincere è il quartetto del Friuli-Venezia Giulia. Davanti resta solo il tempo del record (47.58), perché le ragazze in maglia gialloblu fanno l’impresa con 47.70: eccezionale riscontro per Aurora Berton, Ilaria Moretti, Mara Lavrencic (secondo titolo, dopo quello dei 300m) e Anna Lisa Modesti (già terza negli 80 metri). Bravissime, davanti alle deluse lombarde (48.35): e Veneto non pervenuto, una squalifica arrivata già al primo cambio tra Kouame e Petagna.

Peso F (finale) – L’ultimo titolo individuale del programma femminile è una replica di lusso di quanto avvenuto un anno fa a Jesolo: padrona della pedana è la milanese di papà foggiano e mamma nigeriana Sydney Giampietro, che sovrasta le altre di una spanna come statura e anche di più in fatto di misure. Fatto sta che arriva la nuova MPN con l’attrezzo da 3kg, con una serie che legge 15.68 16.80 15.30 e poi tre nulli. Il 16.80 toglie dall’albo dei record il precedente 16.67 della ragazzona lombarda. Come nella prova maschile, anche qui la seconda è molto lontana: la veneta Anna Bonato fa 12.98.

1000m F (finale) – Solo il cronometro può essere considerato un valido avversario per Marta Zenoni in questa solitaria rincorsa verso il suo secondo titolo italiano sulla distanza: il tempo finale dice 2:48.13, buono in assoluto ma pur sempre lasciando la MPN della bergamasca a circa 4”. Le altre possono competere solo per il secondo punti, peraltro su livelli interessanti: la spunta l’abruzzese della Gran Sasso Gaia Sabbatini (2:55.92). 

1000m M (finale) – Per quanto la categoria possa riservare sorprese, in questa gara Andrea Romani non molla la presa sulla maglia tricolore: in ogni caso la volata che dà la vittoria al talento napoletano di Mergellina (2:34.97) è di quelle che richiedono impegno. Perché Samuele Angelini è avversario estremamente determinato (2:36.23 al traguardo): lo spezzino è compagno di allenamento da cinque anni di Chiara Ferdani, la finalista olimpica dei 1500 metri a Nanchino. 

Alto M (finale) – L’anno scorso a Jesolo Andrea Motta aveva sfiorato la vittoria, andata al piemontese Stefano Sottile (quest’anno azzurro ai Giochi Olimpici giovanili): qui a Borgo non c’è concorrenza che tenga. Il lombardo sale ancora, da 2.04 a 2.05, e diventa il terzo cadetto di sempre dopo Filippo Lari e Andrew Howe, al termine di una progressione infinita (1.75/1, 1.86/1, 1.92/1, 1.94/1, 1.96/2, 1.98/1, 2.05/3 poi tre tentativi falliti alla quota-record di 2.08). La classifica è senz’altro apprezzabile, ma i piazzati finiscono a 1.94, il campioncino locale Lorenzo Naidon, e a 1.92, il veneto Francesco Ruzza. Paga un dividendo alla sfortuna Giacomo Belli, prospetto del 2000 che si ferma a 1.86 per un serio infortunio al costato (il toscano ha un PB da 1.95).

Pentathlon F (finale) – Sofia Montagna si riprende subito la leadership in classifica con il 5.49 nel lungo – la veneta Gloria Gollin risponde solo con 5.31 – e poi mette il sigillo all’esito dei 600 metri conclusivi (1:43.74 contro 1:43.81): 4410 punti per la ragazza di Vigevano, che diventa la quarta di sempre, e 4367 per la rivale dichiarata (leggermente peggiore, ma solo in senso facciale, dei 4370 punti con crono manuale che costituivano il top stagionale finora per Gloria).  

Giavellotto F (finale) – Con tutte le cautele del caso, l’esito era già scritto: quasi impensabile che Carolina Visca non riuscisse ad indossare oggi la sua prima maglia tricolore della categoria.

La romana di Rocca di Papa ci riesce con un lancio di 52.01, buono ma relativamente lontano dal 54.60 che costituisce l’ultima versione della MPN da lei battuta sei volte in questa stagione di esordio tra le cadette. Per la gioia di papà Alberto, un discreto martellista nel suo periodo agonistico (bravo soprattutto nella carriera giovanile), mentre la mamma Claudia Patricia aveva praticato basket a livello universitario durante la sua permanenza nella natia Colombia. Carolina fa storia a sé, ma la stagione ha offerto un’altra protagonista apprezzabile nella biellese di Gaglianico Sara Zabarino: oggi fa 45.79 ed è un argento assolutamente dignitoso.

Peso M (finale) – La doppietta era la missione – tutt’altro che impossibile – del favoritissimo Andrea Proietti: nel novero dei quattro lanci, il reatino non aveva che l’imbarazzo della scelta, e si è affidato alla palla da 4kg. Ovviamente il suo avversario di giornata era soprattutto il metro: il ragazzo laziale, non certo un colosso, ha lanciato a 18.70, nuovo PB e terza prestazione della specialità dopo il record di Marco Giacomini e Luciano Zerbini, due ex azzurri assoluti. Per la cronaca il secondo, il marchigiano Alex Paolucci, cifra 16.10 e questo dice già tutto.

1200st F (finale) – Questa è una novità assoluta e la vincitrice non mancano l’appuntamento con la nuova MPN: Giulia Leonardi è una reggiana di Montecchio Emilia, 14 anni compiuti in luglio, e già era la migliore tra le partenti. Oggi scende da 3:49.19 a 3:48.57: sotto il vecchio limite – pur battuta in una volata spettacolare -anche Elisa Palmero (3.48.62), 15enne di Perosa Argentina cresciuta all’Atletica Pinerolo e spinta alla corsa dalle giocose Miniolimpiadi della Val Chisone. Purtroppo non risponde all’appello la toscana Giada Romano, caduta su una delle barriere conclusive quando si preparava a lanciare la volata finale.

1200st M (finale) – Tre serie e un esercito di partenti per questo ritorno delle siepi nei Tricolori cadetti: in quella dei migliori si incarica Wilson Marquez di fare selezione, poi la gara si decide in volata tra Simone Barontini e Matteo Masolini, entrambi sotto la precedente MPN con barriere da 0.76 e senza riviera. Il cronometro dice 3:20.71 per il neo-campione - anconitano della benemerita Sef Stamura, che pratica la “Soft Air”, sorta di guerra simulata all’aria aperta – e 3:20.87 per il ragazzo di Chiavenna, uno dei centri lombardi della specialità. Con gli ostacoli da 0.91, per la cronaca nel 1989, Stefano Ciallella aveva corso in 3:19.37.

300hs M (finale) – Mezza tribuna è qui per seguire il ragazzo di casa, Elia Campestrini: e il campioncino di Borgo Valsugana non tradisce le attese, siglando anche un nuovo PB a 39.53. L’ex calciatore trentino allenato da Antonio Casagrande non ha certo vita facile: il romano di Ariccia Luca Barbieri, nonostante una botta al ginocchio nella seconda barriera, lo insidia fino in fondo (39.88). Poi si inserisce Jemal Furlani, il padovano di Tribano originario del Corno d’Africa (Afar): e così scalza dal bronzo il campano Alessandro Sibilio, rivelazione delle batterie con il miglior tempo (ieri 40.16 PB).

300hs F (finale) – Il tecnico bergamasco Paolo Brambilla aggiunge un’altra maglia tricolore alla sua già ricca collezione: ma il merito è tutto di una ragazzina di Treviglio, Valeria Paccagnella, che aveva già corso in stagione in 44.1 manuale e qui entra nella top-10 anche con crono automatico, 44.55. La portacolori dell’Estrada, ancora 14 anni, si trascina dietro una ragazza in gran progresso come la veneta Anna Polinari (44.70, dopo il PB della batteria). Una prova che ha perso via via alcune delle protagoniste attese, ne trova più di una niente male.

300m M (finale) – Un solo favorito e non fallisce l’obiettivo: il primatista italiano Michael Albrecht lascia spazio ai rivali più pericolosi solo fino all’uscita dalla curva, poi si distende e non ce n’è per nessuno (35.62). Alle spalle del meranese c’è sempre il tiburtino Davide Campana (36.09) e poi il lombardo al primo anno, David Zobbio, che però non migliora l’eccellente PB della batteria di ieri e si ferma a 36.41.

300m F (finale) – Con una Mara Lavrencic in gran forma c’era poco da fare per le altre: la goriziana, tra batterie e finale, ha abbattuto il suo personale di partenza di oltre un secondo e stampa con 39.86 la quinta prestazione cadette di sempre. Il prossimo anno, al piano di sopra, ha intenzione di dedicarsi con maggior continuità ai 200 metri, sotto la guida dell’ex azzurro giovanile Federico Morgera (che invece preferiva il giro di pista). Niente da fare per la figlia e sorella d’arte Elisabetta Vandi (40.64 oggi): ma per la pesarese, classe 2000, ci sarà ancora una stagione nella categoria per coltivare sogni di gloria. La vincitrice scalza anche la capolista stagionale Samantha Zago, che chiude al 5° posto.



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