Roma 2024: Furlani, Derkach e Cavalli in finale

07 Giugno 2024

Nella mattina del day 1 all’Olimpico il 19enne salta subito 8,17 nel lungo, qualificate anche la triplista con 14,10 e la mezzofondista nei 1500 in 4:06.76. Altri 7 azzurri promossi in semifinale, Gerevini inizia bene nell’eptathlon

di Cesare Rizzi e Luca Cassai

Tre azzurri si qualificano per la finale agli Europei di Roma nella prima mattinata di gare. Sulla pedana del lungo Mattia Furlani atterra a 8,17 con vento contrario (-1.0) al primo salto, senza forzare, ampiamente oltre gli otto metri richiesti per il pass diretto. Allo stadio Olimpico il diciannovenne argento mondiale mette in mostra il suo talento e dà appuntamento alla sfida per le medaglie di sabato sera (ore 20.06) con la terza misura, dietro allo svizzero Simon Ehammer che firma la migliore prestazione mondiale dell’anno con 8,41 (-0.6) e al britannico Jacob Fincham-Dukes, 8,18 (-1.1), davanti al greco campione di tutto Miltiadis Tentoglou, 8,14 (-1.3). Nel triplo va subito a segno anche l’azzurra Dariya Derkach, vicecampionessa europea indoor, promossa con lo stagionale di 14,10 (-0.6) ottenuto al primo tentativo. Conquista il biglietto per la finale nei 1500 metri Ludovica Cavalli, seconda in batteria con 4:06.76. L’eptathlon di Sveva Gerevini comincia con due record personali nelle prime due gare: 13.35 (-0.1) sui 100 ostacoli e 1,80 nell’alto per il terzo posto provvisorio con 2050 punti in classifica. Avanti negli 800 metri tutti e tre gli azzurri, qualificati in semifinale: Catalin Tecuceanu (1:44.93 nella più veloce delle batterie), Francesco Pernici (1:45.87 in rimonta) e Simone Barontini (1:46.30). Passano al turno intermedio nei 100 ostacoli Veronica Besana (13.05/+0.1), Giada Carmassi (13.13/0.0) e Elena Carraro (13.23/-1.3) come Hassane Fofana nei 110 ostacoli in 13.70 (+0.9). Beffato nel lungo Filippo Randazzo, primo degli esclusi dalla finale per un solo centimetro con 7,94 (+0.2). Si fermano a un soffio dalla qualificazione anche i discoboli Daisy Osakue (60,10) e Alessio Mannucci (61,73), entrambi al tredicesimo posto. Nella serata in palio i primi titoli: si riparte alle 18.35 con la 20 km di marcia che attende al via la campionessa olimpica Antonella Palmisano, Eleonora Giorgi e Valentina Trapletti.

Lungo uomini (qualificazione) - “Vi aspetto tutti domani qui all’Olimpico!”. L’appuntamento lo dà direttamente Mattia Furlani (Fiamme Oro) al microfono dell’intervista allo stadio, quando la qualificazione è ancora in corso. Il primatista del mondo under 20 chiude la pratica già al primo salto, come auspicato, con una prestazione di gran qualità: 8,17 nonostante il vento a -1.0. Gli avversari però non stanno a guardare, anzi: è una qualificazione di contenuti tecnici mai visti in chiave europea. Miltiadis Tentoglou, il greco campione olimpico in carica, ottiene la “Q” maiuscola con 8,14 controvento (-1.3) ma a impressionare è soprattutto il decatleta e lunghista svizzero Simon Ehammer che vola a 8,41 (-0.6), miglior misura mondiale dell’anno a sorpassare di cinque centimetri l’8,36 co-detenuto da Furlani e Tentoglou. In nove superano otto metri: tra loro ci sono anche il britannico Jacob Fincham-Dukes a 8,18 (-1.1) e il portoghese Gerson Baldé in un 8,10 insolitamente a favore di vento (+1.8). “L’obiettivo domani (alle ore 20.06, ndr) è dare più spettacolo possibile e divertire gli spettatori”, spiega a caldo sorridente il golden boy azzurro del lungo. “Oggi ho saltato in sicurezza, lasciando qualcosa in pedana, senza spingere a tutta, c’era anche vento contro... Gli avversari hanno saltato lontano? Oggi è oggi, domani è un altro giorno”. Sulla pedana sopraelevata dell’Olimpico beffato Filippo Randazzo (Fiamme Gialle), autore di 7,94 (+0.2) ed escluso per un solo centimetro dal serbo Strahinja Jovancevic. Out anche Kareem Mersal (Vv Management), 7,55 (+0.7).

