Kipchoge invincibile: manca solo il record

28 Settembre 2017

Con il successo di Berlino, il fuoriclasse keniano ha conquistato otto delle nove maratone disputate in carriera e si candida per diventare il migliore di sempre nella gara sui 42,195 chilometri

di Giorgio Cimbrico

È sempre impegnativo dire di un atleta specie se è contemporaneo: il più grande di sempre. Tutto sommato, meglio sia un’autodefinizione, come fece Alì. Non c’è dubbio, comunque, che Eliud Kipchoge stia costruendo, tappa dopo tappa, una biografia che profuma già forte di storia.

Campione olimpico, capace di correre (d’accordo, con tutti gli aiuti del caso ma tutto sommato usando un solo paio di gambe) i 42,195 km venticinque secondi appena oltre la Grande Muraglia delle due ore, di vincere otto delle nove maratone in cui ha preso il via (unica sconfitta ad opera di un Wilson Kipsang da record mondiale chiudendo in un 2h04’05” da punto esclamativo), perfetto programmatore di se stesso da quando è sbarcato nella dimensione delle 26 miglia: dal 2013 sempre e soltanto due impegni l’anno nell’ambito delle prove più remunerative, dell’appuntamento - i Giochi Olimpici - che assegna la vittoria più importante e della sperimentazione, l’etichetta sotto cui può ricadere la prova all’alba del 6 maggio di quest’anno sull’asfalto dell’autodromo di Monza.

In questi cinque anni il Kipchoge maratoneta ha superato il Kipchoge uomo di pista e per usare fresche parole sue “molte maratone mi attendono ancora”. Il record del mondo sfuggitogli, per il momento per la miseria di otto secondi, è l’obiettivo che verrà inseguito nel vicino futuro da chi ha fatto della regolarità ad altissime quote il marchio di fabbrica. È impressionante notare che, a parte il tempo di Rio (2h08’44” in pieno controllo, lasciando l’etiope Feyisa Lilesa a 1’10”), Eliud ha corso la sua più... lenta maratona, all’esordio, in 2h05’30”. La media sulle nove gare è 2h04’45”. Includendo quello che è stato definito il “lab test” di Monza, si scende a 2h04’19”. Questo lo sviluppo cronologico.

Le maratone di Eliud Kipchoge
21 aprile 2013 Amburgo 2h05’30” (1) record del percorso
29 settembre 2013 Berlino 2h04’05” (2) Wilson Kipsang 2h03’23” WR
13 aprile 2014 Rotterdam 2h05’00” (1)
12 ottobre 2014 Chicago 2h04’11” (1)
26 aprile 2015 Londra 2h04’42” (1) record del percorso
27 settembre 2015 Berlino 2h04’00” (1)
24 aprile 2016 Londra 2h03’05” (1) record del percorso (1h01’24”+1h01’41”)
21 agosto 2016 Rio de Janeiro 2h08’44” (1)
24 settembre 2017 Berlino 2h03’32” (1)

La “recerche” su Kipchoge, allenato dal compaesano Patrick Sang (8’03’41” nelle siepi, argento olimpico nel ’92 e due volte secondo ai Mondiali) porta a ripercorrere il suo nobile passato in pista: molti altri grandi interpreti della strada non ne possiedono neppure un quarto.

La comparsa in scena risale al 2003, Mondiali allo Stade de France di Parigi Saint-Denis: in possesso di una data di nascita controversa (il 1986, poi corretto in 5 novembre 1984: in ogni caso, giovanissimo) è in grado di piegare, in fondo a un graduale e avvincente aumento della velocità, Hicham El Guerrouj e Kenenisa Bekele, l’uno e l’altro impegnati a provare la doppietta dopo i successi nei 1500 e nei 10.000. Corsa a ritmi impressionanti da riassumere in un ordine d’arrivo da brividi caldi: Kipchoge 12’52”79, El Guerrouj 12’52”83, Bekele 12’53”12. Tre in 32 centesimi. I primi due in 4.

La collezione personale del giovanotto, che viene dal generoso distretto dei Nandi, una delle miniere dell’atletica keniana, si arricchisce con il bronzo di Atene (gli stessi del podio parigino, ma il marocchino e l’etiope davanti a lui) e l’argento di Pechino (alle spalle di Bekele) mentre ai Mondiali conquista la seconda medaglia - piegato da Bernard Lagat - a Osaka 2007. Tutto e sempre sui 5000, quella che sembrava la sua distanza. I record personali sono eloquenti: 1500 3’33”20; 3000 7’27”66; 5000 12’46”53 (e 12’55”72 indoor); 10.000 26’49”02; mezza maratona 59’25”; maratona 2h03’05”.

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su: