L'intervista: parla il Presidente Giacomo Leone
10 Novembre 2020Un resoconto di fine mandato ed i programmi per il futuro
Poco più di due mesi separano l’Atletica leggera pugliese dall’appuntamento elettorale che deciderà chi sarà a guidare il movimento nei prossimi quattro anni. Il numero uno di Puglia, Giacomo Leone, si è aperto ad una lunga e particolareggiata intervista nella quale ha fatto il punto del suo mandato analizzandone ogni aspetto passato e futuro con l’entusiasmo e la passione di sempre.
Cosa ha fatto Giacomo Leone in questi anni per l'Atletica pugliese e cosa potrebbe fare ancora?
Come presidente e come consiglio regionale in questi splendidi 4 anni abbiamo lavorato molto. Tra i punti fondamentali del mio programma, c’era la formazione di nuovi tecnici, la ristrutturazione degli impianti sportivi e la crescita dell’attività giovanile in ogni angolo della Puglia. Questi obbiettivi sono stati ampiamenti centrati: abbiamo formato circa 300 nuovi tecnici istruttori, 30 tecnici sono diventati o stanno terminando il percorso di studio per diventare tecnici specialisti. Da zero impianti siamo arrivati a ben 4 impianti di cui uno di livello internazionale. A Taranto sono iniziati i lavori per la ristrutturazione del campo scuola “Giuseppe Valente” in vista dei prossimi giochi del mediterraneo 2026. Ed infine il comune di Brindisi, grazie ad un protocollo d’intesa da me sottoscritto ha partecipato al bando sport e periferie 2020 per la ristrutturazione del campo scuola “Lucio Montanile”. L’atletica giovanile, che ormai lotta alla pari con le regioni del nord, continua a crescere. Ogni anno accedono alle finali regionali ben 48 squadre tra le categorie ragazzi/e e cadetti/e. Significa che abbiamo seminato bene sulle società con premi di classifica importanti. Cosa potrò ancora fare per la Puglia? Tantissimo, sono un uomo che continua sempre ad alzare l’asticella. Il mio consiglio regionale ha condiviso questa determinazione riuscendo a sostenere tutte le scelte che sono state ampiamente condivise. Il bello deve ancora venire.
Ritiene che l'Atletica leggera pugliese abbia un ruolo importante nell'intero movimento nazionale?
Ne sono fortemente convinto. La Puglia, con l’ottimo lavoro svolto dal settore tecnico, ha il merito di essere giunta 2^ al Criterium Nazionale Cadetti nel 2019 e sesta nella combinata maschile e femminile, suscitando la curiosità delle altre Regioni che ci vedono come faro dell’atletica italiana, perché siamo riusciti con costanza a raggiungere tutti gli obiettivi stabiliti e a trasformare l’Atletica Pugliese in uno sport di altissima qualità. Ed ora con gli impianti a disposizioni potremo organizzare qualsiasi tipo di campionato. La Puglia in soli 4 anni è diventata protagonista dell’atletica italiana.
Cosa ha funzionato e cosa no?
Il 2020 è un anno particolare, non possiamo pensare di criticare un quadriennio di amministrazione sportiva solo perché siamo stati colpiti da una pandemia. Sino ai primi giorni di marzo abbiamo gareggiato, anzi è bene dare luce ad un aspetto che a volte viene trascurato, in Puglia si gareggia sempre e ovunque, sono state disputate ogni anno più di 320 competizioni. Numeri incredibili! Che solo un’organizzazione efficiente e ben strutturata può realizzare. Nella ripresa delle competizioni siamo riusciti ad organizzare in ogni fine settimana delle gare in pista nel pieno rispetto delle norme COVID, e permettendo agli atleti di tutta Italia di venire a gareggiare in sicurezza in puglia. Cosa non ha funzionato? Onestamente ben poco. Voglio ricordare a tutti che tra progetti di qualità e contributi alle società sportive nel 2020 destiniamo più di 100.000 euro alle società pugliesi. Non abbiamo eguali in tutta Italia!
Rispetto ad altre discipline quali sono i punti di forza e quali quelli deboli dell'Atletica Leggera?
Lo sport di squadra ha una forte appetibilità, non solo perché presenta un notevole aspetto socializzante, ma anche perché non tende ad esaltare le responsabilità individuali. L’attrazione che esercita uno sport di squadra è pertanto, inizialmente, molto elevata, inquadrandosi in una idea di “gioco” coniugata con “divertimento”. Lo sport individuale parte invece da un presupposto diverso. Chi sceglie di proporsi a livello personale, è ben conscio di assumersi in prima persona le responsabilità dirette di successi e insuccessi. Quindi, prima di battersi con gli altri atleti, ci si batte contro se stesso, perseguendo l’obiettivo di migliorarsi, a qualsiasi livello si trovi. L’atletica si presenta come sport individuale, ma in alcuni casi diventa anche sport di squadra come i campionati di società. Nell’Atletica Leggera nessuno verrà mai escluso perché è uno sport inclusivo e non esclusivo.
Cosa si potrebbe fare per avvicinare un maggior numero di bambini all'Atletica?
I bambini sono i protagonisti dell’Atletica di domani, bisogna investire sulle categorie promozionali e certamente in questa fase sono fondamentali i tecnici che sono anche educatori e motivatori; credo che ogni singolo tecnico pugliese del settore giovanile possieda le qualità e le capacità di far appassionare i piccoli atleti. La loro è principalmente un’attività ludico-motoria, è attraverso la coordinazione delle competenze motorie che si ottengono grandi successi. La FIDAL Puglia attraverso i Comitati Provinciali fa si che i piccoli atleti si cimentino in molteplici competizioni, nel 2020 a causa della emergenza sanitaria da COVID-19 abbiamo dovuto, nostro malgrado, fermare questo movimento in grande espansione, chi partecipa alle gare degli esordienti conosce il numero di atleti iscritti, sono numeri altissimi e questo è certamente positivo per l’Atletica Pugliese, ma ovviamente è incompatibile con la pandemia in atto. In sinergia con la scuola primaria possiamo fare molto di più attraverso progetti scolastici mirati con il contributo degli insegnanti di educazione motoria e dei nostri tecnici. Questo sarà un punto fondamentale dell’azione politica del prossimo quadriennio.
Uno Spot elettorale...
Mi ricandido come Presidente FIDAL Puglia, in Puglia, per la Puglia, con la Puglia!
#ilmegliodeveancoravenire
Roberto Longo
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