1500 donne (batterie) - Ludovica Cavalli avanza e convince. Sempre nelle posizioni più nobili della prima batteria (alla finale di domenica, alle ore 22.40, vanno le prime sei di ogni eliminatoria senza crono di ripescaggio) la genovese dell’Aeronautica tiene testa senza problemi alla crescita del ritmo nel finale di gara e chiude autorevolmente seconda in 4:06.76 dietro al 4:06.68 della britannica Jemma Reekie, argento iridato degli 800 indoor, che resterà il miglior crono del turno. “Abbiamo chiuso molto forte - il commento dell’azzurra - sono un po’ stanca ma felice di aver reso orgogliosi i miei genitori, partiti alle quattro del mattino per seguirmi: ieri era anche il compleanno di papà. Non ho ancora incrociato “Ludo”, la mascotte, ma prima di domenica farò certamente una foto con lei. La finale? Sarà difficile, il primo obiettivo è divertirmi”. Nella stessa batteria Sinta Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli) non riesce mai a trovare spazio nella parte alta del gruppo, chiude decima e rialzata in 4:11.22. Lacrime invece per Marta Zenoni: a 200 metri dal termine della seconda batteria la bergamasca della Luiss è messa fuori gioco da una caduta e verrà poi squalificata per aver ostacolato la tedesca Nele Wessel, riammessa alla finale.

Triplo donne (qualificazione) - Basta un solo tentativo a Dariya Derkach per cambiare marcia. L’azzurra in apertura di qualificazione piazza un 14,10 (vento +0.6) che vale al centimetro il passaggio alla finale in programma domenica alle ore 21.04. Con un salto equilibrato la vicecampionessa europea indoor aggiunge 18 centimetri al primato stagionale di 13,92 e così la 31enne campana dell’Aeronautica, di stanza a Formia, supera per la prima volta “quota 14” in questa stagione. “Si va a riposare, finalmente una qualificazione tranquilla - commenta - perché spesso la soffro, ma ho cercato di stare attenta, l’ho portata a casa e va benissimo così. Gareggiare all’Olimpico è un’emozione ma anche una responsabilità, in generale è una situazione che dà tanta carica. La scorsa stagione mi ha dato sicurezza. La pedana sopraelevata? All’inizio ero un po’ ‘stranita’, ma le sensazioni sono state buone, ha dato una bella ‘scossa’ anche perché permette di sentire il calore del pubblico”. Sono in cinque a superare la misura di qualificazione diretta: anche la bulgara Aleksandra Nacheva con il personale a 14,29 (+0.9), la turca Tugba Danismaz 14,27 (-0.3), la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré 14,21 (-0.3) e la romena Florentina Iusco a 14,11 (-2.9).

Eptathlon (alto) - L’urlo di Sveva Gerevini nell’alto. Dopo un 1,74 al secondo tentativo, a rappresentare il suo miglior salto di sempre all’aperto, la cremonese stampa due volte il record personale. L’azzurra supera 1,77 alla seconda prova aggiungendo un centimetro al proprio limite assoluto realizzato al coperto, poi esplode di gioia per l’1,80 valicato al primo assalto, a confermare la sua nuova dimensione tecnica nella specialità. Meglio di lei soltanto la belga Nafissatou Thiam a 1,95 e le britanniche Katerina Johnson-Thompson e Jade O’Dowda a 1,83. Nella classifica generale Sveva è terza alle spalle delle belghe Thiam e Noor Vidts: i suoi 2050 punti equivalgono a un sonante +166 sul precedente parziale del personale. “Due personali in due gare - il pensiero di una raggiante Gerevini - di certo abbiamo iniziato bene. In allenamento provai per la prima volta 1,80 due anni fa, poi sarebbero arrivati gli infortuni. Esserci riuscita adesso in gara è quasi una liberazione”.

800 uomini (batterie) - Avanzano tutti e tre gli azzurri dalle batterie alle semifinali in programma sabato alle ore 19.50. Sistema (questa volta come da tradizione) “misto” per il passaggio del turno: primi tre di ogni eliminatoria più quattro crono di ripescaggio. Francesco Pernici (Fiamme Gialle), nella prima batteria, si trova sesto ai 600 metri ma esce prepotentemente all’esterno, fino alla quarta corsia, sulla retta conclusiva per risalire fino al secondo posto in un significativo 1:45.87 e centrare la “Q” maiuscola. Un pass per la semifinale da lottatore per Simone Barontini (Fiamme Azzurre), che nella terza batteria si fa largo per conquistare la seconda posizione in 1:46.30. La batteria più veloce è la quarta con il leader europeo stagionale Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) tra i protagonisti. Dopo un primo giro da 50.16, l’azzurro prende il comando passando per vie interne ai 600 e in un serrato finale conserva il terzo posto in un ragguardevole (per una batteria) 1:44.93. A vincere la quarta eliminatoria è il francese Paul Anselmini con 1:44.73 (miglior tempo del turno), avanzano tutti i primi sette. Tra gli eliminati illustri, il francese Yanis Meziane.

Disco donne (qualificazione) - Dopo Mannucci e Randazzo, ancora Italia prima tra le eliminate da una finale di un concorso. Daisy Osakue (Fiamme Gialle) lancia a 60,10 e la sua misura resta in corsa per la top 12 fino al terzo e ultimo lancio della tedesca Marike Steinacker che con 63,30 estromette la piemontese, 13esima a 55 centimetri dal pass di una finale sicuramente alla sua portata. Miglior misura per la croata Sandra Elkasevic-Perkovic (alla caccia del settimo titolo consecutivo) con 65,62 davanti a Jorinde Van Klinken (65,12), escono di scena Stefania Strumillo (Fiamme Azzurre) con 57,04 (17esima) e la debuttante Emily Conte (Fiamme Oro) con tre nulli, frutto forse dell’emozione ma anche di un’azione un po’ frettolosa.

Disco uomini (qualificazione) - Il lituano neoprimatista del mondo Mykolas Alekna, vincitrice delle ultime tre tappe di Diamond League, non perde tempo: primo lancio alle ore 9.37 e “Q” maiuscola con 67,50. All’olimpionico Daniel Stahl, svedese, basta un 63,79 (quinta misura) per accedere alla finale di questa sera, missione fallita per poco da Alessio Mannucci. L’azzurro dell’Aeronautica ottiene 60,28 al primo lancio a cresce a 61,73 al terzo. È la tredicesima misura complessiva, la prima esclusa dalla finale, a 34 centimetri dall’ultima cifra tecnica utile, il 62,07 del tedesco Mika Sosna.

110 ostacoli uomini (batterie) - Contano i tempi e nel primo turno i riscontri dei due azzurri non sono disprezzabili: Hassane Fofana (Fiamme Oro) nella prima delle tre batterie è sesto ma porta lo stagionale a 13.70 (+0.9), la matricola Nicolò Giacalone (Atl. Biotekna) nella seconda, pur con un avvio letargico (reazione 0.203) e un contatto con l’ultima barriera, è settimo in 13.86 (+0.1) a un decimo e mezzo dal personale. Fofana accede con il settimo crono complessivo: nelle semifinali di sabato alle ore 20.38 “cercherò di dare manforte a Lorenzo Simonelli”, per utilizzare le parole a caldo del bresciano, alludendo al vicecampione del mondo indoor già ammesso al secondo turno. Per il romano Giacalone, a fronte di una terza batteria controvento e decisamente lenta, c’è una piccola beffa: 15esimo tempo totale con 14 ammessi alla semifinale, primo degli esclusi.

100 ostacoli donne (batterie) - Tre su tre, sia pure con un piccolo brivido. Esordisce la formula, valida per le gare individuali di velocità e ostacoli, del passaggio dal primo turno alle semifinali solo grazie ai tempi (11 in questo caso) e non ai piazzamenti. Nella prima batteria Veronica Besana (Fiamme Gialle) non esce al meglio dai blocchi ma mette in mostra una buona azione tecnica nella seconda parte di gara per chiudere quinta in un comunque significativo 13.05 (+0.1), secondo crono stagionale per la lecchese. Elena Carraro (Fiamme Gialle), nella seconda batteria, giunge seconda ma in una eliminatoria decisamente più lenta: ne esce un 13.23 avversato da un vento da -1.3 che non può lasciare tranquille. La bresciana trema, ma tira un sospiro di sollievo assistendo alla terza batteria nella quale Giada Carmassi (Esercito) chiude quarta e stacca un 13.13 (con vento nullo) utile per la finale. Tirando le somme, miglior crono alla finlandese Lotta Harala (+0.1), Besana è sesta, la friulana Carmassi nona e Carraro undicesima (comunque dentro, anche se la polacca Klaudia Wojtunik correrà di nuovo da sola alle 20.50 dopo che è stato accolto il ricorso contro la sua falsa partenza, ed eventualmente ci sarà una semifinale con nove atlete): tutte le azzurre saranno in pista nelle semifinali, sabato dalle ore 20.12.

3000 siepi donne (batterie) - Ritmi fin troppo sostenuti in avvio di prima batteria sull’iniziativa di Stella Rutto, keniana di origine: la romena (eleggibile per la nuova bandiera dal 1° giugno) va a vincere in 9:30.00, con l’albanese Luiza Gega campionessa in carica qualificata con l’ultima posizione utile (9:35.77, ottava) e l’azzurra Eleonora Curtabbi (Atl. Giò 22 Rivera) con 10:05.30 rimane lontana non dai limiti stagionali ma dalla qualificazione. Il miglior crono del turno è in ogni caso della francese Alice Finot, 9:29.28 per vincere la seconda batteria.

Peso donne (qualificazione) - In otto vanno oltre i 18 metri richiesti per la finale, in programma stasera alle ore 21.33. La migliore con 18,70 è la svedese Fanny Roos, ma anche l’olandese campionessa in carica Jessica Schilder riesce a staccare subito il biglietto per la sessione serale con un primo lancio a 18,32, quarta misura complessiva.

Eptathlon (100 ostacoli) - Sveva Gerevini apre alla grande l’Europeo romano in chiave azzurra. La cremonese, 28 anni compiuti venerdì scorso, al primo eptathlon in questa stagione, inizia con una grande prova tra le barriere: vince la seconda delle tre serie con un’azione decisamente fluida e con il nuovo personale a 13.35 (-0.1), ben 12 centesimi in meno del precedente primato siglato due volte nel 2023. Rispetto al 13.73 della prova multipla del personale, agli Europei di Monaco due anni fa, guadagna 55 punti: un dato molto interessante in prospettiva. La portacolori dei Carabinieri conclude con il quinto crono complessivo: la migliore è la svizzera Annik Kalin, 13.14 (+0.7) nella terza serie; le due superstar della prova multipla, la belga Nafissatou Thiam (13.74/-0.1) e la britannica Katarina Johnson-Thompson (13.66/+0.7), finiscono entrambe alle spalle dell’azzurra.

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